Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Aprile 2014

L'INCANTO DELLE SIRENE RENZIANE PREOCCUPA NAPOLITANO E IL TESORO

Post n°1528 pubblicato il 26 Aprile 2014 da kayfakayfa

 

Seppure non sapremo mai se davvero giovedì scorso il Ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan è salito al Colle convocato da Napolitano perché gli illustrasse nei dettagli che la copertura degli aumenti previsti in busta paga dal prossimo maggio fino a 80 euro c'è ed è davvero strutturale, soprattutto a partire dal 2015, il fatto stesso che la notizia dell'incontro avrebbe infastidito non poco il Premier Renzi sarebbe un segnale eloquente sui dubbi che Napolitano nutrirebbe sia sull'effettiva efficacia della manovra sia sullo stesso Premier.

Se a ciò aggiungiamo che, sempre stando ai giornali di ieri, il Capo del Governo si sarebbe dovuto recare personalmente al Ministero delle Finanze per imporre la propria autorità ai tecnici del Tesoro affinché bollinassero la manovra visto che in tanti alla Ragioneria dello Stato si sarebbero mostrati scettici sulla reale copertura degli ormai famosi 80 euro, anche questo sarebbe un eloquente segnale sulla scarsa credibilità che nutrono all'interno delle istituzioni verso una manovra presentata a suo tempo dal premier come una televendita corredata da slide ma che entusiasmerebbe solo i renziani.

È ovvio che la finanziaria, se suscitasse perplessità nel Presidente della Repubblica e nei tecnici della Ragioneria dello Stato, di sicuro amletici dubbi alimenta nell'animo di quei cittadini che, insensibili all'ammaliante canto delle sirene di Stato, in rapporto ai tagli ai ministeri e agli enti locali e all'aumento della tasse alle banche previsti da Renzi, si domandano se alla fine, malgrado gli 80 euro in più in busta paga, a rimetterci non saranno sempre loro.

Solo uno sprovveduto può credere che gli enti locali non aumenteranno le tasse per sopperire all'ammanco di cassa conseguenza dei tagli imposti loro dal governo; che le banche non rimoduleranno, aumentandoli, i costi della spese bancarie per non perdere un centesimo di quanto gli viene tolto; che un cittadino non pagherà di tasca propria i tagli ai ministeri visto che ciò comporterà una drastica riduzione dei servizi.

Possibile che in molti non riescano a vedere olre gli 80 euro che dovrebbero arricchirne la busta paga?

Come stanno le cose, rischiamo che per darcene 80 in più, di euro al mese ce ne faranno sborsare poi il triplo!

 
 
 

RENZI A CACCIA DEGLI EVASORI MA I GESTORI DELLE SLOT GIOISCONO

Post n°1527 pubblicato il 23 Aprile 2014 da kayfakayfa

 

Nell’attesa che sopraggiunga il 27 di maggio per sapere quanto effettivamente avranno in più in busta paga i redditi medio alti – quelli per intenderci che guadagnano fino a 24/26 mila euro l’anno - altro tassello importante degli impegni assunti verso gli italiani dal Premier Renzi è la lotta all'evasione fiscale. Come i suoi illustri predecessori, anche l'ex sindaco di Firenze non ha tralasciato di inserire nel “programma” di governo per il rilancio economico del paese un'assidua battaglia contro l'evasione fiscale. Peccato che come i suoi predecessori, anche lui abbia omesso di spiegare agli italiani i motivi per cui lo stato italiano abbia condonato ai gestori dello slot machine 98 miliardi di Iva evasa, riducendoli a poco meno di 700 milioni di euro, cifra irrisibile rispetto a quella dovuta a monte.

Da quando questa vicenda - che è costata il posto a chi vi indagò - è venuta alla luce, tutta la politica - escluso il M5S che, da quando siede in Parlamento, ha cercato in ogni modo di osteggiare tale scelleratezza targata Letta, - ha dato l'impressione di volgere lo sguardo da tutt'altra parte come se la cosa non la riguardasse; malgrado l'enormità della cifra contestata ai gestori dello slot fosse tale da consentire allo Stato, incassandola, di rimpinguare le casse dell'erario in maniera da “spalmare” quesi soldi in varie direzioni, aumentando la qualità dei servizi ai cittadini e, magari, di incrementare il reddito anche di chi guadagna 8 mila euro l'anno e dei pensionati che percepiscono una miseria di pensione.

Invece nulla, sulla vicenda il buio assoluto, un silenzio complice da parte di tutti.

Addirittura, se qualcuno cerca di forzare la mano chiedendo a un politico la spiegazione sul perché di tale abbuono fiscale ai gestori delle slot, o aggira la domanda, rispondendo in maniera improria come se gli fosse stata chiesta tutt'altra cosa, o sembra cascare dalle nuvole, mettendo in dubbio che i fatti si siano svolti effettivamente come sembra (a tale proposito si guardi questo video).

