Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Novembre 2013

GRILLO SCACCIA BERLUSCONI DAL SENATO

Post n°1486 pubblicato il 28 Novembre 2013 da kayfakayfa

 

Schiuma rabbia, Silvio Berlusconi.

Come previsto, ieri il senato ne ha decretato l'espulsione da senatore, adempiendo alla legge Severino, votata all'unanimità da PDL e PD all'epoca del governo Monti dopo gli squallidi episodi di peculato avvenuti nel consiglio regionale del Lazio e in altri.

Ma sbaglia di grosso chi pensasse che la decadenza di Berlusconi sia una vittoria della democrazia. Dal momento della sentenza definitiva, emessa dalla sezione feriale della corte di cassazione di Milano il 31 luglio scorso, alla reale proscrizione di Berlusconi dal senato sono passati pochi meno di quattro mesi. Un'eternità se si considera che la legge Severino prevede per gli amministratori pubblici con condanne in definitivo a più di due anni l'espulsione immediata dalle funzioni.

Cosa che sarebbe avvenuta in qualsiasi altro paese. Anzi, in qualsiasi altro paese solo se si fosse sospettati di aver commesso un reato, ci si dimette per non fare perdere credibilità alle istituzioni e al partito...

Perché per Berlusconi, condannato in definitiva a quattro anni per frode fiscale nel processo Mediaset, si sia dovuto aspettare tutto questo tempo, mentre per circa una trentina tra consiglieri comunali e assessori la legge è stata applicata alla lettera, resta un mistero.

Un mistero che si svela se pensiamo alla presenza in Parlamento del M5S di Beppe Grillo.

Furono i grillini che, preso atto della condanna di Berlusconi, proposero che la votazione in Senato per decretarne la decadenza avvenisse con voto palese anziché segreto.

In tanti, sia a destra che a sinistra, a quella proposta si dissero contrari perché, a loro dire, così facendo, si sarebbe andati contro il regolamento dando l'impressione che si votasse a personam per ledere Silvio Berlusconi.

Scusa vana, visto che poi il voto è stato palese come richiesto dal M5S.

Secondo molti la reale ragione per cui in molti avrebbero voluto si votasse con scrutino segreto starebbe nel fatto che, occultando il proprio voto, dalle urne c'era la probabilità che la decadenza di Berlusconi sarebbe stata respinta grazie ai voti franchi tiratori della sinistra, in particolare del PD.

Un'eventualità che il partito di Epifani deve aver valutato concreta visto che, dopo essersi detto inizialmente contrario al voto palese, ha ceduto alle pressioni della base la quale temeva in una nuova votazione/vergogna come la bocciatura di Prodi al Quirinale avvenuta con oltre cento voti di franchi tiratori del PD.

Preso atto dei rischi concreti che c'erano affinché la vergogna si replicasse, il PD s'è schierato sulla linea dei grilli per evitare un'ulteriore debacle di immagine che lo avrebbe praticamente messo al tappeto alle prossime elezioni.

La decadenza di Berlusconi ha un solo artefice, il M5S.

Tutto il resto sono solo parole al vento!

 

 
 
 

ANCHE LA CALABRIA DISTRUTTA DAL MALTEMPO MA TUTTI TACCIONO

Post n°1485 pubblicato il 22 Novembre 2013 da kayfakayfa

 

Mentre faticosamente la Sardegna cerca di rialzarsi dal nubifragio che l'ha travolta l'altro ieri, seminando distruzione e morti, un'altra regione sta combattendo contro il maltempo e i suoi danni, la Calabria. Tuttavia, l'attenzione dei media è completamente concentrata su quanto avvenuto e sta avvenendo in Sardegna, tacendo completamente su quel che sta avvenendo sulle coste Tirreniche.

Qualcuno è in grado di spiegare il motivo di questa disparità di informazione?

La sensazione, e sottolineo che si tratta di una sensazione, è che dall'alto sia sopraggiunto l'ordine di tacere sugli altri disastri in corso nel paese causati dalle avverse condizioni meteo per non aggravare le difficoltà di un governo senza fondi, che spende e spande ottimismo sulla reale situazione economica del paese, ma che poi è puntualmente smentito dai fatti e dall'Europa che non si fida dei conti di Letta; che per la Sardegna ha stanziato 20 milioni di euro, una ridicolaggine se paragonata ai danni provocati dall'alluvione, ma che, almeno per ora, verso la Calabria mostra assoluta indifferenza, forse perché non sa da dove tirare fuori ulteriori soldi per stanziare altri aiuti. Dando implicitamente ragione a quanti mostrano seri dubbi che l'Italia possa vedere brillare la luce in fondo al tunnel.

