Immagini dal mondo

La mafia si combatte con le parole,
non con le pistole (Cit. Felicia Impastato)

Non capita spesso di vedere in Tv film che meritino di accendere la televisione. Conoscevo la storia di Peppino Impastato, ma non quella di sua madre, Felicia.

Così prima di vedere il film mi sono documentato su internet: mi si è aperto un mondo, fatto di una donna umile capace di rompere gli schemi e le abitudini riservate alle donne e alle donne del SUD.

Felicia non solo sceglie chi sposarsi, in barba alle imposizioni della famiglia, ma sceglierà anche di mettersi contro il marito (mafioso) per le sue scelte contro la mafia. Le sue umili origini non le hanno impedito di capire che la mafia portava la morte e per questo motivo contrasterà il marito prima e cercherà di difendere il figlio Peppino poi.

Come sapete Peppino Impastato, impegnato politicamente soprattutto contro la mafia, verrà barbaramente ucciso e scambiato per un terrorista con la complicità delle forze dell'ordine. Felicia a quel punto si costituirà parte civile e per le sue scelte rimarrà isolata dalla famiglia del marito (mafioso). Felicia non si arrenderà e, nonostante lo sconforto di alcuni momenti, a distanza di circa vent'anni dall'omicidio del figlio un tribunale condannerà il mandante, Gaetano Badalamenti, ristabilendo l'onore di Giuseppe Impastato.

Una donna che ha abbattuto il muro di omertà, un argomento attuale visto quanto successo in Campania al Parco Verde di Caivano con i casi di pedofilia dove tutto un quartiere sapeva e ha taciuto, o dopo quanto successo a Torino, con i casi di omofobia verso gay.

Se non avete visto il film andato in onda ieri su RAI1 guardatelo perchè la protagonista, Lunetta Savino, è davvero brava.

Amoon