Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Giugno 2012

L'ITALIA È IN FINALE, ESULTIAMO SENZA PUDORE

Post n°1264 pubblicato il 29 Giugno 2012 da kayfakayfa

 

So bene che in tanti auspicavano in una sconfitta dell'Italia calcistica contro la Germania per evitare che l'euforia della vittoria alienasse dagli italici animi le ansie derivanti dalla drammatica situazione economica e finanziaria in cui versa il paese.

Del resto l'allarme lanciato ieri da Confindustria secondo cui  “i danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto” lascia spazio a pochi barlumi di speranza.

Ma proprio per questo l'esaltante vittoria sportiva di ieri che ci apre le porte alla finalissima di domenica contro la Spagna, seppure molti la giudicheranno una “vittoria di Pirro”, può assumere connotati meno effimeri di quanto possa apparire.

Basti pensare alla gioia con cui hanno accolto la vittoria degli azzurri i terremotati di Medolla e degli altri comuni colpiti dai terremoti del 20 e 29 maggio scorsi per domandarsi se non è sbagliato essere ipercritici verso coloro che hanno vissuto con palpitazione e entusiasmo l'evento.

Se il sorriso e l'allegria per un attimo tornano a colorare la vita di quanti, in un colpo solo, si sono visti depredati dalla furia della natura e dall'incuria umana di tutto ciò che avevano costruito con abnegazione e sacrifici nel corso della loro esistenza, non è forse un bene?

Al pari non è forse un bene se la stessa gioia e la stessa allegria per un istante riempiano la vita di chi rischia di perdere il lavoro o già l'ha perso, di chi a fatica riesce a arrivare a fine mese, di chi è in ansia per il futuro dei propri figli?

È vero, il calcio è solo un gioco, per giunta reso malato da alcuni criminali.

Ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.

Inoltre se un gioco ha poteri terapeutici sugli animi umani al punto da far dimenticare per un momento i mali del mondo, perché accanirsi contro quanti, al fischi finale della partita, sono scesi in piazza per festeggiare?

L'importante è che il potere politico non si appropri demagogicamente di questa vittoria, facendosene direttamente o indirettamente merito, per gettare fumo negli occhi ai cittadini adottando il panem e circenses degli antichi romani, come avvenne nel lontano 1994 quando, nominato per la prima volta Presidente del Consiglio, nel suo discorso di investitura al Parlamento, per dimostrare di essere l'uomo giusto per il paese nel post tangentopoli, Silvio Berlusconi, oltre a elencare i suoi successi da imprenditore, non lesinò di citare quelli ottenuti col Milan di cui era presidente suscitando l'ilarità tra i banchi dell'opposizione.

La vita è ricca di momenti bui, perché privarsi di un effimero attimo di luce sincera?

I mali restano, le gioie passano velocemente.

Carpe diem, (cogli l'attimo) recita l'antica saggezza dei nostri padri latini.

Forza Italia! (ovviamente quella calcistica)

 
 
 

PER FAVORE RIDATE LA PAROLA AI CITTADINI!

Post n°1263 pubblicato il 27 Giugno 2012 da kayfakayfa

Profondamente delusa dall’operato del governo Monti, la stragrande maggioranza degli italiani sta vivendo con assoluta rassegnazione le vicende politiche del paese.

Nessuno si sorprende più di tanto se, all’improvviso, contrariamente a quanto aveva precedentemente dichiarato, il quasi ottuagenario Silvio Berlusconi ripiombi nell’agone politico sparando a zero sull’euro, sparigliando le carte all’interno del centrodestra dicendosi pronto a scendere in campo a scapito di Alfano e di quanti auspicano nelle primarie per la scelta del nuovo leader di quell’area politica, ponendo paletti al governo come se il PDL fosse ancora il primo partito italiano mentre, grazie alle proiezioni dei sondaggi, tutti sanno, primo tra tutti il cavaliere, che se si andasse a votare oggi il primo partito risulterebbe il PD con quasi il 27% di preferenze, tallonato dal Movimento 5 Stelle di Grillo di poco sotto.