Per ora il tunnel è completamente invaso da acqua e fango, di luce all'estremità nemmeno l'ombra!

 
 
 

CANCELLIERI, UNA FIDUCIA CHE SA DI SFIDUCIA

Post n°1484 pubblicato il 20 Novembre 2013 da kayfakayfa

 

Dire che cadono le braccia al cospetto dell'intransigenza con cui il Premier Letta ha imposto al PD di votare all'unanimità la fiducia al Ministro Cancellieri, rea di aver compiuto una serie di telefonate inopportune alla compagna di Salvatore Ligresti quando lo stesso e i suoi figli erano agli arresti o latitavano, per manifestarle la propria solidarietà e il proprio interessamento per lo stato di salute di Giulia Ligresti, anoressica e detenuta, è un eufemismo.

Mentre in qualunque altro paese al mondo un Ministro che si trovasse in una situazione tanto imbarazzante si sarebbe subito dimesso, o sarebbe stato indotto a dimettersi dal suo premier per non ledere la credibilità del governo e delle istituzioni, in Italia le intercettazioni telefoniche non fanno testo. Anzi se ne critica sia l'uso che la diffusione pubblica, additando come “schifosi” i giornali che le pubblicano adempiendo al proprio dovere di informare i cittadini. Mentre si tende ad assolvere i soggetti dell'intercettazione - come è anche il caso del governatore della Puglia, nonché leader di Sel Nichi Vendola che, intercettato al telefono con Girolamo Archinà dell'IlVA, rideva a crepapelle complimentandosi con lui per lo scatto felino con cui aveva strappato di mano il microfono a un giornalista de Il Fatto Quotidiano che in conferenza stampa stava chiedendo conto delle morti per tumore di Taranto a Riva, proprietario dell'ILVA, definendo provocatore il giornalista – perché intercettati a loro insaputa.

Ma se uno sapesse di essere intercettato, quanto mai si lascerebbe cogliere in fallo in dichiarazioni scomode o battute equivoche? Le intercettazioni sono uno strumento dell'autorità inquirente per raccogliere prove nei confronti degli indagati e scoprirne eventuali complici, non un mero strumento per il gossip!

Seppure nelle intercettazioni della Cancellieri e Vendola non risultino frasi compromettenti che metterebbero in dubbio l'onestà di uno dei due, è altresì vero che un ministro che telefona alla compagna di un bancarottiere per esternarle la propria solidarietà e garantirle il proprio appoggio nell'assistenza sanitaria di una delle due donne arrestate, e un governatore che plaude divertito al modo in cui il suo interlocutore ha stoppato la domanda imbarazzante di un giornalista, assicurandolo sulla propria disponibilità di esaminare accuratamente il problema “essendo l'ILVA una realtà produttiva”, malgrado inquini mortalmente l'aria, sono situazioni che meriterebbero d'essere gestite con il massimo rigore, punendo gli intercettati a loro insaputa per mancanza di buonsenso.

Stendervi sopra un pietoso velo di silenzio, imponendo al proprio partito di sostenere la fiducia al ministro, malgrado la metà dei parlamentari del PD sarebbe propensa a sfiduciarlo, è una forzatura che liquida senza appello il senso di democrazia. Palesando vagamente una parvenza di autoritarismo che sa di dittatura.

Un po' come avvenne quando la maggioranza di centrodestra votò compatta che davvero Berlusconi pensava che Rubi fosse la nipote di Mubarak e per questo telefonò alla questura di Milano perché la rilasciasse!

Mantenere ad ogni costo la Cancellieri al proprio posto per scongiurare i presupposti di una crisi di governo, non rende Letta “succube” dei renziani e di quanti ne volevano le dimissioni?


