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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
Messaggi di Maggio 2011
Post n°1078 pubblicato il 31 Maggio 2011 da kayfakayfa
All’indomani del primo turno delle amministrative, commentando nel salotto televisivo di Bruno Vespa gli inattesi risultati elettorali che vedevano ampiamente in vantaggio i candidati a sindaco del centrosinistra, Silvio Berlusconi aveva affermato che “chi vota a sinistra è senza cervello”. Visti i risultati dei ballottaggi a Milano, Napoli, Cagliari, Trieste e in altri capoluoghi di provincia, unitamente a quelli del primo turno a Torino e Bologna, che hanno sancito la vittoria del centrosinistra, ragionando con il metro di misura del Premier, scopriamo essere l’Italia un paese di senza cervelli! A questo punto però, dato che molti rappresentanti e illustri sostenitori del centrodestra, nel tentativo di indorare la pillola della sconfitta, non hanno esitato a far notare che, sia al primo turno che ai ballottaggi, queste elezioni amministrative hanno fatto registrare un forte aumento degli astenuti, viene da chiedersi, sempre ragionando col metro di misura del Premier, se tutti coloro che hanno preferito non andare a votare sono intelligenti o altrettanto senza cervello in quanto, così facendo, hanno indirettamente favorito il centrosinistra?! Tralasciando le schiaccianti vittorie di Pisapia a Milano e di De Magistris a Napoli - dove in quest’ultimo caso il vero sconfitto non è né Lettieri né Berlusconi ma Nicola Cosentino coordinatore regionale del PDL, ex sottosegretario all’economia per il quale fu chiesto l’arresto, rifiutato dal Parlamento, perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa in quanto ritenuto il referente politico dei casalesi – e in altri centri del nord Italia come Novara dove l’altra grande sconfitta alle amministrative è la Lega Nord alleata di ferro del PDL, viene da chiedersi: perché l’elettorato di centrodestra ha disertato i seggi facendo un grosso favore al centrosinistra? Qual è il motivo mentre i senza cervello sono andati a votare quelli che ne erano dotati si sono rifiutatati di farlo? Erano talmente intelligenti da presumere che astenendosi Berlusconi e il centrodestra avrebbero comunque vinto perché quelli senza cervello avrebbero preferito starsene a loro volta a casa o andare a fare una gita fuori porta approfittando della bella giornata?... Anziché lanciare anatemi contro i milanesi, i napoletani e tutti gli altri cittadini che hanno eletto un sindaco di centrosinistra, sarebbe il caso che Berlusconi e suoi facessero un esame di coscienza! Dopo anni di grandi promesse seguite solo da scandali sessuali, attacchi alla magistratura, alla Costituzione, al Presidente della Repubblica, di “pestaggi” mediatici a quanti criticavano il Premier e il suo operato, di leggi ad personam non potrebbe darsi che gli italiani si sono semplicemente stancati di essere trattati da chi li governa come un popolo senza cervello? |
Post n°1077 pubblicato il 30 Maggio 2011 da kayfakayfa
Ammetto che quando appresi i motivi delle dimissioni dal governo del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Daniela Melchiorre, Presidente dei Liberaldemocratici, fui colto da profondo rispetto nei suoi riguardi: “ecco quel che si dice una donna con le palle!” sussurrai tra me. Mi sembrava infatti impossibile che nessuno nella maggioranza e nell’esecutivo non si fosse risentito, imbarazzato, offeso, indignato, umiliato osservando il filmato ripreso durante il G8 di Deauville in cui si vede il nostro Premier avvicinarsi a Obama e lamentarsi dei giudici di sinistra che gli impedirebbero di realizzare la riforma della giustizia a lui tanto cara sotto lo sguardo allibito del Presidente americano e dell’interprete. Come accade sempre quando l’animo è scosso da un iniziale forte impulso emotivo, passato il momentaneo entusiasmo, man mano che la riflessione si imponeva all’istinto, all’esaltazione s’è sostituito il dubbio in quanto quella di Deauville è stata solo l’ultima delle esternazioni pubbliche in ordine di tempo del cavaliere contro “i giudici di sinistra”. Pertanto non si capisce perché l’ex sottosegretario abbia atteso il lamento del Premier con Obama per lasciare l’incarico governativo. A meno che, pur avendo lasciato il Terzo Polo per confluire nella maggioranza dopo averle votato contro il 14 dicembre, la Melchiorre non abbia colto l’occasione al volo per tornare sui suoi passi prima che l’evidente implosione in corso nel PDL da dopo il primo turno delle amministrative non si tramuti in una vera e propria esplosione mandando tutto all'aria se tra poche ore l’esito dei ballottaggi confermasse la sconfitta del centro destra a Milano e Napoli. Tutti sanno che a quel punto la Lega Nord, nelle cui mani sono le redini del governo, potrebbe decidere di far saltare i giochi per non rischiare di essere trascinata a sua volta nell'abisso, alimentando un terremoto politico che potrebbe produrre le dimissioni del governo cui ne seguirebbe uno tecnico in attesa della prossima primavera per riandare a votare. Dopo l’ammirazione iniziale verso la Melchiorre per il suo gesto di solidarietà nei confronti degli ex colleghi magistrati, ingiuriati ripetutamente dal Premier, sorge il dubbio che tuttaltra sia la causa reale delle dimissioni. Magari la ragionevole consapevolezza che sia meglio abbandonare la "nave" quando ancora galleggia prima che il vortice la tiri inesorabilmente a fondo con l’intero equipaggio, salvando se stessa e la propria faccia!
