LA VOCE DI KAYFA

IL PD DI NAPOLI INGUAIA RENZI

Chissà se ieri sera, poco prima delle 20,30, Renzi era ancora negli studi de La Sette per registrare la puntata di Otto e Mezzo quando Enrico Mentana, in chiusura di TG diede la notizia appena battuta dall'Ansa di una perquisizione effettuata dai carabiniere nella sede del Pd di Napoli per un'indagine su un presunto voto di scambi alle ultime comunali che vedrebbe coinvolti due candidati del PD, uno al consiglio comunale e una alla municipalità!?

In realtà, come si è appreso successivamente, a essere indagate sono rispettivamente Anna Ulleto candidata al consiglio comunale e Rosaria Giugliano candidata nella seconda municipalità; mentre le perquisizioni sono avvenute nelle abitazioni e nelle sedi dei comitati elettorali delle candidate e non nella sede del Pd.

A entrambe gli inquirenti contestano l'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. L'ipotesi è che le due rappresentanti del Pd “avrebbero ottenuto voti in cambio di promesse di inserimento nel programma lavorativo Garanzia Giovani, finanziato dalla Regione.”

In attesa di chiarimenti, quanto riferito non sarebbe che l'ultimo di una serie di eventi che vedrebbero coinvolti in un giro di compravendita di voti alcuni esponenti del Pd napoletano.

Come si ricorderà già alle primarie di marzo dei video di fanpage avevano denunciato un presunto voto di scambio a favore della Valente tanto da indurre Antonio Bassolino, sconfitto dalla stessa nella candidatura a sindaco di Napoli per il Pd, a fare ricorso al partito vedendoselo respinto.

Anche per le elezioni di domenica 5 giugno fanpage ha documentato degli strani movimenti all'esterno di alcuni seggi con passaggi di soldi da mano a mano che lasciano presagire ci si possa trovare in presenza di voti di scambio.

Tornando a Renzi, ieri sera, in chiusura dell'intervista dalla Gruber, il Premier/Segretario ha affermato che “dopo i ballottaggi entreremo nel Pd con il lanciafiamme”. Nel senso che dopo la tornata elettorale del 19 giugno, decisiva per l'elezione dei sindaci, il Segretario farà piazza pulita di quanto non hanno operato per il bene del partito.

Visto quanto è successo, e sta tuttora succedendo, nel Pd di Napoli, sarebbe stato meglio se Renzi, almeno nel capoluogo campano, con il lanciafiamme nel partito ci fosse entrato subito dopo le primarie incriminate; dando ascolto a chi sosteneva che non prendere alcun tipo di provvedimento nei confronti di chi aveva sbagliato e di chi aveva tratto benefici da quegli errori equivaleva a legalizzare l'illegalità: sorvolando su quei fatti gravi, denunciati dai video e non da “semplici” sentito dire, era come se tacitamente si autorizzasse in futuro altri a fare altrettanto per garantirsi un'elezione.

In vista dei ballottaggi del 19, con il Pd in evidente difficoltà anche laddove, Milano, avrebbe dovuto vincere al primo turno come se battesse un calcio di rigore, questa ulteriore rogna sollevatasi dal Pd napoletano rischia di vanificare l'azione di recupero di voti che Renzi e i suoi tenteranno fino al giorno dei ballottaggi per ribaltare i pronostici che al momento non sono certo dei migliori per il Pd.

Quanto sta avvenendo nel Pd a Napoli evidentemente non deve solo attribuirsi a una cattiva governance del partito a livello locale, e dunque commissariarlo sarebbe la panacea di tutti i problemi.

Se Renzi non dà ascolto a chi, vedi Bassolino, anziché lodarlo, lo tira per la giacca affinché si avveda che qualcosa non va nella gestione globale del partito. E invece di irriderlo come gufo, presti ascolti a quanto ha da dire per il bene del partito, è ovvio che chi ha intenzione di fare politica solo per un tornaconto personale non si farà scrupoli a servirsi di mezzi illeciti pur di vincere, sapendo che, se venisse scoperto, al massimo gli farebbero una lavata di testa come si fa con i bambini quando fanno le marachelle.

È inutile che Renzi e i suoi accusino di falso moralismo il M5S perché alcuni comuni amministrati dai grillini sono sotto inchiesta per reati molto meno gravi di tanti per cui sono indagati, imputati o addirittura condannati molti amministratori locali del centrosinistra.

Anziché indignarsi per la pagliuzza che sta nell'occhio del M5S, Renzi e i suoi farebbero bene a preoccuparsi della trave che sta negli occhi del proprio partito.

Napoli è l'emblema che la leadership nazionale del Pd è quanto meno poco attenta ai problemi del partito tanto da ridimensionarli quando si presentano per poi pagarne lo scotto in maniera vergognosa al momento opportuno.

Preoccupa che quella stessa leadership governa il paese!