Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Dicembre 2010

MENTRE POZZUOLI ANNASPA TRA I RIFIUTI IL COMUNE AMMONISCE I CITTADINI

Post n°981 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da kayfakayfa

Da ieri sui muri di Pozzuoli il Comune ha affisso dei manifesti in cui si illustra alla cittadinanza in maniera dettagliata come fare una corretta raccolta differenziata allo scopo di raggiungere entro la fine del 2011il fatidico 35% di differenziata per non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge per i comuni inadempienti.

Visto la disastrosa situazione in cui ancora si trovano molti comuni dell’area flegrea, Pozzuoli incluso, per quanto concerne la giacenza nelle strade di tonnellate di rifiuti causa la mancata raccolta per la carenza dei siti di smaltimento nel territorio provinciale e regionale - quei pochi esistenti sono ormai saturi all’inverosimile - francamente appare paradossale che per l’ennesima volta si cerchi di scaricare sui cittadini, mortificandoli, le responsabilità di una questione che definire emergenza è offensivo per la loro intelligenza in quanto sono anni che, malgrado i reiterati commissariamenti speciali e i proclami spot dell’ultimo governo, nessun esecutivo, né di centrosinistra né di centrodestra, finora sia riuscito a fronteggiare fattivamente una questione che si protrae mestamente da anni.

In questi mesi in cui nuovamente l’emergenza rifiuti ha fatto capolino per le vie di Napoli e provincia, leggendo i giornali e ascoltando la televisione avevamo gioito perché quasi a zero si era ridotto il numero di coloro che attribuivano all’incapacità dei napoletani di fare la raccolta differenziata il disastro rifiuti. L’improvvisa comparsa dei manifesti comunali sui muri di Pozzuoli ci riporta a una triste realtà. Stigmatizzare i cittadini affinché si impegnino nella raccolta differenziata ci appare inverosimile tenuto conto che il capoluogo flegreo e altri comuni dell’hinterland sono sommersi da lunghe colonne di rifiuti che marciscono per strada perché, malgrado i proclami e le promesse delle istituzioni nazionali e locali, a tutt’oggi ancora non si riescono ad individuare aree alternative in cui smaltire i rifiuti; mentre gli STIR, gli stabilimenti di imbavagliatura e impaccamento, funzionano a singhiozzo oppure sono completamente bloccati al pari di quelli per la gestione della differenziata. Per quanto poi riguarda i termovalorizzatori da costruirsi per legge entro tre anni, la soluzione è di là da venire visto che ancora non si è stabilito le aree in cui edificarli, unitamente all’ostracismo delle associazioni ambientaliste secondo cui i termovalorizzatori inquinano l’aria e quindi non andrebbero costruiti. Pur condividendo le preoccupazioni degli ambientalisti, considerando la situazione tragica attualmente in corso, riteniamo che al momento la prima cosa da farsi sia quella di liberare le strade dalla spazzatura, assicurando un regolare processo di smaltimento dei rifiuti affinché in futuro non si ripresenti una situazione che si protrae da quasi vent’anni se non di più.

I manifesti del Comune di Pozzuoli rappresentano un’offesa per i puteolani anche perché se da un lato è giusto allertare la popolazione invitandola a un comportamento più probo, nello stesso tempo bisogna incrementare per le vie la presenza di campane in cui raccogliere la differenziata visto che quelle poche attualmente sparse sul territorio non soddisfano il fabbisogno cittadino o sono completamente inutilizzabili e istituire le cosiddette oasi ecologiche, luoghi deputato unicamente allo smaltimento della differenziata. Nel 2008 ne vennero allestite due: una a via Napoli, a ridosso delle Terme; un’altra all’interno dello spiazzo antistante il sagrato della Chiesa di san Marco, nei pressi del porto: all’improvviso entrambe sono state smantellate, non s’è mai capito perché!

 

 
 
 

MENTRE I POTERI LITIGANO TRA DI LORO, NAPOLI MUORE TRA I RIFIUTI

Post n°980 pubblicato il 26 Dicembre 2010 da kayfakayfa

Durante la conferenza stampa di fine anno, commentando il reiterarsi dell’emergenza rifiuti a Napoli, il Premier Silvio Berlusconi ha accusato le autorità locali di non aver messo in pratica quanto predisposto dal governo per la risoluzione del problema. Denunciando il “fondato timore che ci sia una manovra politica e che faccia comodo a qualcuno far credere che l’intervento del governo non sia stato definitivo. Non si spiegherebbero altrimenti le difficoltà che sorgono sempre”.