Ora che è il suo turno di guidare il Paese, anche Matteo Renzi dichiara solennemente di voler combattere l'evasione fiscale per riportare nelle casse dello Stato il dovuto, affinché a pagare non siano sempre i soliti noti. Bene, iniziasse il Premier dai gestori delle slot. E se proprio non può perché ormai le cose sono state decise da chi l'ha preceduto, Enrico Letta & c., spiegasse almeno agli italiani, lui che vuole abolire il segreto di Stato sulle stragi terroristiche che hanno insaguinato il nostro paese gettando un'ombra fosca su alcuni apparti dello Stato, il criterio con cui si è condonata a questi signori una cifra che, se incassata, avrebbe consentito allo Stato di risolvere parecchi problemi, suoi e degli italiani!

Premesso che davvero la legge sia uguale per tutti...

 
 
 

BERLUSCONI ASSISTERà GLI ANZIANI MA CHI ASSISTERà L'ITALIA?

Post n°1526 pubblicato il 16 Aprile 2014 da kayfakayfa

 

Francamente non so in quale altro paese al mondo a un condannato per frode fiscale - che avrebbe addirittura perpetrato il reato perfino quando rivestiva l'incarico di Presidente del Consiglio - verrebbe concessa la possibilità di scontare la pena prestando assistenza agli anziani in una casa di cura, lui che di anni ne ha 78, una volta alla settimana, per quattro ore. E contestualmente gli si concederebbe la possibilità di recarsi a Roma tre giorni consecutivi , sempre alla settimana, affinché prenda parte alla campagna elettorale essendo leader di un partito politico.

Di certo il caso Berlusconi è l'ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno, che in Italia la giustizia funziona in maniera alquanto altalenante.

Del resto in un paese dove lo Stato abbuona ai concessionari delle slot machine, rei di un'evasione da 98 miliardi di euro, il dovuto sottratto all'erario a poco meno di 700 milioni, non c'è da stupirsi che per il frodatore Berlusconi la giustizia non avesse un occhio di riguardo.

Se a tutto ciò aggiungiamo che, malgrado la sua condizione di pregiudicato, Berlusconi è l'imprescindibile punto di riferimento di Renzi per l'attuazione delle riforme costituzionali, in primis quella elettorale, perché sorprendersi se poi molti italiani si dimostrano insofferenti e totalmente sfiduciati nei confronti dello Stato, che a parole vuole combattere l'evasione fiscale, ma poi nei fatti dà l'impressione di avere un occhio di riguardo verso i “grandi” frodatori, rivalendosi in maniera inderogabile esclusivamente sulla povera gente che, con quel che guadagna o percepisce di pensione, fatica ad arrivare alla metà del mese?

Amen!

 
 
 

AMICIZIA, AMORE, AFFETTO: IL SEGRETO DELL'AMORE ETERNO

Post n°1525 pubblicato il 10 Aprile 2014 da kayfakayfa

Di seguito pubblico il mio intervento nel Salotto di Rosanna Nerone sul  tema "Amicizia, amore, affetto":


