Creato da marea14 il 13/02/2007

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Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 13 Novembre 2007 da marea14
 

Myanmar … continua la repressione

“Ritorna alla normalità la situazione nel Myanmar” è il titolo di una notizia di agenzia di oggi che invita alla ripresa del turismo.
Ma solo pochi giorni fa,
Catherine Baber di Amnesty International, aveva affermato che “le prove su arresti arbitrari di massa, presa di ostaggi, sparizioni, percosse e torture ai danni dei detenuti smentiscono senza ombra di dubbio qualsiasi pretesa del governo di Myanmar che la situazione sia tornata alla calma".

Ed oggi Amnesty International ha diffuso in un comunicato la seguente testimonianza dell’attacco al monastero di
Myitkyina.

Intorno alle cinque del pomeriggio del 25 settembre, le autorità hanno tagliato le linee telefoniche. Poco dopo le nove di sera hanno sfondato l’ingresso principale del monastero coi carri armati, come se avessero circondato e stessero assalendo un obiettivo nemico. Alcuni soldati si sono appostati fuori dall’edificio, altri hanno fatto irruzione all’interno.
Non c’erano solo i soldati. Ad aiutarli c’erano i poliziotti e i membri di Swan Arrshin e dell’Usda [formazioni paramilitari filo-governative]. Hanno iniziato a picchiare i monaci. Appena ne incrociavano uno lo pestavano. Ci hanno ordinato di metterci contro il muro, picchiando chi non obbediva.
Diciotto di noi sono riusciti a fuggire attraverso il tetto del monastero e a nascondersi nei dintorni. Solo la mattina dopo abbiamo avuto il coraggio di rientrare. I militari avevano abbandonato l’edificio dopo l’irruzione ma sentivamo ancora dei rumori venire dall’interno. Quando siamo entrati, abbiamo visto la devastazione: porte rotte, sangue sui pavimenti. I monaci che non erano stati portati via si erano riuniti al secondo piano. Io ho continuato a girare… c’era devastazione ovunque.
Poi ho saputo che uno dei monaci arrestati era morto per i pestaggi subiti durante l’interrogatorio. Lo abbiamo saputo il 27 o il 28 settembre, non ricordo il giorno esatto…

  Ascolta il racconto

Il monaco picchiato a morte si chiamava U Thilavantha ed aveva 35 anni (vedi foto precedente).

Prima dell’attacco al monastero di Myitkyina, nel monastero c'erano 142 monaci; oggi ne sono rimasti soltanto 11: tutti gli altri sono stati arrestati oppure sono entrati in clandestinità.

 Ritornata alla normalità la situazione nel Myanmar?
Eppure proprio oggi sono stati arrestati diversi dissidenti, tra cui
Su Su Nway, conosciuta per il suo impegno contro i lavori forzati.
E sempre di oggi è la conferma dell’arresto, avvenuto i primi di novembre, di
 
U Gambira, leader della protesta pacifica di settembre.
Soe Tun, membro di “Generazione 88”, ha dichiarato: “Invece che di gesti di riconciliazione continuiamo ad avere notizie di violenze. Se la giunta vuole la riconciliazione nazionale come dice, deve mettere fine agli arresti”.

Invito tutti a sottoscrivere l’appello di Amnesty International in cui si chiede alle autorità di Myanmar il rilascio immediato di tutte le persone arrestate durante e dopo le manifestazioni di settembre. Si chiedono, inoltre, garanzie sul trattamento dei detenuti e sull’accesso agli avvocati, alle famiglie e alle cure mediche di cui alcuni di loro hanno assolutamente bisogno.

E unisco un mio forte applauso agli
applausi del popolo birmano per i suoi monaci

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>> IL triangolo nero APPELLO su GUARDA FUORI...
Ricevuto in data 16/11/07 @ 14:03
 > Firmate il manifesto "Il Triangolo Nero - Nessun popolo è illegale" < Violenza, propaganda e d...

