Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Aprile 2016

BOSCHI, GRILLO E QUEL CONDANNATO FUORI POSTO

Post n°1695 pubblicato il 29 Aprile 2016 da kayfakayfa

Se davvero fosse che la scelta last minute di Berlusconi di preferire Alfio Marchini a Guido Berltolaso quale candidato di Forza Italia alle comunali di Roma rappresenta il preludio per un nuovo Patto del Nazareno, lo vedremo.

Nell'attesa, occorrerà che qualcuno suggerisca al Ministro Boschi di non riferirsi mai più a Grillo aggettivandolo irriverentemente come “il condannato” - in riferimento alla condanna dello stesso comico per omicidio colposo plurimo relativa a un incidente automobilistico del 1985 e a quella del 2015 per diffamazione – al fine di screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica, come ha fatto mercoledì scorso a Otto E Mezzo, dato che lei e Renzi non si sono fatti alcuno scrupolo di concordare con Berlusconi, condannato in definitiva per frode fiscale - non come Verdini condannato in primo grado per corruzione, del cui sostegno si sta servendo per avere i numeri al Senato- e decaduto da parlamentare per la Legge Severino, ec la nuova legge elettorale e la riforma Costituzionale di cui il 17 ottobre andremo a votare il referendum confermativo.

Se per la Boschi è riprovevole che un condannato sia leader di un partito politico, ancora di più lo è che un governo concordi le riforme costituzionali con chi si è macchiato di un reato contro lo Stato, di cui per inciso è stato tre volte Premier.

Ora che la scelta di Berlusconi si è spostata da Bertolaso a Marchini, in essa molti vi leggono un risorgere tacito del Patto del Nazareno - se Giachetti, candidato del Pd, non dovesse arrivare al ballottaggio con la Raggi del M5S data per favorita alla poltrona del Campidoglio, Marchini avrebbe molte probabilità di affermarsi sulla Meloni, andando a sua volta al ballottaggio; catalizzando su di sé al secondo turno, con l'appoggio di Renzi, i voti di chi al primo turno aveva votato per Giachetti, e dunque con buone possibilità di vincere. Così come accadrebbe all'inverso se al ballottaggio con la Raggi andasse Giachetti: in questo caso Berlusconi suggerirebbe ai propri elettori di sostenere Giachetti, offrendo buone chance di vittoria al candidato del Pd.

La prossima volta che la Boschi e altri rappresentanti del governo e della maggioranza si riferiscono a Grillo in maniera sprezzante dandogli del condannato, il moderatore di turno ricordi loro che hanno modificato la Costituzione, non un listino prezzi, con l'ausilio di un condannato in definitiva per reati contro lo Stato.

Se poi la riforma a ottobre passerà, è tutto da vedere!

 
 
 

RENZI ROTTAMA SE STESSO

Post n°1694 pubblicato il 27 Aprile 2016 da kayfakayfa

L'ossessione con cui i partiti di vecchi stampo, Pd in testa, stanno scavando nel passato di Virginia Raggi, candidata del M5S a sindaco di Roma, per trovare delle ombre e renderle pubbliche al fine di screditarla agli occhi dell'opinione pubblica, è la conferma che la Raggi ha ottime possibilità di vincere.

Ed è probabile che sia quest'ossessione a indurre i partititi di vecchio stampo, Pd in testa, a preoccuparsi della pagliuzza nell'occhio del vicino anziché della trave che sta nel proprio.

Le ultime inchieste giudiziarie su presunti comitati d'affari politico/imprenditoriali - inchiesta Tempa Rossa che ha portato alle dimissioni dell'ex Ministro Guidi, con l'indiretto coinvolgimento del Ministro Boschi, già sotto i riflettori per lo scandalo Banca Etruria in cui è indagato il padre –; le inchieste della Dda di Napoli sui presunti rapporti politica/mafia che ieri ha costretto Stefano Graziano Presidente del Pd campano a auto-sospendersi dall'incarico perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa; nonché tutta una serie di indagini sparse sulla penisola dove rappresentanti del Pd risultano indagati a vario titolo; unitamente allo scioglimento del comune di Brescello in Emilia Romagna per infiltrazioni mafiose, la dice lunga su quale sia in queste ore lo stato d'animo di Renzi & C.

Soprattutto a pochi giorni dalle amministrative e a pochi mesi dal referendum sulla riforma costituzionale targata Boschi che, contrariamente a quanto sperava il Premier, non è affatto scontato passi visto l'esito di quello sulle trivelle di due settimane fa dove, malgrado i proclami governativi per l'astensione, pur non raggiungendo il quorum, oltre 15 milioni di italiani sono andati a votare e 13 milioni hanno votato no alle trivelle, mettendo in fibrillazione il Palazzo sull'esito di quello di ottobre visto che per approvare o meno la modifica costituzionale non occorre il raggiungimento del quorum.

