LA VOCE DI KAYFA

Mele marce nell'arma

È vero che le “mele marce” si trovano dappertutto, e che la loro presenza non deve indurre a criminalizzare un’intera categoria. Ma è indubbio che quando vengono individuate, le mele marce spingono l’opinione pubblica a guardare quantomeno con diffidenza verso quella categoria in cui si annidavano, malgrado siano stati gli stessi sui appartenenti a snidarle.

La notizia diffusa ieri dall’ANSA dell’arresto di tre carabinieri, tra cui un maresciallo, ritenuti collaboratori dei casalesi, l’efferato gruppo camorrista operante nel casertano, è l’ennesima ferita inferta alla società civile da chi ha giurato fedeltà allo Stato per difenderla quella società. E malgrado la storia del mondo sia piena di individui in uniforme corrotti, ogniqualvolta se ne smaschera qualcuno, a farne le spese è l’intero corpo d’appartenenza. Nell’attimo in cui la notizia si diffonde, una spessa nuvola d’oblio avvolge la memoria della gente, facendole dimenticare i sacrifici di quanti indossano con onore e orgoglio quella divisa lordata dalle mele merce. Le tante vite umane che, indossandola, si sono immolate per difendere la giustizia, in un niente vengono offuscate da pochi criminali, più criminali di quegli stessi criminali che dovrebbero fronteggiare anziché spalleggiare proprio perché si celano dietro la divisa sinonimo di sicurezza, giustizia e onestà!

Quando avvengono episodi del genere, tutto l’impianto civile ne risente. Lo sconforto si fa largo nella società civile; la gente si guarda intorno confusa, disperata perché non sa più a chi affidare le proprie speranze in un domani migliore per sé e, soprattutto, per i figli.

È di oggi la notizia che il sindaco di Castelvolturno ha deciso di dimettersi perché si sente isolato dalla sua stessa maggioranza nella lotta contro la camorra. Così come è di stamattina il j'accuse del Procuratore di Napoli Giandomenico Lepore secondo il quale tre politici su dieci sono collusi con la camorra!  Se associamo questi fatti all’arresto dei carabinieri corrotti, ci sembra davvero un’utopia solo l’idea di debellare un giorno per sempre la mafia dalla società. E comprendiamo come sia stato possibile, nel corso degli anni, alle organizzazioni criminali di radicarsi sempre più sul territorio, diventando prima l’antistato per eccellenza poi una vera e propria industria ramificata all’estero come insegna Saviano.

Tuttavia ciò non deve gettarci né nello sconforto né nella paura perché l’arresto dei tre carabinieri è la conferma che, così come esistono, per fortuna pochi, che la disonorano, in tanti onorano la divisa che indossano, indagando senza scrupoli finanche nelle fila della propria arma perché sanno che le mele marce possono annidarsi ovunque, incluso lì!