Amicizia, amore, affetto.
Tre termini distinti eppure complementari tra loro.
Distinti in quanto amicizia indica, a mio avviso, un legame profondo tra due persone, quasi sempre dello stesso sesso, basato sulla reciproca stima e rispetto, rafforzato da interessi comuni che rendono il rapporto unico rispetto a altri, senza mai essere “intralciato” dall'attrazione sensuale.
Cosa che accade invece in amore dove il legame tra due persone trova la propria forza in un'attrazione mentale/animica che di riflesso sfocerà in quella fisica. È in quel momento in cui le anime iniziano a cercarsi mentalmente, riconoscendo l'una nell'altra il complementare di stessa, che nasce tra due persone il sentimento d'amore che le porta inevitabilmente a cominciare una relazione.
Diversamente dall'amicizia che può durare tutta la vita, il legame d'amore, proprio perché frutto di un'attrazione interiore tesa a compensare una mancanza dell'Io, trascendendo la razionalità, non dura in eterno in quanto, nel tempo, le esigenze di due individui che vivono insieme possono cambiare per cui è molto probabile che uno dei due, scoprendo di non amare più l'altro in quanto costui/costei con la sua presenza non compensa più i propri bisogni interiori, decide di rompere la storia arrecando effetti traumatici all'altro che invece, continuando a riflettersi in lui/lei, nel momento in cui scopre che questa “parte di sé” gli viene a mancare, o sta per venirgli a mancare, va in crisi in quanto senza la sua presenza al proprio fianco la propria vita, a suo modo di vedere, non ha più senso al punto che molti si lasciano morire quando finisce una relazione.
Per quanto mi riguarda, considero l'affetto il trait d'union tra l'amore e l'amicizia; il collante naturale che consente a due persone che, pur non amandosi più, comunque si vogliono bene, di continuare a vivere insieme perché il loro legame d'amore nel tempo ha assunto una forma diversa: si è tra(s)mutato da “caldo” cercarsi attraverso i corpi in piacevole stare insieme - seppure entrambi non provino più attrazione fisica l'uno verso l'altra - in quanto a unirli c'è il gusto di ritrovarsi uno accanto all'altro. L'affetto sarebbe dunque il risultato scaturente dal lungo tempo in cui due persone vivono insieme tanto da diventare "un'unica" persona, fronteggiando senza intoppi la passione sopita - dopo l'attimo di esaltazione sensuale conseguente all'innamoramento iniziale in cui i sensi spadroneggiano a scapito della ragione, i sensi nel corso del tempo tendono a placarsi, anche in virtù dell'avanzare dell'età, a favore di altri fattori, in primis il sentimento che unisce due persone – con un rapporto di amicizia profonda supportato da un forte sentimento che, pur non essendo più amore nel termine classico del vocabolo, è affetto che entrambi provano l'uno per l'altro facendo sì, malgrado i continui alti e bassi che caratterizzano il vivere di una coppia, che alla fine le crisi si superano parlandosi guardandosi negli occhi perché a confrontarsi sono le anime, non i corpi.
Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui molte coppie non mettono in discussione un rapporto consolidato nel tempo solo per appagare un “momento” di confusione mentale e sensuale, o riescono a superare, seppure con dolore, il tradimento dell'altro/a perdonandolo allorché ammette d'essere stato vittima di un momento di debolezza (in tanti anni di vita in comune il rischio che ciò accada è alto, per quanto uno possa dichiararsene immune...).
Quando tra due persone c'è affetto, automaticamente c'è amicizia e amore, anche se ne rendono conto. Ecco perché, a conti fatti, pur tra tante difficoltà, molte coppie, durano per la vita.
Quando in una coppia l'amore non si tramuta in amicizia evidentemente ciò accade perché nei componenti non è sorto affetto a testimonianza che il loro rapporto era a senso unico, nel senso che uno dei due faceva da guida mentre l'altro si lasciava guidare senza mai interagire, subendone passivamente le decisioni, confondendo la dipendenza dall'altro in amore (io sto con te non perché ti amo ma perché da solo/a non sono in grado di fare nulla) .
Amore, amicizia e affetto non sono una droga da cui dipendere passivamente. Ma stati distinti di vita che caratterizzano i rapporti di coppia, i quali sono alimentati e rafforzati dal dialogo tra le anime mediante il colloquio vocale, gestuale e sensuale.
Si cresce insieme per vivere bene insieme in un'unione di coppia indistinta dove nessuno dei due membri si spersonalizza perdendo la propria identità per piacere all'altro/a. Bensì ci si integra con l'altro/a, spesso scendendo a compromessi con se stessi e con l'altro/a perché in lui/lei si riscopre la propria parte mancante, quella che, quando ci sta accanto, ci fa sentire completi!
Amore, amicizia, affetto un mix imprescindibile nel vivere della coppia!

 
 
 

MALASANITà FIGLIA DELLE RACCOMANDAZIONI?

Post n°1524 pubblicato il 07 Aprile 2014 da kayfakayfa

 

Si susseguono a ritmo impressionante casi di malasanità in cui persone sottoposte a banali interventi chirurgici perdono la vita in sala operatoria.

Seppure ufficialmente nessuno è in grado di spiegare il motivo di questa preoccupante, crescente casistica, forte è il dubbio che essa possa essere conseguenza di un sistema universitario dove agli esami, sia di ammissione che di sessione annuale, si pone un occhio di riguardo ai raccomandati - per lo più figli di colleghi o di illustri professionisti – trascurando quanti invece, pur non avendo nessuno alle spalle, sanno davvero le cose e sanno  applicarle.

In un sistema universitario rigorosamente a numero chiuso quale Medicina, dove già per superare i test di ammissione si vocifera di forti e importanti “pressioni” esterne affinché un certo studente vada “comunque” avanti rispetto agli altri, malgrado il suo curriculum studentesco degli anni liceali non sia proprio dei più virtuosi, la direbbe lunga sull'effettiva qualità di molte persone che accedono a medicina. Se a ciò aggiungiamo le ipotetiche reiterate raccomandazioni affinché uno studente agli esami prenda voti alti a scapito di chi li meriterebbe davvero e invece è costretto a accontentarsi di un 28 perché il 30 è già “impegnato” per altri, è ovvio che, una volta laureatosi, il voto alto della laurea e delle specializzazioni non troverà riscontro pratico allorché eserciterà la professione.

È evidente che un medico o un chirurgo che abbia ottenuto un voto di laurea “gonfiato” perché “appartenente” a questa o a quella “parrocchia” ne saprà molto meno di chi, pur sapendo le cose molto meglio di lui, si sarà laureato con un voto più basso in quanto, essendo di umili estrazione sociali, non aveva nessuno che gli tutelasse le spalle.

È inutile girare intorno alla realtà. Se sono sempre di più i casi di persone che, sottoposte a interventi chirurgici di routine, perdono la vita sul tavolo operatorio, è probabile che la causa non sia solo la fatalità ma l'incapacità di chi opera avendo ottenuto l'abilitazione in maniera truffaldina, favorito dall'essere “amico” degli “amici”!

 
 
 

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