Se a tutto ciò aggiungiamo il riaccendersi dello scontro tra politica e magistratura - a seguito delle dichiarazioni del Presidente dell'Anm Davigo secondo cui i politici “continuano a rubare ma non si vergognano più” al quale ha risposto piccato Renzi in aula denunciando “barbarie giustizialismo” - e la volontà della politica di limitare la pubblicazione delle intercettazioni, seppure una legge già esiste e andrebbe solo applicata, - è evidente che il Premier/Segretario teme che le varie inchieste in corso dove sono coinvolti rappresentanti del proprio partito potrebbe influire negativamente sulle sorti del governo e del Pd a livello elettorale.

In questa logica vanno letti i ripetuti attacchi del Pd alla Raggi e al M5S. Ultimo quello di ieri sera a Otto e Mezzo dove Fabrizio Barca, illustre membro del Pd romano, ha cercato di sminuire la candidata grillina, dichiarando di non sapere chi fosse. Facendo poi riferimento alla vicenda Quarto - finora unico caso in cui un amministrazione pentastellata è stata coinvolta in vicende di camorra, seppure il sindaco Rosa Capuozzo, ex M5S, è risultato essere parte lesa; tant'è che oggi continua a amministrare il comune flegreo con una lista autonoma e con l'appoggio di quelle stesse forze che all'origine era all'opposizione - per dimostrare che anche il M5S non è scevro da colpe e dunque non può definirsi paladino delle legalità.

Man mano che si avvicinano le scadenze elettorali si ha come la sensazione che Renzi e i suoi, presagendo l'approssimarsi di una inattesa disfatta politica, invochino il garantismo, così come era solito fare Berlusconi all'epoca dei suoi governi e delle inchieste che lo riguardavano, non rendendosi conto che, così facendo, ripropongono al paese un film trito e ritrito di un'epoca che in tanti vorrebbero dimenticare.

In politica le repliche sanno di presa in giro. Soprattutto se a allestirle è chi dichiarava di voler rottamare il passato per offrire al paese una nuova era fatta di efficienza e giustizia.

Se Renzi e i suoi avessero profuso lo stesso impegno con cui stanno scavando nel passato della Raggi per selezionare i candidati del Pd, a quest'ora nel Nazareno l'aria non sarebbe tanto pesante qual è! 

 
 
 

POZZUOLI, GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO

Post n°1693 pubblicato il 23 Aprile 2016 da kayfakayfa
 

Con il convegno LE PAGINE... DELLA NOSTRA VITA svoltosi questa mattina nella sala consiliare di Palazzo Migliaresi al Rione Terra, nell'ambito della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'autore celebrata il 22 aprile, si è conclusa la tre giorni di incontri organizzati dall'amministrazione comunale del capoluogo flegreo al fine di “incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e a valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale”.

La manifestazione, inaugurata giovedì 21 aprile presso il teatro della Chiesa Santa Maria degli Angeli a Monteruscello con la performance dell'Associazione Teatrale ARRASSUSIA TEATRO che ha proposto un libero riadattamento della favola di Pinocchio, è proseguita ieri venerdì 22 nel teatro della Chiesa San Michele Arcangelo al Rione Toiano dove i bambini dell'Oratorio hanno raccontato Va dove Ti Porta Il Cuore di Susanna Tamaro.

All'interessante convegno conclusivo di questa mattina hanno partecipato scrittori, giornalisti e operatori culturali del settore tra cui le scrittrici Patrizia Rinaldi, Maria Rosaria Selo, Carola Flaùto; Marco Molino giornalista del Corrierre del Mezzogiorno, Claudio Correale Presidente dell'associazione culturale LUX IN FABULA, lo scrittore/poeta Gennaro Marra, l'autore di teatro Carmine Borrino, Angela Schiavone Presidentessa dell'associazione culturale Il Diario del Viaggiatore.

A turno i partecipanti hanno raccontato al numeroso pubblico presente in sala in che modo si sono avvicinati alla lettura e il proprio rapporto con la scrittura, mettendone in risalto le proprietà psicoterapeutiche.

Particolarmente incisivo e carico di buoni auspici l'intervento del Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia che, dopo essersi pubblicamente complimentato con l'Assessore all'Istruzione Maria Luisa De Simone per l'organizzazione dell'evento, riconoscendo quanto importante sia la cultura per la crescita di una comunità sociale, si è rivolto in maniera particolare agli operatori scolastici esortandoli a dare il massimo nell'inculcare alle nuove generazioni il valore della cultura essendo compito della scuola formare i cittadini del domani.

Senza veli il Sindaco ha riconosciuto che il Comune avrebbe potuto fare di più rispetto a quanto abbia fatto affinché l'evento riuscisse ulteriormente meglio. Ma con coraggio ha ammesso che più di così non si poteva proprio fare.

