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Il brutto Anatroccolo

Post n°1789 pubblicato il 17 Maggio 2013 da amoon_rha_gaio
 
Foto di amoon_rha_gaio

C'era una volta

http://www.bergamosera.com/cms/wp-content/uploads/2009/10/paola-binetti.jpgin uno stagno di periferia, una giovane madre Ferrara che diede alla luce una bella nidiata di anatroccoli. Tutti belli tranne uno: l'anatroccolo Amoon infatti era grigio e goffo e per questo si distingueva dai fratelli dal piumaggio splendido nonostante la giovane età.

Per queste sue fattezze l'anatroccolo Amoon non veniva accettato dai fratelli: l'anatra Biancofiore e l'anatra Binetti. Nonostante gli sforzi di mamma anatra Ferrara, il giovane e goffo Amoon decise di fuggire. Vagò in Russia e arrivò fino a San Pietroburgo dove però una legge cattiva puniva col carcere chiunque avesse le piume grigie e fosse goffo.http://www.newspedia.it/wp-content/uploads/1/2013/05/giuliano-ferrara-video-parrucca-rossa.jpg
Scappò in Uganda, dove però una legge ancora più cattiva puniva col la morte gli anatroccoli diversi di colore rispetto alla consuetudine.

Il giovane Amoon non si perse di coraggio e vagando per tutta Europa si accorse quanto fosse variegato il mondo dei diritti civili perchè, nonostante si chiamasse Comunità Europea, ogni Paese aveva le sue leggi e garantiva più o meno libertà ad anatroccoli diversi.

Per tutto l'inverno l'anatroccolo Amoon si trovò a vagare fra mille difficoltà e peripezie. Finchè un giorno di maggio, con l'inverno ormai alle spalle, si ritrovò vicino ad un laghetto. Subito fu attratto dagli uccelli presenti nelle vicinanze (e come poteva essere diversamente vista l'astinenza): si trattava di splendidi cigni che alla vista di Amoon non parvero affatto spaventati. Il giovane Amoon non capì quella strana reazione, per la prima volta non veniva emarginato, poi però specchiandosi nell'acqua del laghetto si accorse di essere diventato anche lui, come gli altri, uno splendido cigno.

E visse felice e contento....


La favola che ho "stravolto" è di Andersen, uno degli scrittori di genere più conosciuto. Mi piace, fra le diverse interpretazioni date a questa favola, ricordarne una. Pare infatti che Andersen scrisse questa fiaba per raccontare una sua esperienza personale, fatta di emarginazione e di rifiuto in quanto omosessuale.

Penso che questo fosse il modo più giusto e originale per ricordare a tutti che oggi, venerdì 17 maggio 2013, è la Giornata Mondiale contro l'omofobia: perchè la paura del diverso è semplicemente sinonimo di ignoranza e incapacità di voler conoscere e capire che siamo uguali nonostante le nostre diversità.

http://www.tempostretto.it/sites/www.tempostretto.it/files/immagini/societa/17maggio.jpg

E purtroppo spesso l'omofobia non fa vivere felici e contenti...

Amoon

 
 
 
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