Se ascolto l’ironia rannicchiata in fondo alle cose, essa si scopre lentamente. Strizzando un occhio piccolo e chiaro, dice: “Vivete come se...”
Nonostante le molte ricerche, tutta la mia scienza è qui.
Camus, Il rovescio e il diritto
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Ho già fatto coming out, ma rinnovo la mia ammissione: mi ch Da tutta la vita lotto contro la sbadataggine, ed è una battaglia persa: per una falla che riesco a tappare se aprono altre due. Ironia della sorte, ho un’ottima memoria e una buona capacità di concentrazione: ricordo compleanni, nozioni, notizie (soprattutto quelle inutili), scadenze e programmi. La mia distrazione è di tipo pratico, legata soprattutto agli oggetti: passo metà del mio tempo a cercare le cose che ho perso nell’altra metà. Da piccola, avevo una quantità imbarazzante di scarpe di Barbie spaiate: mai avuto il piacere di vestirne una con due calzature uguali. A proposito di scarpe, in seconda elementare sono andata a scuola con le pantofole, e non me ne sono accorta che all’uscita, quando mi sono meravigliata della leggerezza con cui camminavo. In generale, non si conta la quantità di oggetti per la scuola che ho dimenticato chissà dove: passi per le penne e i pastelli, ma perdere il libro di lettura è un bel colpo. Nel corso degli anni ho perso definitivamente un orologio, un numero imprecisato di scontrini-validi- Più di una volta ho steso ad asciugare jeans e giubbini, con accanto banconote da 50.000 lire (mai andata sotto questa cifra): pallide ma pulite. Ho perso e ritrovato dopo affannose ricerche molte cose (tra cui spiccano zaini, borse e portafogli: una fortuna immeritata). La regola vuole che io trovi qualche cosa solo se ne sto cercando un’altra. Fanno eccezione i calzini: immagino che quelli spaiati siano tutti insieme in qualche dimensione parallela. Telefono al mio cellulare quasi tutti i giorni , spesso più di una volta. Attendo con ansia il brillante inventore di un orologio che si può chiamare come un cellulare: risparmierei un sacco di tempo. Sorvoliamo su quando ho perso il mio prezioso anello.
Insomma, conduco sempre più stanca e sfiduciata la battaglia contro me stessa: fortuna che ogni tanto arriva qualche aiuto. Un paio di settimane fa in libreria, il Colui mi ha mostrato trionfante un libricino, Manuale per gente distratta(di Johan Rapp, Coniglio editore). Pensava di prendermi in giro: mi ha illuminato. Insomma, consiglio a tutta la mia categoria questo libricino, che è utilissimo nella distrazione quotidiana. Almeno, lo immagino:distratta da un libro sulle Brigantesse, ho dimenticato di comprarlo. |
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