Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Settembre 2013

SCALFARI Dà DEL CAIMANO A GRILLO MA TACE SULLE RESPONSABILITà DEL PD

Post n°1468 pubblicato il 29 Settembre 2013 da kayfakayfa

 

Com'era prevedibile, ora che il giocattolo Italia si è definitivamente rotto per la disperazione di Silvio Berlusconi che, pur di evitare la decadenza da senatore, e dunque il conseguente probabile arresto da parte di una delle tre procure che indagano su di lui - compravendita di parlamentari per far cadere il secondo governo prodi (Napoli), induzione a falsa testimonianza nell'inchiesta sulle escort a Bari (Bari), concussione e prostituzione minorile (Milano) – ieri ha ordinato di dimettersi ai suoi ministri che presiedono il governo Letta. Un gesto che segue le dimissione postdatate dei parlamentari del PDL i quali le hanno firmate, quasi, in blocco, e congelate in vista del 4 ottobre, data in cui si riunirà la giunta del Senato per sancire la decadenza di senatore del cavaliere pregiudicato per frode fiscale.

Al cospetto di questa logica autoritaria, spregiudicata e lesionista del muoia Sansone con tutti i filistei, che non può che ripercuotersi negativamente anche sul PD - fino a ieri, nel bene e nel male, alleato di governo del PDL, mettendo in evidenza le macroscopiche contraddizioni di un partito capace di perdere delle elezioni praticamente già vinte, di sparare fuoco amico sui propri candidati al Quirinale, di farsi dettare l'agenda di governo da Berlusconi e dai suoi uomini - era prevedibile che gli autorevoli sostenitori mediatici del partito di Epifani mischiassero le carte cercando di alimentare nella mente dei loro lettori/spettatori/ascoltatori lo spettro che in Italia ci sono due caimani, (caimano è uno dei soprannomi con cui da tempo la sinistra si riferisce a Berlusconi, prendendo spunto da film di Moretti Il Caimano in cui si racconta l'ascesa e il tramonto politico di un industriale senza scrupoli che portò il paese allo sfascio, riferimento neppure tanto velato a Berlusconi).

È il caso di Eugenio Scalfari che quest'oggi su Repubblica in un editoriale dal titolo DUE CAIMANI E DUE BANDE DI CAMERIERI lancia l'allarme che in Italia di caimani ce ne sarebbero addirittura due, uno è Berlusconi l'altro sarebbe Grillo. Assimilando a servi del padrone i parlamentari del PDL e quelli del M5S perché, a suo dire, in parte giustamente, semplici esecutori della volontà del padrone.

Nemmeno per un istante dall'alto della propria autorevolezza Scalfari stigmatizza la politica contraddittoria e suicida del PD, nonché l'atteggiamento monarchico del Presidente Napolitano fautore del governo delle grandi intese nonostante fosse evidente anche ai più sprovveduti che fidarsi di un pluriindagato, condannato in primo e secondo grado per reati vari, in forte odore di mafia – le motivazioni della sentenza Dell'Utri condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa affermano che il senatore siciliano mediò tra la mafia e il cavaliere affinché Berlsuconi ricevesse protezione da cosa nostra in cambio di ingenti somme di denaro costituendo la genesi del rapporto sinallagmatico che ha legato l'imprenditore Berluconi e Cosa nostra con la mediazione costante e attiva dell'imputato" Dell'Utri. "In virtù di tale patto - sostengono i magistrati palermitani - i contraenti (Cosa nostra da una parte e Silvio Berlusconi dall'altra) e il mediatore contrattiale (Marcello Dell'Utri), legati tra loro da rapporti personali, hanno conseguito un risultato concreto e tangibile, costituito dalla garanzia della protezione personale dell'imprenditore mediante l'esborso di somme di denaro che quest'ultimo ha versato a Cosa nostra tramite Marcello Dell'Utri che, mediando i termini dell'accordo, ha consentito che l'associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere sul territorio mediante l'ingresso nelle proprie casse di ingenti somme di denaro. Da ciò non risulta conseguenziale che se Dell'Utri mediava perché Berlusconi e cosa nostra fossero in “affari” anche Berlusconi dovrebbe essere accusato di concorso esterno in associazione mafiosa? In questa logica sarebbe il caso ricordare le affermazioni di Bossi il quale in passato, in più di un'occasione, senza se e senza ma, ha dato del mafioso a Berlusconi.

