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Language & habits
Post n°97 pubblicato il 25 Maggio 2006 da crisse
Tag: Pensieri Le difficoltà nello stare qui sono essenzialmente due: capire la lingua e conoscere gli usi locali. La lingua non è banale. Non è un semplice inglese, di quelli da corso scolastico. Qui lo chiamano “south english”, contrapposto sia al “british english” (quello che noi studiamo a scuola) che al “north english”. Probabilmente esiste anche un “west english” che, per il momento, posso anche lasciar perdere. Ed ecco che allora possono proporvi di prendere un “valco”, come è successo a me, o incontrandovi vi chiedano “Why’ou doin’”. Nessun timore: nel primo caso vi stanno offrendo un’automobile (da “vehicle”), nel secondo stanno semplicemente salutandovi a mezza bocca, come il nostro “giorno” (contrazione pazzesca di “How do you do?”). Ma se con la lingua te la puoi sempre cavare, chiedendo di ripetere e facendo affidamento sul fatto che loro per primi sono consapevoli che il loro non è un inglese classico, su usi e costumi bisogna sempre sbatterci il naso. E loro sono fieri di questo. Così impari presto che di fronte al loro saluto non bisogna rispondere se non con un cenno del capo o con un verso altrettanto incomprensibile, altrimenti ti guardano come se tu fossi un appestato. Se vai da Mc Donald, e chiedi alla gentile signorina al bancone un Big Mac, lei ti guarderà fissa. A questo punto non sta aspettando l’ordinazione della bibita! L’errore che uno commette è dire “Then I’d like a coke”. Ecco che lei ti interromperà dicendoti “Cheese?”. Non vuole farti una fotografia, vuole sapere se nel tuo Big Mac ci vuoi il formaggio oppure no. Ma come: il Big Mac è il Big Mac! E poi ricordati sempre che se vai a mangiare in un ristorante, o in qualsiasi altro posto in cui te ne stai seduto, quando te ne vai lascia almeno una mancia di 5 $ ben in vista sul tavolo. E guai se saluti il cameriere andandotene! Per contro durante il pasto passerà sempre qualche gentile signorina che ti chiederà se vuoi riempire il bicchiere con del the. Perché qui tutto si beve col ghiaccio, quintali di ghiaccio. E finché il ghiaccio non è definitivamente sciolto, occorre continuare a riempire il bicchiere. C’è di buono che si può telefonare intanto che si guida la macchina! Tanto va tutta da sola, come passeresti il tempo se no? Ma forse c’è un motivo: l’uso del cellulare in macchina non è stato regolamentato semplicemente perché qui il cellulare… non ce l’ha nessuno! Non ho ancora conosciuto un indigeno con il cellulare. L’azienda presso cui sto lavorando non dà ai propri dipendenti il cellulare aziendale, bensì una carta di credito telefonica da usare col telefono fisso. Ne ha data una anche a me: fantascienza! Quando il mio customer mi ha visto parlare al telefono con l’auricolare, mi ha chiesto se quello era uno strumento per controllare il battito cardiaco! “No: è un telefono con l’auricolare.” “Ah, sembrava…”.
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Inviato da: pgmma
il 09/07/2009 alle 21:57
Inviato da: pgmma
il 09/07/2009 alle 21:54
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