Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Giugno 2014

ITALIA, FIGURACCIA MONDIALE (NON SOLO SUL CAMPO...)

Post n°1549 pubblicato il 28 Giugno 2014 da kayfakayfa

 

Ne passerà del tempo prima che si plachino le polemiche per la meritatissima eliminazione al primo turno dell’Italia ai mondiali di calcio brasiliani. Tutti ricordiamo le dichiarazioni al veleno di Buffon e De Rossi subito dopo la sconfitta con l’Uruguay che sancì l’addio della nazionale di Prandelli al Brasile. Sia il capitano che il centrocampista della Roma si scagliarono senza se e senza ma contro i giovani, (in particolare il riferimento a Balotelli era implicito) a loro dire incapaci di incidere sul risultato delle partite, attribuendo ai “vecchi”, dunque a se stessi, il merito di tirare la carretta quando ce ne è bisogno.

Dal canto suo, preso atto della memorabile figuraccia fatta fare al calcio italiano, Prandelli ha avuto il merito di dimettersi assumendosi l’assoluta responsabilità del fallimento italiano in terra carioca.

In un paese dove nessuno si dimette - soprattutto chi avrebbe più di un motivo per farlo rivestendo un ruolo istituzionale ed è oggetto di indagine da parte della magistratura, rinviato a giudizio o addirittura condannato in primo, secondo e terzo grado - il gesto di Prandelli è sicuramente d’apprezzare. Per quanto riguarda invece le scelte tecniche del C.T., premesso che è facile giudicare col senno di poi, la domanda che continuo a pormi è a che serve convocare prima del mondiale trenta giocatori da cui sceglierne ventitre da portare al mondiale, e dunque scartando sette giocatori che per circa un mese hanno cullato l’illusione di poter giocare il mondiale, correndo il rischio, com’è puntualmente avvenuto, d’essere oggetto delle loro critiche piccate, quando poi nel momento in cui si deve scendere in campo si mandano sul rettangolo di gioco sempre e solo i soliti noti, seppure palesemente non in perfetta forma come è stato il caso di Chiellini il quale, al di là dell’altalenante rendimento tecnico durante l’intera stagione,  in Brasile non sarebbe dovuto comunque andarci se Prandelli avesse davvero applicato il codice etico cui aveva vincolato le proprie scelte per varare la lista dei ventitre mondiali dato che il difensore juventino s’era macchiato di un brutto gesto prima della fine del campionato.

Come l’Italia altre nazionali blasonate sono state repentinamente eliminate al primo turno. Il caso più eclatante è rappresentato dalla Spagna campione uscente, fuori dal mondiale subito dopo due partite. Eppure non mi risulta che i giocatori spagnoli se ne siano dette di cotte e di crude, scaricando sui compagni o addirittura sull’allenatore le responsabilità dell’eliminazione. La sensazione è che prima ancora di partire per il Brasile nello spogliatoio italiano vi fosse qualcosa che non andava. L’eliminazione è servita a smascherarlo! Ancora di più a smascherare le beghe di spogliatoio, in particolare quelle anti Prandelli, sarebbe il dietrofront di Pirlo il quale prima di partire aveva già annunciato che dopo il Brasile avrebbe lasciato la nazionale, successivamente sembra aver cambiato parere dicendosi pronto a continuare a rivestire la maglia azzurra se il nuovo allenatore glielo chiedesse.

Com’è nostro solito, tutti siamo pronti a salire sul carro del vincitore. Su quello del perdente ognuno cerca di farci salire gli altri, dimenticando che di quel carro era parte integrante!

 

 

 
 
 

TROFEO CITTà DI TELESIA, VINCONO L'ALLEGRIA E L'AMICIZIA

Post n°1548 pubblicato il 17 Giugno 2014 da kayfakayfa
 
Tag: RUNNER

 

Malgrado le rassicurazioni di Antonio e Mauro - rispettivamente l'uno, a suo dire, “profondo conoscitore del clima di Telese”, l'altro per “aver consultato su internet un sito meteo di assoluta affidabilità prima di scendere di casa” –, contrariamente ai nuvoloni carichi di pioggia addensati in lontananza sulle montagne che intravedevamo attraverso il parabrezza mentre in auto percorrevamo la Fondo Valle Isclero diretti a Telese Terme dove avremmo partecipato all'ottava edizione del “Trofeo Città di Telesia” tra le più belle e importanti 10 km al mondo, a Telese non sarebbe piovuto (Antonio), o, se lo, fosse, pioverà fino alle 19 per poi smettere in concomitanza con la partenza (Mauro).

