FOSCOPerché tu mi dici "Poeta"...Io non sono un poeta, io amo la vita semplice delle cose... |
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« IO PORTO IL TUO CUORE CON ME | UN SOCIETA' POCO CIVILE » |
Seguo da un po' di tempo, tra gli altri, anche il blog di Woodenship "DELIRIO"(blog.libero.it/rimanescenze), non perché sia molto interessato ai poeti, o presunti tali, del web, anzi a volte mi infastidisce la supponenza e la plateale inettitudine di tanti, ma perché ho trovato nelle poesie di wood una certa ricerca delle parole e una originale costruzione delle frasi, che peraltro non sono mai banali, anche se a volte è opportuno rileggere il suo componimento per capire fino in fondo quello che le parole vogliono significare e quello che sta dietro le parole stesse.
Più volte mi sono ripromesso di leggere qualcosa di suo e non gliene ho fatto mistero, ma non sempre le poesie, anche le più belle (di qualsiasi autore), si prestano alla lettura o comunque alla mia interpretazione, visto che da dilettante ho i miei bravi limiti. Peraltro per comunicare una qualche emozione devo io stesso "sentire" la poesia un po' mia, impossessarmene e renderla poi a mio modo a chi ha il piacere di ascoltarla.
E questo è avvenuto con una delle sue ultime, che finalmente ho ritenuto, a torto o a ragione, adatta alle mie corde, e così, con il gentile permesso dell'autore, ho voluto pubblicarla sul mio blog e farvene partecipi.
Solo rincorrere le note sul rigo
appunti di fremiti in contrappunti
eccentricità romantiche
vergate con passione e senza fretta
appaga in certi notturni
momentaneamente...
E' che poi si fa largo la sete
quando infine mi abbandono al tuo fianco
entrambi col fiato grosso che ci siamo goduti
allora mi prende l'arsura
e ci ho sete che neanche a leccarti tutta
fonte di umori e sudori mi disseti eretica
dannate le fauci inaridite.
E' per non dissanguarti che scappo
allora per la via
stranamente affollata per l'ora
...a quest'ora tutta questa gente per la via
ancor più mi dissecca la gola...
Soltanto il buio vorrei sentirmi scorrere sul palato
l'oscurità di una bevanda paradossale
parossistico ristoro arcano:
perderti per poi ritrovarti sorgente, divago
silente musa che t'allarghi lago
nel roteare pelvico di bolle
corrente che non placa
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