Solo terzo sarebbe il PDL che a stento raggiungerebbe il 20% mentre scomparirebbe del tutto l’UDC di Casini.

Nonostante la divulgazione di questi dati inviterebbe chiunque a agire con un minimo di buonsenso per il bene dell’Italia, appoggiando senza se e senza ma le riforme, seppure impopolari, proposte dal governo Monti per il rilancio del paese, assistere al balletto di dichiarazioni da parte dei vertici del PDL che - forti di essere ancora la maggioranza relativa in Parlamento - non solo giocano con Monti come il gatto col topo ma stanno cercando di ricompattare l’alleanza con la Lega Nord - loro alleato storico malgrado nei piani del carroccio da sempre vi sia la secessione del nord dal resto d’Italia e dai palchi dei comizi i leader leghisti mandino a farsi benedire la nazione e i suoi simboli iniziando dal Presidente della Repubblica -, in vista delle prossime elezioni politiche che quasi certamente si terranno nella primavera 2013, alimenta nei cittadini forte inquietudine e sconcerto.

Non fosse altro perché non si capisce proprio come possa un partito che negli ultimi dieci anni ha governato per otto senza fare praticamente nulla per il rilancio economico e istituzionale del paese, preoccupandosi solo di salvaguardare dalla giustizia Berlusconi, pretendere di porre condizioni quando è noto a tutti che una delle principali cause dei mali italiani è da attribuirsi soprattutto all’inettitudine dell’ultimo governo di centrodestra la cui maggioranza votò compatta alla camera che davvero Berlusconi pensava che Ruby rubacuori fosse la nipote di Mubarak

Nessuno nega che le elezioni anticipate siano una iattura per il paese, ma è altrettanto una iattura essere governati da un governo sotto ricatto!

Visto che, alla fine, a pagare dazio, sia moralmente che materialmente con l’aumento delle tasse e il rincaro dei prezzi, sono sempre e solo i lavoratori dipendenti, i precari, i pensionati, le famiglie,  non sarebbe meglio se si lasciasse ai cittadini la libertà di decidere di quale male morire?

Grillo potrà mai essere peggiore di chi lo ha preceduto?

 
 
 

VATTI A FIDà! (un'esperienza personale)

Post n°1262 pubblicato il 25 Giugno 2012 da kayfakayfa

 

Agli inizi di maggio dello scorso anno, a pochi giorni dalle elezioni amministrative 2011 che avrebbero dovuto ridare a Pozzuoli un sindaco dopo un anno e mezzo di commissariamento, ricevetti la telefonata di colui col quale per anni avevo collaborato attivamente alla stesura di una rivista storico/culturale dei campi flegrei.

Il nostro rapporto, più che professionale, poteva considerarsi un'amicizia tra due persone di generazioni diverse – lui ha quasi settant'anni io poco meno di cinquanta – accomunate dalla passione della scrittura, della ricerca e della divulgazione giornalistica. Inoltre coltivavamo, e tuttora coltiviamo, amicizie comuni che cementavano ulteriormente il nostro legame.

Essendo la pubblicazione della rivista vincolata a molteplici aspetti, in primis quello economico e politico, difficilmente riuscivamo a rispettarne la scadenza semestrale, per cui l'uscita dei numeri avveniva anche a distanza di mesi o di un anno rispetto a quella prevista.

Ciò nonostante, ogni qualvolta che il volume era pronto lo si presentava in una sede prestigiosa dei campi flegrei. Alla serata partecipava un nutrito pubblico qualificato di professori e studiosi che ripagava i nostri sforzi.

