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LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Giugno 2015

RENNES LE CHATEAU, TRA MITO E REALTA' QUALCOSA DI VERO C'E'

Post n°1624 pubblicato il 27 Giugno 2015 da kayfakayfa
 

Penso che per cercare di comprendere quello che da oltre cinquant’anni è unanimemente riconosciuto come IL MISTERO DI RENNES LE CHATEAU bisogna partire dall’assioma secondo cui ogni leggenda si fonda su di una verità.

Per iniziare credo sia giusto spiegare cosa sia tale mistero: Rennes le Chateau è un paesino della Francia meridionale, precisamente della regione denominata Linguadoca,  ai confini con i Pirenei dove nel 1888, durante dei lavori di restauro della chiesa del paese dedicata a Maria Maddalena, il parroco Bérenge Saunière avrebbe rinvenuto in uno dei basamenti concavo su cui poggiava la pietra dell’altare delle pergamene molto antiche su cui sarebbero stati trascritti in una i nomi dei re Merovingi dall’inizio della dinastia e sulle altre delle frasi in latino composte in un codice segreto che, interpretato correttamente, avrebbe svelato il segreto che avrebbe poi consentito all’abate Saunière di arricchirsi a tal punto da non restaurare soltanto la chiesa in modo particolare ma addirittura di edificare una vera e propria struttura abitativa denominata Villa Betania con torre annessa, Torre Magdala in onore di Maria Maddalena, in cui allestire la ricca biblioteca di Saunière.

Cosa avesse esattamente scoperto Saunière di così misterioso mentre cercava di restaurare la chiesa al punto da renderlo in poco tempo  immensamente ricco non è dato saperlo. Tuttavia è dal 1967 che si parla ufficialmente de IL MISTERO DI RENNES LE CHATEAU. A menzionarlo fu il giornalista Gerarde de Sede ne L’OR DE RENNES, un saggio scritto a “quattro” mani con Pierre Plantard, fantomatico personaggio che sarebbe  appartenuto al misterioso Priorato di Sion, fondato nel 1099 da Goffredo di Buglione diretto discendente dei Merovingi,  la cui funzione sarebbe stato quella di riportare sul trono di Francia i discendenti della dinastia Merovingia di cui Plantard sarebbe stato ultimo diretto discendente. Nel L’OR DE RENNES si ipotizza la presenza nella zona di Rennes le Chateau di un ricco tesoro rinvenuto casualmente da Saunière.  Si tratterebbe o del tesoro di Gerusalemme, trafugato dall’Imperatore Tito durante il sacco di Gerusalemme del  70 DC  e poi  depredato ai romani dai visigoti capeggiati da Alarico durante il saccheggio di Roma del  410 DC che lo avrebbero sepolto in quella zona; oppure del  tesoro di Bianca di Castiglia.

Secondo altri -  tra cui Michael Baigent, Richard Leigh, Herny Lincoln autori del best seller IL SANTO GRAAL -le pergamene rinvenute da Saunière non facevano riferimento a un tesoro “materiale” bensì a un tesoro spirituale. In sintesi Saunière avrebbe rinvenuto le prove inconfutabili che la dinastia dei re Merovingi derivava direttamente dalla stirpe di Gesù. Non si esclude che abbia scoperto addirittura la tomba del Messia. O quanto meno avrebbe ritrovato quella di Maria Maddalena la quale, come attestavano le pergamene in possesso dell’abate, era stata la  sposa di Gesù e madre dei suoi figli dai quali sarebbe originata la stirpe Merovingia.  Un’affermazione forte che, se fosse stata divulgata, avrebbe inesorabilmente minato alle fondamento la Chiesa di Roma che si regge sul dogma della morte e resurrezione di Gesù figlio di Dio. [...]

Per leggere l'intero articolo cliccare qui

 

 
 
 

TEATRO ALLA DERIVA

Post n°1623 pubblicato il 17 Giugno 2015 da kayfakayfa

Nell’incantevole, unico scenario delle Terme Stufe di Nerone si svolgerà la 4° edizione di “Teatro alla deriva”, una rassegna artistica di altissimo valore civile e sociale.

Ideato da Ernesto Colutta, diretto da Giovanni Meola è un ciclo di 4 appuntamenti (inizio ore 21, ticket 10 euro) con altrettante commedie che saranno rappresentate in questo teatro naturale.

L’apertura è affidata ad “Impro Teatro Festival” che propone (il 28 giugno) “Harold: una parola o una frase suggerita dal pubblico” al protagonista che “si mette in moto. Uno spettacolo in cui le diverse improvvisazioni si alternano, si intersecano e confluiscono sviluppando il tema dato. Una forma diversa di srare in scena utilizzando linguaggi teatrali dal canto all’espressione corporea”.

La compagnia del Futuro/Teen Theatre proporrà (il 5 luglio) “Ultimo primo giorno di Re Ferdinando VIII”. “Ivan, impiegato comunale è convinto i essere stato incoronato re di Spagna e per questo finisce in manicomio. Il disturbo d’identità resetta ogni giorno la sua mente facendogli vivere sempre un solo unico giorno: il prima e, quindi, l’ultimo da sovrano”.