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Post n°1076 pubblicato il 27 Maggio 2011 da kayfakayfa
Quale siano i motivi per cui ieri, durante il G8 di Deauville in Francia, il Premier Silvio Berlusconi, poco prima che iniziassero i lavori, si è avvicinato al Presidente americano Barack Obama esternandogli le proprie preoccupazioni riguardo una delle sue ossessioni principali, ovvero che in Italia vi è una dittatura dei giudici di sinistra che impedisce al suo governo di riformare la giustizia, non è dato saperlo! Dalle immagini del video traspariscono eloquenti sui visi di Obama e dell’interprete la sorpresa e l’imbarazzo suscitate in loro dalle parole del nostro capo del governo. A un summit internazionale di tutto si dovrebbe parlare fuorché dei problemi di politica interna. Per cui non si capisce proprio il motivo dell’esternazione berlusconiana. Tuttavia, ragionando utilizzando il metro di giudizio del cavaliere, la risposta non è poi così difficile. Essendo Obama un democratico, ossia un uomo di sinistra, poiché nell’accezione berlusconiana il termine “sinistra” identifica comunismo e i comunisti (un’ altra ossessione del nostro Premier), non si può escludere che Berlusconi, trovandosi al cospetto del Presidente americano, abbia fatto questo ragionamento: Obama, oltre a essere l’uomo più potente del mondo, è un democratico, dunque un comunista! Se mi lamento con lui dei giudici di sinistra che mi perseguitano non è improbabile che egli, nel buon nome dell’amicizia che lega i nostri paese e degli impegni militari assunti dall’Italia affianco degli USA, non “intervenga” presso di loro o di chi li “manovra” invitandoli a essere meno ostici nei miei confronti e verso il mio governo! Questa spiegazione dal vago, ma non tanto, sapore di fantapolitica, pone però automaticamente in discussione l’autonomia dell’Italia rispetto alle scelte da adottare in politica interna. Infatti, se davvero il nostro Premier si fosse lamentato con Obama nella speranza che egli intercedesse con i giudici o con chi li “dirige” affinché non lo ostacolino più di tanto, ciò significa che davvero il nostro paese è una colonia americana: che la politica italiana è alla mercé degli interessi americani in virtù dei quali si decide chi deve governare e chi no, e dunque i cablogrammi rivelati da wikileaks da cui risultava una simile realtà non era affatto baggianate; che le scelte prese negli ultimi vent’anni dai nostri governi sulla partecipazione attiva di truppe italiane in missioni all’estero, iniziando dalla guerra del golfo a quella attualmente in corso in Libia per abbattere il regime di Gheddafi, fino a pochi mesi fa amico di Berlusconi, non erano e non sono decisioni prese autonomamente dal Parlamento italiano ma a monte vi sarebbe una regia - o forse sarebbe meglio dire pressione? - americana! Da cittadini possiamo solo supporre i molteplici motivi che ieri hanno spinto il nostro Premier a comportarsi in maniera tanto imbarazzante. Una cosa però l’anomalia di Deauville ha confermato: tra i tanti problemi che affliggono l’Italia, a Berlusconi stanno a cuore solo quelli che lo riguardano direttamente! Imbarazzo per imbarazzo non sarebbe stato meglio se il Premier avesse confidato a Obama la propria incapacità a arginare la crisi economica che tormenta l’Italia chiedendo un sostegno concreto? Agli italiani delle toghe rosse non importa un bel niente. A loro quel che interessa sono i conti in rosso contro cui sono costretti a fare i "conti" a partire da metà mese per via del portafoglio sempre più vuoto, malgrado Tremonti e Berlusconi dicano il contrario sostenuti dal consumo sfrenato di cosmetici nel nostro paese!