 
Commenti al Post:
bruno14to
bruno14to il 13/11/07 alle 21:49 via WEB
Ciao, purtroppo i birmani sono stati abbandonati al loro destino. Non hanno reagito i potenti della terra animati dalle solite logiche di business e realpolitik. La repressione è stata violenta e non si ferma ancora. Bel post, splendida serata. Un bacio. Bruno
 
 
marea14
marea14 il 13/11/07 alle 23:21 via WEB
È anche per questo che dobbiamo continuare a camminare al fianco dei monaci e del popolo birmano, seguire con attenzione le notizie che ci vengono centellinate ed aderire alle varie iniziative in loro favore.
Ho letto, poco fa, sul blog Il diario di Nancy che, per il supporto che viene dato dalla Cina alla Giunta birmana, c’è anche una proposta di boicottaggio delle olimpiadi di Pechino 2008.
Come ho già scritto sul blog di bimbadepoca, concordo con questa iniziativa sia perché è importante tenere alta l’attenzione sulla Birmania, sia perché il sostegno della Cina al regime di Myanmar non è il solo motivo valido per questo boicottaggio. Mi riferisco alla pena di morte e al dato terrificante delle esecuzioni. Infatti, delle 1.591 esecuzioni capitali eseguite in tutto il mondo nel 2006, ben 1.010 sono state eseguite in Cina. Esiste, quindi, un problema complessivo di rispetto dei diritti umani e se ci definiamo “civili” dovremmo avere il coraggio civile e politico di approfittare delle olimpiadi del 2008 per porre con fermezza il problema della pena di morte, dei diritti umani e delle responsabilità politiche relative al sostegno a regimi sanguinari. Sì, lo so, sono una inguaribile sognatrice e gli interessi economici in gioco sono troppo forti … ma so anche che soltanto se non si uccidono le speranze di poter vincere una battaglia, è possibile realizzare i sogni.
Per sottoscrivere la propria adesione alla proposta di boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino 2008, cliccare QUI
 
darlinggg
darlinggg il 13/11/07 alle 22:46 via WEB
Il silenzio sulla Birmania è sceso, e la giunta militare ne approfitta per cucire le bocche. L´ultima è quella del leader dell´Alleanza dei monaci U Gambira,il monaco che ha guidato la protesta iniziata a settembre contro il regime che da 45 anni è al potere in Birmania, quello che le ha cambiato il nome in Myanmar.L´arresto risalirebbe al 4 novembre scorso, ma solo dieci giorni dopo la notizia è riuscita a trapelare.Quanti altri finiranno cremati senza che si sappia nulla?
 
 
marea14
marea14 il 13/11/07 alle 23:24 via WEB
Hai perfettamente ragione, perciò trovo che l’invito di Writer a scrivere su questa vicenda per informarci, per non dimenticare e per spezzare la cortina del silenzio, sia un’ottima iniziativa.
Siamo inorriditi da quello che è accaduto, eppure sappiamo ancora molto poco … ma intuiamo perfettamente che una settimana di ritardo per avere la conferma di un arresto (anche se si tratta di un arresto molto importante) è ben poca cosa rispetto alla massa di persone sparite da tempo e di cui non si sa più nulla.
Una storia e tante storie da ricostruire … così come ha cominciato a fare Amnesty con la testimonianza dell’attacco al monastero di Myitkyina. Ci vorrà tempo, molto tempo, anche quando la repressione sarà finita. Perché se pensiamo che sia facile ricostruire gli avvenimenti, se pensiamo che sia facile sapere, allora abbiamo sottovalutato la portata e la tragicità della repressione avvenuta ed in atto.
Repressione avvenuta e che continua ancora oggi, invisibile agli occhi dei media ed agli obiettivi dei fotografi e delle TV ma non meno dolorosa. E quel titolo: “Ritorna alla normalità la situazione nel Myanmar” è quanto di più assurdo abbia letto in proposito.
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 14/11/07 alle 00:12 via WEB
Firmato e domani linko il tuo post!
 
