LA VOCE DI KAYFA

SANTORO TRASLOCA DALLA RAI A LA SETTE: ENNESIMO AUTOGOL DI BERLUSCONI

In barba alle dinamiche d’impresa che impongono a qualsiasi azienda all’avanguardia, che ha voglia di crescere e affermarsi sul mercato, di dotarsi di strategie e individui produttivi e vincenti a garanzia di un costante aumento di fatturato annuo che la collochi nell’empireo imprenditoriale, la RAI, seppure in maniera consensuale, si è liberata di Michele Santoro e del suo Anno Zero programma tanto inviso al Premier e alla maggioranza di governo.

In barba alle dinamiche di impresa che impongono a qualsiasi azienda di non agire in maniera scriteriata e suicida in modo da favorire la concorrenza, “licenziando” Santoro e il suo Anno Zero che le garantivano sei milioni di spettatori a puntata con un incremento di fatturato pubblicitario annuo, di fatto la RAI ha offerto alla concorrenza, nella fattispecie La Sette con cui dal prossimo anno il giornalista quasi sicuramente inizierà a lavorare, la possibilità di ingaggiare nella propria scuderia un “cavallo” di razza che di sicuro la farà ulteriormente levitare nel panorama televisivo italiano, così come accadde quando Enrico Mentana, estromesso dalla conduzione di Matrix su Canale 5, si dimise da Mediaset  e passò a dirigere il telegiornale dell’emittente di proprietà di TELECOM superando in gradimento il TG UNO e il TG 5 della sera. 

In barba alle dinamiche aziendali che obbligano qualunque azienda a fare indagini di mercato per valutare i gusti e le esigenze della clientela in modo da soddisfarla sempre di più, la RAI, liberandosi di Santoro, ha dimostrato di fregarsene di quei tanti milioni di spettatori che ogni giovedì si sintonizzavano su RAI 2 per godersi lo spettacolo pur di accontentare i capricci di un governo che, incapace di impostare degnamente e seriamente la campagna elettorale delle amministrative appena perse, attribuisce a Santoro e alla sua faziosità la causa della sconfitta invece di farsi un profondo esame di coscienza e recitare il MEA CULPA!

Pur pagando il canone e essendo un assiduo spettatore di Anno Zero, l’allontanamento di Santoro dalla RAI, con conseguente suo passaggio a La Sette, mi fa un immenso piacere: lavorando in un’emittente privata, Michele e il suo staff potranno finalmente fare un programma ancor più libero e fazioso di quanto già non fosse Anno Zero senza dover dar conto ai tanti bacchettoni che, pur di zittirlo, si nascondevano dietro la scusa che, essendo la RAI  un servizio pubblico, con i soldi dei cittadini non si poteva e non si doveva fare un programma antigovernativo che criticasse il Premier e l’esecutivo, come ne esistono in tutti i paesi dove c’è libertà d’informazione, anziché incensarlo giungendo a falsare la realtà.

Forse la RAI e chi le ha “imposto” il “licenziamento di Santoro non si sono resi conto che cacciandolo e offrendolo alla concorrenza lo hanno di fatto messo nella condizione di “nuocere” come non mai al Premier e al suo governo!