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LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Febbraio 2021

Non è vero ma ci credo: il simbolismo alchemico dei tarocchi

Post n°2200 pubblicato il 27 Febbraio 2021 da kayfakayfa
 

La rubrica che parte oggi, e si riproporrà ogni ultimo giovedì del mese, si intitola  

La rubrica che parte oggi avrà scadenza mensile. Essa prende il titolo dalla famosa frase "Non è vero ma ci credo" che comunemente pronunciamo quando ci troviamo al cospetto di episodi insoliti, legati per lo più al mondo del paranormale, dell'occulto, della magia.

Del resto quante cose considerate inesistenti o impossibili da realizzarsi a causa delle limitate conoscenze scientifiche del momento, nel corso dei secoli, si sono poi svelate o realizzate, diventando parte integrante della nostra quotidianità grazie all'approfondimento scientifico e tecnologico. Una su tutte la televisione che ci ricorda, nemmeno tanto vagamente, la palla di vetro in cui i maghi e le streghe vedevano gli eventi che avvenivano in luoghi lontani.

Senza voler andare molto a ritroso nel tempo, basterebbe citare lo scrittore Jules Verne: poco meno di due secoli fa, nelle sue opere letterarie narrò di mondi fantastici e di macchine impossibili che puntualmente sono stati poi scoperti e realizzate a dimostrazione della lungimiranza delle sue idee. Oppure la fisica quantistica che non esclude l'esistenza di realtà parallele alla nostra con cui sarebbe possibile interagire in condizioni particolari.

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Morire in ospedale al tempo del covid

Post n°2199 pubblicato il 18 Febbraio 2021 da kayfakayfa

Morire in ospedale al tempo del covid 

Il prossimo 21 febbraio sarà trascorso esattamente un anno dal primo caso di covid registrato nel nostro paese.

Cosa sia poi successo da quel giorno maledetto, lo sappiamo tutti. Soprattutto chi a causa del virus ha perso il lavoro, si è ammalato o chi ha perso i propri cari ricoverati in ospedale per covid o per altre patologie, in assoluta solitudine, senza poter dare loro l'estremo saluto.

Queste poche righe sono frutto dell'esperienza vissuta da un'amica: la sorella è deceduta l'altro ieri, dopo un travaglio di un mese in cui è stata sballottata da un ospedale all'altro senza avere accanto nessun familiare.

La signora è deceduta per complicanze respiratorie conseguenti all'aggravarsi di patologie pregresse ai polmoni, aveva ottantatre anni.

Quando a metà gennaio ebbe l'ennesima crisi respiratoria, fu subito portata in ospedale, rigorosamente da sola come previsto da protocollo anticovid, e vi rimase per circa una settimana. Successivamente, visto il persistere della patologia nonostante le cure, ne fu deciso il trasferimento in un altro nosocomio dove rimase un'altra settimana, sempre in assoluta solitudine, rinfrancata dalle lunghe videochiamate che faceva con il telefonino a parenti e amici [...]

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Il ragazzo che danzò con il mare (breve estratto)

Post n°2198 pubblicato il 16 Febbraio 2021 da kayfakayfa
 

Sul cartoncino risaltava un giovane re biondo con la fronte cinta da una corona ornata da tre stelle. Sedeva 

Di seguito un breve estratto del mio romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒ edito dalle Edizioni Helicon di cui domenica 14 febbraio è uscita la recensione sul quotidiano La Nazione nella cronaca di Arezzo.

[...] Spostò lo sguardo in un altro punto del prato: strisciando acquattata nell'erba, una volpe si avvicinava minacciosa al passerotto che osservava la madre volare sul ramo. Goffamente l'uccellino prese a saltellare sul campo, allontanandosi quel tanto da lasciare a bocca asciutta il predatore. Innervosita da quell'imprevisto, la volpe agitò la coda, permettendo al passerotto di avvertirne la presenza rapace. Cinguettando, lui cominciò a saltellare nervosamente sull'erba, agitando affannosamente le ali, sotto lo sguardo assassino della volpe sollevatasi sulle zampe per evitare che la preda gli sfuggisse di nuovo. Il suo destino sembrava irrimediabilmente segnato quando, come una saetta, dal cielo in picchiata un falcone si avventò sulla volpe: l'afferrò tra gli artigli e la trascinò con sé per saziare l'appetito dei propri piccoli. [...]

