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Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 23 Luglio 2007 da marea14
 

26 luglio 1992 – 26 luglio 2007
Omaggio a Rita Atria, un’adolescente coraggiosa


L'unica speranza è non arrendersi mai
. Finché giudici come Falcone, Paolo Borsellino e tanti come loro vivranno, non bisogna arrendersi mai, e la giustizia e la verità vivrà contro tutto e tutti. L'unico sistema per eliminare tale piaga è rendere coscienti i ragazzi che vivono tra la mafia che al di fuori c'è un altro mondo fatto di cose semplici, ma belle, di purezza, un mondo dove sei trattato per ciò che sei, non perché sei figlio di questa o di quella persona, o perché hai pagato un pizzo per farti fare quel favore. Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare. Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo.
(Rita Atria)

 Di solito, quando si parla di Paolo Borsellino si parla anche di Giovanni Falcone: due persone legate in modo inscindibile nella vita e nella morte. Ma quando si parla della morte di Borsellino non si può non parlare anche della morte di una coraggiosa ragazzina di 17 anni che aveva deciso di collaborare con la giustizia: Rita Atria.

Nata il 4 settembre 1974 a
Partanna, piccolo paese agricolo nella valle del Belice in provincia di Trapani, in un ambiente strettamente legato alla famiglia mafiosa degli Accardo, nel novembre del 1991, dopo la morte del padre e del fratello (uccisi dalla stessa mafia il 18 novembre 1985 ed il 24 giugno 1991), si ribellò alla concezione omertosa che la circondava e seguì l’esempio della cognata Piera Aiello denunciando il sistema mafioso del suo paese e raccontando tutto quello che sapeva.
All’inizio era animata soprattutto da un sentimento di vendetta per le persone care che le erano venute a mancare, ma presto. con l’aiuto di Paolo Borsellino (che lei affettuosamente chiamava “zio Paolo”), il desiderio di vendetta si è trasformato in profondo e tenace desiderio di giustizia.
Lo “zio Paolo” … era per quella ragazzina estremamente sensibile, cocciuta e determinata come un secondo padre … si fidava solo di lui e si affidava completamente a lui. Rita non aveva un buon rapporto con i funzionari dell’Alto Commissariato (che la trattavano male perché era figlia e sorella di mafiosi) e solo Borsellino riusciva a farla sentire protetta, anche quando, dopo aver subito minacce, è stata trasferita a Roma con una nuova identità.
Additata dai paesani come amica degli sbirri … ripudiata dalla madre che è arrivata anche a minacciarla di morte per aver tradito l’onore della famiglia … respinta dalla sorella che si rifiutava anche di vederla, Rita è rimasta completamente sola con la sua voglia di giustizia e con le sue paure.
 Una solitudine resa ancora più drammatica dalla sofferenza provata nel venire a conoscenza delle pesanti responsabilità del padre e del fatto che suo fratello aveva realizzato affari con gli assassini di suo padre … è facile immaginare che dentro di lei si sarà scatenata una tempesta di enormi contraddizioni in cui era terribilmente difficile orientarsi … giorni durissimi, giorni infernali …
Una solitudine troppo grande per la sua giovane età, una solitudine che Borsellino, con il suo affetto, la sua carica umana ed il suo sorriso ha cercato di colmare, facendole capire fino in fondo l’importanza dei collaboratori di giustizia … con lui trovava sempre un clima sereno ed affettuoso … Borsellino era il suo unico conforto.

Dotata di una spiccata intelligenza, ha capito subito quale era la situazione della lotta contro la mafia: “Se domandi protezione, te la danno, ma ti accorgi che non hanno mezzi per rassicurare la tua incolumità, manca personale, mancano macchine blindate, mancano le leggi che ti assicurino che nessuno scoprirà dove sei. Non possono darti un'altra identità, scappi dalla mafia che ha tutto ciò che vuole, per rifugiarti nella giustizia che non ha le armi per lottare.
Ed aveva ben chiaro anche che la lotta contro la mafia comincia con la coerenza del nostro agire quotidiano: “
Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combarrete la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi”.

La strage di via D’Amelio la sconvolse a tal punto da farle crollare il mondo addosso. Non si sentì più protetta. Disse subito alla cognata Piera Aiello (con la quale divideva l’appartamento a Roma)  che era finito tutto e che per loro non c’era più scampo.
Il 26 luglio 1992, esattamente una settimana dalla morte dello “zio Paolo”, dopo aver scritto “
Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi ma io senza di te sono morta
”, si è tolta la vita lanciandosi dal settimo piano di via Amelia.

Riferendosi al suo suicidio, don Luigi Ciotti ha detto: “Non ci ha lasciato l'abbandono, ma ci ha indicato la strada dell'impegno. Ricordarla significa continuare a lottare e non ci demoralizza sapere che magari qui, poco lontano da noi sono tornati ad esserci quei mafiosi di cui lei parlava”.

Sono trascorsi quindici anni dalla sua morte, ma nella mia mente risuonano ancora le sue parole:
L’unica speranza è non arrendersi mai … Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo”. 

___________________________________________


Rita Atria verrà ricordata: 

il 23 luglio a Roma alle ore 11.00 in Viale Amelia, alle ore 17.30 in Piazza del Campidoglio ed alle ore 21.30 presso la libreria Rinascita in Viale Agosta n. 32.
il
25 luglio a Valderice
alle ore 21.00 presso l’Anfiteatro San Barnaba.
il
26 luglio a Partanna di Trapani
 alle ore 10.30 (raduno al cimitero)
il
26 luglio a Palermo alle 
ore 18.00 presso il Centro sociale “G. Vitale”, Zen 2.
il
26 luglio a Rieti alle ore 17.30 presso la Sede della Provincia di Rieti (Sala Consiglio provinciale) in via Salaria n. 3.

