La riva del mare

Mi unisco a festeggiare! Ho sempre trovato fosse una grande ingiustizia il fatto che un grande popolo come quello tedesco, dopo aver subito i disastri del nazismo e della guerra perduta, dovesse subire, anche se solo per gli abitanti dell'est, un castigo ancora più lungo e terribile: 45 anni di comunismo!

Festeggiamo anche le truppe d'occupazione americane in Italia dopo la fine della guerra: senza la loro presenza e grazie al traditore Togliatti, avremmo seguito la fine dei Tedeschi dell'est..

Da ragazzo sono stato più volte a Berlino ed ho oltrepassato il muro verso l'est. Ho avuto modo di avvicinare alcuni giovani della Berlino orientale: tutti avevano un'espressione triste. C'era una curiosità in loro che a me, abituato un po' al clima dell'esaltazione delle certezze, che si andavano formando tra i giovani negli anni 70, sembrava persino esagerato. Sono stato persino in discoteca con loro a Berlino est. Qualcosa di radicalmente diverso dalle nostre discoteche. Ricordo il susseguirsi monotono, quasi ossessivo, di tre lenti ed un motivo appena più movimentato. Da noi era il tempo dei Beatles e dei Rolling Stones. Da quella parte nessuno doveva eccedersi e farsi coinvolgre dalla musica. Sono stato avvicinato da molti dei giovani presenti, alcuni mi chiedevano se fossi francese...avevo i capelli lunghi e vestivo con capi di buona fattura e forse pensavano che in Francia fosse così. Dell'Italia conoscevano ciò che per loro era bello come Roma e Venezia e ciò che invece era brutto, come il fascismo e Mussolini. Solo alcuni avevano sentito parlare dei Beatles, nessuno sapeva chi fossero i Rolling Stones. Mi chiedavano dei blue jeans, alcuni se avessi gomme americane. Dall'altra parte a Berlino ovest le strade erano invece piene di luci e la gente piena di gioia di vivere e le discoteche diffondevano musica rock. Le insegne illumnate dei negozi, le vetrine piene di varietà e di colori accendevano la fantasia, ma poi capitava di salire sulle piattaforme da dove era possibile guardare oltre il muro. E si stringeva il cuore. C'era del filo spinato oltre il muro, balle arrotolate di filo spinato, i cavalli di frisia antisfondamento, le torrette con i tiratori armati, i pastori tedeschi sguinzagliati, le ronde ed ancora più lontano i giovani che si fermavano e cercavano di parlare e di gesticolare in direzione delle piattaforme nella parte ovest, ma venivano respinti dai mitra imbracciati a croce dai vopos che presidiavano le zone. Ricordo che ho pensato già da allora che non avrei mai smesso di lottare per la libertà. Ciao! Vito

Sono stato pure io a Berlino, ai tempi dell'immondo "muro".. Ricordo di aver sperato che, alla sua caduta, (che era destino avvenisse)i nostri giovani (e meno giovani), illusi dalle menzogne comuniste, aprissero gli occhi..è stato un sogno durato molto poco: la sola malattia incurabile dell'umanità resta l'idiozia..Buonaserata Vito..Ste