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Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Post n°184 pubblicato il 08 Novembre 2007 da bimbadepoca
 

Come era prevedibile l'attenzione del circo mediatico si è già spostata verso più succulenti bocconi, argomenti di forte impatto nazional popolare da dare in pasto ad un pubblico famelico di notizie fresche e truculente.
E sui monaci color zafferano è quasi sceso il silenzio. La loro sorte e quella dell'intero popolo birmano è stata accantonata. Come se non esistessero più. Dimenticati perché non fanno più notizia.
Ma centinaia di blog in tutto il mondo hanno scelto di rompere il muro del silenzio e dell'indifferenza, continuando a parlarne.
La situazione in Birmania è peggiorata, i monaci sono tornati in piazza nella città di Pakkoku, per adesso non è trapelata nessun'immagine di questa protesta perché i collegamenti internet sono stati nuovamente oscurati dal governo.
Ma nel frattempo il regime militare di Rangoon ha reclutato forzatamente decine di bambini nelle sue fila, così come denuncia un rapporto di Human Rights Watch, pubblicato la scorsa settimana.
Bambini catturati nei villaggi o per strada, picchiati e sottoposti ad ogni genere di abuso.

Bernardo Cervellera, sacerdote di quelli come ce ne sono pochi, e direttore di AsiaNews  racconta “Il fenomeno purtroppo è conosciuto da anni, ma adesso si sta ancor più diffondendo, perché le diserzioni dall’esercito dei soldati adulti stanno aumentando, anche a seguito dalle violenze contro i monaci, che per i birmani sono veri e propri atti sacrileghi. E i bambini-soldato sono solo un aspetto di un fenomeno più generale che caratterizza la Birmania, il ricorso sistematico al lavoro forzato"

Proprio dalle pagine di AsiaNews viene lanciata una proposta apparentemente irrealizzabile , ma che ha, invece, dei precisi precedenti storici (Mosca 1980): Il boicottaggio dei giochi olimpici, che si svolgeranno a Pechino nel 2008.


Come si apprende proprio dalle pagine di AsiaNews, la Cina è il supporto fondamentale della dittatura birmana. Insieme alla giunta militare Pechino ha già varato il progetto di un oleo-gasdotto, la statale PetroChina ha sottoscritto un protocollo di intenti per la fornitura in 30 anni di 6,5 trilioni di piedi cubi di gas dalle acque del Golfo del Bengala. Il Myanmar vende anche legname e pietre preziose, a cui va aggiunto anche il commercio “illecito” di stupefacenti, mentre Pechino in cambio fornisce armi di ogni tipo
La Cina fornisce alla giunta anche una protezione “politica”: il veto di Cina e Russia ha impedito una risoluzione di condanna del Consiglio di Sicurezza Onu per la grave e sistematica violazione dei diritti umani compiuta dalla giunta.

Le Olimpiadi, lo sappiamo tutti, sono un momento di fratellanza tra i popoli, dove anche le nazioni rivali gareggiano in modo leale. Ed è impensabile disputare, una manifestazione di questa portata e con questi contenuti morali, in una nazione come la Cina che non rispetta i più elementari diritti civili.
Le Olimpiadi non possono essere solo l'ennessimo business economico, esistono dei valori che non possono essere calpestati impunemente, ed è per questo che le nazioni unite dovrebbero boicottare Pechino 2008.
La missione dell'ONU è praticamente fallita, l'inviato non è stato ancora ricevuto dal generalissimo Than Shwe. Se la diplomazia non ha ottenuto alcun successo concreto, forse serve la minaccia, da anni la Cina ha investito miliardi e miliardi di dollari nel preparare le Olimpiadi e ci gioca la sua “faccia” a livello mondiale, Bernardo Cervellera spiega «I politici di Pechino sono arroganti. Se vuoi rispetto, devi trattarli a pesci in faccia come sono soliti fare loro. Accarezzarli equivale a mostrarsi debole: ti disprezzano».

Se sei d'accordo con il boicottaggio delle olimpiadi di Pechino firma qui.
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