Per tutti coloro, sottoscritto incluso, che non perdono occasione di stigmatizzare la latitanza dell'amministrazione comunale in ambito culturale, ascoltare il Sindaco fare pubblica ammenda, riconoscendo nella cultura il valore prioritario su cui bisogna investire per migliorare la società, le sue parole sono risuonate come un'eco celestiale; prospettando nell'immaginario di coloro che credono nel valore formativo della cultura scenari meno apocalittici rispetto a quanto facciano supporre i reiterati episodi di microcriminalità che da settimane si stanno verificando a Pozzuoli con scadenza poco più che quotidiana.

Durante il suo intervento più volte il sindaco Figliolia ha usato la frase “dobbiamo fare sistema”. Intendendo una fattiva sinergia tra amministrazione e operatori del settore sparsi sul territorio al fine di riportare in auge il nome di Pozzuoli in ambito culturale.

Se davvero si riuscisse a cementare in unico monolitico blocco gli intenti delle varie intelligenze e associazioni culturali sparse sull'area flegrea, mettendo da parte personalismi e quant'altro, non è detto che a Pozzuoli non possa verificarsi un miracolo culturale.

Molti lo attendono da tempo!

 
 
 

POZZUOLI, CRESCE L'ALLARME RAPINE SULLE RAMPE CAPPUCCINI!

Post n°1692 pubblicato il 23 Aprile 2016 da kayfakayfa
 

Martedì 13 aprile, mentre in serata rientrava a casa da lavoro, sulle "scale dei carabinieri", a Pozzuoli, mia moglie subì una rapina da parte di due balordi. All'atto in cui denunciammo il crimine alla locale stazione dei carabinieri, apprendemmo che nei giorni precedenti, sempre nello stesso posto e addirittura di giorno, altre donne erano state vittime di rapine compiute con la stessa modalità e dallo stesso numero di persone.

Questa mattina, aprendo la testa giornalistica online Cronaca Flegrea, leggo che martedì sera, dunque giusto a una settimana di distanza dall'evento criminale di cui fu vittima mia moglie, un'altra rapina è stata perpetrata nello stesso posto a danno di una donna di trentadue anni.

Dato che le denunce per eventi simili alle autorità competenti e ai giornali locali si stanno assommando in maniera esponenziale, evidenziando l'esistenza di una banda di criminali che ha deputato le Rampe dei Cappuccini a luogo prediletto per compiere i propri misfatti a scapito di persone inermi, mi domando, e con me se lo chiedono tanti cittadini, cosa aspettino le autorità competenti per arginare un fenomeno che sta diventando una pericolosa costante.

Così come è dovere dei cittadini pagare le tasse e ottemperare in maniera degna a tutte quelle funzioni e clausole civiche che ne regolamentano i comportamenti sociali contemplati dalla Costituzione, altrettanto è loro diritto ricevere dallo Stato, anche in questo caso come sancisce la Costituzione, le migliori garanzie per vivere in serenità e sicurezza.

Vista la maniera reiterata con cui si stanno susseguendo, le rapine in oggetto non possono essere liquidate ad episodi isolati. Esse sono crimini di una recidività esasperante che testimoniano un vero e proprio attacco alle persone. Pertanto dovrebbero indurre le autorità competenti a intervenire in maniera fattiva a garanzia della sicurezza pubblica.

Per quanto è una realtà nazionale tristemente conclamata, la scarsità di risorse umane e di mezzi nelle forze dell'ordine non può essere addotta a valida giustificazione per quanto concerne la mancanza di tutela della sicurezza urbana a Pozzuoli.

Quando un cittadino non è in grado di ottemperare ai propri obblighi fiscali o compie un illecito verso lo Stato e terzi, leggi amministrazioni locali e banche, lo Stato o chi per esso avanza un credito nei confronti del cittadino, non si fa scrupoli di adottare tutti i mezzi legali a propria disposizione per recuperare quanto gli compete; giungendo a pignorarne finanche i beni mobili e immobili al fine di metterli all'asta per ricavarne il dovuto dalla vendita.

Quando è invece il cittadino a avanzare un credito da parte dello Stato o di un ente, pubblico o privato non fa differenza, seppure si tratta di un credito morale qual è la garanzia della sicurezza pubblica, e lo Stato si dimostra incapace di ottemperare ai propri obblighi, in questo caso il cittadino come deve comportarsi?

Mentre queste domande assillano le menti di tanti puteolani, i criminali agiscono indisturbati, seminando il terrore a scadenza quasi quotidiana sulle Rampe dei Cappuccini!

 
 
 

DISASTRO DI GENOVA, SARA' LA NEMESI PER RENZI?

