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Non avevo neppure fatto caso alla notizia se non c'avesse pensato Marco Travaglio, vice direttore de "Il fatto quotidiano" e opinionista storico delle trasmissioni di Michele Santoro, a darne enfasi. Travaglio infatti nei giorni scorsi ha portato avanti la tesi, a difesa di Sallusti, secondo cui le "idee non possono essere messe in carcere" riferendosi all'episodio che ha coinvolto l'attuale direttore de "Il Giornale" Sallusti.

Il fattaccio si riferisce ai tempi in cui Sallusti era direttore di Libero: anno 2007, sul quotidiano comparve un articolo in cui si parlava, in maniera diffamatoria, di un giudice tutelare, Giuseppe Cocilovo. L'articolo non era stato scritto da Sallusti, ma da un giornalista sotto pseudonimo. Ad Alessandro Sallusti si contesta la responsabilità in quanto direttore.

Sallusti giudicato e già condannato, potrebbe ora finire in carcere se mercoledì il giudice stabilirà tale pena.
Il mondo politico e giornalistico, destra e sinistra, si è già mosso per salvare il giornalista ed il principio: non si può mettere il bavaglio alle idee.

Partendo dal presupposto che siamo in democrazia e questo dovrebbe essere un paese libero, mi pongo alcuni quesiti/constatazioni vista la mia ignoranza in materia.

• esiste una casta che si chiama "giornalisti": non importa se un cittadino viene diffamato. La diffamazione in realtà è libertà di pensiero. E il diffamato? s'attacca al tram...
  
• ma un direttore viene pagato anche per visionare il lavoro dei sottoposti o no?
• Tutti attaccano i giudici che vogliono mandare in prigione Sallusti. Ma i giudici non stanno applicando le leggi prodotte dalla classe politica?
• cosa violiamo se un blogger mette una foto oggetto di copiright sul proprio blog. Non è che si rischia il carcere?
  

Mercoledì la sentenza del caso che, per com'è stato montato, ricorda una puntata di Forum con Rita dalla Chiesa.

Buongiorno

Amoon