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LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Dicembre 2015

LUIGINO D'ANGELO, PERSONAGGIO DELL'ANNO

Post n°1662 pubblicato il 31 Dicembre 2015 da kayfakayfa

È abitudine radicata dei mass media di tutto il mondo, seguendo l'esempio del settimanale americano TIME che la inaugurò nel 1927, eleggere alla vigilia di capodanno il personaggio che più si sarebbe distinto nel corso dell'anno solare che sta per concludersi, influenzando nel bene o nel male, i destini del mondo, di una nazione, di una città, di una comunità sociale.

Per quanto mi riguarda, se dovessi scegliere chi eleggere come personaggio del 2015 per quanto riguarda l'Italia, la scelta ricadrebbe su Luigino D'Angelo il pensionato di Civitavecchia suicidatosi il 28 di novembre per aver perso 100 mila euro, i risparmi di una vita, investi in azioni subordinate di Banca Etruria, a seguito del decreto “salva banche” varato dal governo il 22 di novembre per salvare quattro istituti di credito dal fallimento: Banche Marche, Banca Etruria, CariChieti e Cassa Ferrara.

Il decreto prevede la separazione della parte sana della banca, rappresentata dai depositi dei clienti, da quella problematica che “riguarda le obbligazioni subordinate, quelle che consentono agli investitori maggiori e più rapidi guadagni ma che sono allo stesso tempo le più rischiose”. In pratica il salvataggio del governo inizialmente prevedeva di rimborsare solo i depositi, azzerando le obbligazioni subordinate non rimborsando chi vi aveva investito tra cui Luigino.

Le rogne per il governo e per tutto il sistema bancario sono scoppiate quando il 9 di dicembre Etruria News ha associato il gesto di Luigino al decreto salva banche.

Forte è la sensazione che se Luigino non si fosse ucciso, molto probabilmente il salvataggio delle banche previsto dal governo, con conseguente perdita degli obbligazionisti dei loro risparmi, sarebbe passato in sordina.

Viceversa l'estremo gesto del povero pensionato, che si sentiva truffato sia dalla banca che dallo Stato - unitamente al coraggio di una rivista locale on line che ne ha parlato, a differenza dei grandi giornali nazionali che ne hanno taciuto forse perché allineati con il sistema - ha provocato una rivoluzione tra gli investitori; obbligando il governo a correre ai ripari, cercando di far recuperare almeno una parte dei propri soldi anche a chi aveva effettuato un investimento a alto rischio, com'è appunto quello delle azioni subordinate, e dunque in caso di crac della banca avrebbe perso tutto.

Del resto che probabilmente Luigino e tanti altri piccoli investitori come lui fossero vittime di una truffa risultava evidente dalle testimonianze di alcuni investitori, i quali denunciavano di aver avuto garanzie diverse da quelle che realmente tali investimenti prevedevano, o addirittura dalle dichiarazioni di ex operatori bancari che ammettevano di essere indotti dalla banca a proporre ai clienti investimenti a alto rischio, facendoli passare per operazioni a basso rischio, sotto la minaccia che se non lo avessero fatto rischiavano il posto di lavoro.

In virtù di ciò come non eleggere per l'Italia quale personaggio dell'anno Luigino D'Angelo quando è evidente che il suo sacrificio ha smosso l'omertoso silenzio con cui si stava cercando di coprire il fallimento di Banca Etruria e delle altre tre banche, salvandole a scapito della “povera gente” indotta in maniera truffaldina a investire i risparmi di una vita in “spazzatura” che funzionari disonesti o ricattati facevano passare per la gallina dalle uova d'oro?

 
 
 

FIORELLA MANNOIA, QUEL CONCERTO NON S'HA DA FARE

Post n°1661 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da kayfakayfa

In questi due anni di governo Renzi, a detta di molti addetti ai lavori, le politiche attuate dal governo dell'ex sindaco fiorentino avrebbero ricalcato pedissequamente i programmi dei governi di centrodestra di berlusconiana memoria. Realizzandoli integralmente. Cosa che non era riuscita nemmeno Berlusconi il quale, sia per l'abolizione dell'articolo 18 che per le riforme costituzionali aveva trovato un muro invalicabile eretto dagli intellettuali, ovviamente di sinistra, e da molti organi d'informazione che mettevano in risalto come la realizzazione di quei programmi ledeva i principi costituzionali, annullando la democrazia nel nostro paese.

