LA VOCE DI KAYFA

L'Italia alla frusta o alla frutta? 

In un momento così difficile per il Paese, evidenziato in un articolo del quotidiano inglese Financial Times dove si afferma che l’Italia è la nazione peggio governata d’Europa, la burrascosa lite di ieri sera a Ballarò tra il Ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio e il leader dell’UDC Pierferdinando Casini, con quest’ultimo che, urlando, dava del cialtrone al primo perché si rifiutava di ammettere le proprie responsabilità nella catastrofe munnezza della Campania per aver impedito la costruzione dei termovalorizzatori, (domenica 20 gennaio un “abbottonato” Vicepremier Rutelli reduce dal Papa day, intervistato da Lucia Annunziata a  IN MEZZ’ORA, probabilmente vittima di un lapsus freudiano, raccontò di quando, da Sindaco di Roma, viaggiando per le maggiori città d’Europa per vedere come queste avevano risolto il problema dello smaltimento dei rifiuti, un gruppo di ambientalisti tedeschi lo accompagnò a visitare il termovalorizzatore di Francoforte, rivelandogli di aver organizzato un picnic sul prato a ridosso della struttura per dimostrare alla popolazione quanto l’incidenza dell’impianto sulla salute fosse zero, facendo saltare dalla sedia la giornalista che, tutta eccitata, gli fece notare che con quella dichiarazione di fatto ammetteva le responsabilità del Ministro) ha ulteriormente dimostrato quanta tensione meni nei Palazzi in queste ore così convulse e drammatiche per il Paese.

Analizzando quanto sta accadendo in questi giorni in Italia, bisogna purtroppo ammettere che l’autorevole quotidiano inglese di validi motivi ne ha per affermare la sua critica. Napoli e la Campania sommerse dai rifiuti altro non sono che la cartina tornasole su cui si registra che nel paese qualcosa proprio non funziona a livello di governabilità. Se a questa triste evidenza sommiamo le parole del Presidente Napolitano che agli inizi dell’anno da Capri definì, giustamente, “una tragedia” quella che eufemisticamente i più si ostinano a considerare ancora emergenza rifiuti (ma è credibile e serio definire emergenza una realtà ormai cristallizzata, incancrenita, metastasizzata da tempo in una società?), e successivamente ritenne allarmistiche le preoccupazioni di Bruxelles sulla stessa questione, sicuramente per non acuire la rabbia montante nell’opinione pubblica nazionale per tutte le conseguenza che il disastro rifiuti reca con sé (mi riferisco al previsto trasferimento di parte della spazzatura campana in altre regioni italiane, malvisto dalle comunità locali in cui la si dovrebbe sversare); le rogne giudiziarie che hanno costretto alle dimissioni il Ministro di Grazia e Giustizia Mastella, condotto agli arresti domiciliari di sua moglie che ricopre anche l’incarico di Presidente del Consiglio Regionale della Campania, e di molti esponenti del suo partito, portando il paese sull’orlo della crisi di governo; un Governatore, Bassolino, irriducibilmente assiso sul suo trono regionale, malgrado siano macroscopiche le sue responsabilità nella cattiva gestione dei rifiuti in Campania per la quale è sotto inchiesta per fatti accaduti all’epoca in cui ricoprì anche l’incarico di Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti; un altro governatore, Cuffaro della Sicilia, euforico perché condannato in Primo Grado a cinque anni “semplicemente” per favoreggiamento e non per associazione mafiosa e quindi non sente alcun bisogno di dimettersi (un amico medico mi ha detto che se solo gli arrivasse un avviso di garanzia, in via  cautelativa, l’ordine dei medici lo sospenderebbe dall’incarico amministrativo che vi ricopre); i due  massimi partiti di maggioranza, PD e PDL che, tramite i rispettivi leader, Veltroni e Berlusconi, un giorno fanno sapere che si è vicini all’accordo per una riforma della legge elettorale e il giorno dopo invece che l’accordo è talmente lontano tanto che nel frattempo la Corte Costituzionale ha approvato i referendum e, se non ci si sbriga, saranno gli italiani a stabilire quale nuovo sistema elettorale il paese dovrà adottare; il fatto che all’improvviso in molti si accorgono che gli italiani percepiscono stipendi e pensioni da miseria, quando è dall’epoca in cui l’euro sostituì la lira che in tanti, singoli cittadini e associazioni dei consumatori, denunciano una crescita esponenziale dei prezzi non bilanciata da un’equa crescita dei salari e delle pensioni, nonché il fatto che gli italiani pagano un mare di tasse! Insomma di fatti a sostegno della cruda analisi del quotidiano inglese sulla inefficacia della classe politica italiana pare ce ne siano talmente tanti che l’unica cosa da fare è sperare che le coscienze di tutti si smuovano e finalmente, qualunque cosa accadrà tra oggi e domani alla Camera e al Senato, chiunque sarà a governare il paese lo faccia con spirito di responsabilità nazionale.

Non esistono governi che non siano di responsabilità nazionale rispetto ad altri. Tutti i governi, sia quelli usciti dalle urne, sia quelli di transizione, sia quelli cosiddetti tecnici sono governi di responsabilità nazionale perché qualunque governo ha il compito, la responsabilità di governare la nazione. Non esistono governi che possono distruggere la nazione per mere diatribe interne ai partiti di maggioranza e altri che invece devono anteporre agli interessi di partito quelli della nazione. Tutti i governi sono governi di responsabilità nazionale. Se qualcuno non la pensa così è un irresponsabile e andrebbe radiato per sempre dalla vita politica del Paese!