Sono anni che Grillo, prima dal suo blog e poi dalle piazze, va ripetendo che Berlusconi è un pericolo per la democrazia; che è da stolti fidarsi di uno come lui che si è arricchito in maniera poco chiara, che guarda unicamente ai propri interessi fregandosene della legge, delle istituzioni e dello Stato.

Purtroppo sono anni che Grillo grida al vento. Ora che le sue parole trovano tragica conferma nelle dimissioni imposte da Berlusconi ai parlamentari e ai ministri del PDL, Scalfari lo paragona a Berlusconi dimenticando, o forse tacendo? che a questo sfacelo ci hanno condotto la sincera ingenuità di Napolitano e l'assoluta incapacità del PD!

 
 
 

L'IRA DI NAPOLITANO SI ABBATTE SUL PDL, TROPPO TARDI?

Post n°1467 pubblicato il 27 Settembre 2013 da kayfakayfa

 

 

Prevedendo che il 4 ottobre quasi certamente la giunta del Senato voterà a favore della decadenza di Berlusconi da senatore, i deputati del PDL, seppure più di uno riluttante, hanno presentato le proprie dimissioni dal Parlamento che ratificheranno un istante dopo la caduta di Berlusconi in segno di solidarietà verso il loro leader.

Un gesto non gradito dal Colle al punto che Napolitano ha espresso in una nota il suo dissenso, smentendo senza se e senza chi tra i rappresentanti del centrodestra ha apertamente paragonato a un golpe la condanna in cassazione di Berlusconi; specificando che né il Capo dello Stato, né il Presidente del Consiglio hanno facoltà di intervenire su una sentenza e che le sentenza vanno eseguite.

Possibile che il Presidente della Repubblica confidasse nel buon senso di un partito i cui deputati a suo tempo non si premurarono di offendere il Parlamento votando compatti alla Camera la tesi secondo cui Berlusconi pensava davvero che Ruby rubacuori fosse la nipote di Mubarak?

S'era forse dimenticato Napolitano che quegli stessi deputati non si fecero scrupoli di organizzare alcuni mesi fa un sitin davanti il Tribunale di Milano inveendo contro i giudici che dovevano giudicare Berlusconi in primo grado nel processo Ruby?


Poiché in più occasioni il Presidente della Repubblica ha dimostrato di possedere ottima lucidità mentale, nonostante la veneranda età, c'è da presumere che i “vuoti” di memoria di cui sopra fossero semplicemente frutto di una strategia finalizzata a non stizzire ulteriormente gli animi del cavaliere e dei suoi nella speranza che il “buonsenso” prevalesse sulle mere ragioni personali e che il PDL non aprisse una crisi di governo gettando il paese nel caos più assoluto, ponendolo alla mercé dei mercati!

Alla fine anche Napolitano s'è dovuto arrendere all'evidenza: per il PDL vale più la salvezza di Berlusconi che quella del Paese, dopo aver contribuito attivamente ad affossarlo avendolo governato complessivamente per oltre dieci anni dal 1994 al 2011!

 
 
 

ITALIA, UN PAESE ALLA SBARAGLIO RICCO DI TALK SHOW

Post n°1466 pubblicato il 24 Settembre 2013 da kayfakayfa

 

Oramai è più di un mese che mi rifiuto categoricamente di guardare i talk show giornalistici. Per intenderci i vari Omnibus, Servizo Pubblico, Report, Quinta Colonna, Ballarò, Matrix, Il Bersaglio, Piazza Pulita, Porta a Porta, In Mezz'Ora, Otto e Mezzo, Presa Diretta, La Gabbia e quant'altro. Mi rifiuto di seguirli perché mi infondono l'insopportabile convinzione, ma sarebbe meglio dire certezza, di essere l'uno la fotocopia dell'altro: stessi argomenti, stessi ospiti, stesse dichiarazioni, stessi litigi in diretta o in differita tra gli ospiti per fare audience.