Addirittura Roberto Benigni fece uno special televisivo dal titolo LA PIU' BELLA DEL MONDO al fine di difendere la Costituzione dalle modifiche che il governo voleva apportarle. Mentre il quotidiano Repubblica per settimane uscì con un postit giallo in prima pagina per protestare contro la legge bavaglio presentata dal governo che, se fosse stata approvata, avrebbe limitato la libertà di stampa tutelata dalla Costituzione.

Ora che quegli stessi programmi di governo li sta realizzando il governo Renzi quelle stesse voci tacciono in maniera imbarazzante. E se qualcuna di esse parla per spiegare il proprio silenzio, scopriamo che preferisce tacere perché è confusa - è il caso di Nanni Moretti, all'epoca di Berlusconi leader dei girotondini -, oppure perché, pur non nutrendo simpatie per Renzi, lo preferisce non essendovi di meglio al momento in giro com'è il caso di Michele Serra.

Spiegazioni per la verità alquanto maldestre che fino e qualche giorno fa alimentavano il dubbio che forse quei silenzi, più che un tacito appoggio a Renzi, fossero un'arma di difesa per non rischiare di essere estromessi dal panorama lavorativo.

Dopo l'esclusione della cantante Fiorella Mannoia dal concerto di capodanno al Circo Massimo di Roma, seppure ufficialmente le motivazioni sono ignote, essendosi da sempre la Mannoia schierata contro Renzi e il suo governo, la sensazione che l'estromissione della cantante dal concerto possa essere una reazione politica al suo non essersi sottomessa al “padrone” di turno è molto forte.

Di conseguenza forte è la convinzione che il silenzio degli intellettuali nei confronti di Renzi e del suo programma politico in chiara salsa berlusconiana sia una difesa per non rischiare di perdere il lavoro. O quanto meno di vedersi costretti a utilizzare canali alternativi con minor segito di pubblico pur di lavorare. È il caso dello scrittore Roberto Saviano il quale, dopo essersi schierato contro Renzi per via del presunto conflitto di interessi del Ministro Boschi nel crac della Banca Etruria - il papà della Boschi per anni ha fatto parte del cda della banca e poco dopo che la figlia divenne ministro fu nominato vicepresidente dell'istituto di credito – chiedendone le dimissioni, lunedì sera s'è dovuto accontentare di andare in onda su Deeja Tv anziché su un canale di grande ascolto nazionale quale RAI o MEDIASET, per raccontare l'anno che sta per concludersi, commentando le foto emblematiche in cui sono immortalati momenti salienti che lo hanno caratterizzato.

Per dirla tutta, la sensazione è che il silenzio degli intellettuali verso Renzi sarebbe finalizzato unicamente a garantirsi la pagnotta!

Se fosse così, l'onestà intellettuale non andrebbe a farsi benedire? Che razza di intellettuali sarebbero coloro che, pur consapevoli che il paese sarebbe succube di un regime tendente a ledere la democrazia, tacerebbero per garantirsi il futuro? Soprattutto che credibilità avrebbero costoro se un domani, caduto Renzi, assurto al governo il centro destra, farebbero il diavolo a quattro per fronteggiarne le politiche quando queste, rispetto a quelle di Renzi, avrebbero la parvenza di un brodino?

Buon anno!

 
 
 

POZZUOLI, SGAMBATA DI SANTO STEFANO

Post n°1660 pubblicato il 26 Dicembre 2015 da kayfakayfa
 
Tag: RUNNER

Per il secondo anno consecutivo, il giorno di Santo Stefano, la Pozzuoli Marathon ha organizzato un brindisi augurale sul lungomare di Pozzuoli con annessa sgambata tra le vie del capoluogo flegreo. All'evento oltre agli atleti della P. M. hanno partecipato runners degli altri gruppi sportivi flegrei, Il Borgo Flegreo, Stufe di Nerone e Aeneas Run.