“Piccole donne” è il classico inscenato (il 12 luglio), in forma rivisitata, dal Teatro Rostocco. “Nonostante le difficoltà della vita, le sorelle March affrontano a testa alta ogni sfida trasformandosi da ragazzine in donne caparbie e volitive”. Il tutto è proposto con “una sensibilità contemporanea”.

Chiusura (il 19 luglio) con “Tre magnifici scapoli” del Teatro a Cunzumè. “Le sorelle Weddingspree devono trovare marito prima che sia troppo tardi. I tre pretendenti si presentano bene, ma uno di loro nasconde un terribile segreto. Questo lo spunto per una parodia divertentissima giocata tutta sul filo di un intelligente e fine sarcasmo”.

 
 
 

PER I PRECARI RENZI DIMENTICA IL CANGURO

Post n°1622 pubblicato il 17 Giugno 2015 da kayfakayfa

Che la luna di miele tra Renzi e la quella parte del paese che lo aveva eletto prima segretario del Pd e poi aveva consacrato il Pd come principale partito italiano alle europee dello scorso anno con oltre il 40% di preferenze - merito indiscusso degli sgravi fiscali pre-elettorali voluti dal governo che illudevano 10 milioni di italiani di avere 80 euro in più in busta paga – si stesse incrinando, lo avevano percepito in tanti. I soli a non averne avuto sentore, forse perché arroccati nelle proprie roccaforti di illusioni dorate, erano Renzi e i suoi. La batosta elettorale alle amministrative appena tenutesi - perché, checché ne dicano Renzi e i renziani, di batosta si tratta, come molti del suo partito hanno ammesso, non solo appartenenti alla minoranza Pd – ha distrutto i sogni di gloria del Premier, riportandolo repentinamente con i piedi per terra!

Visto le precarie condizioni finanziarie del Paese, non potendo promettere altri soldi virtuali in busta paga sotto elezioni, il Premier molto probabilmente aveva pensato di giocarsi la carta dell'assunzione di centomila precari nella scuola pubblica a partire da settembre 2015 prevista dal DDL LA BUONA SCUOLA, per indurre gli italiani a votare nuovamente PD, malgrado la riforma della scuola fosse criticata dagli stessi professori e studenti in quanto darebbe soldi alla scuola privata, levandone alla pubblica, e darebbe poteri illimitati ai dirigenti d'istituto trasformandoli in veri e propri ras capaci di fare il buono e il cattivo tempo, decidendo perfino le assunzioni.

Perse le elezioni, Renzi è andato in tv da Vespa e ha annunciato che per quest'anno l'assunzione dei precari nella scuola salta in quanto le opposizioni hanno presentato migliaia di emendamenti al DDL per cui per discuterli tutti non sarà possibile al Par

A questo punto sarebbe però il caso che il Premier/Segretario spiegasse perché anche in questa situazione il governo non applica il canguro o la tagliola, come già fece a inizio anno per l'approvazione nei tempi previsti della riforma costituzionale?

Il ricorso al canguro e alla tagliola per vanificare le opposizioni Renzi e i suoi sono pronti a attuarli solo solo quando fa comodo a loro?

Se davvero a Renzi e al suo governo stanno a cuore le sorti di migliaia di precari, perché non attuarli anche in questo caso anziché far slittare tutto al prossimo anno?

 

 

 
 
 

I CAMPI FLEGREI SI ILLUMINANO DI 5 STELLE

Post n°1621 pubblicato il 15 Giugno 2015 da kayfakayfa

Se a Quarto la vittoria ai ballottaggi per l'elezione a sindaco della grillina Rosa Capuozzo sullo sfidante Gabriele Di Criscio, sostenuto dalla lista Forza Gabriele, potrebbe non essere considerata una sorpresa – svariati nel corso degli anni sono stati gli scioglimenti e commissariamenti per infiltrazioni camorriste del comune flegreo e della cancellazione dalle liste elettorali alle ultime amministrative di diversi partiti, Pd incluso, per irregolarità -, è certamente una sorpresa assoluta la vittoria a Bacoli del ventottenne blogger Josi Gerardo Della Ragione - sostenuto dalla lista civica Free Bacoli che prende il nome del suo blog nato nel 2009 e da altre unitamente all'appoggio esterno del M5S - sul sindaco uscente Ermanno Schiano sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia e da alcune liste civiche associate.

Già il passaggio di Josi al ballottaggio fu una sorpresa, soprattutto per il modo con cui il neo-sindaco si affermò doppiando il candidato del Pd a conferma di quanto la gente fosse stanca dei vecchi partiti e della politica stantia che propongono.

