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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
Messaggi del 26/03/2015
Egregio Dottor Giampiero Mughini, nutrendo rispetto e simpatia verso la Sua persona, Le confesso che sono rimasto basito nel leggere il suo accorato “sfogo” contro la maratona di Roma apparso su DAGOSPIA. Sono rimasto basito perché da una persona intelligente e amante dello sport - del calcio in particolare - quale Lei è mai mi sarei aspettato simili invettive. Mai da Lei che in un passato recente, e forse tuttora, non disdegnava partecipare ai talk show sportivi, disteguendosi in quel marasma di tuttologi del calcio per aplomb e competenza, ponendosi un gradino al di sopra degli altri. Pur comprendendo il malanimo Suo e di tanti romani che come Lei - probabilmente perché non essendo abituati a camminare, domenica sono stati costretti a doverlo fare per qualche decina, al massimo qualche centinaia, di metri in più rispetto al solito per prendere un mezzo pubblico - non condivido nemmeno una virgola del Suo scritto! Facendo parte anch'io di quella fiumana di gente che domenica ha partecipato alla maratona di Roma, Le assicuro che lungo tutto il percorso che dal centro si articolava verso al periferia per poi rientrare nuovamente nel centro della città, nonostante le pessime condizioni atmosferiche, tante erano le persone assiepate sui bordi delle strade munite di ombrelli e bandierine per incitarci. Potrei raccontarle della signora anziana che nei pressi di un ponte ci applaudiva gridando “bravi, bravi”, solo per il gusto di guardarci passare, alla quale abbiamo risposto a nostra volta “brava” applaudendola; potrei raccontarle dei tanti bambini accompagnati dai genitori che in fila sui marciapiedi allegramente ci “davano il cinque” che non rifiutavamo; potrei raccontarle di quei ragazzi in pantaloncini e scarpette che spingevano i paraplegici in carrozzella per far vivere anche a loro l'entusiasmo che suscita correre una maratona; potrei raccontarle della runner brasiliana e di altri come lei con la webcam posizionata sulla fronte per riprendere mentre correvano tutta la maratona al fine di serbarne un indelebile ricordo; potrei raccontarle delle tante persone ultrasettantenni che in barba alla veneranda età hanno avuto il coraggio di correre la maratona perché correre le fa sentire più che mai vive in quanto dà un senso alla loro vita; potrei raccontarle delle oltre sessantamila persone che, a scapito della pioggia, hanno partecipato alla passeggiata di 5 km regalandosi un'indimenticabile domenica di sport in famiglia. Potrei raccontarle tante cose belle della maratona di domenica scorsa, magari le mie personalissime emozioni. Ma non lo farò perché potrebbe sembrarle che voglia metterla sul romantico per giustificare in maniera sdolcinata i disagi che Le abbiamo arrecato. E allora, seppure per carattere mi è difficile, cercherò di metterla sul piano squisitamente pratico: viste le migliaia di runners in gara domenica, (in totale ottantamila tra partecipanti alla maratona e alla passeggiata), tra cui migliaia di turisti italiani e stranieri, Dottor Mughini, Lei e i tanti romani che inveiscono contro la maratona e noi runners, vi rendete conto dei benefici economici che essa ha apportato nella casse di Roma? A goderne non sono stete solo l'organizzazione e l'amministrazione comunale ma tutto l'indotto: ristoranti, alberghi, negozi, musei etc. Lei auspica di relegare la maratona in una zona isolata della città per non arrecare fastidi a chi la domenica deve recarsi a lavoro o altrove; magari limitare il percorso a un circuito da ripetersi più volte in una zona avulsa dal centro. Dottor Mughini Le sembra questo il modo migliore per attirare turisti? Chi come me ha scelto di partecipare alla maratona di Roma l'ha fatto perché poche città al mondo possono offrire uno scenario monumentale e paesaggistico come quello offerto dalla città eterna. Un conto è correre tra i Fori Imperiali, il Colosseo, Piazza Navona, Via della Conciliazione con la basilica di San Pietro che si erge imperiosa al tuo sguardo – suscitandoti, se sei credente, il bisogno interiore di dire una preghiera mentre corri -, un altro è correre in una zona periferica tra freddi palazzoni di cemento e campagna incolta. Crede che a queste condizioni i turisti accorrerebbero in massa? Dottor Mughini, con tutto il rispetto che nutro verso la Sua persona, sinceramente le Sue critiche mi sembrano fuori luogo. A meno che esse non siano il pretesto per attaccare indirettamente l'amministrazione locale. Se Roma, come Lei giustamente osserva, non ha un sistema metropolitano adeguato in grado di compensare il giorno della gara al blocco della circolazione delle auto e alla limitazione degli autobus e dei tram, come invece avviene a New York, Parigi, Londra, dove la maratona non è solo un evento sportivo ma un vero e proprio business, la colpa non è certo degli organizzatori e dei partecipanti. Con gli scandali che stanno venendo fuori relativi alla costruzione della Linea C, anche questa volta la colpa degli eterni disagi per i cittadini è della corruzione che alberga nel nostro sistema politico/amministrativo, non certo di noi runners. Non le sembra ingiusto attaccare la maratona quando le problematiche da Lei vissute e denunciate nella lettera pubblicata da DAGOSPIA sono da addebitarsi al malaffare che alligna in questo nostro bistrattato paese? Dottor Mughni non me ne voglia, da runner che ha corso, sofferto e chiuso la maratona di Roma con l'entusiasmo di un ragazzino, mi sentivo in dovere di dirle quanto. Distinti saluti.
Vincenzo Giarritiello |
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