Dall'uscita dell'ultimo numero cui collaborai anch'io alla data delle amministrative del 2011 trascorsero quasi due anni senza che avessi più alcuna notizia di chi consideravo un amico e per il quale più volte mi ero impegnato a fare da fattorino andando avanti indietro con l'auto tra Pozzuoli e Napoli a mie spese per raccogliere gli articoli da pubblicare affinché dare vita a un nuovo numero della rivista; sorretto dall'entusiasmo e dalla consapevolezza di fare qualcosa di buono per il rilancio della cultura in una zona dove, paradossalmente, malgrado l'indiscusso valore storico e l'enormità di resti che ne attestano il glorioso passato, si ha la sensazione che pochi conoscano l'alto significato della parola cultura iniziando dai politici locali.

Il mio impegno suscitava la sua ammirazione tanto che, più volte, mi manifestava la speranza di riuscire un giorno a trovare un editore serio che consentisse la regolare pubblicazione della rivista consentendogli di risarcire economicamente, seppure con una sciocchezza, chi come si faceva in quattro perché la rivista non morisse.

All'improvviso, senza un perché, quella persona sparì del tutto. Di lui non seppi più nulla fino a quando non mi decisi a chiamarlo mesi dopo per sapere come stava: dato che aveva problemi di saluti temetti che il suo silenzio fosse conseguenza di un serio fastidio fisico.

Mi rispose che stava bene, che era impegnato sia professionalmente che politicamente, che stavano maturando cose interessanti per il giornale e che quanto prima si sarebbe fatto risentire.

Da allora non lo sentì più. E quando mesi dopo ci incrociammo giù Pozzuoli (io ero in compagnia di mio figlio Lorenzo, lui di un amico), nonostante i nostri sguardi si incontrarono, voltò la faccia proseguendo come se nulla fosse fingendo di non avermi visto.

Conoscendo il rapporto che c'era tra di noi, Lorenzo, avendo assistito alla scena, disse “Papà hai visto chi c'era?... Perché ha fatto finta di non vederti?”

Imbarazzato risposi “forse non mi ha riconosciuto!”

Lui mi guardò stupito, “Papà ma se vi siete sfiorati spalla e spalla...”

Fu quella l'ultima volta che ebbi sue “notizie”. Dopo circa un anno, a pochi giorni dalle elezioni – mio padre era finito da una settimana – quella stessa persona mi chiamò: pensai avesse saputo di papà e volesse farmi le condoglianze. Come se nulla fosse mi palesò che a breve la rivista avrebbe ripreso la pubblicazione con un editore serio, quindi mi chiese per chi avessi intenzione di votare.

Non ci vidi più, garbatamente ma deciso gli dissi che non era mia intenzione svelare le mie intenzioni elettorali e che tanto meno non avevo bisogno di eventuali indicazioni.

Restò interdetto dal tono perentorio con cui mi rivolsi a lui. Disse che si sarebbe fatto risentire non appena la rivista sarebbe ripartita.

Da allora di lui non seppi più nulla, ma ieri in edicola ho visto il primo numero della nuova rivista alla quale, a suo dire, avrei dovuto collaborare anch'io.

È cambiato solo il nome della testa ma la direzione, la redazione e lo staff scientifico sono gli stessi della precedente con cui ho collaborato per anni smazzandomi come un matto senza ricevere mai nulla in cambio se non parole di elogio e di stima per l'impegno che profondevo e per la qualità dei lavori che presentavo!

 

 

 
 
 

BERLUSCONI E RENZI ALLEATI POLITICI: LO SCOOP DE L'ESPRESSO NON CONVINCE

Post n°1261 pubblicato il 22 Giugno 2012 da kayfakayfa

 

La notizia, apparsa ieri sul sito de L'Espresso, è di quelle che non sai come definire: Silvio Berlusconi starebbe pensando di “chiudere” il PDL e lanciare una “Lista Civica nazionale che dovrà allearsi con il sindaco di Firenze, destinato a Palazzo Chigi. Obiettivo: salvare Silvio dai giudici e (se possibile) farlo eleggere Presidente della Repubblica”.

