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E’ proprio vero: il raduno non si può raccontare. Il raduno bisogna viverlo.
Ciò nonostante, toglietevi subito dalla testa che non ve lo racconterò, perché una minima parte delle emozioni che ho vissuto, devo provare a condividerla con voi, miei fedeli compagni di countdown!!
Il raduno è un concerto di Luciano, assolutamente, ma è anche una festa, in cui si incontrano gli amici e si condivide qualcosa di bello con loro.. insomma: cosa si può desiderare di più?
Sono arrivata a Bologna ieri mattina e, dopo aver convinto l’omino della reception a darmi la stanza ore prima di quanto stabilito dalla politica dell’albergo, ho mollato la valigia in camera, ricevuto un regalo che i miei colleghi, saputone l’esistenza, stanno guardando con estrema concupiscenza, e mi sono diretta verso la Fiera di Bologna, Padiglione 36, luogo deputato per il raduno e per gli incontri!
Giusto per la cronaca, voglio dirvi che a Bologna c’è un clima leggerissimamente caldo, non un caldo normale (al quale siamo anche disabituati!) ma un caldo umido, una roba di quelle che fai appena in tempo ad uscire da un ambiente climatizzato, star fuori quei due/tre secondi, per ritrovarti completamente sudato: son quelle cose che fanno piacere!!
Arrivata alla fiera e trovatami davanti la fila infinita che si dispiegava per tutto il piazzale antistante al padiglione (pensate che c’era gente che era lì da martedì scorso per assicurarsi i primi posti…), ho deciso di consolarmi con il cibo (lì le piadine hanno proprio un altro sapore, c’è poco da fare!!!) e con gli incontri: finalmente Lolay ed io ci siamo ammirate in tutto il reciproco splendore (c’era anche Mirco, che ci è stato anche utile, devo dire!! ) e, dopo averla abbracciata stretta, non l’ho più mollata!! Come per tutti gli altri blog-incontri che ho avuto, è incredibile come io mi trovi benissimo con persone che non sono con me fisicamente, ma che sono parte integrante della mia vita per cui, quando finalmente le incontro, è la cosa più naturale del mondo stare con loro e starci benissimo! E questo discorso, naturalmente, vale anche per le altre ragazze che già avevo incontrato, quindi non mi sono affatto stupita: come dicevo con Lara, mi sembrava di averla vista l’ultima volta il giorno prima, perché è talmente presente nella mia vita, che ne è parte integrante, anche se è lontana, c’è poco da fare!
Tra il pavimento appiccicoso, un bellissimo regalo, l’attesa della Mirty, tante chiacchierechiacchierechiacchiere, un tentativo di ottenere uno sconto comitiva dal baracchino che vendeva le magliette (dove ce ne siamo provate di tutte le taglie, manco fossimo da Zara!!), una spedizione (io più di una!!) in bagno, con un serpentone che faceva la coda, tanto che non credevamo ai nostri occhi, si sono fatte presto le 15.55, ora in cui sono saliti sul palco gli OraZero, band dell’esordio di Luciano, che, con un’acustica ai limiti dell’accettabile (d’altra parte eravamo in un padiglione della fiera, non all’Arena di Verona!!!), ha scaldato subito l’atmosfera con “Bar Mario”, dopodiché, con un’ovazione che, nella migliore tradizione, pensavo avrebbe raso al suolo il Padiglione 36, è apparso Luciano ed ha cantato “El gringo”, canzone poco nota e quasi mai fatta dal vivo, che ci ha subito dato un assaggino di quello che sarebbe successo poi! Quindi Luciano ci ha salutato, dicendo che era stato un piacere (reciproco, garantisco!! ) ed è sceso dal palco, per ricomparire, dopo un po’ di chiacchiere del “maestro di cerimonia” (come l’ha definito lui), con i ClanDestino (l’altra sua band storica) e fare tutto, di filato, senza neanche un attimo di respiro, l’album “Sopravvissuti e sopravviventi”, del quale si celebrava il ventennale dall’uscita, pezzi belli, a volte duri, senz’altro memorabili, alcuni con un gran tiro, altri che ti entrano nell’anima e ti smuovono tutto: bellissimo!!!
