Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Novembre 2010

BERLUSCONI, WIKILEAKS E L'AMMUTINAMENTO RESPONSABILE

Post n°964 pubblicato il 29 Novembre 2010 da kayfakayfa

La pubblicazione on line da parte di Wikileaks di file diplomatici riservati conferma quanto in molti ipotizzavano: il nostro Premier è malvisto dall’amministrazione americana che lo reputa “incapace, vanitoso e stanco per le lunghe nottate” trascorse a fare festini e per la sua stretta amicizia con Vladimir Putin. Tralasciando i giudizi poco lusinghieri degli americani sugli altri capi di stato e di governo, inclusi i reali inglesi, è evidente che l’amministrazione di Washington non fa affatto un distinguo tra il pubblico e il privato, come invece tanti si ostinano a fare in Italia, ma attribuisce l’approssimativo modo di governare del nostro Premier alla sua allegra e disordinata vita privata!

È del tutto comprensibile che su questa ondata di file si gettino litri d’acqua per impedire che “l’incendio” diploma

tico propaghi, scatenando imbarazzanti retroscena che mettano ancor di più a rischio il già traballante governo italiano. Ma che lo si faccia dopo che lo stesso Premier e qualche membro di governo avevano in precedenza ipotizzato che la messa in rete dei file appartenesse a un piano internazionale terso a spodestarlo dal “trono”  - che includeva tra l’altro il riacutizzarsi dell’emergenza rifiuti in Campania, il nuovo scandalo sessuale in cui è coinvolto il Premier e l’uscita di Fini dal governo -   assume toni paradossali.

Ieri pomeriggio, intervistato dal TG2, un cauto Ministro degli Esteri Franco Frattini, escludeva l’ipotesi del complotto internazionale. Dicendosi tuttavia preoccupato per la messa in rete dei file perché comunque la loro pubblicazione avrebbe avuto dei contraccolpi diplomatici paragonabili a sorta di 11 novembre, mettendo a rischio una miriade di relazioni internazionali.

Ora che i file sono disponibili a tutti, loro lettura, seppure parziale, per quanto concerne noi italiani, dimostra come il nostro Capo del governo sia poco considerato a livello internazionale e come la sua stretta amicizia con Putin, comunista doc malgrado Berlusconi odi i comunisti, sia oggetto di critiche e preoccupazioni a livello internazionale!

Fino a quando a sparare a salve sul governo erano le opposizione, nessuno si preoccupava più di tanto. Ma ora che si scopre che a “puntare” i fucili sul nostro governo. E in particolare sul nostro Premier, sono gli americani è giusto chiedersi se non sia il caso di dare una svolta politica seria a questo paese prima che la crisi dei mercati tocchi anche l’Italia con effetti nefasti per noi cittadini. In democrazia le rivoluzioni non si fanno più col sangue ma mandando all’aria l’economia di un paese, costringendo i governati a arginare la rabbia della popolazione affamata fino a dimettersi!

Prima che anche noi italiani ci si ritrovi con le pezze al culo, sarebbe il caso che chi ha davvero a cuore il bene del paese si adoperi per evitare una simile catastrofe, prendendo saldamente il timone in mano per governare con piglio sicuro una barca ormai alla deriva.

Gli ammutinamenti spesso sono necessari per evitare il peggio!

 

 
 
 

IL NETTARE DEGLI DEI (racconto erotico)

Post n°963 pubblicato il 26 Novembre 2010 da kayfakayfa

                                                        Distesa sotto una vite dai grappoli d’oro, la dea giace nuda sul manto di foglie, schiena alla luna. Il mento poggiato sulle dita intrecciate delle mani, i capelli lunghi le ammantano le rosse spalle. Maliziosa sorride al dio inginocchiato al suo fianco che, col grappolo nella mano, lascia cadere nel solco della sua schiena, uno dopo l’altro, i chicchi polposi, pizzicandoli con un dito affinché superino di slancio i glutei marmorei della divina, scomparendo nei meandri del desiderio. Risucchiati nel fuoco dei sensi, gli acini si sciolgono nel suo ventre di donna mentre silenziosa gode delle impertinenti carezze con cui il dio le sonda la femminiltà perché nessun chicco sfugga al suo glorioso destino.