Per quanto concerne Rosa Capuozzo, tenuto conto che è il primo sindaco del M5S nella storia della Campania, non c'è che farle ulteriormente i complimenti con la consapevolezza che l'attende un compito non facile: primo perché è grillina, secondo perché è donna. Due aspetti, soprattutto il primo per quanto concerne anche Josi, che porranno sia lei che Della Ragione quotidianamente, ventiquattro ore su ventiquattro, sotto la lente d'ingrandimento dei media che, ne siamo certo, saranno sempre pronti a cogliere ogni minima sbavatura delle loro amministrazioni e amplificarle oltre il dovuto, come già avviene a livello nazionale per qualunque cosa riguardi il M5S, al fine di dimostrare a ogni costo l'inadeguatezza del M5S nella gestione della res publica. Viceversa il silenzio calerà su Quarto e Bacoli perché ai piani faranno di tutto affinché non si sappia in giro che le amministrazioni M5S sono funzionanti.

Ora che due comuni dell'area flegrea hanno un'amministrazione una formalmente pentastellata e l'altra di pari ispirazione, si può presumere che di ciò ne risentiranno anche gli assetti politici locali che da anni confluiscono a sinistra con il Pd al governo di Pozzuoli capoluogo flegreo.

Il segnale lanciato dai cittadini di Quarto e Bacoli è un inequivocabile bocciatura per i vecchi partiti.

La gente ha voglia di cambiamenti reali, è stanca di slogan cui non seguono i fatti.

Non è improbabile che se Quarto e Bacoli saranno amministrate come si conviene dai grillini e dai loro alleati, la voce si diffonda e alle prossime amministrative anche a Pozzuoli e negli altri comuni flegrei potrebbero esserci sorprese.

Tutto sta all'efficacia dei neo-sindaci e delle rispettive squadre.

In bocca al lupo a Rosa e Josi, ne hanno bisogno!  

 
 
 

IN ITALIA È A RISCHIO LO STATO DI DIRITTO!

Post n°1620 pubblicato il 05 Giugno 2015 da kayfakayfa

Che la candidatura da parte del Pd di Vincenzo De Luca a Presidente della Campania avrebbe potuto creare non poche difficoltà a Renzi in conseguenza delle vicende giudiziarie in cui è coinvolto l’ex sindaco di Salerno – in primis ha una condanna in primo grado per abuso d’ufficio che prevede un anno di reclusione più un anno di interdizione dai pubblici uffici per aver nominato all’epoca in cui era anche commissario straordinario per l’emergenza rifiuti a Salerno un project manager, carica non contemplata dall’ordinamento legislativo italiano, per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno – per cui per la legge Severino non era in candidabile e, nel momento in cui è stato eletto, decade automaticamente dalla carica di Presidente di regione, era un’ovvietà tale che è impossibile non fosse nota al Premier/Segretario che, ciononostante, ha lasciato che De Luca concorresse prima alle primarie del Pd per la scelta del candidato alle regionali e poi alle elezioni malgrado la spada di Damocle della Severino.

Né è intervenuto quando, pochi giorni prima delle elezioni regionali, il nome di De Luca è stato inserito nella lista degli impresentabili stilata dalla Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi, querelata da De Luca per questo motivo. 

Che in politica, e in generale nella vita, pur di vincere, c’è chi è disposto a tutto non lo scopriamo certo ora. Difficile però è comprendere il criterio con cui si pretende, giustamente, che i cittadini rispettino le legge e le istituzioni che le emanano e le devono far applicare se poi stesso un membro delle istituzioni irride alle leggi dello Sstato come ha fatto De Luca sbeffeggiandosi della legge Severino sostenendo che "chi se ne frega della legge Severino", che "l’unica Severino che conosco è Mercato San Severino" in provincia di Salerno, che "che chi vince governa,punto",  he "è un problema del Parlamento non nostro".

Evidentemente De Luca avrà le sue buone ragioni per sentirsi in una botta di ferro al punto da parlare in questi termini di sfida. Ma la legge Severino, piaccia o meno, esiste e va applicata.

È  vero che la legge scattatò anche per il Sindaco di Napoli De Magistris, condannato a un anno e tre mesi per abusi d’ufficio per aver violato, all’epoca in cui era magistrato, la legge Boato la quale stabiliva che per avere un tabulato telefonico di un parlamentare occorreva l'autorizzazione del Parlamento, e che il TAR accolse il ricorso del Sindaco reintegrandolo nel proprio ruolo. Tuttavia il reato contestatogli De Magistris lo avrebbe commesso nelle sua funzione di giudice e non di amministratore pubblico come è invece il caso di De Luca.

Nessuno qui discute la legittimità delle ragioni del neo Presidente. Quel che stupisce e, soprattutto, preoccupa è la sua pubblica irriverenza verso una legge dello Stato. E il silenzio di Renzi che da Premier e Segretario del Pd dovrebbe imporre al suo sottoposto  rispetto per le leggi e per lo Stato e invece tace, alimentando il sospetto in una buona fetta dell’opinione pubblica che in questo paese lo Stato di Diritto è seriamente a rischio!

E poi ci sorprendiamo se siamo al primo posto in Europa come paese in cui dilaga la corruzione nella pubblica amministrazione?

 

 
 
 

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