Scopo dell'evento, che sta ormai diventando un classico nel panorama degli scambi di auguri natalizi tra i runners, è quello di deporre per un giorno l'ascia di guerra dell'agonismo lasciando spazio all'amicizia e all'allegria che hanno caratterizzato sia il brindisi che la corsa in gruppo per circa 9 km, di cui i primi 2 nel centro storico di Pozzuoli, ravvivandolo di voci e di colori come testimoniano le foto e il filmato annessi.

Forte di un novero di atleti, che è prima di tutto un granitico gruppo di amici, la Pozzuoli Marathon per l'ennesima volta è riuscita a rianimare per una mattina la cittadina flegrea con l'ebrezza della corsa. Proponendosi di fare molto di più per il 2016 ormai alle porte.

Buon anno a tutti dalla Pozzuoli Marathon!

 

 
 
 

NATALE E CAPODANNO: L'UOMO TRA SPIRITO E MATERIA

Post n°1659 pubblicato il 25 Dicembre 2015 da kayfakayfa

Non so se ci avete mai fatto caso!? Sia le festività natalizie che quelle pasquali hanno una particolarità, entrambe, dopo i giorni della celebrazione sacra, sono seguite da un periodo festivo che potremmo definire “profano” in quanto ci consentono, dopo aver esaltato la spiritualità all'ennesima potenza celebrando la nascita e la resurrezione di Gesù, di dare libero sfogo alla materialità con il capodanno e il giorno di pasquetta.

In particolare le feste di Natale, per come sono collocate cronologicamente, danno l'impressione che chi le ha “ideate”, essendo consapevole della dicotomia spirito/materia che contraddistinguerebbe l'uomo rendendolo eternamente in lotta con se stesso nella complessa decisione di far primeggiare un principio sull'altro, avrebbe voluto concedergli la possibilità di appagare sia l'aspetto spirituale che quello materiale, festeggiando prima l'uno e poi l'altro. È come se, cosciente che l'uomo ha bisogno di “nutrire” entrambe le nature per essere se stesso, chi ha calendarizzato le feste ha fatto in modo di concedergli entrambi le possibilità.

Ovviamente il discorso è generalizzato; è evidente che così come ci sono milioni di persone che vivono prevalentemente in funzione dello spirito, ve ne sono altrettante che vivono in funzione della materia. Entrambe meritano rispetto in quanto entrambe hanno maturato una distinta consapevolezza, vuoi per educazione familiare, vuoi per formazione culturale, vuoi per scelte di vita, che le spinge a decidere se votarsi allo spirito o alla materia. Al pari ci sono milioni di persone che hanno scelto di seguire quella che chiameremo la terza via. Ossia di vivere sia in funzione dello spirito che della materia, convinte che essendo l'uomo un “impasto” di spirito e materia, sia l'uno che l'altra meritano di essere soddisfatti anziché sacrificati.

Tale visione di vita, in assoluto contrasto per chi crede con il monito evangelico “non si possono servire due padroni”, trova molti “sostenitori” anche tra quanti si professano credenti. Molto probabilmente perché è il modo più conveniente di vivere, se non addirittura più confacente all'uomo visto che la sua natura sarebbe duplice, animale e divina.

La calendarizzazione delle feste natalizie e del capodanno, sembra implicitamente affermare l'esistenza di tale dicotomia. Pertanto compito dell'uomo - con tale termine non faccio distinzioni di genere, bensì intendo sia il maschio che la femmina - sarebbe quello di appagare alternativamente sia l'una che l'altra natura. Senza ovviamente eccedere in atteggiamenti maniacali che originerebbero fanatismi. A riguardo il natale e le altra feste sacre del calendario cristiano avrebbero la funzione di avvicinarlo alla propria natura spirituale. Cosa che dovrebbe già compiere il rituale della messa domenicale. Eppure, è inutile negare che molte persone che si professano atee, le quali mai si sognerebbero di andare a messa perché non credono nell'esistenza di Dio, sono inclini al clima natalizio tanto che si prodigano per fare i regali a chi gli sta più caro in quel periodo dell'anno.

Le feste di matrice profana, il capodanno e il carnevale in particolare, avrebbero la funzione di consentire alla materia, ossia alla natura animale, di potersi periodicamente “sfogare”.