Quando del grappolo non rimane che lo spoglio serto, il dio getta il morto ramo al vento; inarcandole la schiena, la solleva dal suolo per ammirare il vivo gonfiore del suo desiderio pulsante. Rapito dalla natura bramosa di piacere, golosamente accosta la lingua ai nervosi lembi di carne che le pendono tra le cosce, lambendoli con gusto appassionato, suscitando nella dea un’intensa emozione accompagnata dai suoi gemiti e gridolini di gioia cui si accompagnano ripetute invocazioni di amore.

Ubriaco di passione, il dio si drizza dietro di lei come uno stallone alla monta, e la penetra con colpi violenti che quasi le sfondano l’animo, macerando i chicchi serbati nel suo mistero, iniziando la divina vendemmia.

In un crescendo di passione il vigore del dio ubbidisce alle suppliche della dea, desiderosa d’essere amata come volgare femmina d’uomo, e la possiede con ritmo incalzante.

In preda all’ebbrezza, prossimo all'acme di quel delizioso idillio amoroso, il dio stacca delle gemme dalla vita che gli sfiora il capo; alcune le mangia, altre le offre all’avida bocca di lei, piegandosi col villoso torace sulla sua schiena entrandole sempre di più nell'anima.

Sconvolta dall’estasi, la dea succhia con passione le gocce di vite, lambendo con la lingua le dita del dio accrescendone il desiderio. Sentendo il piacere ormai prossimo a sgorgare dall'animo del maschio come un fiume in piena, la dea leva il volto raggiante al cielo, implorando Zeus di preparare le anfore.

Dal cielo invisibili mani tendono verso di lei vasi di creta.

Con un sommesso respiro, il dio si placa nella sua compagna, riversando nel sacro abisso dei sui sensi la sua densa energia mentre amorevolmente le accarezza i fianchi. Esausta, la dea si volta su se stessa offrendo alle labbra del dio le mammelle colme di vita.

Allorquando le mani divine si stringono alle coppe dei seni, dai turgidi capezzoli zampilli d’ambrosia si riversano nelle anfore, riempiendole del dolce miele che allieterà la mensa dell’olimpo.

Compiuto l’ancestrale rito, il dio scivola sulla dea, affondandole  il viso tra le cosce.

Premendole delicatamente il ventre con la mano, accosta la lingua alla pulsante femminilità per assaporare il gustoso nettare chiamato dagli uomini miele di donna, noto agli dei come schiuma d’Afrodite, allietando il palato col gusto dell’amore.

                                                               Fine

 

 
 
 

ALLA RICERCA DEL MISTIFICATORE

Post n°962 pubblicato il 24 Novembre 2010 da kayfakayfa

In un momento in cui tutto sembra congiurare contro di lui – la sentenza in appello che condanna a sette anni il senatore Dell’Utri ritenuto dai giudice il tramite tra la mafia e Berlusconi fino al 1992, quindi la minaccia di dimissioni del Ministro Carfagna in disaccordo con i vertici del PDL campano capitanati da Nicola Casentino per la gestione degli appalti dei termovalorizzatori da costruirsi a Napoli e Salerno  – è comprensibile che Silvio Berlusconi cerchi in ogni modo di difendersi con le unghie per evitare il definitivo tracollo personale e del suo governo col rischio serio che, riandando alle elezioni, possa perdere consensi, essere  sconfitto e ritrovarsi alla mercé della magistratura. Ma la irata telefonata del Premier a Ballarò in cui ha definito mistificatori il conduttore e gli autori della trasmissione perché, trattando della rinnovata emergenza rifiuti a Napoli e provincia, avevano mostrato i video delle conferenze stampa in cui il Presidente del Consiglio assicurava di ripulire Napoli dalla spazzatura prima entro dieci giorni, successivamente in tre, ci appare il gesto disperato di chi, consapevole che così come sulla mondezza napoletana aveva costruito le proprie fortune elettorali, ora su quella stessa mondezza si sta  giocando la propria credibilità politica!

