Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Luglio 2013

POZZUOLI IN LUTTO!

Post n°1448 pubblicato il 29 Luglio 2013 da kayfakayfa

 

Questa mattina era mia intenzione commentare il nobile gesto del comico napoletano Alessandro Siano il quale sabato sera ha annullato lo spettacolo che doveva tenere negli scavi di Pompei, - il cui incasso sarebbe stato devoluto alla soprintendenza per la manutenzione del sito archeologico e per il pagamento degli stipendi ai dipendenti – a causa della presenza di troppi “imbucati” che privavano del posto a sedere coloro che avevano regolarmente pagato 75 o 55 euro per assistere allo show.

E invece mi trovo con l'animo invaso dall'angoscia per l'immane incidente autostradale avvenuto ieri sera sull'A16 all'altezza di Monteforte Irpino in direzione Napoli, dove un pullman turistico proveniente da Montevergine, diretto a Pozzuoli, sfondava il guardrail e precipitava in una scarpata dopo un volo di trenta metri. Drammatico il bilancio, al momento 39 morti e 10 feriti gravi. La maggior parte delle vittime erano puteolani, miei concittadini. Magari qualcuno lo conoscevo pure, forse solo di vista. Ma importa poco. Quel che tormenta è il pensiero di come sia imprevedibile e traumatico il passaggio dalla gioia al dolore, dalla vita alla morte.

Esprimere cordoglio ai familiari delle vittime, stringersi accanto a loro in un momento così drammatico, per quel che poco che può valere, è il minimo che si può fare.

Impossibile lenire il dolore di una madre e di un padre per la perdita del figlio; difficile lenire lo strazio di un parente per la morte di un proprio caro.

Che dire a loro? Nulla! In momenti come questi pregare per le anime dei defunti e per la sofferenza dei parenti, se si ha un credo religioso, è l'unica cosa da farsi!

Diversamente, meglio tacere evitando di apparire retorici!

Ma soprattutto in un simile momento, si deve assolutamente riflettere sulla futilità della vita che in un battito di ciglia ha la misteriosa e brutale capacità di trasformare una piacevole gita in immane tragedia di cui a noi mortali non è dato cogliere il senso recondito.

Premesso che un senso recondito la vita ce l'abbia davvero!

 
 
 

L'ITALIA È NEL BARATRO!

Post n°1447 pubblicato il 23 Luglio 2013 da kayfakayfa

È paradossale, ma anche preoccupante e, soprattutto, sintomatico che mentre il debito pubblico italiano è ormai arrivato al 130,3% del PIL, posizionandoci alle spalle della Grecia la quale è l'unica nazione europea ad averne uno peggiore del nostro attestato al 160,5% del PIL, i nostri (pseudo) governanti continuano a lanciare enfatici proclami, annunciando l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, il blocco dell'aumento dell'IVA e chissà cos'altro ancora s'inventeranno per compiacere gli elettori, senza però spiegare dove andranno a prendere i soldi necessari per ottemperare agli ammanchi che tali provvedimenti creeranno nelle casse dello Stato già raschiate oltre i limiti della decenza.

Se si considera che il reinserimento dell'IMU e l'aumento di un punto dell'IVA previsto per l'inizio di luglio erano stati programmati dal governo Monti, con l'ausilio della BCE e dell'Europa, per rimettere in ordine i conti dello Stato dopo l'evidente incapacità amministrativa dell'ultimo governo Berlusconi che aveva portato il paese sul baratro del disastro economico, e fu costretto a dimettersi proprio per questo motivo, l'abolizione e il blocco dell'aumento dei due balzelli, che certo faranno felici molti italiani – non certo quelli che abitano in affitto... - appaiono più come manovre obbligate da parte di Letta per tenere a freno il centrodestra affinché, nel caso a fine luglio la cassazione confermasse la condanna di Berlusconi a quattro anni di carcere più l'interdizione per cinque dai pubblici uffici nel processo Mediaset, non faccia cadere il governo che manovre effettivamente necessarie per risanare l'economia del paese.

Le casse dello Stato, lo sta dicendo da una vita Grillo, sono ridotte all'osso tanto che in molti, inclusa Mediobanca, non escludono entro l'autunno un default italiano, (si legga a riguardo cosa dice l'economista Alberto Bisin).

Ciò nonostante, ascoltando i nostri (pseudo) governanti, i loro lacchè di partito e dell'informazione, sembra che tutto vada bene, che i segnali di una ripresa ci siano per cui non abbiamo nulla da temere.