Per evitare che i festeggiamenti relativi a essa trascendessero in veri e proprio riti orgiastici, riconducendo l'uomo a un assoluto stato animale, si pensò bene di strutturare il nucleo familiare consentendo alla funzione animale, la sessualità, di esprimersi maniera sublime attraverso la procreazione dei figli una volta che l'uomo e la donna si congiungevano in matrimonio.

L'introduzione del matrimonio, inteso come rapporto duraturo tra un uomo e donna, aveva e avrebbe non solo una funzione giuridica essendo alla base dello stato, ma funzionerebbe come regolatore del rapporto carnale tra i due sessi al fine di equilibrare le funzioni animali tenendo a bada la materialità senza però reprimerla.

Intento di questo scritto era quello di cercare di dimostrare, sfruttando il calendario, come la scansione cronologica delle feste implicitamente indurrebbe a affermare che l'uomo sarebbe effettivamente dotato di una duplice natura, spirituale/animale. Per cui l'alternanza delle feste sacre con quelle profane, servirebbe all'esaltazione periodica e alternata dello spirito e della materia al fine di consentire all'uomo di salvaguardare e nutrire entrambi gli aspetti di cui sarebbe composto. Senza pretendere di affermare ossessivamente uno sull'altro, alimentando in questo modo un conflitto interiore che nuocerebbe a se stesso.

Un ulteriore aspetto che va considerato è l'origine pagana di molte feste cristiane, in primis il Natale. Se fin dalla più remota antichità l'uomo ha sentito il bisogno di celebrare a modo suo la presunta natura spirituale dell'uomo e successivamente quella materiale mediante il carnevale, ciò starebbe a significare che da "sempre" egli è consapevole di essere caratterizzato da un duplice aspetto, spirituale/materiale, entrambi fondamentali per la propria esistenza. E dunque entrambi meritevoli di essere festeggiati anziché soffocati a favore dell'altro. 

Oggi è Natale e siamo tutti più buoni. Tra una settimana sarà capodanno e saremo tutti, o quasi tutti, più “libertini”.

Buone feste!

 
 
 

RENZI E L'INCUBO BANCA ETRURIA

Post n°1658 pubblicato il 13 Dicembre 2015 da kayfakayfa

Si illude chi crede che il suicidio di Luigino D'Angelo, il pensionato di Civitavecchia che si è ucciso il 28 novembre dopo aver realizzato di aver perso tutti i suoi risparmi investiti in obbligazioni subordinate della Banca Etruria - uno dei quattro istituti di credito per i quali il governo è stato costretto a varare fulmineamente un decreto ad oc, decreto salva banche, per salvarli dal crac ma penalizzando gli investitori - possa risolversi in un sacrificio da cui tanti altri piccoli investitori e correntisti vittime del malaffare bancario ne trarranno giovamento.

Come ha raccontato in un'intervista a Repubblica l'ex impiegato che all'epoca convinse Luigino a investire in quelle obbligazioni maledette – fu licenziato nel 2014 per un procedimento penale in corso - se gli impiegati non convincevano i clienti a fare quegli investimenti rischiavano il licenziamento.

A smentire quest'affermazione che, se confermata, metterebbe ulteriormente nei guai i vertici di Banca Etruria, incluso lo stesso padre del Ministro Boschi il quale inizialmente faceva parte del cda della banca e dal 2014, subito dopo che la figlia fu nominata Ministro delle Riforme, fu investito del ruolo di Vice Presidente della Banca, una dichiarazione ufficiale della banca la quale sostiene che quelle obbligazioni il pensionato le acquistò nel 2013 sul mercato secondario.

Se viceversa il pensionato acquistò le obbligazioni incriminate non sul mercato secondario bensì su quello ufficiale, avallando quindi la tesi dell'ex impiegato, c'è da scommettere che un terremoto si abbatterebbe su Renzi e sul suo governo in quanto, seppure come ha dichiarato la Boschi suo padre è “una persona per bene”, cosa che nessuno mette in discussione, facendo parte prima del cda della banca e successivamente ricoprendo il ruolo di Vice Presidente, non si capisce come non fosse a conoscenza delle presunte manovre truffaldine cui i vertici della banca obbligavano gli operatori adattuare con i clienti interessati a investire i propri risparmi perché fruttassero in investimenti a alto rischio tacendo sui rischi cui incorrevano. A meno che il tutto non avvenisse a sua insaputa - cosa per altro non impossibile visto che in passato c'è stato un Ministro che possedeva una casa di proprietà con vista sul Colosseo pagata per metà a sua insaputa, ma per sua fortuna, da terzi - riesce difficile immaginare che chi occupa un ruolo di vertice non fosse a conoscenza di certe manovre che i propri dipendenti erano tenuti a compiere a danno degli investitori. E se davvero il signor Boschi non ne sapesse nulla, non si capisce comunque come potesse ricoprire quel ruolo chiave di massima responsabilità una persona incapace di guardarsi intorno e capire quanto avveniva di losco. Premesso avvenisse davvero del losco in Banca Etruria.

