LA VOCE DI KAYFA

Lodo Alfano: i dubbi del cittadino

A prescindere se il Lodo Alfano, da ieri a tutti gli effetti legge dello Stato grazie all’avallo del Presidente della Repubblica, sia immorale, come sostiene Di Pietro, e anticostituzionale oppure un simbolo di civiltà come invece è dell'avviso più di un membro della maggioranza, considerando che in campagna elettorale né Berlusconi né alcun esponente del PDL accennò al varo di un provvedimento del genere, né tanto meno all’istituzione di una norma blocca processi se il centrodestra avesse vinto le elezioni, (se l’avessero fatto, anche solo di sfuggita, avrebbero dato agli avversari validi argomenti su cui impostare la campagna elettorale mettendo in guardia gli elettori su quelli che sarebbero stati i veri interessi del centrodestra, di Berlusconi in particolare, rispetto ai bisogni effettivi dei cittadini, una volta al governo), di certo un simile provvedimento in uno Stato democratico è un vero paradosso: se ci si preoccupa di tutelare con un provvedimento di legge dalla giustizia le principali cariche dello Stato, non significa tacitamente ammettere la possibilità che a qualcuna di esse possa assurgervi qualche individuo dalla fedina penale quanto meno dubbia, pertanto incompatibile con incarichi istituzionali, e  quindi che in Italia vige uno Stato incapace di tutelare i cittadini dall'ingerenza criminale nelle questioni istituzionali? Non sarebbe stato invece centomila volte meglio varare un provvedimento che impedisse a chi avesse procedimenti penali in corso di non accedere per nessun motivo in politica, interdicendone la candidatura elettorale fino alla sentenza definitiva che sancisse l’innocenza o la colpevolezza del soggetto inquisito senza ulteriori appelli? Se è vero che l’indulto, uno dei primi provvedimenti del passato governo Prodi, fu una vergogna, come all’epoca sostenevano molti rappresentanti della Lega, facente parte dell’attuale maggioranza, che insieme all’Italia dei Valori non lo votarono, il Lodo Alfano votato all’unanimità dalla maggioranza, Lega inclusa, non è da meno. Anzi forse lo è di più perché alimenta nel cittadino l’atroce dubbio che dei criminali, o quantomeno dei disonesti, potrebbero un giorno occupare ruoli di rilievo alla guida della nazione. Se ciò accadesse, come l’istituzione del Lodo Alfano, ovviamente estremizzando, lascia supporre, come potrebbero individui di tale fatta anteporre ai propri interessi e a quelli di un manipolo di serventi e concubine quelli dei cittadini e della nazione intera?