 
marea14
marea14 il 14/11/07 alle 01:12 via WEB
Grazie, mi fa piacere :-)
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 14/11/07 alle 16:57 via WEB
FAtto!
 
     
marea14
marea14 il 14/11/07 alle 19:37 via WEB
Più tardi passerò a leggere :-)
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 14/11/07 alle 23:47 via WEB
bè lo so, tu prima delle 2, le 3 non giri per blog!!! praticamente quando io faccio un concerto per ronf maggiore.... notte donna dal nome di una delle peggiori fiat!! hi hi hi hi hi
 
     
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 01:19 via WEB
E invece sono arrivata prima … :-)
Non pensavo tu fossi così poco romantico … associare il mio nome ad una macchina, dimenticando il fascino del mare …
Ciao, serena notte :-)
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 15/11/07 alle 17:00 via WEB
Piano con le offese!!!! tsk tsk romantico a me!! E se ti associo al mare sarebbe peggio, l'ultima volta che ho fatto un viaggio via mare quando sono ritornato a ge, grosso modo ero più pallido di una mozzarella pallida!! su su non mi si offendi.... buon risveglio (quando leggerei sto commento... hi hi hi hi)
 
     
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 17:58 via WEB
Qui ci vorrebbe una faccina che si rotola dalle risate, tipo questa
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/07 alle 16:50 via WEB
azz che ci fai in rete a quest'ora???? non è prestino per te??? ^__^
 
     
marea14
marea14 il 16/11/07 alle 21:42 via WEB
... a volte succede ... :-)
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/07 alle 23:41 via WEB
Cmq se non fosse per noi di birmania non si parlerebbe più!!!!! a parte questo post nel blog di pino scaccia http://pinoscaccia.splinder.com/post/14521038/I+monaci+tornano+in+strada.+Co Notte (o buon giorno??)
 
     
marea14
marea14 il 17/11/07 alle 02:44 via WEB
È vero che si parla poco ma devo dire che girando in internet mi è capitato di vedere molti blog che ne hanno parlato. Le informazioni sono, invece, difficili da trovare sulla stampa.
Ciao, buona notte :-)
 
giampi1966
giampi1966 il 14/11/07 alle 08:31 via WEB
mENO MALE CHE ESISTONO DEI BLOG COME IL TUO CHE NON DIMENTICANO LE COSE IMPORTANTI, TIPO LA BIRMANIA E IL CASO DE MAGISTRIS. UN SALUTONE
 
 
marea14
marea14 il 14/11/07 alle 15:10 via WEB
Per fortuna siamo in tanti a parlare della Birmania. Ed un ringraziamento particolare lo dobbiamo all’instancabile Writer
 
cuoredigabbiano
cuoredigabbiano il 14/11/07 alle 18:18 via WEB
Un applauso ai monaci birmanni e... mi chiedo verrà il giorno in cui ognuno sarà libero in un paese libero e la violenza, la prepotenza saranno debellate dalla Terra tutta? E' triste la risposta! Ciao marea... grazie per farci riflettere con i tuoi post intelligenti! Maria
 