In breve, tanto fumo niente arrosto!

Probabilmente, in quest'oceano di vacuità mediatica, qualche eccezione che si distingue per originalità ci sarà. Se ci fosse, e sottolineo se ci fosse, essa è fagocitata dall'orgia di programmi cosiddetti di approfondimento che dal lunedì alla domenica, dall'alba al tramonto, notte inclusa, invadono i palinsesti televisivi ognuno con l'indiscussa pretesa di raccontare agli italiani la verità su quel che avviene nel paese, le cause dei suoi mali, chi sono i responsabili, affidando a rappresentanti dei partiti e delle istituzione l'opportunità di esprimere il proprio parere sulla condizione italiana, suggerendo la giusta ricetta perché il paese possa riprendersi. Il tutto condito da litigi verbali che spesso trascendono in vere e proprie volgarità tali da fare invidia alle liti d'osteria.

Come accade per ogni cosa che, inflazionandosi, perde di valore e di credibilità, l'iperproliferazione di talk show in video sta stancando i telespettatori tanto che sempre meno sono coloro che li preferiscono a un buon film o a un altro programma. Addirittura, se proprio non c'è alternativa migliore, meglio spegnere la televisione e dedicarsi a un buon libro o sprofondare nel letto e fare una bella e sana dormita anziché perdere tempo ad ascoltare cose trite e ritrite in video, sui giornali e in rete. Tanto, come dimostrano la strana alleanza di governo PD/PDL e la situazione disastrata del paese, in video i partiti ne dicono e se dicono di tutte i colori. Ma dietro le quinte si spartiscono la torta alla faccia di quegli illusi degli spettatori che hanno gioito e sofferto assistendo alle loro performance agguerrite, convincendosi che davvero qualcuno di questi signori e signore elegantemente vestiti, dai volti sovraccarichi di cerone per nascondere le rughe, che parlano in maniera forbita esprimendo alti concetti da fare invidia al più grande dei filosofi, hanno a cuore le sorti del paese e dei cittadini.

Se ciò fosse vero, dopo tanti anni di talk show in cui ne abbiamo sentite e viste tante, il nostro paese dovrebbe essere un esempio di efficienza anziché di deficienza assoluta; dove l'illegalità si annida in maniera indissolubile nelle maglie delle stato, come dimostra la corruzione dilagante nelle istituzioni, tanto che sono sempre di più i cittadini che hanno perso completamente fiducia in esse.

Purtroppo gli unici ad aver tratto benefici da questi programmi sono le reti televisive che li trasmettono, i conduttori e gli ospiti che, presenziandovi, acquistano visibilità.

L'Italia e gli italiani no davvero!

 
 
 

È IN ARRIVO L'ENNESIMA VERITà BERLUSCONIANA

Post n°1465 pubblicato il 18 Settembre 2013 da kayfakayfa

 

Dunque entro questa sera, presumibilmente prima che la giunta del Senato si riunisca per decretare o meno la decadenza di Berlusconi da senatore, pare che il cavaliere manderà in onda il tanto atteso (ma da chi?) videomessaggio in cui annuncerà la (ri)nascita di Forza Italia e attaccherà la magistratura e il PD senza però sancire la fine del governo Letta di cui è il vero capo in pectore.

Giungendo questo nuovo videomessaggio all'indomani della sentenza di Cassazione sul Lodo Mondadori che condanna definitivamente la Fininvest, ergo Berlusconi, a risarcire la Cir di De Benedetti di circa 525 milioni di euro per averla defraudata della Mondadori, è ipotizzabile l'ennesimo attacco a spron battutto del cavaliere alla magistratura in cui denuncerà per l'ennesima volta il complotto di cui sarebbe vittima attuato dalle toghe rosse al fine di farlo giuridicamente fuori dalla politica.

