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MANIFESTO DEL BLOG
Questo Blog non è una Segreteria di Partito! Pur avendo delle convinzioni personali, l'autore non disdegna di accogliere chi la pensa diversamente. Non aspettatevi costrutti di chissà quali qualità: qui si scrive per il piacere di farlo, ma, soprattutto, per confrontarsi, discutere e capire.
I contenuti di questo Blog non seguono una rotta predefinita. Navigando nel mare delle idee, veleggio lì, dove mi portano le emozioni: attualità, pensieri sparsi, divagazioni e parentesi infinite, ma, anche, sproloqui e cazzate intimiste...perchè no?
Il Blog sarà aggiornato senza alcuna periodicità ed attraverserà periodi comatosi: vivo, lavoro, amo, sorrido e piango, ma certo, non mi sveglio alle cinque per scrivere un post.
Le immagini presenti nel Blog sono state talvolta reperite dalla rete; quelle a firma k.a.j.a.l, sono state da me create utilizzando materiale prelevato dal web.
Potete fumare, ubriacarvi, bivaccare in questo Blog e riprodurne i contenuti, a condizione di citare la fonte ed indicare l'url. Però sia chiara una cosa...questa è casa mia...
quindi non sporcate !!!!
"Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro, in perpetuo volo.
La vita la sfioro,
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina.
ma il mio destino
è vivere balenando in burrasca."
Tu sei responsabile della tua rosa.
Va a rivedere le rose
ti accorgerai che la tua
è unica al mondo.
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"E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino,
ovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre alla follia,
ma una vita senza senso è la tortura dell'irrequietezza e del vano desiderio"
Dopo un pò comprenderai la sottile differenza fra stringere una mano ed incatenare un'anima, e comprenderai che amore non significa dipendenza e che compagnia non significa sicurezza.
Incomincerai a comprendere che i baci non sono contratti ed i doni non sono promesse, e incomincerai ad accettare le sconfitte a testa alta e con gli occhi bene aperti, con la compostezza di un adulto e non con il dolore di un bimbo.
E imparerai a tracciare la strada sull'oggi, perchè il terreno del domani è troppo incerto per essere pianificato.
Dopo un pò comprenderai che persino il sole può bruciare se ne prendi troppo.
Allora, cura il tuo giardino ed abbellisci la tua anima, senza aspettare che qualcuno ti regali dei fiori.
E imparerai che puoi veramente farcela, che sei veramente forte e che vali veramente molto!
Veronica A. Shoffstall
Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.
Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno. Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori. Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. Siamo andati e tornati dalla luna, ma non riusciamo ad attraversare il pianerottolo per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno. Abbiamo creato case più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi. Scriviamo di più, ma impariamo meno. Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare. Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni. Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti, al calmarti, all'ucciderti.
E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino. Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera ed in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di cancellarle.
Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso in soggezione, perchè quella piccola persona presto crescerà e lascerà il tuo fianco. Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perchè è l'unico tesoro che puoi dare col cuore e non costa nulla.
Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. Un bacio ed un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'anima.
Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, un giorno quella persona non sarà più lì.
Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E ricorda sempre:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ce li tolgono.
George Carlin
Post n°41 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da HO.PERSO.LA.DENTIERA
post del 13/09/06
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Post n°40 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da HO.PERSO.LA.DENTIERA
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post del 01/09/06 e si dà il via al solito teatrino. Scritto alle 17:38. Modificato, integrato e pubblicato alle 22:06 di Venerdì 1° Settembre 2006. Ho letto il reportage dell'Espresso sugli immigrati trattati come schiavi in Puglia, durante la raccolta del pomodoro. I commenti dei lettori sul sito, erano già a quota 153, carichi di raccapriccio, di stupore, di sdegno, fortunatamente mai di livore nè di violenza verbale. Uomini sfruttati, donne date in pasto ai caporali per poter lavorare. Violenze e soprusi di ogni tipo. Come non sentirsi coinvolti? Prima ancora avevo attinto notizie su Naser Othman, l'immigrato a rischio di espulsione, che ha salvato tre ragazzi nel mare di Chieti. L'intento era quello di scrivere un post, quasi a voler riequilibrare in termini di obbiettività, le notizie sugli stupri commessi da immigrati. Era da giorni che mi dibattevo in questa girandola di sentimenti. Da giorni assisto incredula a quello che avviene sul web, con blog che definiscono lo stupro una mistificazione creata dal femminismo ed altri che inneggiano all'odio verso l'islam. Si volevo scrivere, illudendomi che avesse un senso cercare di osservare la realtà con occhio critico. Ho dato un'occhiata anche ai due Blog di Digiland, giusto per testare il livello dell'umana ipocrisia. Nel primo, si parla di calcio...l'autore di quel blog non ha avuto notizia di stupri...ciò che sta accadendo giornalmente, non rientra nelle sue sbandierate statistiche...ammesso che sia giusto fare statistiche sulle violenze, per