Tutto ciò risulterebbe da un documento di otto pagine intitolato La Rosa Tricolore – un progetto politico per Vincere le elezioni Politiche del 2013 distribuito tra pochi intimi mercoledì al Senato proprio mentre si decideva per l'autorizzazione, poi concessa, all'arresto del Senatore Lusi ex tesoriere della Margherita accusato d'essersi appropriato di oltre 25 milioni di euro dalle casse di quello che un tempo fu il partito di Rutelli e Parisi senza che i dirigenti se ne accorgessero (Lusi sostiene che molti dei prelievi da lui effettuati erano proprio a favore dei dirigenti, Rutelli incluso...).

Nel documento si ammette esplicitamente l'inadeguatezza del PDL a vincere le prossime elezioni politiche del 2013, o del 2012 se si andasse al voto anticipato, soprattutto a causa dei suoi tanti dirigenti, professionisti della politica, invisi agli elettori ormai stanchi della vecchia classe politica, di cui si punta all'esclusione dalle liste, tranne Verdini, per fare spazio ai giovani con tante liste civiche contrassegnate da un Forza... seguendo l'esempio di Grillo e del suo Movimento 5 Stelle.

La chicca di questo documento sta nel nome del probabile candidato alla Presidenza del Consiglio, Matteo Renzi, sindaco di Firenze esponente del PD che alle primarie del centrosinistra si candiderebbe contro Bersani.

Seppure sia pervenuto nelle mani di un giornale serio qual è L'Espresso, che sicuramente, prima di pubblicarlo e commentarlo, avrà fatto tutti gli accertamenti necessari per attestarne l'autenticità, qualche dubbio sull'attendibilità del documento nasce soprattutto quando leggiamo “Silvio Belrlusconi deve quindi confermare il distacco dal PDL oramai vecchi e impronunciabile i cui presupposti fondativi sono venuti meno, lasciando il partito nelle mani di coloro che lo hanno voluto trasformare in un elefante pesante, strutturato, costoso, pieno di clientele locali e di contrasti e deve costruire un nuovo movimento politico che si richiama alle origini di Forza Italia in ogni suo aspetto, di cui sarebbe utile conservare il logo e il nome. Una Forza Italia evoluta e attualizzata, leggera e tecnologica, giovane e motivata”.

Se davvero il documento fosse frutto della mente di Berlusconi, questo passo rappresenterebbe una tacita ammissione di colpa da parte del cavaliere di aver trascurato l'evolversi del partito lasciandone la sorte in mani di ingordi e incompetenti che ne hanno snaturato l'originaria natura filantropica tesa al bene della nazione per la salvaguardia dei propri interessi personali.

Così scrivendo è come se Berlusconi rinnegasse tutti quegli appartenenti al suo partito che negli anni in cui ha governato hanno sostenuto le tante leggi a personam varate dei suoi governi permettendo al cavaliere di salvarsi dalla giustizia (scusate l'ossimoro...), incluso quel voto vegognoso con cui al'unanimità la maggioranza alla Camera affermò che davvero Berlusconi pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak!

Da gran comunicatore qual è, avendo valutato la potenzialità con cui Grillo comunica con la gente malgrado non possegga né giornali né televisioni né tanto meno grossi capitali, Berlusconi in un passato recente ha chiesto ai suoi di studiare con attenzione il fenomeno Grillo per carpirne le strategie vincenti che, stando ai sondaggi, se si votasse ora farebbero del Movimento 5 Stelle il secondo partito d'Italia proprio davanti a quello berlusconiano.

Dal documento pubblicato da L'Espresso si evince tutto ciò, anche perché in più punti vi si fa chiaramente riferimento.

Nello stesso tempo è vero che, quando Berlusconi era ancora Premier, Renzi si recò a Arcore per incontrarlo per scucire soldi all'esecutivo attirandosi addosso non poche critiche da parte del suo partito, e che il cavaliere non ha mai nascosto la propria ammirazione verso il giovane sindaco nella cui intraprendenza riconosceva se stesso da ragazzo. Ma tutto questo non basta a giustificare un'ipotetica candidatura a Premier di Renzi in una lista civica di Berlusconi.

