FOSCO

Perché tu mi dici "Poeta"...Io non sono un poeta, io amo la vita semplice delle cose...

 

 

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Post n°120 pubblicato il 10 Febbraio 2008 da fosco6

DEDICATA ad un SOGNO
(VOLEVO SCRIVERE UNA POESIA)

*******

Volevo scrivere una poesia,
non una poesia qualunque
ma una bella poesia,
la più bella che abbia mai pensato,
di quelle che regalano un arcobaleno di emozioni,
che l’anima assorbe come una spugna…
Una poesia che cantasse in pochi versi
la dolce meraviglia che sei,
che ti facesse brillare gli occhi,
che vedesse scendere sul tuo volto
una piccola lacrima di commozione,
che ti narrasse del mio sogno
e di come tu ci sei dentro…
Volevo scavare pozzi profondi
tra le pieghe della mia anima
per estrarre pensieri come diamanti,
volevo veder nascere fiori
in mezzo alle parole,
volevo che sentissi battere il mio cuore
sopra ogni riga.
Volevo che leggessi cose nuove,
ma dal sapore antico.
Volevo che fosse una lirica lieve
come un caldo sussurro,
semplice, nuda,
 priva di fronzoli.
Una poesia essenziale
senza le solite frasi d’amore:

 ti amo
ti voglio bene
sei bellissima
sei la mia vita
mi manchi
ti desidero
perché volevo che tutto questo
si leggesse tra le mie parole,
volevo che tutto il mio affetto
traboccasse da questo vaso di poesia,
volevo che fosse talmente immenso
che lo sentissi sul cuore
anche senza leggerlo,
che lo accogliessi nell’anima
prima ancora di sapere il suo nome.
Volevo postare una poesia
piena di tenerezza,
dolce, musicale,
 profumata di te.
Una poesia che parlasse d’amore,
una poesia che parlasse di te…
Volevo dedicarla ad un sogno
che sembra impossibile…

Ma io non sono un poeta,
non so scrivere poesie…
.....................................
Così, con gli occhi chiusi,
poserò la mia bocca sulla tua,
e con un bacio
scriverò sulle tue labbra
ti voglio bene,
mentre le mie dita
come petali
sfioreranno la tua pelle
disegnando sul viso
una storia fatta d’amore.

          (Carlo)

Chi desidera ascoltare la parte finale CLICCHI QUI

 
Rispondi al commento:
fosco6
fosco6 il 16/02/08 alle 21:59 via WEB
Tuto dipende da quello che vogliamo o meglio da quello che per noi è importante e che ci gratifica...in senso riduttivo, ciò che ci piace. Taluni leggererebbebro con disgusto le nostre parole, altri non ci proverebbero neanche, per molti conterebbe più una abbuffata al ristorante o vedersi vari filmetti osè, per altri seguire tutto il giorno lo sport, altri ancora leggere gossip in continuazione o varie riviste e quotidiani, altri andare a giocare a carte ininterottamente al bar, o a biliardo o al gioco d'azzardo, a pesca, o a caccia...ecc.ecc.....insomma ognuno vive secondo le sue esigenze immagino, voglio dire che se ci poniamo su una scalinata vediamo distribuite le persone su vari livelli. Però forse molti neanche sanno gustare questo piacere, per non esserne stati sensibilizzati, per non aver avuto studi che gli hanno permesso di avvicinarsi di più alla cultura, altri perché il loro lavoro gli consente pochi spazi extra, moltissimi perchè le loro massime soddisfazioni non sono cerebrali, ma risiedono nel palato, nel ventre o solo nei genitali. Noi non ci accontentiamo, noi sappiamo che ad un livello più alto della coscienza ci sono godimenti e gratificazioni che non possono essere paragonati a nessun'altra cosa, così che tutto il resto, ancorché vissuto, diventa ovviamente più banale e molto meno piacevole....Lo stesso sesso se praticato meccanicamente diventa triste e riduttivo, perchè l'elaborazione mentale, il coinvolgimento delle sfere più alte dei sentimenti e delle emozioni, sono la garanzia perchè l'attività sessuale sia di gran lunga più gratificante anche se dovesse essere praricata in maniera più rarefatta,in quanto un atto d'amore che coinvolge tutta la persona è mille volte più bello di tantissime semplici scopate di cui eppure la maggioranza dei machi si fa vanto... "A ciascuno il suo", potremmo dire scomodando forse impropriamente Sciascia....ampliando il concetto si potrebbe dire che ognuno vive e si regola secondo le sue propensioni, ambizioni, abitudini, esperienze, piaceri,filosofia di vita, quello che è certo è che se uno striscia per terra non può dire che chi vola è uno scemo perchè lui non lo ha mai potuto o voluto fare e che la massima goduria è vedere solo sassi e erbacce, senza sapere che in alto si gode dell'azzurro del cielo, degli spazi aperti, dell'estasi del volo dietro il Sole, La Luna e gli altri astri, della visione delle campagne e delle città, di monti e dei mari, e dello specchio dei laghi e dei fiumi. Magari volare come fece anche Icaro è più pericoloso ma certamente molto più inebriante che strisciare sempre per terra....Ciao farfalla, dipingi l'aria con il tuo volo....CARLO!
 
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