 
marea14
marea14 il 14/11/07 alle 19:43 via WEB
Maung Maung, Segretario Generale del FTUB (Federation of Trade Union - Burma) ed esponente di spicco della “generazione ‘88”, costretto all’esilio dal 1989, in un incontro a Roma con gli studenti dell’università La Sapienza, avvenuto il 7 novembre, ha affermato che in Birmania la speranza per un futuro migliore è viva
Ed il grande U Gambiera, dopo l’inizio delle manifestazioni in Birmania ha detto: "Non si torna indietro. Conta ben poco se, lungo questo percorso, la vita mia e quelle dei miei colleghi debbono essere sacrificate. Altri calzeranno i nostri sandali"
Se loro, che vivono sulla propria pelle le forme più violente dell’assenza di libertà, credono fermamente che un domani migliore sia possibile, perché non dovrei crederci anche io? Faremo camminare sulle nostre gambe le idee di Falcone, calzeremo i sandali dei monaci birmani … abbiamo tantissime orme da seguire … non si può tornare indietro …
Il tuo sconforto è comprensibile: a volte è anche il mio … ma poi penso a tutti quelli che non si sono risparmiati e capisco che non devo e non posso arrendermi: ho tanti debiti da saldare.
Ciao, grazie a te per la partecipazione :-)
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 15/11/07 alle 01:29 via WEB
E' terribile quello che sta succedendo in Birmania, tra l'altro ci viene fatto vedere soltanto una piccola parte della realtà. Per certi versi la sparizione dei monaci in Birmania mi ricorda i desaparecidos in America latina. Giusto continuare a parlarne, anche se non so effettivamente a cosa potrà servire, anche se facendo un post del genere i commenti abituali diminuiscono visibilmente.
Io continuo ad essere convinta che la strada da seguire sia quella del boicottaggio delle olimpiadi di Pechino, mi rendo conto che ci saranno interessi economici in gioco stratosferici, ma attualmente mi sembra la via da seguire più concreta. Ci sono diverse associazioni che si stanno mobilitando a favore del boicottaggio, in Francia e Spagna il sito reporters sans frontieres, in Italia AsiaNews, in America l'attrice Mia Farrow, ovunque varie associazioni tibetane. Proprio oggi ho trovato un altro sito da cui è possibile firmare la petizione. Ti lascio il link
 
 
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 02:44 via WEB
Sono convinta anche io che noi conosciamo soltanto una piccolissima parte di ciò che sta accadendo in Birmania. Trovare le notizie è difficile. Ed ho trovato interessante anche l’azione condotta avanti da THE HUBE.
Non ho mai pensato che parlarne sul blog potesse incidere sulla realtà della repressione, ma sono convinta che è comunque importante colmare il silenzio e condividere con gli altri le poche notizie che riusciamo a trovare. Per non dimenticare. Per non dimenticare e perché arrivi la nostra solidarietà. La solidarietà non è una parola vuota ed è più importante di quanto non pensiamo per chi la riceve. A volte è vitale. Chi è colpito da sofferenze così gravi non deve sentirsi solo. Mai.
Per me non importa se i commenti diminuiscono: la quantità dei commenti, di per sé, non è un indice rilevante. Io stessa non scrivo niente su molti post interessantissimi o perché vado di corsa, o perché non ho nulla da aggiungere a quanto è stato detto, o perché in quel momento non mi va di scrivere, o perché non trovo le parole adatte. Però leggo e spesso preferisco girare per leggere altri post piuttosto che fermarmi e scrivere.
E come te, sono convinta che l’azione più incisiva potrebbe essere il boicottaggio alle olimpiadi di Pechino. Ti ringrazio del link: ho sottoscritto anche questo appello ed invito tutti a fare altrettanto. Sono pronta ad aderire a tutte le iniziative per questo boicottaggio anche se penso che non si riuscirà a realizzarlo. Non riusciamo a fermare una giornata di campionato (per gli interessi economici sottesi), figuriamoci se si consentirà di fermare le olimpiadi! Ma nonostante questa considerazione, aderisco senza esitazione alla mobilitazione a favore del boicottaggio … anche le utopie possono diventare realtà …
Ciao, serena notte :-)
 
c.bruss
c.bruss il 15/11/07 alle 01:42 via WEB
..............buonanotte bruss
 
 
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 02:46 via WEB
Serena notte anche a te :-)
 