E allora? Allora, con il dovuto rispetto, ci sembra che il documento di cui parla L'Espresso sia poco attendibile soprattutto perché è impensabile che un documento tanto importante possa incautamente recapitarsi nelle mani dell'avversario politico svelando i propri piani per il futuro.

A meno che l'intento non fosse proprio quello di far finire volutamente il testo nelle mani dell'antagonista politico suscitando un polverone.

In questo caso c'è da chiedersi perché?

Al momento la risposta può essere solo una: creare imbarazzo a Renzi mettendone in forse la candidatura alle primarie del centrosinistra per evitare che vi partecipi e le vinca.

Ma poi si ritorna al punto di partenza: perché?

Davvero Renzi, agli occhi del cavaliere, possiede un carisma tale da disintegrare non solo il PD ma perfino il PDL una volta assurto a leader del centrosinistra?

Davvero Berlusconi, con tutti i guai giudiziari che ha e gli scandali sessuali che lo vedono protagonista (uno per tutti  il rubigate dove ci sarebbero foto che ritraggono il cavaliere mentre fa sesso con l'allora minorenne marocchina Ruby rubacuori), pensa di farsi eleggere Presidente della Repubblica senza suscitare malanimo nella popolazione e nelle cancellerie internazionali presso cui, proprio per il suo modo di fare "sbarazzino " e claunesco l'Italia aveva perso credibilità nel mondo?

In tutto questo qualcosa stona, prima di tutto quel documento intitolato La Rosa Tricolore!

 
 
 

NIENTE BISCOTTO, L'ITALIA VINCE E VA AVANTI MA...

Post n°1260 pubblicato il 19 Giugno 2012 da kayfakayfa

 

Fugato ogni dubbio sul presunto biscotto concordato tra Spagna e Croazia per estrometterci dall'europeo di calcio, il passaggio del turno dell'Italia ai quarti di finali grazie alla vittoria per 2 a 0 sull'Irlanda del Trap, unitamente a quella della Spagna per 1 a 0 sui croati, apre scenari imprevedibili.

Una cosa viene però da chiedersi: supponendo che l'Italia arrivasse fino in fondo al torneo e in finale incontrasse la Spagna battendola, a quel punto chissà se i campioni del mondo in carica non rimpiangano di non aver cotto il biscotto con i “fornai” croati a nostro danno!?

Al di là delle fatue supposizioni, è stato davvero paradossale, ma anche sintomatico, che proprio l'Italia, una della nazioni col calcio più corrotto al mondo, dove nell'arco di trent'anni sono scoppiati ben tre scandali dovuti al calcio scommesse – quello del 1980, quel del 2006 e l'attuale - che hanno visti coinvolti giocatori e società illustri e no, arbitri e designatori arbitrali, abbia alimentato il sospetto di poter essere vittima di una una combine come presumibilmente lo fu all'europeo del 2004 quando fu estromessa dai quarti da Svezia e Danimarca che passarono entrambe il turno pareggiando 2 a2, proprio il risultato che gli serviva se noi avessimo vinto contro la Romania come poi avvenne.

La cultura del vittimismo è tipica di chi ha la coscienza sporca.

Non a caso si dice “pensa male chi male agisce”!

L'aver paventato un accordo sotto banco tra Spagna e Croazia a scapito nostro tradisce il malaffare che si cela nel calcio italiano.

Sarebbe stato molto meglio se quanti hanno paventato tale spettro avessero taciuto.

Le intenzioni sospette hanno tradito quanto marcio sia il nostro calcio.

Tutto il resto vale ben poco, anche un'insperata vittoria finale,

Ma se arrivasse, non ci dispiacerebbe!

 

 
 
 

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