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Post n°1075 pubblicato il 26 Maggio 2011 da kayfakayfa
Immagino come dovranno essersi sentiti mortificati, umiliati quei milioni di italiani che, con quel che guadagnano, faticano ad arrivare a metà mese ascoltando prima il Ministro dell’Economia Tremonti e poi il Premier Berlusconi dichiarare pubblicamente che non è vero, come sostiene l’Istat, che un italiano su quattro è sulla soglia di povertà. A contraddire l’istituto nazionale di statistica, secondo Berlusconi, ci sarebbero i 10 miliardi di euro che ogni anno nel nostro paese si spendono per acquistare cosmetici! Nemmeno per un istante il Premier si è chiesto chi può permettersi di investire tanti soldi in prodotti di bellezza? Secondo lui la gente è talmente fuori di testa, non solo al punto da poter decidere di votare ai ballottaggi di domenica prossima i candidati del centrosinistra, ma addirittura di rinunciare al pranzo e alla cena per farsi bella? Magari sperando di essere invitata a una delle sue famose cene ad Arcore con bunga bunga finale e ricevere in regalo una busta con dentro qualche migliaia di euro? Ascoltare simili dichiarazioni da un Capo di Governo si resta allibiti: non sai se ridere o piangere! Guardando alla crisi economica che sta dilaniando il paese; al crescente numero di famiglie costrette a recarsi a mangiare alle mense della CARITAS perché non hanno la forza economica di mettere il piatto a tavola; al 25% di tasso di disoccupazione giovanile in salita vertignosa; ai tanti pensionati costretti a vivere con una pensione che non arriva a 500 euro al mese; alle tante aziende, incluse quelle di Stato come la Fincantieri, costrette a programmare tagli occupazionali per continuare a esistere o addirittura a chiudere, magari per poi traslocare all’estero dove la manodopera costa meno della metà che in Italia, non sai che pensare. Arrivi al punto da sperare si tratti dell’ennesima barzelletta raccontata dal Premier per imbonire le masse, perché solo chi ha voglia di scherzare potrebbe dire una simile scempiaggine! Quando poi capisci che il tuo Presidente del Consiglio non sta scherzando, ti arrabbi e pensi ad altro. Ma è meglio che te lo tieni per te!
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Post n°1074 pubblicato il 25 Maggio 2011 da kayfakayfa
Secondo l’ISTAT, l’istituto nazionale di statistica, un italiano su quattro è a rischio povertà. Pur non negando l’esistenza di situazioni difficili, il Ministro dell’economia Giulio Tremonti critica queste rivelazioni e rivolgendosi alla platea di Palazzo Giustiniani, che ieri ha assistito al Rapporto 2011 della Corte dei Conti, ha invitato ad alzare la mano quanti si sentissero poveri. Visto che i presenti in sala erano tutti quanto meno benestanti, tutti hanno avuto il pudure e l'onestà dall'astenersi dal farlo. C'è da scommettere che mai il Ministro avrebbe il coraggio di fare un invito simile in un consesso di operai, impiegati, casalinghe, pensionati, cassaintegrati o disoccupati. Essendo l’uomo un essere relativo, tutto ciò che lo riguarda è relativo, per cui anche la verità! Di conseguenza non esistono verità assolute ma mezze verità. E quando ci si trova al cospetto di due contrapposte mezze verità, la “verità” quasi sempre è localizzata nel loro punto di incontro. Per cui tra l’ISTAT e Tremonti probabilmente non hanno ragione né l’una né l’altro. Tuttavia se tralasciamo le cifre e ci riferiamo alla realtà essa ci dice che sempre più famiglie faticano ad arrivare a metà mese (questo da quando è entrato in vigore l’euro); che mentre aumentano i disoccupati per la chiusura di molte aziende (ultimo il caso di FINCANTIERI a Genova e a Castellammare di Stabia), non si riesce ad arginare la disoccupazione giovanile; che sempre più persone sono costrette a indebitarsi per fronteggiare le spese giornaliere, spesso dissanguando i risparmi di una vita di sacrifici depositati in banca e sulla posta, ricorrendo in casi estremi agli usurai, ci accorgiamo che l’impietosa realtà statistica illustrata dall’ISTAT non diverge tanto dalla realtà vera quanto quella negata dal Ministro dell’Economia il quale, una volta di più, dà l’impressione di vivere su un altro pianeta! Ha ragione il detto, IL SAZIO NON CREDE AL DIGIUNO!
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