LA VOCE DI KAYFA

POLITICA FOGNA, SDEGNO NEL PDL MA...

I rappresentanti del PDL, alias partito dell’amore come lo ha ribattezzato candidamente il suo leader nonché co-fondatore Silvio Berlusconi, sono profondamente offesi perché il Segretario del PD Bersani si è permesso di affermare con berlusconismo la politica regredisce a fogna.

Apriti cielo! Ma come si permette Bersani di umiliare con un simile linguaggio il Presidente del Consiglio, il suo governo, i rappresentanti della maggioranza  e tutti quegli italiani che li hanno votati si chiedono esimi membri del PDL?

È comprensibile che costoro si elevino sdegnati sul piedistallo della pubblica morale per difendere a spada tratta il loro leader, rinfacciando all’avversario l’utilizzo di un linguaggio poco elegante. Stupisce però che questi stessi signori abbiano sempre gettato acqua sul fuoco, sminuendo le vicende, ogniqualvolta era il loro leader Silvio Berlusconi ha utilizzare un linguaggio duro, sboccato nei confronti degli avversari politici e degli elettori del centrosinistra. Giungendo a definirli coglioni, poi ritrattando!

Poiché IL FATTO QUOTIDIANO ha ben documentato le tante offese verbali con cui dal 1995 a oggi Berlusconi ha apostrofato i leader dell’opposizione e i suoi elettori, per quanto mi riguarda mi soffermo invece su quelle indirizzate dal nostro Premier a Rosy Bindi, prima in televisione da Vespa, poi durante un incontro pubblico con un gruppo di studentesse.  In entrambi i casi i portavoce di Berlusconi minimizzarono gli episodi!

Ora che invece è stato Bersani a servirsi di una metafora forte, ma efficace, per sintetizzare la politica del centrodestra, ecco che la “contraerea” del PDL, alias partito dell’amore, si è improvvisamente risvegliata dal torpore moralista per manifestare tutto il proprio risentimento etico nei confronti del linguaggio da “osteria” con cui si è espresso Bersani

E che dire allora del Ministro Bossi che col tricolore ci si voleva pulire il culo, (sue testuali parole!); che durante un comizio a Pontida, levò il medio della mano al cielo, mandando a quel paese l’Inno di Mameli. Per non parlare dell’eurodeputato leghista Matteo Salvini sorpreso a cantare stornelli offensivi contro i napoletani durante una festa della Lega o che propose tram per soli milanesi perché non fossero infastiditi dagli immigrati?

Anche in questi casi ce ne sarebbe da sentirsi moralmente indignati. Soprattutto perché i protagonisti, essendo membri del centrodestra berlusconiano, con i loro atteggiamenti osceni screditano non solo se stessi ma chiunque appartenga a quello schieramento politico o lo sostenga votandolo!

O no?