Post n°1691 pubblicato il 21 Aprile 2016 da kayfakayfa

 

Se il disastro ambientale di Genova – una condotta che consente il passaggio del petrolio dal mare alla terra ferma s'è rotta sversando nel torrente Polcevara migliaia di tonnellate di oro nero che lentamente sta fluendo in mare, causando un inquinamento i cui danni al momento sono difficili da quantizzare – anziché verificarsi domenica sera, a ridosso della chiusura dei seggi per il referendum sulle trivellazioni a mare – dunque la notizia non era ancora filtrata dai media - fosse avvenuto tra sabato e domenica mattina, molto probabilmente, così come avvenne nel 2011 quando si doveva votare il referendum contro il nucleare in Italia, sull'onda emotiva suscitata dal disastro di Fukushima in Giappone, dove, a seguito di un tremendo terremoto, scoppiò un incendio in una centrale nucleare con conseguenze a tutt'oggi drammatiche per l'ambiente e la popolazione, gli italiani, contrariamente a quanto auspicava l'allora Premier Berlusconi, anziché recarsi a fare una scampagnata andarono a votare in massa per il No al nucleare mandando all'aria i piani energetici del governo, non si può escludere che anche in questo caso, sull'onda emotiva del disastro di Genova, sarebbero andati a votare in massa per il Sì per abrogare le trivellazioni in mare al fine di prevenire altri disastri, mandando all'aria i piani di Renzi e, soprattutto, dei petrolieri.

Tuttavia se il disastro di Genova a livello di tempistica, sulla carta, sembra aver favorito il governo sull'esito del voto di domenica scorsa con il mancato raggiungimento del quorum. Di fatto potrebbe aver indotto non pochi dubbi nelle menti di quei milioni di italiani che, ubbidienti ai proclami di governo, o semplicemente perché hanno perso la fiducia nella politica, domenica hanno deciso di disertare le urne.

Non si può escludere che le inquietanti immagini provenienti da Genova, che da lunedì ci vengono quotidianamente proposte nelle varie edizioni dei telegiornali, non stiano alimentando in molti di questi astensionisti forti dubbi sulle rassicurazioni pre-referendarie del governo sulle remote possibilità di rischi per l'ambiente e per l'uomo derivanti da un ipotetico guasto o dalla rottura di un oleodotto o di una piattaforma a mare.

Il disastro di Genova ha il sapore di un forte monito ai cittadini a non fidarsi di chi tende a sminuire i reali rischi che incombono sull'ambiente quando vengono allestiti impianti del genere a ridosso dei luoghi abitati. Se infatti in questi ambienti gli incidenti si contano sulle punte delle dita di una sola mano, più che la quantità degli incidenti, a preoccupare è il devastante effetto sull'ambiente e sull'uomo che essi possono causare.

Genova è la triste conferma che chi ci governa non è credibile quando garantisce i cittadini sulla sicurezza degli impianti e sul basso impatto ambientale che essi hanno.

È vero, Renzi è stato “fortunato” che il disastro sia avvenuto a ridosso della chiusura dei seggi impedendo a chi si voleva ricredere di andare a votare per dire no alle trivelle. Ma non è da escludere che questa volta esso non abbia solo un impatto sull'ambiente ma, alla lunga, sulla politica interna del paese. In particolare quando a ottobre so andrà a votare per la conferma alla riforma Costituzionale targata Boschi.

Non si può escludere che molti di quegli elettori che domenica si sono astenuti dal recarsi ai seggi, dopo aver visto quanto è avvenuto a Genova, a ottobre non si recheranno in massa per votare No alla riforma Boschi, manifestando il proprio dissenso verso un governo che dà l'impressione di anteporre gli interessi dei petrolieri e dei banchieri a quelli dei cittadini!

Quanti di quegli elettori che domenica hanno disertato i seggi o hanno votato No all'abrogazione delle trivellazioni, dopo il disastro di Genova, inizieranno a dubitare delle rassicurazioni di Renzi e che la riforma Boschi sia davvero un bene per il paese, così come lo sarebbero le trivelle a mare, e decidano di votano in massa No questa volta per evitare un disastro politico?

Se ciò avvenisse, per Renzi e i suoi potrebbe considerarsi alla stregua di una vera e propria nemesi che si manifesterebbe per punirli della pochezza e sciatteria con cui hanno gestito il referendum sulle trivelle; mentendo agli italiani sui reali rischi che impianti del genere possono provocare sull'ambiente e sull'uomo!

Davvero, come sostengono Renzi e i suoi, la riforma Boschi renderà migliore il paese? Oppure lo renderà peggiore, come invece sostengono i comitati dei No presieduti da illustri costituzionalisti?

Il disastro ambientale di Genova potrebbe rivelarsi fatale per il governo a ottobre.

La nemesi non risparmia nessuno!

 
 
 

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