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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
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Si illude chi crede che il suicidio di Luigino D'Angelo, il pensionato di Civitavecchia che si è ucciso il 28 novembre dopo aver realizzato di aver perso tutti i suoi risparmi investiti in obbligazioni subordinate della Banca Etruria - uno dei quattro istituti di credito per i quali il governo è stato costretto a varare fulmineamente un decreto ad oc, decreto salva banche, per salvarli dal crac ma penalizzando gli investitori - possa risolversi in un sacrificio da cui tanti altri piccoli investitori e correntisti vittime del malaffare bancario ne trarranno giovamento.
Come ha raccontato in un'intervista a Repubblica l'ex impiegato che all'epoca convinse Luigino a investire in quelle obbligazioni maledette – fu licenziato nel 2014 per un procedimento penale in corso - se gli impiegati non convincevano i clienti a fare quegli investimenti rischiavano il licenziamento.
A smentire quest'affermazione che, se confermata, metterebbe ulteriormente nei guai i vertici di Banca Etruria, incluso lo stesso padre del Ministro Boschi il quale inizialmente faceva parte del cda della banca e dal 2014, subito dopo che la figlia fu nominata Ministro delle Riforme, fu investito del ruolo di Vice Presidente della Banca, una dichiarazione ufficiale della banca la quale sostiene che quelle obbligazioni il pensionato le acquistò nel 2013 sul mercato secondario.
Se viceversa il pensionato acquistò le obbligazioni incriminate non sul mercato secondario bensì su quello ufficiale, avallando quindi la tesi dell'ex impiegato, c'è da scommettere che un terremoto si abbatterebbe su Renzi e sul suo governo in quanto, seppure come ha dichiarato la Boschi suo padre è “una persona per bene”, cosa che nessuno mette in discussione, facendo parte prima del cda della banca e successivamente ricoprendo il ruolo di Vice Presidente, non si capisce come non fosse a conoscenza delle presunte manovre truffaldine cui i vertici della banca obbligavano gli operatori adattuare con i clienti interessati a investire i propri risparmi perché fruttassero in investimenti a alto rischio tacendo sui rischi cui incorrevano. A meno che il tutto non avvenisse a sua insaputa - cosa per altro non impossibile visto che in passato c'è stato un Ministro che possedeva una casa di proprietà con vista sul Colosseo pagata per metà a sua insaputa, ma per sua fortuna, da terzi - riesce difficile immaginare che chi occupa un ruolo di vertice non fosse a conoscenza di certe manovre che i propri dipendenti erano tenuti a compiere a danno degli investitori. E se davvero il signor Boschi non ne sapesse nulla, non si capisce comunque come potesse ricoprire quel ruolo chiave di massima responsabilità una persona incapace di guardarsi intorno e capire quanto avveniva di losco. Premesso avvenisse davvero del losco in Banca Etruria.
C'è da supporre che se il povero Luigino non si fosse suicidato, oggi non staremmo qui a discutere su come il sistema bancario non tuteli affatto i risparmiatori né quanti si rivolgono in banca per un prestito.
Infatti se qualcuno ha mai avuto bisogno di rivolgersi a un istituto di credito per un prestito sa bene che, dopo una sequela di documenti e di carte da firmare, se il prestito gli viene concesso, esso è comunque vincolato all'acquisto di prodotti finanziari di cui egli non ha alcun bisogno mentre invece la banca ha tutto l'interesse a piazzargli. Se il cliente decide di rifiutarsi, il prestito se lo può scordare. Una sorta di tacito ricatto che nessuno denuncia perché chi ha bisogno di soldi non ha alternativa, o accetta o niente soldi!
Il sistema va avanti così da sempre. A nulla finora sono valse le tante denunce di privati, di associazioni che tutelano i consumatori o addirittura di inchieste giornalistiche.
Per carità, nessuno pretende che le banche ci rimettano, ci mancherebbe. Ognuno fa il proprio mestiere ed è giusto che guadagni e si tuteli da eventuali perdite. Il punto dissonante è l'enorme gap che separa le tutele del sistema creditizio da quelle dei clienti.
Dopo aver varato il cosiddetto decreto salva banche per tutelare i quattro istituti in dissolvenza e mamndando in frantumi i risparmi degli investitori, solo a seguito dell'onda emotiva suscitata dal suicidio del pensionato di Civitavecchia - di cui per inciso si è saputo solo a distanza di giorni da quando la tragedia s'è realmente consumata, 28 di novembre, il decreto salva banche è stato varato il 22 novembre – il governo sta ricorrendo ai ripari per tutelare i risparmiatori truffati, concedendo loro una sorta di contentino rispetto a quanto realmente perso, alimentando ulteriormente il malessere dei malcapitati.
In pratica la sensazione è che pur di evitare di inimicarsi una fetta di elettorato per via del padre del Ministro Boschi invitata da Saviano a dimettersi perché, a detto dell'autore di Gomorra, in evidente conflitto di interesse, malgrado gli entusiastici proclami lanciati dalla Leopolda, il Premier teme che questa vicenda possa incidere negativamente sul prosieguo della sua attività di governo – le opposizioni sono pronte a presentare una mozione di sfiducia per il Ministro – e in vista delle prossime elezioni, sia locali che, soprattutto, nazionali.
Come si può immaginare le affermazioni di Saviano non sono piaciute a Renzi e ai suoi che le hanno liquidate come un tentativo di visibilità da parte dello scrittore.
Poiché non pensiamo che uno come Saviano, che da anni vive sotto scorto per aver denunciato quello che lui in Gomorra definisce sistema, abbia bisogno di visibilità, siamo più propensi a credere che la rogna Banca Etruria & c. su Renzi e i suoi pesi più di un macigno; che il premier e il suo entourage stanno cercando in ogni modo di tacitare il clamore suscitato dal suicidio di Luigino perché serio è il rischio che i sondaggi, secondo cui minima sarebbe la distanza nelle preferenze elettorali tra il PD e il M5S trovi conferma nelle urne al momento che si andrà a votare.
Di certo non è bastato interdire alla manifestazione degli investitori truffati l'accesso alla Leopolda per dimostrare che nel paese va tutto bene.
La claque osannante della Leopolda non è certo lo specchio del paese.
Lo specchio del paese, purtroppo, è il povero Luigino!
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