È superfluo aggiungere che il maltempo ha funestato Telese prima, durante e dopo la gara costringendo circa 200 dei 1600 iscritti a rinunciare a partire. In particolare un vero e proprio nubifragio si è abbattuto sulla cittadina beneventana intorno alle 19, orario dello starter, a testimonianza di quanto relative siano le conoscenze umane sia istintive che tecnologiche;  inzuppando i concorrenti assiepati sotto i portici dei palazzi o addossati sotto gli ingressi dei negozi e dei bar, in attesa di entrare nelle griglie di partenza, scalpitanti di partire per esorcizzare attraverso lo sforzo fisico lo spettro del diluvio e, soprattutto, prendere un po’ di calore per allontanare da sé il timore di buscarsi un malanno.


Al di là delle battute, paradossalmente, proprio “grazie” alla tempesta che non ha lasciato un attimo di tregua, la gara ha confermato il proprio prestigio internazionale in quanto, a livello organizzativo, nonostante l’inclemenza di Giove Pluvio, non c’è stata alcuna sbavatura. Anzi, a conferma che la grandezza di un uomo e di quello che egli fa la si misura nei momenti di difficoltà, potremmo dire che proprio il maltempo e l’ottima risposta data dall'oraganizzazione hanno incoronato il Trofeo Città di Telesia gara di livello mondiale.

Per quanto riguarda noi miseri mortali recatici a Telese senza alcuna velleità agonistica se non quella di migliorarci sulla distanza respirando l’atmosfera dell’evento, farci fotografare insieme a qualcuno dei Top Runner presenti in gara e poter dire “io c’ero”, possiamo affermare che la giornata di domenica pomeriggio non la dimenticheremo mai più. Non solo per la bellezza della competizione che merita d’essere assolutamente rivissuta il prossimo anno, magari con un clima più mite. Ma soprattutto per i tanti episodi che l’hanno caratterizzata grazie ai quali per qualche ora cinque cinquantenni hanno riscoperto e rivissuto lo spirito goliardico dei diciotto anni.


Le risate che ci siamo fatti prima e dopo la gara mentre, ritornando a casa, con la mente ripercorrevamo i tanti simpatici momenti della giornata ci hanno ampiamente ricompensato di tutta l'acqua presa. In particolare non dimenticheremo mai l’umanità di una signora del posto la quale, evidentemente impietosita dal nostro stato infradiciato, appena ci ha visti spogliare sotto il pergolato del proprio villino nel disperato tentativo di non bagnarci ulteriormente, ci ha aperto il garage di casa per farci cambiare all’asciutto offrendoci perfino l’asciugacapelli, gesto determinate perché non ci beccassimo un malanno. Così come sarà impossibile dimeticare il rammarico di Nunzio per "non aver avuto il coraggio di osare" dopo aver visto il tempo con cui aveva chiuso la gara a dispetto delle pessime condizione meteo.

Per quanto riguarda me a livello sportivo posso dirmi ampiamente soddisfatto per averla chiusa bene, senza alcun risentimento muscolare dato che ero reduce da un infortunio che mi ha costretto a non allenarmi per circa un mese, e anche per il tempo ottenuto abbondantemente sotto i 55 minuti che mi ero prefissato prima di partire.

Di quella splendida giornata di sport e di amicizia restano una sfilza di ricordi e foto scattate con gli smartphone, pubblicate real time su FB da Antonio e me, cui non smetteremo mai né di pensare né di guardare perché è bello riscoprirsi diciottenni a cinquant’anni.

Ecco uno dei pregi di cosa significhi essere un runner!

 

 
 
 

ALLA CAMERA VA DI SCENA IL PD, PARTITO DEMENZIALE

Post n°1547 pubblicato il 12 Giugno 2014 da kayfakayfa

 

Ricapitoliamo: ieri s'è votato alla Camera un emendamento presentato dalla Lega per inserire la responsabilità civile dei giudici nel nostro ordinamento giuridico. Malgrado il governo fosse contrario, l'emendamento è passato per sette voti. Astenutisi i deputati del M5S e alcuni di SEL, se tutti i rappresentanti del PD avessero comunque votato compatti la linea del no imposta da Renzi l'emendamento sarebbe stato bocciato. Viceversa, approfittando del voto segreto, un'ottantina di piddini hanno votato contro il Premier, nonché loro Segretario di partito, schierandosi con il PDL, la Lega e NCD, dando uno schiaffo a Renzi. Mettendo in evidenza quanto sia falso che il PD sia tutto schierato con il proprio leader.

