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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
Messaggi del 02/08/2015
Post n°1634 pubblicato il 02 Agosto 2015 da kayfakayfa
Come oramai accade di routine in questo nostro disastrato paese dove il vocabolo democrazia è stato del tutto depauperato del proprio nobile significato da una classe politica tra le più discutibili al mondo, la quale da tempo anziché servire i cittadini, dà sempre più l'impressione di arricchirsi sulle loro spalle, è normale che passasse sotto traccia sui mass media la notizia dell'apertura in Sicilia della Via dell'Onestà, la trazzera finanziata con i soldi che i deputati regionali grillini si sono decurtati dallo stipendio per consentire la costruzione in tempi rapidi di una via alternativa al viadotto Himera sull'autostrada A19 che collega Palermo a Catania chiuso dal 10 aprile per il cedimento dei piloni a seguito di una frana iniziata nel 2005 che, seppure fosse stata oggetto di indagini geologiche che ne avevano evidenziato la pericolosità, mai ha indotto la Provincia ha intervenire per prevenire il pericolo del crollo. In meno di 100 giorni dalla frana, con un investimento di 300 mila euro donati dai grillini al comune di Caltavuturo, si è riusciti a rendere transitabile, seppure con i dovuti limiti di sicurezza per via della pendenza che in alcuni punti tocca il 27%, una vecchia mulattiera consentendo di risparmiare circa 40 minuti a chi si deve spostare in auto da un punto all'altro dell'isola. Se una cosa del genere l'avesse fatto un governo in carica, magari quello attuale di Renzi, ci immaginiamo come i grandi giornali e i TG ne avrebbero dato ampio spazio, esaltando l'impegno del governo. Mentre i talk show di informazione avrebbero dedicato una puntata speciale all'evento con in studio e sul posto rappresentanti del governo e della maggioranza che avrebbero fatto a gara per fare passerella al fine di farsi campagna elettorale. Poiché a realizzare ciò è stato il M5S, l'unica vera forza di opposizione in parlamento che finora non ha nessun deputato inquisito in alcuna inchiesta, si ha la sensazione che la notizia sia fatta passare volutamente in sordina, senza meritarsi nemmeno una finestra sulle prime pagine dei giornali e dei telegiornali che l'hanno relegata all'interno, al fine di non fare campagna elettorale a un movimento che, per quanto ne dicano gli addetti ai lavori per i quali sta perdendo consensi, secondo i sondaggi continua a oscillare tra il 25/26% di preferenze se si andasse a votare oggi facendo tremare i partiti di vecchio stampo. A cose fatte la politica ufficiale, quella che ci ha governato negli ultimi 20 e che è l'unica vera responsabile dei del paese e che il cattivo gusto di proporsi come medico dopo aver funto da untore, ha subito cercato di smarcarsi da una situazione per lei alquanto imbarazzante dato che solo domani “si apriranno le buste per l'assegnazione dei lavori per la costruzione della bretella che l'Anas che conta di completare entro novembre” come riferisce Repubblica, sabato 1 agosto 2015 a pag. 21. E nel frattempo non ha omesso di screditare l'opera finanziata e realizzata in Sicilia con i soldi del M5S siciliano mettendone in dubbio la sicurezza attraverso la parole del Ministro della Infrastrutture Graziano Delrio, lo stesso che dichiarò che al sud non si investe in infrastrutture ferroviarie "perché ci sono le rocce" (?) il quale ha affermato “Se fosse stata una buona soluzione, io l'avrei abbracciata subito, senza alcun pregiudizio. Ma secondo noi non ha i requisiti di sicurezza e qualità che meritano le strade pubbliche”. A sostegno dei dubbi di Del Rio è intervenuto l'assessore regionale Giovanni Pizzo che senza mezzi termini ha definito la trazzera “ pista da sci”. Purtroppo le giuste le preoccupazioni della politica ufficiale appaiono contraddittorie considerando che in Italia esiste un sistema marcio radicato in profondità nelle fondamenta della società civile che si regge sulla collusione politico-imprenditoriale il quale per decenni si è alimentato di soldi pubblici appaltando lavori mai completati,; tuttora in fase di completamento dopo oltre 50 anni dall'inizio dei lavori – vedi l'autostrada Salerno/Reggio Calabria vera miniera d'oro per chi campa di tali espedienti –, o addirittura realizzati male, com'è appunto il caso del viadotto crollato sulla A19. Senza contare i tanti disastri idrogeologici che puntualmente si verificano nel paese non appena si scatena la furia degli elementi pluviali. Ci si è dimenticati della città dell'Aquila che a sei anni dal terremoto che la rase al suolo, facendo oltre 300 vittime a causa del cedimento di interi quartieri le cui abitazioni furono costruite con impasto di cemento e sabbia, è tuttora una città fantasma, e delle sue new town volute da Berlusconi all'epoca Presidente del Consiglio edificate con case prefabbricate che fanno acqua da tutte le parti e con i balconi che se ne cadono a pezzi? Ci si è dimenticati dell'alluvione di Genova dello scorso autunno, fotocopia di quella di due anni fa, a sua volta fotocopia delle passate alluvioni verificatesi sempre negli stessi luoghi e con le stesse modalità senza che nessuno intervenisse seriamente per garantire la sicurezza pubblica o vigilasse sui lavori di rafforzamento degli argini, scoprendo che li stava rinforzando con il polistirolo come successe a Carrara sempre nell'autunno dello scorso anno? È giustissimo che a salvaguardia della pubblica sicurezza sulla trazzera di Caltavuturo si facciano con scrupolosità tutti gli accertamenti dovuti. L'importante è che poi la stessa scrupolosità la si adotti anche per valutare l'efficacia e la regolarità di altre opere pubbliche. Inoltre sarebbe il caso che sulla trazzera si vigilasse 24 ore su 24 perché non si può escludere che a “qualcuno” - in Sicilia c'è la mafia, non dimentichiamolo - venga la brillante idea di sabotare la strada, provocando danni alle persone, al fine di farla chiudere in maniera da screditare politicamente il M5S a favore di qualche forza politica collusa con la mafia e assicurarsi un ulteriore appalto da cui attingere altro denaro pubblico alla faccia degli onesti cittadini che pagano le tasse non ricevendo in cambio dallo Stato l'equivalente in servizi come prevede la Costituzione! |
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