Stando al vocabolario mistificatore è colui che trae in inganno qualcuno abusando della sua credulità. Poiché gli stessi ispettori dell’UE, in questi giorni a Napoli per verificare di persona lo stato dell’emergenza rifiuti, hanno dichiarato che rispetto a due anni fa nulla è cambiato, congelando i fondi europei per la soluzione dell’emergenza, definire Floris e i suoi collaboratori mistificatori ci sembra ingiusto. A meno che non si estenda lo stesso metro di giudizio utilizzato per il conduttore agli ispettori per cui anche loro risulterebbero dei mistificatori!

Compito di chi fa giornalismo è documentare i fatti, senza omettere né alterare nulla che possa sovvertire o edulcorare la realtà avvantaggiando qualcuno. In tal senso, supportati per dall'inquivocabilità delle immagini,  ci sembra che i veri mistificatori non siano né Floris né coloro che,  ripensando all’enfasi con cui due anni fa Berlusconi annunciava di aver ripulito Napoli dai rifiuti e poche settimane fa dichiarava di risolvere la nuova emergenza in pochi giorni, accusano il governo di essersi servito della spazzatura di Napoli a mo’ di spot elettorali: mistificatore ci appare chi sulla spazzatura di Napoli pensava di aver costruito la propria fortuna politica e  invece oggi scopre malamente che quella stessa spazzatura lo sta inesorabilmente affossando!

 

 
 
 

EMERGENZA RIFIUTI: CHE FINE FANNO I SOLDI DELLA TARSU?

Post n°961 pubblicato il 23 Novembre 2010 da kayfakayfa

A differenza del Ministro Maroni, non credo che anche il Premier Berlusconi chiederà di controbattere a Roberto Saviano che ieri sera a Vieni via con me, parlando dell’emergenza rifiuti a Napoli, ha affermato “negli ultimi due anni per ben sette volte il Presidente del Consiglio ha dichiarato che l’emergenza rifiuti a Napoli era risolta, l’ultima il 2 novembre 2010: tuttora per le strade di Napoli ci sono tremila tonnellate di rifiuti da raccogliere”. Anche perché, alle realistiche affermazioni di Saviano si sovrappongono quelle del capo degli ispettori UE Pia Beccella secondo cui la situazione non è affatto migliorata rispetto a due anni fa. Magari il Premier potrebbe presentarsi da Fazio e Saviano per giustificarsi facendo presente che il suo governo del fare aveva risolto la fase emergenziale;  ma che poi gli organi locali non hanno adempiuto a quanto stabilito per decreto  e quindi Napoli e provincia sono ripiombate nel caso. Però se lo facesse, Berlusconi dovrebbe anche spiegare perché i comuni inadempienti, incluso quello di Napoli, non sono stati sciolti e commissariati come  previsto dalla legge…

Ieri sera Saviano ha fatto presente che l’emergenza rifiuti dura da sedici anni. Malgrado la coincidenza di tempi, c’è da supporre che lo scrittore non volesse far convergere il problema rifiuti con la discesa in politica di Berlsuconi. Bensì facesse riferimento alla gestione amministrativa del centrosinistra, a Napoli poi alla regione, che iniziò circa sedici anni fa con l’elezione di Antonio Bassolino a sindaco del capoluogo campano e successivamente alla carica di Presidente della regione. Eletto il 5 dicembre del 1993 sindaco di Napoli, uno dei primi provvedementi del neo sindaco fu quello di chiudere la discarica di Pianura, l’unica in dotazione alla città di  Napoli, con la promessa di costruire in quell’area un complesso sportivo con campi da golf,  senza preoccuparsi di aprirne un’altra in cui continuare a sversare i rifiuti. Se oggi il sistema dello smaltimento dei rifiuti a Napoli è collassato lo si deve anche a quella scelta cui non seguì alcuna alternativa.