Dopo tante emozioni, c’è stata la prima parte delle domande dei fan (sul palco!) a Luciano scelte dalla redazione e, tra una banalità e l’altra, ho sentito quella che gli avrei voluto proporre allo scorso raduno e che non era stata scelta.. ma forse, da una parte, è stato un bene perché, nel caso fossi stata selezionata per salire sul palco e fare la domanda a Luciano, immagino che se la sarebbe dovuta leggere da solo, perché non credo che sarei stata in grado di proferire parola!!!
Quindi ancora musica, con il primo live set di canzoni, suonate con la Banda (un’altra sua band storica), che ha visto momenti di grande emozione, come “Il giorno di dolore che uno ha”, e momenti in cui sono stata certa che quel padiglione l’avremmo tirato giù davvero, come “Sulla mia strada”, “I ragazzi sono in giro” e “Tra palco e realtà”! Dopodiché altro blocco di domande da parte dei fan, durante il quale c’è stato un episodio che vi devo raccontare: è il turno di un ragazzo che fa a Luciano: “Luciano, questa domanda non la devo fare a te, ma ad un’altra persona che è qui, quindi ti chiedo per favore di prestarmi il palco”, Luciano glielo concede volentieri e il tipo dice che la sua domanda la deve fare ad una persona che è tra il pubblico, che ha conosciuto grazie al fan club e tira fuori un classico anello di fidanzamento! Allora Luciano chiede, giustamente, che anche la tipa in questione salga sul palco e lei, tra le lacrime, viene letteralmente catapultata sopra: il tipo si mette in ginocchio e, davanti ad uno sguardo leggerissimamente perplesso di Luciano, chiede a lei: “Mi vuoi sposare?”.. lei continua a piangere come una fontana e, mentre noi, il cinismo fatto persona, ridacchiamo e ci diciamo quanto sarebbe divertente se lei rispondesse “NO!”, alla faccia nostra risponde “Sì!” e lo bacia e lo abbraccia commossa… e Luciano tiene a precisare che poi non se la devono prendere con lui che li ha fatti conoscere!!!
Dopo il momento Beautiful, si passa al secondo (e ultimo, ahimè!) live set di canzoni, suonate con il Gruppo (dite la verità, pensavate che dicessi per l’ennesima volta “la sua band storica”, e invece no, è la sua band attuale!!!) e che rappresenta il gran finale dello spettacolo, del quale devo sottolineare la fantastica “Male non farà”, che mi ha riportato a quando ce la siamo cantata, in teatro, occhi negli occhi:
“Appoggiati a me
che se ci dovesse andar male
cadremo insieme e insieme sapremo cadere
appoggiati a me con la pesantezza del cuore
dai deciditi che male non farà…”
e che è una delle emozioni che conservo gelosamente nel cuore e non dimenticherò mai, finché vivo!!
Naturalmente non può mancare “Il meglio deve ancora venire”, che ce lo dobbiamo ricordare sempre (qualcuno più di altri!! ), ma tranquilli, che ci sono io qui per dire che il meglio deve ancora venire, e si conclude con “Balliamo sul mondo”, che chiude davvero in bellezza.. e, nonostante siamo tutte fisicamente distrutte, con la gambe che non ci reggono più e le mani a tenerci i reni, modello donne incinta, ne vorremmo ancora e ancora e ancora, perché non se ne può mai avere abbastanza!!
E’ stato bello, bello davvero. E, come ha detto Luciano, non importa se sia stato il più bello di sempre, conta solo che è stato proprio bello!
E, come mi faceva notare la Mirty, io vado completamente in estasi quando c’è lui (non che ci fosse bisogno di dirmelo, eh!!) ed è assolutamente vero che l’amore cambia il modo di guardare: l’amore per lui, che mi fa sentire viva e mi regala emozioni uniche, magie per cui val la pena vivere, e quello per alcune persone conosciute qui, che mi scaldano il cuore e che, mi rendo conto, mi fanno guardare la vita diversamente, con più speranza, ottimismo, felicità.. è proprio vero che l’amore chiama amore, credetemi!!
E, degna conclusione di una splendida giornata, è stata la cena in una tipica trattoria di Bologna, con persone preziose e cibo buonissimo (anche se c'è chi critica strenuamente le mie scelte alimentari!! )… e Luciano sempre e comunque nel cuore: grazie davvero, a tutti!
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