LA VOCE DI KAYFA

GRILLO DURERà MENO DI UNA STAGIONE?

Per oltre otto milioni di italiani le polemiche all'interno del M5S - una fronda di 30/40 parlamentari grillini sarebbe pronta a lasciare il movimento perché in disaccordo con i modi autoritari di Grillo pronto a espellere dal movimento chiunque critichi il suo fare politica, (ultima a farne le spese la senatrice Adele Gambaro rea di aver imputato la debacle alle amministrative del M5S ai toni duri utilizzati da Grillo in pubblico e sul suo blog) – rappresentano l'inizio della fine di un sogno. Un sogno condito di speranze di rinnovamento per un paese che negli ultimi vent'anni, o giù di lì, è irrimediabilmente regredito economicamente e moralmente causa l'alternarsi al governo di una classe politica che tutto ha fatto tranne che tutelare gli interessi reali dei cittadini emanando leggi ad personam per salvaguardare quelli di pochi intimi mentre la nazione naufragava inesorabilmente verso la recessione complice la crisi.

In questo clima di sconforto nazionale, accresciuto dall'insipienza del governo Monti - imposto dall'Europa all'Italia in sostituzione di quello di Berlusconi che stava portando il paese, e di riflesso l'intera eurozona, nel baratro -, milioni di italiani incantati dai “vaffa” e dalle epiche traversate a nuoto di Grillo, avevano riposto la propria fiducia nel M5S per scardinare un sistema marcio dalla fondamenta affinché l'Italia si risollevasse.

Speranze disattese dal rifiuto di Grillo di allearsi con il PD; dalle polemiche sorte all'interno del M5S nel momento in cui si doveva votare il Presidente del Senato; dal mancato sostegno al Quirinale a Prodi, opponendogli la candidatura di Rodotà; dalle accuse ai giornalisti di travisare il senso delle dichiarazioni dei grillini per ridicolizzarli agli occhi del pubblico; dalle polemiche sugli scontrini e la rinuncia alla diaria da parlamentare; dagli attacchi alla Gabanelli e a Rodotà, prima esaltati e poi criticati aspramente perché si erano permessi di apostrofare Grillo e mettere in discussioni i proventi del blog. E per finire i crescenti mugugni contro Grillo da parte di alcuni onorevoli e senatori grillini per il modo dittatoriale con cui l'ex comico gestirebbe il movimento.

In poco più di due mesi di Parlamento, il M5S rischia di collassare, più per colpa sua che non di elementi esterni, a dimostrazione che è facile alzare la voce e criticare il sistema quando se ne è fuori. Il problema nasce nel momento in cui si entra a farne parte.

Nelle ultime settimane ho avuto il privilegio di conoscere personalmente alcuni parlamentari grillini. Ne ho tratto un'ottima impressione, avvalorata dagli interventi televisivi a "In Mezz'ora" di Roberto Fico e a "Otto e Mezzo" di Luigi Di Maio. Mi sono parse persone serie e pragmatiche che sanno quel che vogliono e come ottenerlo.

Forse ha ragione la senatrice Gambaro quando invita Grillo a moderare i toni e a recarsi in Parlamento per vedere come realmente funziona.

Questo paese è stufo di parolai che tuonano a ruota libera dai palchi dei comizi contro gli avversari politici, promettendo mari e monti.

Questo paese ha voglia di fatti!

Se i fatti sono indire un referendum sul blog per vedere chi è a favore e chi contro di sé, mi sa tanto che Beppe Grillo e il M5S dureranno meno di una stagione!