carlofedele
carlofedele il 15/11/07 alle 11:19 via WEB
QUESTA NOTIZIA LA RITENGO ANCORA PIU' INQUIETANTE, LEGGI: L'organizzazione umanitaria Human Rights Watch, nel suo rapporto 'Venduti per essere soldati' denuncia che la giunta militare birmana recluta perfino bambini di dieci anni per servire nell'esercito, sottraendoli con la forza alle famiglie. Per far fronte a tassi elevati di diserzione e una pesante crisi del volontariato - scrive l'Hrw - la giunta autorizza i reclutatori a comperare e vendere bambini per sostituire gli effettivi dell'esercito. "I generali del governo tollerano l'arruolamento di bambini e non puniscono coloro che lo esercitano", sostiene Jo Becker, incaricato della difesa dei diritti dei bambini. "In questa atmosfera i reclutatori militari si dedicano a piacimento al traffico di minori". La raccolta dei futuri piccoli militari si svolge nelle stazioni ferroviarie o di autobus, nelle strade, nelle piazze, con minacce se si rifiutano di seguire chi li recluta. "Alcuni vengono picchiati fino a quando non accettano", si dice nel rapporto. Secondo Hrw migliaia sono i bambini arruolati nell'esercito in questo modo.
 
 
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 17:45 via WEB
Si, lo so, l’avevo già segnalato nel box (in alto a sinistra) dedicato alla solidarietà per la Birmania, ed avevo rimandato, per una maggiore informazione, alla fonte diretta con un link. Sono bambini che non hanno scampo: se tentano di fuggire e vengono catturati, vengono malmenati, imprigionati o obbligati a tornare a combattere. Ma c’è di più. I bambini soldato spesso subiscono sia violenze fisiche che sessuali. E questo è ancora più atroce.
La situazione è tutt’altro che rassicurante Lo stesso inviato dell’ONU, Ibrahim Gambari, anche se ha parlato di “passi in avanti” (forse per salvare la faccia all’ONU che, per i forti interessi esistenti, non riesce a prendere decisioni serie contro il governo birmano), ha ammesso che la situazione non è per nulla stabilizzata non solo perchè Suu Kyi rimane continua a rimanere agli arresti ma anche perchè la giunta è responsabile di nuove violazioni dei diritti umani che segnalano la scarsa volontà di cambiare. Sintomatico, in proposito, è il fatto che l'ambasciatore degli Usa alle Nazioni Unite, Khalizad (o Khalilzad, non ho capito bene come si scrive), ha replicato a Gambari e, riferendosi agli “aspetti positivi” da lui riscontrati, ha affermato: “non vedo un particolare atteggiamento positivo del regime rispetto alla riconciliazione e alla transizione democratica.” … eppure Khalizad non è uno strenuo oppositore dei militari birmani al potere, dal momento che un mese fa ha dichiarato che in Birmania i militari “sono una istituzione nazionale e hanno un ruolo da svolgere nel processo di transizione e anche in quello successivo”. Penso che non possa essere sottovalutata la circostanza che Su Su Nway, nota attivista democratica e membro della LND (Lega Nazionale per la Democrazia), sia stata arrestata dalla polizia proprio mentre il rappresentante delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Paulo Sergio Pinheiro, era impegnato in colloqui con esponenti della giunta militare. Questo ci aiuta a comprendere come, di fatto, il peso dell’ONU sia inesistente e quanto sia stata timida la sua azione fino ad oggi.
Non ricordo più dove ho letto che le mezze misure contro una dittatura equivalgono ad una mezza complicità con quella dittatura.
 
 
cuoredigabbiano
cuoredigabbiano il 17/11/07 alle 08:10 via WEB
E' inquietante... ed è terribile che nessuno faccia qualcosa... già la diplomazia e gli interessi che ai più sono ignoti e fuori da ogni logica umana. Che schifo di mondo abbiamo costruito per i nostri figli????!!
 
   
marea14
marea14 il 17/11/07 alle 20:12 via WEB
“Un Rubino è per sempre. La Democrazia, no” era il titolo molto eloquente di un articolo di due giorni fa di peace reporter …
 
falco58dgl
falco58dgl il 15/11/07 alle 11:48 via WEB
Solo per dirti che ho linkato il tuo post. Se vieni a conoscenza di altri blog che scrivono sulla Birmania (io consulto il motore di ricerca di blog babel ma molti blog non ne fanno parte) per favore segnalamelo. Ciao. W.
 