Cose che ci sentiamo ripetere ormai da vent'anni tanto che, seppure non guardassimo il videomessaggio di questa sera, (e personalmente non ho alcuna intenzione di farlo), è come se l'avessimo fatto talmente siamo avvezzi, nostro malgrado causa la potenza dei media, al trito e ritrito del cavaliere e dei suoi gonfalonieri allorché i giudici indagano, rinviano a giudizio o condannano il cavaliere.

Inoltre la messa in onda, (si spera solo sulle reti Mediaset...), del videomessaggio pone a mio avviso una questione giuridica non di poco conto: risultando Berlusconi un pregiudicato in quanto condannato in definitiva dalla Cassazione per frode fiscale nel processo Mediaset, è normale e legale che un condannato si serva del mezzo televisivo, pur essendone il proprietario, per diffondere un messaggio alla nazione per spiegare la sua verità dei fatti, gettando discredito sulla magistratura; “rischiando” che le sua versione dei fatti e le sue accuse passino come la verità assoluta agli occhi di molti telespettatori ingenui e privi di senso critico i quali, incapaci di distinguere il vero dal falso, identificano nel mezzo televisivo l'unico dispensatore di verità, e dunque prendono come oro colato qualsiasi cosa venga detta attraverso lo schermo?

In un qualsiasi altro stato di diritto ciò sarebbe ammissibile?

 
 
 

MALGRADO L'ITALIA AFFONDA, PER LETTA VA TUTTO BENE

Post n°1464 pubblicato il 13 Settembre 2013 da kayfakayfa

 

Così come si ironizzava sulle ottimistiche dichiarazioni dell'ultimo governo Berlusconi per il quale l'Italia non era affatto in crisi visto che i ristoranti erano pieni, penso che altrettanto si debba fare sulle altrettanto ottimistiche dichiarazioni dell'attuale governo delle larghe intese. Non fosse altro perché mentre il premier Letta, in qualunque consesso pubblico e privato si trovi, non fa altro che ribadire enfaticamente che la crisi è ormai alle spalle, che l'Italia è in ripresa, gli inesorabili dati diffusi dall'UE, dall'Istat, da Confindustria, da Bankitalia e da altri organi qualificati a stabilire le condizioni economiche in cui versa un paese non fanno altro che confermare che l'Italia è in profonda crisi o che comunque è ingiustificato l'ottimismo di Letta!

Questo susseguirsi di dichiarazioni contraddicenti l'una con l'altra non solo dimostra il totale stato confusionale in cui versa l'intero sistema Italia, ma soprattutto il totale disprezzo nei confronti dei cittadini di chi rappresenta le istituzioni.

Letta e compagni dovrebbero sapere che l'unico metro di cui i cittadini realmente si fidino per misurare la crisi sono le proprie tasche.

Avendo la stragrande maggioranza degli italiani sempre meno soldi a disposizione con cui superare almeno la metà del mese, contestualmente ai costanti rincari delle tariffe dei servizi e dei prodotti di consumo, è evidente le parole del premier risuonino alle proprie orecchie come un'offesa alla loro intelligenza.

Se a questo aggiungiamo che solo “ieri” in un tweet Letta dichiarava che il suo governo non avrebbe fatto passi indietro sull'abolizione al finanziamento pubblico ai partiti e “oggi” invece sembra il contrario, che opinione possono avere i cittadini di un governo che va avanti a botta di proclami cui non seguono i fatti se non la stessa, ironica considerazione che aveva dell'ultimo governo Berlusconi che invitava a essere ottimisti nonostante la nave Italia affondasse; accusa che il PD, il partito dell'attuale Premier Letta, muoveva al cavaliere e ai suoi ministri?

 
 
 

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