Se in sedici anni, anziché migliorare, la situazione è peggiorata in maniera esponenziale, la colpa non la si può certo imputare ai cittadini. I quali, oltre al danno di dover convivere tra i rifiuti, subiscono anche la beffa di pagare una delle TARSU più care d’Italia, (e insistenti sono le voci di un ulteriore rincaro della tassa).

Così come è giusto che i cittadini paghino le tasse, è altrettanto giusto che chi incassa i balzelli ne garantisca i relativi servizi. Se ciò non avviene, così come è perseguibile dalla legge l’evasore fiscale, altrettanto dovrebbe esserlo chi, incassandole, è incapace di investirle nei servizi di competenza. Che senso ha tartassare a dismisura il popolo per un servizio che non fruisce? Non sarebbe più giusto rimborsare una tantum i napoletani per quanto hanno finora sborsato in termini di TARSU, costringendo gli enti che fino a oggi hanno incassato i balzelli a sborsare di tasca propria i soldi per garantire ai cittadini quei servizi che, pur pagando, mai hanno usufruito, ricevendone in cambio solo continue umiliazioni?

 

 
 
 

LA CARFAGNA SCOMUNICA COSENTINO E RIPROPONE LA QUESTIONE MORALE NEL PDL

Post n°960 pubblicato il 22 Novembre 2010 da kayfakayfa

Probabilmente, rispetto a quanto ha dichiarato in un’intervista apparsa ieri su Il Mattino di Napoli, il 15 dicembre, all’indomani del voto di fiducia, il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna non si dimetterà dall’esecutivo, né da parlamentare e né lascerà il PDL perché non condivide la guerra tra bande all’interno del partito, né la direzione del coordinatore regionale l’ex Sottosegretario all’Economia Nicola Casentino per il quale la magistratura aveva chiesto l’autorizzazione a procedere, negata dal Parlamento, in quanto ritenuto il referente politico dei casalesi.

Seppure alla fine la Carfagna farà un passo indietro, la sua pubblica presa di posizione contro i vertici campani del PDL è un gesto che deve fare riflettere tutti coloro che si ostinano a negare che un politico indagato per collusioni con la camorra possa continuare a svolgere il ruolo di parlamentare come se niente fosse.

Le parole di denuncia della Carfagna dell’esistenza all’interno del PDL campano di un comitato d’affari capitanato da Casentino e dal Presidente della Provincia di Salerno Cirielli interessato a gestire in prima persona la costruzione del termovalorizzatore di Salerno, subentrando di fatto al Presidente della regione Stefano Caldoro, la dice lunga sul clima pesante che si respira nel PDL, malgrado le rassicurazioni di Berlusconi.

Cosa accadrà da qui al 14 dicembre, nessuno può prederlo. Di certo la presa di posizione della Ministra, la quale è appoggiata nella sua azione da più di un membro del PDL, deve far riflettere Berlusconi sulla necessità di rivedere i vertici del partito in Campania prima che gli esploda tra le mane l’ennesima spinosa questione morale all’interno del partito.

Già la condanna in appello a sette anni del senatore Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, con un indiretto coinvolgimento del Premier che, secondo i magistrati,  tra gli anni settanta e ottanta avrebbe ceduto a più riprese alle estorsioni economiche della mafia per difendere se stesso e la propria famiglia da ipotetici rapimenti e quant’altro, apre squarci nebulosi sui capi fondatori prima di Forza Italia e poi del PDL.

Per quanto la “campagna acquisti” in vista del 14 dicembre sembra stia dando buoni risultati al cavaliere, seppure alla fine Berlusconi riuscisse a ottenere la fiducia in entrambi rami del Parlamento, la questione morale apertasi all’interno del partito, accentuata dalle parole della Carfagna, potrebbe rivelarsi un boomerang peggiore dell’avvento di un governo tecnico perché, se si dovesse riandare a votare, in campagna elettorale il centrosinistra avrebbe validi argomenti da contrapporre alla demagogia del Premier. Casentino sarebbe un nome da spargere ai quattro venti per delegittimare Berlusconi e il PDL.

La Carfagna ha aperto un varco che non si può richiudere, vediamo se l’opposizione saprà approfittarne!

 

 

 
 
 

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