È presumibile che un’affermazione così controversa, dal vago sapore del fatidico darsi da solo la zappa sui piedi, derivi dall’enfasi logorroica di cui il Presidente del Consiglio era preda. L’affermazione del cavaliere, evidentemente tesa a riabilitare l’immagine di un governo sempre più sbiadita dalle beghe interne che agitano la maggioranza, per nulla reintegrata agli occhi dell’opinione pubblica dal voto di fiducia del 14, e preparare il terreno in vista delle elezioni amministrative a Napoli del 2011 sfruttando come valido argomento di campagna elettorale la questione rifiuti per screditare il centrosinistra attualmente a Palazzo San Giacomo con il sindaco Iervolino, alimenta una domanda su tutte: perché il governo, preso atto dell’inadempienza da parte di alcuni comuni, Napoli in testa, di quanto era stato stabilito per decreto legge al fine di risolvere l’emergenza rifiuti, non è intervenuto direttamente sciogliendo e commissariando le amministrazioni inottemperanti, bensì le ha lasciate al proprio posto malgrado la spazzatura invadesse nuovamente le strade? Non si dimentichi che negli ultimi mesi, quando l’emergenza rifiuti si è ripresentata nella sua tragicità, il cavaliere ha dato i numeri. Nel senso che prima aveva detto di risolvere il problema in 10 giorni, poi in 4, poi in 2 settimane. Accusando di essere dei mistificatori coloro che sottolineavano la mancanza di tale impegni, sostenendo di aver voluto con le sue parole intendere il contrario di quanto gli si contestava.

Prescindendo dal federalismo, l’autonomia degli enti locali è un punto fermo della nostra democrazia com’è stabilito dall’art., 114 della Costituzione, in cui si afferma che I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Nell’art. 120 si dichiara però che Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, della Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali. Dunque la Costituzione sancisce che, nel momento in cui chi governa un ente locale dimostra la propria inettitudine, è giusto che i poteri centrali intervengano per rimettere ordine laddove lo sfascio sociale è sempre più evidente prima che si arrivi all’imponderabile; sollevandolo dall’incarico perché la propria incapacità mette a rischio la vita pubblica. Nello stesso tempo però, se chi governa un ente locale ha la mani legate nell’operare soluzioni causa una serie di fattori politici che glielo impediscono, sarebbe bene denunciasse tutto pubblicamente anziché giocare a scaricabarile con chi lo accusa di essere l’unico responsabile del dramma in corso. Alla fine i veri sconfitti saranno solo i cittadini. E non solo quelli della città o della regione in cui è in scena, bensì quelli del paese intero perché, se a Napoli scoppiasse un’epidemia per via dei rifiuti che marciscono per strada, a soffrirne in termini di sanità e economia non sarebbero solo la città partenopea e la Campania bensì l’Italia intera come dimostrano le multe comminate dall’UE all’Italia per la cattiva gestione dell’emergenza rifiuti a Napoli.

Cosa state aspettando?

 

 
 
 