C'è da supporre che se il povero Luigino non si fosse suicidato, oggi non staremmo qui a discutere su come il sistema bancario non tuteli affatto i risparmiatori né quanti si rivolgono in banca per un prestito.

Infatti se qualcuno ha mai avuto bisogno di rivolgersi a un istituto di credito per un prestito sa bene che, dopo una sequela di documenti e di carte da firmare, se il prestito gli viene concesso, esso è comunque vincolato all'acquisto di prodotti finanziari di cui egli non ha alcun bisogno mentre invece la banca ha tutto l'interesse a piazzargli. Se il cliente decide di rifiutarsi, il prestito se lo può scordare. Una sorta di tacito ricatto che nessuno denuncia perché chi ha bisogno di soldi non ha alternativa, o accetta o niente soldi!

Il sistema va avanti così da sempre. A nulla finora sono valse le tante denunce di privati, di associazioni che tutelano i consumatori o addirittura di inchieste giornalistiche.

Per carità, nessuno pretende che le banche ci rimettano, ci mancherebbe. Ognuno fa il proprio mestiere ed è giusto che guadagni e si tuteli da eventuali perdite. Il punto dissonante è l'enorme gap che separa le tutele del sistema creditizio da quelle dei clienti.

Dopo aver varato il cosiddetto decreto salva banche per tutelare i quattro istituti in dissolvenza e mamndando in frantumi i risparmi degli investitori, solo a seguito dell'onda emotiva suscitata dal suicidio del pensionato di Civitavecchia - di cui per inciso si è saputo solo a distanza di giorni da quando la tragedia s'è realmente consumata, 28 di novembre, il decreto salva banche è stato varato il 22 novembre – il governo sta ricorrendo ai ripari per tutelare i risparmiatori truffati, concedendo loro una sorta di contentino rispetto a quanto realmente perso, alimentando ulteriormente il malessere dei malcapitati.

In pratica la sensazione è che pur di evitare di inimicarsi una fetta di elettorato per via del padre del Ministro Boschi invitata da Saviano a dimettersi perché, a detto dell'autore di Gomorra, in evidente conflitto di interesse, malgrado gli entusiastici proclami lanciati dalla Leopolda, il Premier teme che questa vicenda possa incidere negativamente sul prosieguo della sua attività di governo – le opposizioni sono pronte a presentare una mozione di sfiducia per il Ministro – e in vista delle prossime elezioni, sia locali che, soprattutto, nazionali.

Come si può immaginare le affermazioni di Saviano non sono piaciute a Renzi e ai suoi che le hanno liquidate come un tentativo di visibilità da parte dello scrittore.

Poiché non pensiamo che uno come Saviano, che da anni vive sotto scorto per aver denunciato quello che lui in Gomorra definisce sistema, abbia bisogno di visibilità, siamo più propensi a credere che la rogna Banca Etruria & c. su Renzi e i suoi pesi più di un macigno; che il premier e il suo entourage stanno cercando in ogni modo di tacitare il clamore suscitato dal suicidio di Luigino perché serio è il rischio che i sondaggi, secondo cui minima sarebbe la distanza nelle preferenze elettorali tra il PD e il M5S trovi conferma nelle urne al momento che si andrà a votare.

Di certo non è bastato interdire alla manifestazione degli investitori truffati l'accesso alla Leopolda per dimostrare che nel paese va tutto bene.

La claque osannante della Leopolda non è certo lo specchio del paese.

Lo specchio del paese, purtroppo, è il povero Luigino!

 
 
 

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