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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
Messaggi di Dicembre 2019
C'è una realtà che, come la morte, appartiene naturalmente a tutti quanti noi, il suo nome è vecchiaia! Di essa molti acquisiscono consapevolezza solo quando iniziano a patire gli acciacchi fisici, abbiano quaranta o sessanta anni, vedendosi improvvisamente preclusa la possibilità di realizzare ambizioni di qualsiasi genere. C'è chi si sente vecchio già a trenta anni e chi invece a sessanta ancora ragazzino, indipendentemente dall'aspetto del proprio fisico, perché ha uno spirito precocemente invecchiato o eternamente giovane. Pertanto, seppure l'anagrafe gli imporrebbe di fare o non fare determinate cose, egli reagisce in virtù di come si sente interiormente fregandosene degli anni e di quello che gli altri potrebbero pensare. [...] PER LEGGERE L'ARTICOLO CLICCARE QUI |
Era il 14 marzo 2007 quando scrissi queste righe e le pubblicai sul mio blog LA VOCE DI KAYFA. Da allora sono trascorsi più di dodici anni, ma, ascoltando tante persone che si interessano del problema, tuttora la dislessia per molti insegnanti e professori resta un mistero profondo, un labirinto in cui perdersi. Malgrado le istituzioni si siano adoperate con l'istituzione di corsi di formazione e di aggiornamento per fornire degli idonei strumenti di conoscenza a quanti lavorano a contatto con i ragazzi affinché siano in grado di individuare il problema e adoperarsi per risolverlo con il sostegno delle famiglie e di esperti. Ovviamente ho rivisto e aggiornato il post per dimostrare a quanti credono chissà quale mostro sia la dislessia che trattandosi di un disturbo dell'apprendimento, una volta individuato il problema, basta adottare le terapie e gli strumenti idonei perché un dislessico possa condurre un esistenza normale, ottenendo sia a livello di studi che professionali risultati di rilievo. *** La prima volta che sentii parlare di dislessia fu quando il responsabile del centro medico cui ci aveva indirizzati un'amica psicopedagogista, dopo aver sfogliato i quaderni del mio primogenito Lorenzo che all'epoca frequentava la terza elementare, affermò, nella scrittura del bambino si evincono tratti dislessici. Notando lo stupore disegnarsi sul viso di mia moglie e sul mio, il dottore ci spiegò che la dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benché si calcoli che riguardi almeno 1.500.000 persone. La dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e - di solito - vivaci e creativi. [...] PER LEGGERE TUTTO L'ARTICOLO CLICCARE QUI |
L'origine della filosofia socratica prende spunto dalla scritta posta sull'ingresso del tempio di Delfi, Conosci te stesso. La maieutica, ossia la capacità di Socrate di condurre l'individuo a mettersi in discussione ponendogli tutta una serie di domande tese a scardinarne le proprie convinzioni fino ad indurlo a dubitarne, acquisendo così la consapevolezza di non sapere, è l'inizio della conoscenza di se stessi. La giustificazione che Socrate attribuiva alle parole dell'oracolo delfico secondo cui lui, Socrate, era il più sapiente tra gli atenesi, derivava dal proprio "sapere di non sapere". Da qui la ricerca della conoscenza attraverso la riflessione e lo studio su quanto gli accadeva intorno risultava la conseguenza naturale atta a colmare tale lacuna. Ma la ricerca, cui Socrate si riferiva, non era intesa in senso scientifico. A riguardo va detto che Socrate si discosta dalla filosofia naturalista che imperava all'epoca, la quale contemplava tra l'altro anche questioni metafisiche come ad esempio la cosmologia, ritenendo che fosse un illuso chiunque credesse di poter scoprire l'origine dell'universo in quanto ciò era possibile solo a quello stesso Dio che lo aveva creato. [...] PER LEGGERE L'ARTICOLO CLICCARE QUI |
Post n°2065 pubblicato il 03 Dicembre 2019 da kayfakayfa
Il mio nome è Milos, sono primo sacerdote dei Cimmeri, il popolo che ha edificato le proprie città nelle viscere della terra ardente, chiamata Flegrea dagli invasori giunti di là dal mare. L'aggettivo "primo", diversamente da come potrebbe apparire, non si riferisce al grado del mio ruolo, bensì indica che sono il primo maschio a vestire i paramenti sacri, essendo stati tutti i miei predecessori femmine vergini. Quando scoprì d'essere incinta di me, dopo che un miscredente abusò di lei mentre era raccolta in preghiera sulla collina, mia madre, Gran Sacerdotessa della Dea, in ogni modo cercò di occultare la gravidanza fasciandosi strettamente il ventre con l'intento di partorirmi di nascosto e affidarmi alle creature del bosco perché nessuno scoprisse il suo peccato. Una sera, mentre invocava gli spiriti della terra affinché rendessero prospero il raccolto, si accasciò sul sagrato dov'era l'ara sacrificale, premendosi le mani sul ventre in preda alle doglie. Quale oltraggio fu per le vestali che officiavano ai riti scoprire che la Gran Sacerdotessa aveva ceduto all'umana natura. Tuttavia nessuna si dispensò dall'aiutarla a partorire né svelò il suo segreto. Fino all'età di dodici anni crebbi nel tempio insieme alle vestali, dividendo con loro finanche il sonno. Una notte d'estate fui svegliato da un piacevole languore all'inguine, scoprendomi con un fiume vischioso fluente dal pene in erezione. Pensando si trattasse di una malattia, premurandomi che le pizie non mi vedessero ridotto in quello stato, allarmato corsi da mia madre la quale, dopo avermi accarezzato il viso e pulitemi dolcemente le parti intime con foglie di fico intinte in acqua di fonte per placare l'ansia della gioventù, mi condusse al tempio e, alla luce della luna piena, con un colpo di coltello mi evirò. [...] PER LEGGERE IL RACCONTO INTERO CLICCARE QUI |
Vac' a piglià 'o vino dint' 'o cellaio è una frase che spesso sentiamo ripetere da amici, parenti o conoscenti che posseggono un pezzo di terra nei campi flegrei. Ma cosa sia esattamente il cellaio lo sanno in pochi. A chiarirci le idee su questa struttura contadina tipica del territorio flegreo ci ha pensato Nestore Antonio Sabatano con il libro I CELLAI DI MONTE DI PROCIDA - ARCHITETTURA RURALE DEI CAMPI FLEGREI edito da AUTORI&EDITORE Monte di Procida che si è presentato a Pozzuoli sabato 30 novembre da LUX IN FABULA nell'ambito della rassegna QUATTRO CHIACCHIERE CON L'AUTORE. Attivista dell'associazione ARCHEOFLEGREI nata nel 2012 con il fine di denunciare il degrado del patrimonio archeologico flegreo, nel suo libro Sabatano ha censito i cellai sparsi sul territorio di Monte di Procida, cercando di raccontarne la storia. Il volume è corredato da un appendice fotografica di immagine in bianco e nero scattate dall'autore per meglio spiegare il lavoro svolto e illustrare attraverso le foto quali sono le caratteristiche di un cellaio. [...] PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO CLICCARE QUI |
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