Poiché sono vent'anni che ascoltiamo questa tiritera e siamo ormai tutti consapevoli in che guaio ci hanno cacciati questi parolai da strapazzo, l'ulteriore aumento del debito pubblico italiano è il chiaro sintomo che mentre i nostri politici, a parole, posseggono le soluzioni dei problemi, i fatti li smentiscono senza appello, dimostrandone quanto meno l'inadeguatezza al ruolo che ricoprono. Annunciando che il disastro è imminente ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Tanto, alla fine, a pagarne le spese sarà sempre la povera gente.

I politici il loro tesoretto l'anno raggranellato sedendo, molti per per anni, in Parlamento o ricoprendo svariati incarichi istituzionali,  ma l'hanno ben serbato da qualche parte in barba agli elettori che li votarono nella speranza ne salvaguardassero gli interessi.

Se i nostri politici non fossero una combriccola di incapaci e disonesti (ma, forse, qualcuno si salva), come spiegare l'immane disastro economico in cui è piomabato il Paese, malgrado le tante finanziarie varate nel corso degli anni con le quali si sono sempre e solo penalizzati lavoratori dipendenti, pensionati e precari?

Di chi è la colpa di questo scempio se non di chi ha amministrato in maniera pessima il paese quando era al governo?

Centrodestra e centrosinistra si spartiscono equamente le responsabilità dello sfacelo italiano perpetratosi nell'arco degli ultimi venti anni, checché ne dicano quelli del PD!

 
 
 

PLATONE E LA BIBBIA INNEGGIANO ALL'ESSERE VEGETARIANI

Post n°1446 pubblicato il 21 Luglio 2013 da kayfakayfa

 

Nonostante la medicina moderna, per bocca di illustri luminari di fama internazionale come l'oncologo Umberto Veronesi, affermi che abolendo dalla nostra dieta la carne,  praticando un regime vegetariano, ridurremmo notevolmente il rischio di cancro accrescendo sensibilmente la qualità della vita, l’uomo continua a nutrirsi prevalentemente di cibi animali dimostrando quanto sordo sia a questi appelli.

C’è da chiedersi se tale sordità non sia “amplificata” attraverso i media da chi ha tutto l’interesse affinché l’uomo continui a sbagliare regime alimentare, ammalandosi, per trarne profitto dalle cure alle quali sarà poi costretto a sottoporsi per guarire;  martellandoci quotidianamente con programmi televisivi e articoli di giornali in cui grandi chef, o personaggi dello spettacolo, della cultura e della politica improvvisandosi per un giorno cuochi, esaltano la bontà della carne, del latte e dei suoi derivati, facendo venire l’acquolina in bocca agli spettatori e ai lettori proponendo loro piatti dalle infinite succulente variabili, vanificano gli ammonimenti di chi, qualificato a farlo, dati alla mano, dimostra scientificamente quanto venefico sia per l'uomo nutrirsi di carne e di latte.     

Se l'uomo moderno quando studia le opere di filosofia non si perdesse in arzigogolate elucubrazioni mentali per trarre il significato profondo di quanto, a suo dire, l'autore voleva esprimere, bensì leggesse con umiltà ogni riga, probabilmente non trascurerebbe molte sfumature che dimostrano come già nell'antichità si fosse consapevoli di quanto male facesse alimentarsi di carne.

Già la Bibbia nella Genesi 2,1 – 7/17, laddove si narra della creazione di Adamo e del suo soggiorno nel giardino dell'Eden prima della cacciata dal Paradiso, ci fa sapere che il nutrimento del nostro progenitore previsto da Dio erano i frutti delle piante cha crescevano nel giardino, non certo gli animali che invece furono creati perché gli facessero compagnia prima della creazione di Eva.

Che l’uomo originariamente fosse vegetariano lo si intuisce ancora meglio nella Bibbia laddove Dio ammonisce Adamo e Eva a mangiare i frutti di tutte le piante tranne quelli dell’albero della conoscenza. Mai Dio dice all’uomo di nutrirsi degli animali di cui è circondato!

