LA VOCE DI KAYFA

ALTRO CHE LEGITTIMO IMPEDIMENTO, QUI CI VORREBBE IL LEGITTIMO INTERDIMENTO

È comprensibile che la tempestività con cui la Procura di Milano si è mossa, all’indomani della parziale bocciatura del legittimo impedimento da parte della Corte Costituzionale, incriminando per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile il Presidente del Consiglio Italiano Silvio  Berlusconi in relazione alla vicenda di Ruby rubacuori, invitandolo a comparire davanti ai giudici tra il 21 e il 23 gennaio, facesse insorgere e gridare alla giustizia ad orologeria l’intero Pdl. Tuttavia, considerando che il cavaliere è stato inscritto nel registro degli indagati dal 21 dicembre 2010, bisogna dare atto ai Pm di avere avuto il buonsenso, prima di passare all’azione,  di aver atteso per quasi un mese la decisione della Consulta, probabilmente per evitare che anche questa azione legale nei confronti del cavaliere venisse bloccata dalla burocrazia, finendo anch’essa nel limbo della prescrizione come molti dei processi in cui è stato ed è tuttora imputato Berlusconi. Del resto non si dispone un’indagine  con successiva incriminazione di un Presidente del Consiglio se non si possiedono elementi validi che comprovino il reato di cui lo si accusa. Pertanto l’indignazione dei rappresentanti del Pdl  e dei suoi organi di informazione, prassi consolidata in casi del genere, trova il tempo che trova. La realtà dice che la Procura di Milano, per quanto le riguarda, è in possesso di prove schiaccianti nei confronti dei Berlusconi per intraprendere l’azione in corso, tutto il resto sono chiacchiere per soffocare lo scandalo e confondere le idee agli italiani. Del resto molti ricorderanno che all’epoca dello scandalo Noemi l’allora moglie di Berlusconi, oggi ex, Veronica Lario in un’intervista a Repubblica confessò che non poteva più vivere con un uomo che va con le minorenni! Quelle parole anziché indurre in molti alla riflessione costarono alla ex first lady italiana un attacco da parte di Libero che stampò in prima pagina una sua foto a seno nudo risalente all’epoca in cui recitava per denigrarla agli occhi dell’opinione pubblica.  Dopo lo scandalo Noemi seguì quello della escort Patrizia D’Addario che raccontò di aver trascorso una notte col Presidente del Consiglio corredando le sue dichiarazione con delle registrazioni di colloqui privati e telefonici tra Berlusconi e lei prima e dopo il rapporto.
La vicenda di Ruby rubacuori, nome d’arte della neo diciottenne Karima El Mahoroug, che all’epoca dei fatti contestati al Premier era minorenne e per il cui rilascio dopo un fermo da parte della polizia di Milano lo stesso Berlusconi telefonò in questura il 27 maggio del 2010 descrivendola coma la nipote del presidente egiziano Moubarak - da qui anche l’accusa per concussione per il Premier -  si interseca, purtroppo per il cavaliere, come l’ultimo pezzo, quello  mancante ma necessario, per completare un incredibile puzzle che testimonierebbe quanto il Presidente del Consiglio sia preda delle proprie smanie sensuali tanto da non farsi scrupoli di andare a letto con delle minorenni, infrangendo dunque quella stessa legge che lui stesso e il suo governo impongono ai cittadini perché la rispettino.
Meno male che la maggioranza ritirò l’emendamento 1707, con l’intento però di riproporlo dopo accurata revisione, che avrebbe instaurato, e instaurerebbe, nel nostro ordinamento giuridico il reato sessuale di lieve entità sui minori che tutelerebbe i pedofili e chiunque compia atti sessuali con minori. Sai che vergogna sarebbe per il nostro paese, più di quanto già non lo sia, se gli avvocati del Premier tra le linee difensive adottate in questa ennesima e squallida vicenda che vede come Protagonista il Presidente del Consiglio italiano si sarebbero eventualmente avvalsi anche di quell’emendamento?
Visto gli scandali sessuali e i processi in cui è coinvolto il Presidente del Consiglio, nonché l’alto numero, tra rappresentati della maggioranza e dell’opposizione, di inquisiti in Parlamento, sarebbe il caso che, così come qualcuno ha proposto il referendum per abolire il legittimo impedimento che consentirebbe a Berlusconi di astenersi dal comparire davanti ai giudici adducendo quale scusa di dover presenziare a improrogabili impegni di Stato, qualcuno proponesse un referendum per includere nel nostro ordinamento giudiziario il Legittimo Interdimento per precludere l’accesso alle cariche pubbliche a tutti coloro che hanno pendenze in corso con la giustizia o sono stati condannati sia in primo che in secondo grado, almeno fino a quando i reati loro contestati non verranno sconfessati dalle inchieste o dai tribunali con conseguente archiviazione!
Un paese governato da presunti farabutti, mafiosi e pedofili è un paese condannato alla miseria e alla disperazione!!!