verificare se l'orco sia uomo o sia donna. Nel secondo, si prosegue la controproducente crociata anti-straniero; nessun accenno al reportage dell'Espresso, per quanto ne sia stata data diffusione sulle reti mediaset. Mi sono chiesta più volte se fosse giusto sguazzare nelle notizie per un post ad effetto; me lo sono chiesta sulla vicenda umana di un calciatore che tenta il suicidio, sull'omicidio di Hiina, sul video della donna cecena torturata con metodi nazisti e colpevole di avere amato col cuore e non secondo la fede religiosa... e, me lo chiedo guardando il video di Obsession, il film che nessuno vuole distribuire nelle sale. Lo ripeto, quando ho letto il reportage sugli immigrati nei campi della mia Puglia avrei voluto scrivere, poi ho desistito. Ho pensato che la cronaca è cronaca, non finzione, non possiamo negarla chiudendo gli occhi, nè darle un colore di pelle. Lo stupro è stupro, che a commetterlo sia un marito, uno sconosciuto occidentale o uno sconosciuto con uno strano accento. Così, il lavoro nero è sfruttamento e resta nero, indipendentemente dal colore della pelle di chi lo subisce. Ho conosciuto anch'io da universitaria ( e tanti più di me), le campagne dell'oro rosso e quelle dell'acinino. Non c'era una golf nera a trasportarci nei campi, ma i furgoncini dei caporali; non eravamo toccati dalla violenza noi, eravamo i lavoratori della città, quelli che andavano a spezzarsi i fianchi per comprarsi il motorino contro il volere di papà o, più di frequente, quelli che a casa non arrivavano a fine mese. Si, è vero, non c'era violenza su di noi, eravamo protetti, sfruttati ma protetti. Altri, accanto a noi, i braccianti per tutta la vita, vivevano e vivono la "capanna dello zio tom" pur avendo la pelle bianca. Le donne costrette a dar sesso ai caporali per poter lavorare, non sono solo rumene, ci sono anche le ragazzine italiane...ma, evidentemente ora, non rientravano nella notizia, di loro non si doveva parlare, serviva un reportage ad hoc sullo sfruttamento degli immigrati. Il caporalato non è una moderna schiavitù, come lo definì la CGIL di Bergamo nel non lontano 2005, riferendosi al reclutamento della manodopera straniera, attuata a Piazzale Lotto e Piazzale Loreto, in quel di Milano. Nè esso è una prerogativa a danno degli immigrati. E' una piaga del bisogno, come quella più ampia del lavoro nero. Comprendo il bisogno di riequilibrare, l'esigenza di mostrare il rovescio della medaglia, l'ho vissuta anch'io. Ma la capanna dello zio tom e le violenze commesse da immigrati, sono le due facce della stessa medaglia. Dovremmo avere la capacità di ammettere che gli stupratori non hanno il marchio della pelle nera ed i tratti orientali; sono figli di una visione errata del sesso e del rapporto tra i sessi. Dovremmo però anche saper ammettere che l'accoglienza, la solidarietà, l'integrazione e, prima ancora, il sogno di una società multirazziale, non possono essere realizzati prescindendo da limiti. Guardiamo in faccia la realtà: la campagna di diffusione dell'odio razziale non c'è stata...c'è stato l'odio...perchè è dentro di noi, ma anche ai semafori, nel traffico o in fila per pagare la bolletta del gas! Certe notizie non sono state cercate con il lanternino, si è stuprato ogni giorno e sono volate le teste! Gli schiavi dell'oro rosso esistono da decenni...oggi, si scopre che hanno anche la pelle nera ed io aggiungo...non piegano la loro schiena solo nelle campagne "senza legge" del Sud... Poi, ho letto i commenti all'articolo "Vivere da schiavi in Puglia", riportati su Libero Blog. Noi Pugliesi dovremmo vergognarci, si scrive, perchè qui da noi a terronia succede di tutto, da noi nessuno controlla niente e noi pugliesi, noi meridionali, siamo terroni, mafiosi, razzisti, sfruttatori, schiavisti, malavitosi, banditi, gentaglia...ed altro ancora. Qualcuno, timidamente, azzarda a scrivere che anche in Emilia Romagna i caporali reclutano stranieri per sfruttarli nell'edilizia.. Ma come? In Emilia Romagna? La Regione rossa per eccellenza? E lì si scatena il solito ciarpame della destra contro la sinistra, della sinistra contro la destra. Dico e scrivo cose strane, è vero, ma ne ho pensate ancor di più strane...ho pensato che siamo tutti marionette nelle mani di una stampa volutamente equivoca ed imprecisa, una stampa che dà in pasto all'opinione pubblica notizie ad effetto senza curarsi di precisare i diversi aspetti della realtà, senza curarsi di chiarire che il caporalato è vietato dalla legge eppure esiste e persiste, da prima di un Prodi e da prima di un Berlusconi. Ho pensato che nel gioco della notizia strappa lacrime, non era ammissibile precisare che lo sfruttamento degli immigrati avviene anche al nord e che le vittime del caporalato esistono da decenni ed hanno anche cittadinanza italiana. Ho pensato che nessuno si è mai preso la briga di fare un reportage nelle fabbriche e negli uffici e nei pubblici esercizi per dare voce agli italiani meridionali vittime del lavoro nero, nessuno ha mai scritto un post sul lavoro minorile dei cittadini italiani. Ho pensato che aveva avuto inizio il solito teatrino, non importa se su Libero Blog o altrove... Ed ora, non lo so se sono più triste o delusa per chi mi ha fatto una colpa dell'avere pensato e scritto, del non essermi messa il bavaglio, so solo che vorrei vomitare. Io non mi ci ritrovo più nel mondo. |
post del 30/08/06 Qualcuno ha notato il mio post N° 35. Cosa fare in sintesi? Ma...ahimè...queste domande son rimaste senza risposta... |
post del 27/08/06 Questa volta voglio di più di una parola non detta, E se il presente non vuole niente, |
post del 16/08/06 Donami un abbraccio sincero,
|
Inviato da: bimbayoko
il 29/12/2007 alle 14:39
Inviato da: JON.L
il 25/12/2007 alle 20:11
Inviato da: bella64_g
il 25/12/2007 alle 08:13
Inviato da: bimbayoko
il 23/12/2007 alle 01:47
Inviato da: Anonimo
il 10/12/2007 alle 00:08