LA VOCE DI KAYFA

Ricerca è sinonimo di prevenzione

Le polemiche sulla mancata tempestività dei soccorsi nelle zone colpite dal terremoto che nella notte di lunedì 6 aprile ha distrutto L’Aquila e alcuni paesi della provincia, puntando direttamente  l’indice contro la Protezione Civile e il suo Capo Guido Bertolaso accusandoli di inefficienza, come era prevedibile stanno avendo un loro “naturale” seguito con l’accusa da parte del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del Presidente della Camera Fini nei confronti della puntata di giovedì scorso di ANNO ZERO incentrata sulle presunte pecche preventive e gestionali del sisma.

Cercando di essere obbiettivi, bisogna dire che le accuse di inadeguatezza alla macchina dei soccorsi sono state espresse da più d’uno degli sfollati ospitati nelle tendopoli intervistati dai telegiornali, e perfino da chi lì vi lavora come fu il caso di una volontaria che elencò al Presidente del Senato Schifani, in visita all’Aquila, tutta una serie di anomalie strutturali della tendopoli incluso lo stato pietoso delle toilette. Inoltre resta tuttora viva la polemica innescata dalle affermazioni di Giampaolo Giuliani, il tecnico dei laboratori del Gran Sasso, secondo cui i terremoti si possono prevedere - tanto che aveva lanciato l’allarme di un imminente terremoto a Sulmona per il 31 marzo, beccandosi la denuncia per procurato allarme da parte di Bertolaso, unitamente al sentirsi dare dell’imbecille - contrariamente a quanto  sostiene la scienza ufficiale.

Tralasciamo di entrare nella questione, confidando che dopo il sisma abruzzese la comunità scientifica italiana abbia il buon senso di approfondire gli studi di Giuliani. Ci teniamo invece a segnalare la lettera/denuncia pubblicata dai ricercatori precari sul sito dell’Osservatorio Vesuviano in cui si accusa il Governo di aver emendato un decreto legge per eliminare il precariato dalla pubblica amministrazione che entro 120 giorni dall’entrata in vigore costringerà tra l’altro l’Istituto Nazionale di Geofisica a licenziare i tecnici assunti a tempo determinato, riducendo drasticamente il personale che monitora aree a rischio quali il Vesuvioo, i Campi Flegrei e il vulcano Stromboli.

Per quanto sia  vero che i terremoti non si possono prevedere, è pur vero che la ricerca è alla base della prevenzione, così come lo sono i controlli per verificare che i palazzi e le case che si edificano in aree a rischio siano costruiti con criteri antisismici e non sulle pendici dei vulcani come è il caso del Vesuvio.

È mai possibile che in questo paese da un lato si parla di incentivare la ricerca a scopo preventivo e dall’altro si decretano leggi per ridurre il personale adibito ad essa? Se i terremoti fossero prevedibili, la loro imprevedibilità non è resa dal drastico taglio di persone che studiano per rendere ciò possibile? Ce ne rendiamo conto o no?