 
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 17:46 via WEB
Grazie. La tua iniziativa è riuscita a coinvolgere molti blog :-)
 
sneo
sneo il 15/11/07 alle 12:50 via WEB
complimenti a te per il blog...e...ok, non dico cosa penso sltrimenti mi cestineresti il commento perchè troppo volgare nei confronti del governo birmano e di Mastella (lo so, non c'entra niente ma ogni occasione è buona per maltrattarlo ;) un bacio ps. li insulterò nel mio blog
 
 
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 17:54 via WEB
Grazie sneo, sei molto gentile.
Comprendo la tua rabbia: più si cerca di andare a fondo e più ci si rende conto non solo di quanto sia atroce questa repressione, ma anche del fatto che ci sono troppe altre cose terribili di cui si parla troppo poco. Come, per esempio, del fatto che la Birmania è il solo paese al mondo (insieme alla Russia) che continua ad utilizzare le mine anti-uomo.
O come della questione, sollevata dal "The Guardian", delle bambine prostitute (che si trovano nei locali notturni birmani) che hanno come principali clienti gli ufficiali governativi … si stima che ben il 30% di queste bambine sia già diventato sieropositivo.
Alla violenza si aggiunge altra violenza ed all’orrore altro orrore.
Alle dichiarazioni ottimiste di Gambari, fanno tristemente eco le denunce di alcuni monaci birmani che sottolineano il fatto che il rappresentante delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Paulo Sergio Pinheiro, ha visitato solo i luoghi voluti dalla giunta, non ha incontrato né Aung San Suu Kyi (leader dell’opposizione), né U Gambiera (leader delle proteste dei monaci che oggi rischia la pena di morte); per quanto riguarda, poi, la visita al monastero Kyakhat Wine di Bago, “razziato dai soldati”, si afferma che è un falso perchè questo monastero era tra quelli schierati contro le marce dei monaci.
Il tuo riferimento a Mastella, anche se non si può fare un paragone con la situazione in Birmania, non è tanto “fuori tema”. Si pone anche qui, ovviamente in termini diversi, un problema di democrazia, quella democrazia che De Magistris denuncia essere in pericolo.
Ed adesso Mastella vuole citare in giudizio Grillo per aver detto: "La magistratura è stata fermata dalla politica. Una volta, nel 1992, con Falcone e Borsellino si usava il tritolo. Oggi interviene direttamente il ministro della Giustizia". Grillo ha detto solo la verità. Sono cose che abbiamo pensato e detto in molti. Sarebbe il caso di dire, a gran voce, (parafrasando il famosissimo “E adesso ammazzateci tutti): ”E adesso querelateci tutti” Ha, poi, dell’incredibile la dichiarazione di Mastella di voler devolvere alle vittime delle mafie il risarcimento dei danni richiesto … le stesse cose dette da Grillo erano state già dette nei giorni precedenti da diversi familiari di vittime della mafia, a cominciare da Salvatore Borsellino, Rosanna Scopelliti, Sonia Alfano, etc. … e sono state le associazioni antimafia le prime a schierarsi in favore di De Magistris … ma Mastella sembra vivere in un altro mondo …
Non si è fatta attendere, in proposito, una dichiarazione di Paolo Borsellino che oggi ha ricordato quanto da lui scritto in una lettera aperta del 20 settembre scorso: ”Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che da soli combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si è sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano. Oggi non serve più neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava ad arrivare al livello degli 'intoccabili', perché tutto continui a procedere come stabilitò.” Paolo Borsellino ha riaffermato quanto già scritto ed ha aggiunto: ”Se il signor Mastella ritiene di dover querelare per le sue frasi Beppe Grillo, lo prego di fare la stessa cosa anche nei miei confronti, mi potrà così poi devolvere, come familiare di una vittima della mafia, una parte dei proventi che gli deriveranno dalla messa in pratica del suo 'avvertimento'".
 