Seppure volessimo trascurare il messaggio biblico visto che esso deve interpretarsi simbolicamente, in un altro testo molto più incline alla cultura laica su cui si è strutturata la società occidentale, troviamo un riferimento ineludibile dove si afferma esplicitamente quanto sia dannoso per l’uomo nutrirsi di carne. Stiamo parlando de LA REPUBBLICA di Platone. Nel Libro II, cap. XIII  Socrate parlando del passaggio di uno Stato da semplice a complesso, conclude con queste parole: “E saranno pure utili molti altri animali, per chi vorrà mangiarli”, “Certo!”, “Ma con un tal regime anche i medici saranno molto più necessari di prima”, “Come no!”.

A molti probabilmente sembrerà azzardato questo riferimento a La Repubblica nel tentativo di dimostrare che anche Platone, citando Socrate, attribuisse alla alimentazione animale valenza negativa per la salute fisica dell’uomo.

Tuttavia all’inizio del cap. XIII  Socrate, rispondendo a Glaucone il quale opina che al banchetto degli uomini che daranno vita allo Stato di cui stanno discutendo manca il companatico, afferma “Mi sono dimenticato che avranno anche il companatico, cioè sale, olive, formaggio, e cuoceranno bulbi e verdure, come si suole fare in campagna. Imbandiremo loro anche pasticci di fichi, ceci e fave, e arrostiranno al fuoco, sotto la cenere, bacche di mirto e ghiande, bevendo moderatamente; così passeranno la vita in pace e in buona salute, com'è naturale, moriranno vecchi e trasmetteranno un analogo modo di vivere ai loro discendenti”.

Quel “così passeranno la vita in pace e in buona salute”, chiaramente riferito alla conseguenza dell’alimentazione vegetale e alla moderazione nel bere che gli uomini di quel supposto Stato adotteranno, è indice che Socrate, l’alter ego di Platone, fosse consapevole di quanti benefici apportasse alla salute del corpo e dello spirito umano nutrirsi esclusivamente di verdure e legumi!

Addirittura nel Libro VI de LE LEGGI, parlando di un età dell’oro, Platone fa dire all’Ateniese “sentiamo che presso altri popoli non vi era, un tempo, neppure il coraggio di gustare la carne di bue, e agli dèi non si sacrificavano animali, ma focacce, e frutti inzuppati nel miele, e simili altre incontaminate offerte, e non si toccava carne, quasi fosse empio mangiarne, e così macchiare di sangue gli altari degli dèi, ma quelli che di noi allora vivevano seguivano le cosidette regole orfiche, nutrendosi di esseri inanimati e astenendosi al contrario da tutto ciò che era animato”.

Possibile che oggi noi ancora non riusciamo a comprendere  il male che facciamo a noi stessi alimentandoci di carne e dei suoi derivati, malgrado sia la Bibbia che Platone e chissà quanti altri testi e saggi dell’antichità lo affermino senza giri di parole?

Possibile che non riusciamo a portare rispetto agli animali come sembra accadesse anticamente?

Possibile che l’uomo sia talmente stolto da non avvedersi che, man mano che evolve tecnologicamente, involve sempre più spiritualmente?

Possibile che la salute dell’umanità sia svenduta agli interessi economici di pochi che traggono profitto curandola?

Possibile che chi cura la salute non sia in combutta con chi la distrugge?

 

 

 
 
 

CAZZATE ITALIANE IN SALSA KAZAKA

Post n°1445 pubblicato il 17 Luglio 2013 da kayfakayfa

 

L'incresciosa, grottesca vicenda dell'espulsione dal suolo italiano con conseguente rimpatrio forzato della moglie e della figlia del dissidente kazako Ablyazov da parte della polizia italiana, di cui nessun membro del governo italiano pare sapesse nulla, a partire dal Ministro degli Interni Angelino Alfano, è la sintesi di come il paese sia (s)governato da un gruppo di potenziali teste di legno messe lì per riempire le poltrone mentre altri dietro le quinte agiscono per conto proprio decidendo le sorti del paese.

Del tutto irrilevanti appaiono agli occhi dell'opinione pubblica le spiegazioni/giustificazioni del Ministro Alfano nella sua relazione di ieri al Senato. Malgrado il responsabile del Viminale affermi categoricamente che nessuno del governo fosse stato avvisato della vicenda, è smentito malamente dall'ex capo di gabinetto del ministero Procaccini, dimessosi a seguito dei fatti, il quale, intervistato dal Corriere, dichiaraho ricevuto l'ambasciatore kazako al Viminale perché me lo disse il ministro spiegandomi che era una cosa delicata. L'incontro finì tardi e quindi quella sera non ne parlai con nessuno. Ma lo feci il giorno dopo, spiegando al ministro che il diplomatico era venuto a parlare della ricerca di un latitante. Lo informai che avevo passato la pratica al prefetto Valeri”.