Dall'oriente, dov'è in visita ufficiale per convincere gli imprenditori cinesi a investire in Italia, Renzi ha sminuito il fattaccio paragonandolo a “una tempesta in un bicchiere d'acqua”. Assicurando che al Senato l'emendamento passerà.

Ma era o no Renzi colui che si diceva favorevole a sminuire il ruolo del Senato, limitando l'approvazione di una legge alla sola Camera e non anche al Senato come avviene tuttora; modificando il nostro sistema Parlamentare da bicamerale in monocamerale?

Vuoi vedere che avevano ragione quanti, sottoscritto incluso, ritenevano che si sarebbe risolta in una vittoria di Pirro l'eclatante risultato del PD alle europee?

Per quanto concerne l'astensione dal voto del M5S, più di un parlamentare grillino ha motivato così la scelta: “in questo modo abbiamo dimostrato quanto poco coeso sia il PD. Al Senato voteremo compatti per bocciare l'emendamento.”

E questi sarebbero degli sprovveduti?

Mi sa che gli sprovveduti sono molti deputati e elettori del PD, Renzi incluso!

 

 

 
 
 

SCANDALO MOSE, DIFFICILE TENERE A FRENO LA FANTASIA

Post n°1546 pubblicato il 11 Giugno 2014 da kayfakayfa

 

Più l'inchiesta sulle tangenti del MOSE a Venezia va avanti, più si allarga l'elenco dei politici presumibilmente coinvolti a vario titolo nello scandalo. Tra questi gli ultimi nominativi a accodarsi alla lista sarebbero quelli dell'ex Ministro delle Finanze Giulio Tremonti e del suo braccio destro Marco Milanesi, di Gianni Letta e di Niccolò Ghedini avvocato di Silvio Berlusconi e Parlamentare di FI al momento non indagati. A tirarli in ballo durante un interrogatorio è Piergiorgio Baita, ex Presidente della Mantovani, primo socio del Consorzio Venezia Nuova, arrestato lo scorso anno per aver emesso fatture false e esserne uscito patteggiando un anno e dieci mesi, durante gli interrogatori avrebbe forniti elementi utili agli inquirenti per l'indagine sul MOSE.

E mentre Letta e Ghedini minacciano querele a tutto spiano, leggendo e ascoltando le cronache relative all'inchiesta veneziana il cittadino che ragiona con la propria testa, in virtù dei politici che risulterebbero coinvolti nello scandalo, non può non ritornare a quel lontano 26 gennaio del 1994 quando Silvio Berlusconi annunciò la sua discesa in campo.

Il sistema politico italiano era allo sfascio per via di mani pulite e il cavaliere decise di bere l'amaro calice e scendere in campo per evitare che il paese cadesse in mano ai comunisti. Da allora i suoi governi hanno emesso una sfilza di leggi ad Personam tra cui nel 2002 l'abolizione del reato di falso in bilancio che valse all'ex cavaliere l'assoluzione nel processo SME in cui era imputato appunto per falso in bilancio.

Ascoltare le dichiarazioni di Giovanni Mazzacurati Presidente del CVN secondo il quale il sistema di corruzione legato al MOSE così com'è ipotizzato dagli inquirenti andrebbe avanti dagli anni 90, induce il cittadino abituato a pensare con la propria testa a ritenere che chi anni fa decise di bere l'amaro calice e scendere in campo potrebbe non averlo fatto per amor patrio bensì per salvaguardare i propri interessi e quelli di una cricca di amici. Tale fantasiosa supposizione sarebbe avallata dal fatto che la stessa persona è stata recentemente condannata in definitiva a quattro anni di carcere più due anni di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.