Guerrino35
Guerrino35 il 15/11/07 alle 14:21 via WEB
Non ho affrontato questo tema convinto che avrebbe pervaso tutti i blog invece sento da falco che non è stato un argomento gettonato. Se ne parlerò il titolo sarà Quando i monaci sono importanti. mi piacerebbe approfondire la loro spiritualità, che non li ha dispensati dall'impegno politico contro la dittatura, mentre i vescovi raccomandavano ai cristiani di stare fuori da queste beghe.
 
 
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 17:55 via WEB
Quando i monaci sono importanti Mi piace questo titolo :-)
Ho ripensato alla frase del monaco U Gambiera: "Non si torna indietro. Conta ben poco se, lungo questo percorso, la vita mia e quelle dei miei colleghi debbono essere sacrificate. Altri calzeranno i nostri sandali" e mi è tornata alla mente una frase di Che Guevara: In qualunque luogo ci soprende la morte che sia la benvenuta, purchè il nostro grido di guerra giunga ad un orecchio ricettivo, e purchè un'altra mano si tenda ad impugnare le nostre armi e altri uomini si apprestino ad intonare canti funebri con il rumore delle mitragliatrici e nuove grida di guerra e di vittoria. Patria o muerte
 
review
review il 15/11/07 alle 15:28 via WEB
Ciao, Mare. Qui trovi le ultime notizie aggiornate al 14/11/2007. Un abbraccio. Nino. *__* http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=10799&size=A
 
 
marea14
marea14 il 15/11/07 alle 17:57 via WEB
Grazie. Asianews è un sito che sta parlando molto della Birmania. Riporto direttamente il link dell’articolo da te indicato, in modo che è possibile arrivarci subito cliccandoci sopra: http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=10799&size=A
Ciao Nino, ricambio l’abbraccio :-)
 
Mario939
Mario939 il 16/11/07 alle 12:10 via WEB
Complimenti per il blog e l'impegno civile dedicato. Buona giornata. Mario. p.s.: Libero si è accorto credo e sei ora su Libero/People.
 
 
marea14
marea14 il 16/11/07 alle 21:41 via WEB
Grazie, sei molto gentile :-)
Libero/People? che cosa è?
Ciao, buona serata :-)
 
bruno14to
bruno14to il 16/11/07 alle 20:29 via WEB
Ciao, buona serata. Grazie per i link. Bruno
 
 
marea14
marea14 il 16/11/07 alle 21:43 via WEB
Grazie a te :-)
Ciao, buona serata :-)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 19/11/07 alle 23:32 via WEB
La gioielleria tiffany ha annunciato che non parteciperà all'asta di pietre preziose in birmania http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=75891
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 19/11/07 alle 23:36 via WEB
Dimenticavo: buona serata (o buon risveglio.. mica ho ancora capito i tuoi orari!) ^__^
 
   
marea14
marea14 il 20/11/07 alle 01:03 via WEB
eh eh ....
 
 
marea14
marea14 il 20/11/07 alle 01:03 via WEB
È vero, ma è anche vero che le pietre preziose birmane arrivano anche altri canali. Ad esempio attraverso la Thailandia dove vengono tagliate e smerciate, oppure attraverso la Svizzera che le taglia e le smercia senza una certificazione che faccia risalire a Myanmar .
In oghni caso, nonostante gli appelli di boicottaggio, in Birmania sono arrivati molti acquirenti provenienti anche dall’Italia.
Oggi i ministri degli esteri dell'Unione Europea hanno adottato nuove sanzioni contro il Myanmar: embargo sulle importazioni di legno, sulle pietre preziose e sui metalli. È stato approvato anche il divieto di esportazione di macchinari per la produzione e la lavorazione di questi prodotti, nonché il divieto di ingresso in Europa per una lista di 375 persone legate alla giunta militare di Rangoon.
E mentre da una parte oggi il ministro degli Esteri di Myanmar ha dichiarato che la Birmania firmerà la Carta Regionale dell’Asean che impegna i Paesi firmatari a rispettare precisi impegni anche in materia di democrazia e di diritti umani, dall’altra continua la repressione: tra gli altri è stato arrestato un famoso cantante rap birmano, G-Tone
 
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