CORSARI D'ITALIA

Daje allo sbirro.... ammazza ammazza!!!!

C'era la guerra l'altra sera a Roma, orde di barbari inveivano, distruggevano e cercavano il sangue di ragazzi in divisa.

C'era la guerra a Roma e in altre città d'Italia, una guerra senza onore e senza gloria combattuta da chi ha volontariamente usato la disgrazia che ha rovinato la vita di due ragazzi solo per il mero interesse personale e per dare sfogo agli istinti più barbarici e violenti di falliti repressi e senza Dio.

C'era la guerra in una domenica calda d’inizio inverno, tra manganelli, bombe carte e macchine incendiate, una caccia all'uomo a quell’uomo che aveva ordini da rispettare tra cui quello fondamentale di non reagire, di evitare ogni scontro,  ecco crollare l'ordine pubblico, ecco crollare la fiducia della gente nello Stato.

Mi domando cosa abbiano pensato tutte quelle persone che vedevano scappare la polizia impotente contro questi barbari, cosa abbia pensato il cittadino che ha visto prendere d'assalto le caserme, cosa ha pensato tutta quella gente che si è vista rompere vetri, minacciare o dar fuoco a macchine e motorini.

Su tutta la stampa in tutti i talk show e nelle radio... soprattutto quelle radio romane che in diretta durante quell'ignobile caccia all'uomo inveiva contro gli sbirri, tutti hanno condannato il comportamento del poliziotto della stradale che ha ucciso quel ragazzo.

Secondo voi, ma quel poliziotto, aveva realmente l'intenzione a 70 metri (neanche Texas ranger) di colpire ed uccidere quel ragazzo???

Si parla di tifosi politicizzati, di gente che ha dimenticato di esser fascista o comunista per dar vita ad un’alleanza ben studiata in precedenza per colpire lo stato nei suoi poliziotti. E' un fatto d’inaudita gravità.

Porgo tutto il mio rispetto ai genitori della vittima ma, tutto questo buonismo, tutto questo innalzamento a vittima mi sembra eccessivo e strumentalizzato, un “bravo ragazzo” non si piglia a cazzotti in un autogrill, le intemperanze giovanili sono fuori discussione. Dopo tutti gli episodi tragici avvenuti in un passato vicinissimo e disciplinato in materia di giustizia calcistica, tutti hanno capito che litigare, ammazzarsi, prendersi a pugni e compiere atti vandalici è contro la tranquillità di tutti ed è contro il calcio, se ciò avviene è chiaro l’intento violento delle parti in causa. Si è arrivati quasi alla giustificazione degli atti di guerriglia avvenuti in nome di una vendetta o meglio di una giustizia sommaria contro la Polizia, questo è aberrante. Domenica, durante gli scontri, l'unica vera vittima è stato l'ordine pubblico, la fiducia nelle Forze di Polizia, lo Stato.

L'ordine pubblico è quell'insieme di norme fondamentali dell'ordinamento giuridico riguardante i principi etici e politici la cui osservanza ed attuazione è ritenuta indispensabile per l'esistenza di tale ordinamento.

La polizia è un corpo istituzionale preposto alla tutela dell'ordine pubblico contro gli attentati che questo potrebbe patire dalla condotta illegale d’alcuni individui o da eventi fortuiti, che minerebbero appunto la sicurezza pubblica.

Sotto il profilo dei compiti istituzionali degli addetti alle funzioni di polizia, con la locuzione ordine pubblico s'intende genericamente un complesso di servizi, tecniche, addestramento e così via, inerenti al mantenimento di condizioni di ordine (e pertanto, fondamentalmente di prevenzione e/o repressione di tumulti) in circostanze in cui si prevede un intenso afflusso di persone (tipicamente: manifestazioni politiche o sindacali, partite di calcio, spettacoli pubblici e simili).

Domenica il campionato è bloccato, bella forza la serie A non gioca già di suo, mentre le serie minori avranno un blocco più lungo, la magistratura ha accusato, finalmente, questi pseudo/tifosi di terrorismo e le persone, ora indagate e quelle che lo saranno in seguito, devono cominciare a pensare che una condanna per terrorismo ha un valore differente... molto più pesante.

Il diritto alla proprietà e all'incolumità personale, domenica sera, è stato cancellato dall'impossibilità della polizia ad agire in difesa del cittadino, gente tranquilla è dovuta scendere in strada a difendersi la macchina, il negozio, il lavoro di una vita di sacrifici da chi, nella violenza del pallone, ha trovato la vendetta al suo status di fallito.

Tra pochi giorni altri avvenimenti metteranno in secondo piano quest’obbrobrio, cancelleranno questa vendetta con gli omicidi fatti da extracomunitari contro di cui è vietato solo il pensare che siano delinquenti perché immediatamente ti tacciano di  razzismo, magari un nuovo mafioso sarà dato in pasto alla stampa per tirare su il morale delle forze dell'ordine mentre il sud è inondato da criminalità di tutti i tipi.

Questi politici di destra o di sinistra che coprono o riescono a montare ad arte una difesa a confutazione degli eventi ci stanno solo spingendo ad agire in regime di legittima difesa, questo proliferare d’eventi calcio-drammatici crea dei precedenti che sono sempre ed ogni volta più in ascesa, studiati a tavolino e messi in atto sotto una regia attenta e ben collegata a tutti i quadri operanti.

Il Presidente della Repubblica chiede, anche lui, che sia fatta luce sulla vicenda della sparatoria all'autogrill considerando la polizia quale unico reo di una notte di guerriglia, cosi come buona parte della sinistra sostiene e auspica fin dal 1968 quando chiedevano il disarmo delle forze dell'ordine lasciando magari, come per il provvedimento d’espatrio per i clandestini, anche le condanne di questi tifosi sotto una paranza di severità e nella sostanza si prepara un nuovo indulto perché le carceri tornano a scoppiare.

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!