Poiché con le illazioni non si va da nessuna parte ma si rischia di fare del male alla gente infangandone la reputazione, meglio tenere a bada la fantasia e aspettare gli esiti dell'inchiesta. Nell'attesa non resta che sperare che al più presto il governo vari finalmente il ddl anticorruzione che dovrebbe prevedere tra l'altro il ripristino del reato di falso in bilancio. L'incomprensibile rinvio del varo in questione infasidisce il cittadino che ragiona con la propria testa, dandogli adito di fantisticare ancor di più, in quanto egli non ha dimenticato che quando si trattò di modificare il sistema pensionistico italiano il governo Monti sbrgò la "pratica" in meno di due settimane partorendo un obbrobrio che ha dato vita al dramma degli esodati!
Se due più due fa quattro, si chiede il cittadino abituato a ragionare con la prorpia testa, è da stolti o malpensanti ritenere che solo quando si tratta di fare gli interessi del popolo la politica si arena in paludi burocratiche leziose che ritardano di un'eternità una riforma veramente necessaria al paese, mentre quando si tratta di salvaguardare se stessa e i propri interssi non esistono ostacoli che ne frenino l'azione, a meno che non si tratti di tirarla per le lunghe, come potrebbe essere il ritardo del varo del ddl anticorruzione nell'attesa di trovare un escamotage per non finire tutti in galera?

 
 
 

IL M5S ESPUGNA LIVORNO, PER IL PD È L'INIZIO DELLA FINE?

Post n°1545 pubblicato il 10 Giugno 2014 da kayfakayfa

 

Molto probabilmente, anzi sicuramente, non significherà nulla il fatto che dopo oltre settant'anni di dominio assoluto del PCI/DS/PDS/PD, a Livorno, patria del comunismo italiano, al ballottaggio per l'elezione del sindaco, pur partendo con un vantaggio di oltre il doppio di percentuale rispetto all'antagonista, il candidato del PD Marco Ruggieri sia stato sconfitto da quello del M5S Filippo Nogarin che al primo turno, l'election day in cui si votava sia per le europee che per le amministrative, s'era fermato al 19% di preferenze.

Una batosta non da poco per un partito che si offende al di là di ogni logica misura se qualcun altro che non appartenga alla sua estrazione politica si autoproclami erede di Berlinguer o lo citi soltanto ad esempio.

L'inopinata sconfitta al ballottaggio del candidato del PD a Livorno tanto può significare semplicemente che una grossa fetta degli elettori presenti al primo turno s'è astenuta preferendo al voto l'andare al mare, consentendo in questo modo un'insperata rimonta del M5S; tanto potrebbe essere il sintomo della crescente disaffezione che Renzi riscuote in una buona fetta di quell'elettorato di sinistra legato ancora a icone come Gramsci e Berlinguer. Non certo quelli che fino a “ieri” votavano Democrazia Cristiana, quindi Forza Italia e ora scoprono in Renzi il proprio punto di riferimento intellettuale e politico.

Oggi che il PD è sempre più un coacervo di identità politiche indefinibili, dove è praticamente impossibile distinguere la sinistra dal centrodestra moderato; il cui Segretario ha una storia politica alle spalle marcatamente democristiana, non certo comunista o comunque di sinistra, per quanto il 40% di preferenze alle europee abbia giustamente esaltato gli animi di Renzi e dei suoi, uomini e donne, la disfatta livornese è il segnale che un conto sono le elezioni europee, un altro quelle nazionali o comunque locali. Se a questo aggiungiamo le aspre critiche di Cacciari al PD nazionale attribuendogli la totale responsabilità dello scandalo MOSE, assolvendo in pieno il PD locale, è evidente che nel PD di Renzi c'è qualcosa che non va a genio né a una buona fetta di elettorato di sinistra né agli ex comunisti veri che ne hanno fatto la storia credendo nell'ideale.

È sicuramente prematuro parlare di rimonta del M5S sul PD, dopo la disfatta grillina alle europee. Ma certo il susseguirsi di scandali che smascherano quanto corrotta sia la politica italiana, in cui i rappresentanti del PD ne escono tutt'altro che intonsi, potrebbe risolversi in un elemento di rilancio del M5S verso una vittoria alle prossima elezioni politiche. Premesso che il PD e FI, unitamente al NCD e alla LEGA, non facciano di tutto per far proseguire ad ogni costo l'attuale legislatura fino alla sua scadenza naturale del 2018 nel tentativo di inventarsi nel frattempo qualcosa per arginare la marea grillina.
Magari combattere per davvero la corruzione: sospendere dal Parlamento i politici inquisiti; mandare in galera senza se e senza ma quelli colpevoli; elimanare per gli  uni e gli altri ogni beneficio economico, nell'attesa delle sentenze; interdire a vita da ogni incarico politico e istituzionale i politici corrotti; interdire da ogni gara di appalto pubblico e privato le imprese corruttrici. Far sì che finalmente anche in Italia la legalità si affermi sulla disonestà affinché una persona onesta non si vergogni a esserlo sentendosi un fesso!

 
 
 

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