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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
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ADDIO DANIELE
E all’improvviso l’autunno è arrivato. A dire il vero il calendario indicava fosse autunno già dal 21 settembre, ma climaticamente, fino a domenica scorsa, almeno qui dalle mie parti faceva tanto caldo che la gente era ancora a mare. Oggi, 1 novembre, Ognissanti, l’autunno è arrivato per davvero. Una giornata fresca e uggiosa, tipicamente novembrina, caratterizzata inizialmente da una pioggia sottile che man mano si è poi intensificata, fino a diventare verso mezzogiorno in un acquazzone, lavando via il dolore della gente di Pozzuoli.
Nonostante piovesse e facesse fresco, fin dalle otto di questa mattina il sagrato della chiesa del Carmine di Pozzuoli era invaso da ghirlande di fiori bianchi e da giovani accorsi per dare l’estremo saluto a Daniele Del Core, il diciottenne puteolano ucciso sabato scorso da una pugnalata infertagli da un sedicenne scagliatosi contro un suo amico per futili motivi di gelosia. Daniele non ha esistato ad intervinere per difendere l'amico il cui unico torto era quello d'essere l'ex fidanzato della ragazza dell'omicida.
Una morte assurda quella di Daniele, che s’innesta in quel drammatico scenario legato alla violenza criminale che da settimane, mesi, anni, Napoli e la Campania stanno vivendo, senza che nessuno faccia seriamente qualcosa per arginarla. Inesorabilmente documentato quotidianamente da giornali e telegiornali che spesso sono costretti ad aggiornare in tempo reale, mentre sono in onda, il numero dei morti della mattanza di camorra. In tutto questo la morte di Daniele non c’entrerebbe, eppure è difficile non associare la premeditatezza dell’omicida, che si arma di pugnale per affrontare l’ex della sua ragazza, in quella cultura della violenza tipica della camorra. L'assassino è descritto come uno studente modello, dunque quali cause hanno scatenato la sua violenza visto che non difettava di cultura? Personalmente credo che a fare di lui un assassino sia stato comunque vivere in una società dove da anni spadroneggia la ragione dell'illegalità e della violenza. Una società dove chi cerca di vivere onestamente agli occhi dei più appare un folle da ricoverare, un vero e proprio soggetto da manicomio! Armarsi e andare allo scontro appartiene alla mentalità tipica dei camorristi e di chi vive nel degrado ambientale, che solo nella violenza trova la propria affermazione, il proprio riscatto sociale. In tal senso l'omicida sarebbe a sua volta vittima di una società degradata e degradante, capace di condizionare negativamente con i propri effluvi maleodoranti finanche chi culturalmente ha solide basi, sia di educazione familiare che scolastica!
Tutti sono ovviamente preoccupati di quanto sta accadendo a Napoli, dal Capo dello Stato, al premier Prodi che domani sarà in città, al sindaco Iervolino, al Governatore Bassolino. Tutti sono angosciati da questa situazione di cui si è ormai perso praticamente il controllo. Eppure, chissà perché, il Ministro degli Interni Amato solo il 9 novembre sarà a Napoli per definire un’azione drastica tesa a mettere in ginocchio la camorra(?)... Si parla di un incremento di 1000 uomini delle forze dell’ordine sul territorio allo scopo di presidiare le aree calde della città, e forse arriverà finanche l’esercito; di telecamere da installare nei quartieri a rischio del centro storico per monitorare ventiquattrott'ore su ventiquattro quelle zone a difesa dei cittadini e dei turisti che amano passeggiarvi pur sapendo dei pericoli che corrono; di aumentare il parco motociclette affinché i poliziotti possono meglio vigilare in quelle vie strette e tortuose, ideale rifugio per gli scippatori. Tutti ripetono in coro una sola parola, RESPONSABILITà, intendendo che ognuno deve assumersi il proprio fardello in virtù di quanto sta accadendo a Napoli, senza mettere la testa nella terra come gli struzzi; magari attribuendo a terzi, (leggi Mastella e l'indulto), le cause di tutto ciò. Nessuno però pronuncia un’altra parola, PREVENZIONE, che se anni addietro fosse stata seriamente considerata da coloro che nel corso degli anni si sono succeduti al governo di Napoli e della Nazione forse oggi non ci troveremmo nella situazione in cui siamo!
I miei figli conoscevano di vista Daniele e il suo amico Loris che è in rianimazione in ospedale. Spesso i due ragazzi si fermavano a comprare le sigarette dal tabaccaio vicino casa nostra, intrattenendosi a parlare con i figli del gestore loro coetanei. Riguardando la foto di Daniele pubblicata sui giornali, sono convinto di averlo conosciuto e averci parlato qualche volta anch’io. Un ragazzo come tanti altri. Come i miei figli!
Oggi 1 novembre, Ognissanti, l’autunno è arrivato. Piove e fa fresco dalle mie parti. Ma non solo per la strada, anche nei cuori di tante madri e padri che come me e mia moglie hanno dei figli con tanta voglia di vivere, come è giusto che sia alla loro età. Correndo però il serio rischio di lasciarci la pelle perché quanti dovevano garantire l'ordine e la legalità sociale a Napoli, amministrando come si conveniva e conviene la città e la regione, mi dispiace dirlo, sembra proprio che se ne siano sempre strafottuti, nonostante le tante belle parole spese e le Notti Bianche che ci hanno regalato per alleviarci per u n attimo dall'angoscia. Che abbiano pensato solo ad accrescere il proprio personale potere, politico ed economico. Favorendo per ciò gli "amici" e gli "amici" degli "amici"...
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