 

 
 
 

BEVI NAPOLI E POI MUORI, IO STO CON L'ESPRESSO

Post n°1483 pubblicato il 16 Novembre 2013 da kayfakayfa

 

Per quanto sia comprensibile l'indignazione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, impegnatissimo nell'organizzazione di eventi sportivi e culturali per rilanciare l'immagine di Napoli nel mondo e attirare investitori stranieri e turisti, per il titolo di copertina scelto da L'Espresso questa settimana in edicola, BEVI NAPOLI E POI MUORI, in riferimento all'inchiesta del settimanale sulla pessima qualità dell'acqua potabile di Napoli e Caserta - rifacentisi a uno studio effettuato dal comando Us Navy di Napoli tra il 2009 e il 2011 da cui risulta la contaminazione dell'acqua da colibatteri fecali di ogni tipo, arsenico e altri veleni al punto da indurre le autorità americane a vietarne l'uso ai propri militari e ai loro familiari – stupisce la presa di posizione del primo cittadino, giunto a chiedere un risarcimento di un miliardo di euro al giornale, visto che da anni in tanti sanno - a non saperlo era solo lui... - che pochi sono quei napoletani e gli abitanti della vasta provincia ad avere il coraggio di bere l'acqua dai rubinetti di casa. In molti quartieri della città, soprattutto della zona orientale, spesso l'acqua ha un colore scuro e un sapore strano e, seppure rassicurati dai tecnici dell'acquedotto sulla potabilità, quasi nessuno si azzarda a berla, preferendo affidarsi all'acqua nelle bottiglie di plastica. E neppure quella è sicura visto che poco più di una settimana fa la Conad è stata costretta a ritirare confezioni d'acqua contrassegnate con il proprio marchio dai supermercati perché presumibilmente contaminate...

L'Espresso non ha fatto altro che rendere pubblico un attento e esteso studio militare su una realtà già in parte nota a tanti, ma mai ufficializzata, che va a inanellarsi, purtroppo, perfettamente nella triste vicenda de La Terra Dei Fuochi, quei territori da Pozzuoli a Caserta avvelenati dallo smaltimento nel sottosuolo di rifiuti tossici per lo più provenienti da fabbriche del nord causa dell'indiscriminato aumento di mortalità tumorali in quelle zone.

Tutelare l'immagine di Napoli va bene, ma prima ancora va tutelata la salute dei cittadini.

Nessun procurato allarme da parte del settimanale: I napoletani sono consapevoli che l'acqua dei rubinetti di casa è meglio non berla, lo testimoniano le tante confezioni d'acqua che si vendono in città e in provincia!

Forse il sindaco avrebbe preferito che il verbale americano rimanesse segreto per non vanificare la sua di imbellettamento della città?

 

 
 
 

I CALCIATORI SONO ATLETI NON EROI!

Post n°1482 pubblicato il 14 Novembre 2013 da kayfakayfa

 

Solo ora mi accorgo che da più di una settimana non scrivo un nuovo post, malgrado siano tanti gli eventi, non solo politici, susseguitesi in questi giorni che avrebbero meritato più di un approfondimento. Uno per tutti è sicuramente il caso della partita di calcio Salernitana – Nocerina, sospesa dall'arbitro dopo 20 minuti di gioco per inferiorità numerica dei calciatori ospiti a seguito di una sequela di finti infortuni inscenati dagli stessi per evitare di essere oggetto della furia degli ultras che li avevano minacciati di violenza se fossero scesi in campo. Motivo della rabbia dei tifosi la disposizione del questore di interdire l'accesso allo stadio di Salerno agli ultras della Nocerina per evitare scontri con la tifoseria opposta.

Per quanto grave sia l'episodio, personalmente non me la sento di biasimare i calciatori nocerini che, intimoriti dalle minacce, hanno sottostato alla volontà degli ultras attuando una vera e propria sceneggiata pur di non giocare.

A mio avviso il loro atteggiamento non è affatto vile ma semplice reazione di un gruppo di uomini che, presumibilmente avvicinati o contattati da chi di dovere, avvertiti che se avessero permesso il regolare svolgersi della partita sarebbero stati vittime, unitamente ai loro cari, di violente ritorsioni hanno ritenuto più saggio fingersi infortunati e lasciare il campo in barella anziché fare gli eroi e giocare con una spada di Damocle pendente sul capo.

È giusto che la giustizia indaghi per far piena luce sull'increscioso episodio, a patto che ai calciatori venga risparmiata la vergogna di una punizione sportiva. Loro sono degli atleti le cui gesta si consumano in un campo di gioco. Quelle degli eroi si consumano invece in guerra su un campo di battaglia.

Se chi gioca a calcio, o a qualunque altro sport, da atleta deve risolversi in eroe significa che lo sport non unisce ma divide i popoli. In quest'ultimo caso sarebbe meglio chiudere gli stadi, gli impianti sportivi in generale, e finirla con la falsa retorica che identica lo sport con la pace!

 

 
 
 

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