Se a ciò aggiungiamo che nella vicenda risulterebbe il coinvolgimento dei servizi segreti israeliani che avrebbero contattato un investigatore privato romano per pedinare Ablyazov e la sua famiglia, è impossibile immaginare che una forza militare straniera si muova in assoluta autonomia in un altro paese senza avvisarne previamente le autorità governative rischiando un incidente diplomatico: altro che Ruby nipote di Mubarak!

Se Alfano e il governo italiano non erano al corrente di quanto stava avvenendo, o mentono - checché ne dica D'Alema -, oppure il paese è nelle mani di una banda di smidollati che non suscitano alcun rispetto internazionale al punto che un paese straniero si sente in diritto di portare avanti un'indagine sul territorio italiano senza preoccuparsi di avvisare il governo commettendo una sorta di invasione militare.

Solo per questi due motivi l'intero esecutivo Letta, non solo Alfano, dovrebbe dimettersi.

Ma a Berlusconi sta bene così e dunque vissero tutti felici e contenti!


 

 
 
 

CALDEROLI È L'EMBLEMA DEL DISFACIMENTO ITALIANO

Post n°1444 pubblicato il 16 Luglio 2013 da kayfakayfa

 

Non capisco perché tanta indignazione abbia suscitato l'offesa del Senatore Calderoli al Ministro Kyenge paragonato dall'illustre leghista a un orango. Essendo la Lega un partito dichiaratamente xenofobo e antitaliano, che Calderoli offenda un Ministro di colore di quella stessa Repubblica tanto invisa a lui e al suo partito - ma di cui non si fanno scrupoli a incassarne lo stipendio da parlamentare e i rimborsi elettorali - è in assoluta sintonia con lo stile del Senatore, (già in passato distintosi per "eleganti" affermazioni e gesti offensivi tanto da mettere a rischio la sicurezza nazionale e quella dei connazionali all'estero) e del suo partito.

L'anomalia sta nel fatto che in Parlamento possa sedere un partito che nutre totale disprezzo per il tricolore, l'inno di Mameli, la Costituzione, il Presidente della Repubblica, l'unità nazionale auspicando la nascita di una macro regione del nord autonoma e indipendente dal resto d'Italia che nel tempo si affermi come nazione a se stante.

Fino a che in un paese cosiddetto democratico vi sarà chi, pur di governare e mettere in sicurezza se stesso e le proprie aziende dalla giustizia, non si farà scrupoli ad allearsi con un partito secessionista e razzista per avvallare leggi a lui  favorevoli, giustificando come “semplice battute” frasi contro lo Stato e suoi simboli pronunciate dai propri alleati, che in qualunque altro paese susciterebbero un terremoto istituzionale costringendo alle immediate dimissioni gli autori e mettendo a rischio la maggioranza di governo, tutto potremmo dire dell'Italia tranne che sia un paese libero e democratico.

La libertà e la democrazia poggiano innanzitutto sul rispetto delle regole sancite dalla Costituzione. Se c'è chi ritiene la "Carta" l'equivalente della carta igienica, e dunque si sente in diritto di offendere tranquillamente il paese, i suoi simboli e una consistente parte della popolazione, senza che nessuno intervenga energicamente a intimargli di smetterla imponendogli il rispetto delle regole, significa che il paese non è né libero né democratico bensì è un paese anormale.

Episodi incresciosi come quello che hanno visto protagonista Calderoli rientrano nella normalità italiana dato che negli ultimi vent'anni molti sono gli avvenimenti che hanno visto la Lega e i suoi alleati del centrodestra gettare fango sullo Stato e sulle istituzioni, in particolare sugli immigrati, i meridionali e la magistratura, senza che nessuno li richiamasse energicamente all'ordine!

Quando dai banchi parlamentari o dai palazzi istituzionali si levano timide voci di dissenso contro l'arroganza e la volgarità di chi dello Stato e delle sue leggi se ne frega e non non ha alcun timore di affermarlo pubblicamente ad alta voce servendosene addirittura come slogan in campagna elettorale, perché indignarsi se poi un senatore irrida volgarmente un Ministro della Repubblica per il colore della propria pelle?

Facciamocene una ragione, questa è l'Italia, che ci piaccia o no!

 
 
 

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