ORA Sì CHE è NATALE

Post n°979 pubblicato il 24 Dicembre 2010 da kayfakayfa

Perché una festa sia tale occorre che si instauri il clima giusto. Perché ciò avvenga è necessario attenersi scrupolosamente alla ritualistica che la caratterizza la quale non è rappresentata solo da quella ufficiale, imposta da chi se ne sente l’esclusivo padrone – per quanto concerne il Natale, i suoi padroni sono la Chiesa e i commercianti; i simboli che essi ci hanno imposto nel corso dei secoli per festeggiarlo, le immagini della Natività, l’albero, il cenone familiare, la messa di mezzanotte, lo scambio dei regali, le partitelle a tombola e a carte tra familiare e amici e quant’altro. Vi sono poi dei rituali che variano a secondo dell’orientamento religioso e intimistico dei singoli individui o gruppi familiari che, al pari dei rituali ufficiali, se non vengono compiuti scrupolosamente, non sembrerà mai festa.
Per quanto riguarda la mia famiglia -, ma sarebbe più giusto dire “per quanto riguarda me e mia moglie” dato che ormai i ragazzi hanno i loro rituali da espletarsi in compagnia degli amici – il Natale non è tale se, a ridosso della festività, non ci rechiamo a Montesanto e, scendendo per l’affollata e storica
Pignasecca grondante di voci, bancarelle, negozi, pescherie, fruttivendoli, rosticcerie, attraversiamo l’esclusiva Via Toledo per raggiungere Piazza del Gesù e da lì proseguire, attraverso Via Benedetto Croce e San Biagio dei Librai, fino San Gregorio Armeno, la Via Dei Pastori. Concludendo la passeggiata seduti a un tavolino dell’antica pizzeria Di Matteo ai Tribunali, la cui celebrità è cresciuta enormemente da quando il Presidente americano Clinton vi si fermò a mangiare una pizza a volo durante il G7 di Napoli del 1994.
Ieri la tradizione s’è finalmente rinnovata. Come due sposini la mia signora e io, accantonate per mezza giornata le incombenze familiari e filiali, cancellati come per magia gli attriti che caratterizzano ogni coppia, sia sposata o fidanzata, siamo scesi di casa di buon mattino per passare prima da mia madre in modo che assolvessi alle incombenze che quotidianamente dedico a papà. Quindi, lasciata lì l’auto, in metropolitana abbiamo raggiunto Montesanto e abbiamo iniziato il nostro personalissimo rituale cominciando a fermarci da Fiorenzano per mangiare l’immancabile frittatina di maccheroni. Strada facendo, abbiamo comprato i regali per parenti e amici. Giunti in Piazza del Gesù, abbiamo visitato una splendida mostra presepiale allestita in un palazzo adiacente la
Chiesa del Gesù Nuovo. Entrati nel santuario, ci siamo seduti al cospetto della tomba di San Giuseppe Moscati. Lì, mentre mia moglie pregava, non ho potuto evitare di osservare con curiosità e rispetto quanta devozione la gente nutra verso il santo al punto che in tanti si alternavano a accarezzarne e baciarne la mano della statua in bronzo a grandezza naturale sistemata di fianco al sepolcro. Poi abbiamo fatto un giro per le stanze in cui visse Moscati: confesso che, pur essendo laico, guardando le foto e i documenti che ne raccontano la vita e l’opera mi sono intimamente commosso. In quei momenti mi sono reso conto di quanto inconsapevole sia l’uomo della grandezza annidata nel proprio animo.
All’uscita, fatti pochi metri, c’è parso giuro entrare in
Santa Chiara dove ci siamo lasciati rapire dall’atmosfera mistica che si effonde da quelle mura gotiche in cui sono sepolti gli appartenenti alla dinastia dei Borbone. All’improvviso s’è creato un clima tanto emozionante e coinvolgente che non abbiamo potuto fare a meno di rammentare con nostalgia l'epoca in cui compivamo quella passeggiata ritualistica insieme ai ragazzi allora bambini.
“Ti stai facendo vecchia” ho detto a mia moglie con velata ironia. “Parla per te” ha risposto altezzosa, nel tipico tonon della donna che sa di essere ancora interessante nonostante l’età.Usciti dalla chiesa, ci siamo avviati sereni e sorridenti verso la nostra meta, San Gregorio Armeno.  Tra la folla assiepata davanti ai laboratori di arte presepiale, abbiamo incrociato Diego Della Valle a conferma che questa zona è davvero uno dei luoghi più famosi al mondo per quanto concerne la tradizione natalizia. Ivi abbiamo acquistato due
statuine di Cavani da regalare una a nostro figlio Ale, l’altra al figlio degli amici che saranno a cena da noi questa sera, entrambi tifosissimi del Napoli. Un’altra di Krasic per quel rinnegato juventino che è Lorenzo il nostro primogenito. Terminato il tour dei pastori, soddisfatti degli acquisti, siamo andati a mangiare da Di Matteo dove abbiamo ordinato una pizza fritta in due e poi una margherita al filetto io e una con le melanzane la mia signora a conferma che l’appetito vien mangiando. Mentre gustavamo le pizze, ci sfioravamo le mani e sorridevamo come dei ragazzini, consapevoli che ci stavamo regalando uno splendido momento di vita a testimonianza che, per quanto complessa e noiosa possa apparire la vita di coppia, basta poco per cancellare le sbavature che la caratterizzano e riscoprirsi felici come innamorati in erba dopo quasi venticinque anni di vita vissuta insieme.
Buon Natale! 

 

 
 
 

STANNO DISTRUGGENDO LE ISTITUZIONI!

Post n°978 pubblicato il 22 Dicembre 2010 da kayfakayfa

Non basterà il monologo autocelebrativo tenuto ieri sera a Matrix dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in cui il Premier elogiava, a tratti esaltandolo, il proprio operato e il suo governo, per cancellare la farsa andata in scena ieri pomeriggio al Senato durante il voto d’approvazione della legge Gelmini. Incapace di contenere la bagarre esplosa in aula, il presidente di turno, la leghista Rosi Mauro, ha approvato ben quattro emendamenti presentati dall’opposizione tanto da costringere il Presidente Schifani a sospendere la seduta e annullare il voto.