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Raggiolo innevata, una candida poesia

Post n°2197 pubblicato il 13 Febbraio 2021 da kayfakayfa
 

Quando la neve cade, lo fa in silenzio. Una forma di pudore che si addice al  suo candore. Se poi lo fa di notte, nessuno se ne accorge. Solo quando, una volta svegli, si alzano le persiane se ne acquisisce consapevolezza perché si ha la sorpresa di ritrovarsi in uno scenario dove il paesaggio multicolore che fino al giorno prima animava la montagna, ha lasciato spazio a quella tinta uniforma che richiama alla mente le vesti degli angeli, la purezza dei fanciulli, la virtù delle vergini. 

Quando la neve cade, lo fa in silenzio. Una forma di pudore che si addice alla sua sincerità. Se poi lo fa di notte, nessuno se ne accorge. Solo quando, una volta svegli, si alzano le persiane se ne acquisisce consapevolezza perché si ha la sorpresa di ritrovarsi in uno scenario dove il paesaggio multicolore che fino al giorno prima animava la montagna, ha lasciato spazio a quella tinta uniforme che richiama alla mente le vesti degli angeli, la purezza dei fanciulli, la virtù delle vergini. Ed è allora che, guardandoti intorno, hai la sensazione di vivere in una dimensione surreale, dove il tempo sembra essersi fermato e il paradiso trasferitosi in terra.

Osservando il paesaggio immacolato ti sembra di ritrovarti davanti a un foglio di carta su cui una mano d'artista ha cancellato in più punti il disegno che lo ravviva, svelandone la naturale purezza. E allora è come se percepissi la tua anima sussurrare una semplice parola, "casa", perché quello scenario le ricorda la sua patria divina. Quella patria cui, si dice, ritornerà quando avrà concluso il proprio cammino terreno. Ovviamente se si crede nell'esistenza e nell'immortalità dell'anima. Diversamente si resterà ammaliati da quello scenario così come accade quando si ammira un'opera d'arte, magari chiedendosi chi ne sia l'artefice per complimentarsi con lui. [...]

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Breve storia di Eusebio il pescatore

Post n°2196 pubblicato il 12 Febbraio 2021 da kayfakayfa
 

Il seguente racconto fa parte de La Scelta, la racconta di racconti che pubblicai con le Edizioni TracceChiunque avesse conosciuto Eusebio il pescatore ne parlava con devoto rispetto, ammonendo chi lo definiva  

Il seguente racconto fa parte de La Scelta, la racconta di racconti che pubblicai con le Edizioni Tracce

Chiunque avesse conosciuto Eusebio il pescatore ne parlava con devoto rispetto, ammonendo chi lo definiva "un uomo di mare!" che "Eusebio è il mare!"

L'intera esistenza trascorsa a regolare il proprio respiro col flusso e riflusso delle maree, induceva Eusebio ad affermare: "Solo vivendo il mare ci si rende conto che la vita e la morte sono cucite insieme da un esile filo, pronto a spezzarsi in qualunque momento, e senza preavviso!", indicando l'orizzonte lontano.

In quelle parole sussurrate mentre intrecciava le reti o armeggiava intorno a una nassa, non traspariva né tristezza né amarezza. Solo accettazione per un destino segnato ancora prima di nascere.

Eusebio, come ogni uomo di mare, era cosciente della sorte che l'attendeva, ma non se ne preoccupava più del dovuto perché sapeva che "il mare, prima o poi, inghiotte ciò che rese!" [...]

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