In tanti si lamentano della sempre più accrescente disaffezione della gente nei confronti della politica. Auspicando da parte dei politici un atteggiamento più serio e sobrio, consono al ruolo che ricoprono.

Considerando che nell’arco di pochi giorni un senatore della Repubblica, Maurizio Gasparri, ha proposto gli arresti preventivi in vista della manifestazione studentesca di oggi contro il decreto Gelmini; che ieri un Ministro della Repubblica, Sandro Bondi, è stato immortalato con la videocamera di un telefonino mentre faceva il pianista, votando anche per il suo vicino assente; che, sempre ieri, il Presidente di turno del Senato, Rosi Mauro, ha dimostrato quanto poco adatta sia a ricoprire il ruolo di cui è stata insignita; che il Presidente della Camera e di Fli Gianfranco Fini, dopo aver votato la sfiducia al governo, si augura che questo governo vada avanti  per tutta la legislatura, viene spontaneo chiedersi come  si possa pretendere dai cittadini fiducia nei politici!

Buon Natale! 

 

 
 
 

L'ESPRESSO FA UN BEL REGALO DI NATALE A BERLUSCONI

Post n°977 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da kayfakayfa

L’Espresso in edicola questa settimana, intitolato FINALE DI PARTITA, dedica a Silvio Berlusconi un ampio inserto fotografico, L’ETà DI SILVIO, correlato da articoli di Filippo Ceccarelli e Michele Serra in cui si cerca di tracciare il fenomeno Berlusconi finanche in chiave metafisica, mettendo in risalto come il cavaliere sfrutti dinamiche note in psicologia per attirare su di sé la simpatia della gente.

Manco a dirlo, lo scopo dell’inserto sarebbe quello di mettere in evidenza, attraverso una serie di fotografie che immortalano momenti importanti, ma imbarazzanti, della vita pubblica e privata del Premier, quanto poco adatto sia Berlusconi a governare. Dimenticando che il potere il cavaliere lo ha costruito sfruttando la propria immagine di uomo vincente tanto che, in previsione delle elezioni del 2001, inviò a milioni di italiani un ampio testo corredato da centinaia di fotografie per esaltare se stesso, la propria figura di figlio, di padre e di imprenditore vincente in campo immobiliare, televisivo e calcistico in qualità di presidente del Milan.

L’inserto de L’Espresso apre mostrando le foto di Noemi Letizia, la ragazzina di Casoria causa del divorzio tra Berlusconi e la sua seconda moglie Veronica Lario; della escort Patrizia D’Addario, che registrò la conversazione tra lei e il Premier, prima e dopo la notte d’amore trascorsa a Palazzo Grazioli; di Ruby Rubacuori, la ragazza marocchina oggetto di un nuovo scandalo a sfondo sessuale in cui sarebbe coinvolto il Premier, che Berlusconi additò alla questura di Milano, telefonando di persona,  come la nipote di Mubarak perché la rilasciassero dopo averla fermata per un controllo. A seguire tutta una serie di fotografie di quando il cavaliere era giovane e suonava sulle navi da crociera insieme al fido Fedele Confalonieri; di quando era un imprenditore edile in ascesa e si faceva ritrarre nel suo studio con una pistola in bella mostra sulla scrivania; dei suoi successi televisivi da cui il termie Sua emittenza; fino ai giorni nostri in compagnia di Putin, del cantante napoletano Apicella con cui compone canzoni napoletane, dell’aggressione subita a Milano il 4 dicembre 2009 dopo un comizio, quando uno squilibrato gli scagliò sulla faccia una statuina del duomo spaccandogli la bocca, delle sue amicizie internazionali e delle donne che ha eletto Ministre nel suo ultimo governo. Come dicevamo l’intento dell’inserto è quello di screditare il Premier servendosi della forza dell’immagine, lo stesso mezzo di cui lui si è servito, e tuttora si serve, per accrescere e mantenere il proprio potere. Peccato che anche questo servizio, contrariamente alle intenzioni, rende un enorme favore al cavaliere in quanto, seppure indirettamente, fa sì che chi lo ha tra le mani e non conosce l’attualità, pur leggendo i due articoli che lo accompagnano, alla fine nutre simpatia per quest’uomo di oltre settanta anni che non si preoccupa di frequentare ragazzine e belle donne; capace di fare il giocherellone con i grandi della terra, per nulla intimorito dalla presenza della Regina d’Inghilterra!

Senza volere, L’Espresso ha fatto a Berlusconi uno splendido regalo di Natale. Come tanti gliene ha fatti la sinistra in oltre quindici anni in cui è in politica!

 

 
 
 

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