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Commenti al Post:
animafioca
animafioca il 23/07/07 alle 15:30 via WEB
ricordare è speranza ciao maria
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 18:14 via WEB
E la speranza non ha confini … :-)
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 23/07/07 alle 16:22 via WEB
Ricordavo la triste storia di Rita Atria, mi colpì molto il fatto che la madre non andò nemmeno ai suoi funerali. Una cultura mafiosa così radicata le impediva di perdonare e capire sua figlia, per lei resterà per sempre una rinnegata che aveva parlato agli sbirri, da non meritare nemmeno l'ultimo saluto. Voglio sperare che almeno nella solitudine della sua casa abbia pianto quella figlia che in pubblico aveva ripudiato. Perché se la mafia riesce a cancellare l'amore di una madre, allora non c'è più speranza...
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 18:15 via WEB
È vero, non è andata neanche ai funerali. Non solo. Diversi mesi dopo la morte si è recata al cimitero ed ha spaccato, con un martello, il marmo e la fotografia della tomba della figlia. La madre: vittima e carnefice … vittima della paura e di un sistema in cui esisteva solo violenza e carnefice della figlia che a questa violenza si era ribellata e che aveva rifiutato codici e convenzioni di un mondo mafioso. A Rita mancava molto sua madre e Borsellino provò anche a convincere Giovanna Cannova a stare vicino alla figlia ma non ci riuscì. Per lei era più facile dire che Piera Aiello aveva plagiato sua figlia … e quello che pensava in cuor suo, quando era sola con sé stessa, a nessuno è dato saperlo. Possiamo, però, immaginare la solitudine, la tristezza ed il bisogno di affetto di Rita.
Al funerale parteciparono pochissime persone. Ma da Palermo arrivarono dodici donne che portavano sul petto un adesivo giallo: erano le “donne del digiuno” che facevano lo sciopero della fame in segno di protesta per l’assassinio di Falcone e Borsellino. Sono state loro a portare la bara di Rita. E sono state loro a contestare il parroco (don Calogero Russo) che impostò l’omelia sul fatto che il suicidio è un peccato e sulla “depressione” di Rita … “Rita non ha peccato, ha parlato” urlarono.
Ancora adesso, mentre scrivo sulla presenza delle “donne del digiuno” provo commozione perché significa che Rita Atria, anche con la morte ha saputo comunicare speranza, nonostante l’assenza dell’amore di sua madre.
La mafia è molto forte perché, come hai evidenziato tu, riesce a cancellare anche l’amore di una madre. Ma è impossibile dimenticare la forza di una diciassettenne che combatte da sola fino alla fine, fino a quando le sue forze glielo consentono, senza ritornare mai sui suoi passi. Come è impossibile dimenticare le sue parole: ”Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare. Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo”
 
Remedios.Mcr
Remedios.Mcr il 23/07/07 alle 20:03 via WEB
Non sapevo questa storia... Grazie, Marea! E grazie anche a Rita: Non la dimenticherò. Bacio
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 20:43 via WEB
Allora vuol dire che questo mio post è servito a qualcosa … mi fa molto piacere :-)
Un bacione :-)
 
whisperblue
whisperblue il 23/07/07 alle 20:20 via WEB
Ciao Marea, hai fatto bene a ricordare Rita. Ciao da un siciliano
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 20:43 via WEB
Sono tante le belle e grandi persone che avete avuto (e che avete) in Sicilia. Bisogna esserne fieri, molto fieri …
 
cuoredigabbiano
cuoredigabbiano il 23/07/07 alle 21:54 via WEB
Sai non ricordavo questa storia... E' triste sapere che accadono queste cose, ma esse devono saper indicare soprattutto ai giovani la strada da seguire... una strada difficile, lunga, rischiosa ma che un giorno porterà laggiù dove la luce spegne la paura. Sempre interessante leggerti, marea. Grazie. Maria
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 23:55 via WEB
La storia della lotta alla mafia è fatta di persone note e meno note, da persone illustri e da gente comune: tutti eroi che non dobbiamo dimenticare e che devono far parte della nostra memoria perché da loro possiamo imparare molto.
È con loro ed attraverso loro che un giorno potremo arrivare, come dici tu, “laggiù dove la luce spegne la paura” …
Grazie a te per la tua sensibilità e la tua partecipazione :-)
 
giampi1966
giampi1966 il 23/07/07 alle 22:12 via WEB
Grazie carissima, ho colmato un groso vuoto nella mia cultura, lo considero un grosso vuoto perchè la figura di questa ragazza è di primordine. Purtroppo si allunga sempre di più la lista degli eroi caduti nella lotta contro la mafia e contro i segreti di stato (le cose sono in molti casi collegate) e mi rendo conto che la società civile non può pagare con altri eroi, siamo forse arrivati alla rassegnazione? Speriamo di no, la mafia come tutte le storie umane avrà prima o poi una fine, speriamo il più presto possibile. Un abbraccio
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 23:56 via WEB
No, non abbiamo bisogno di altri eroi. La lista è già fin troppo lunga … troppo è il sangue che è stato versato … troppe le vite sacrificate.
Non credo che ci sia rassegnazione. C’è, però, la consapevolezza che lo Stato è assente anche quando fa finta di essere presente e che la politica è sempre più arrogante e collusa.
Questa sera, RAI Tre ha trasmesso un documentario “In un altro paese” (tratto dal libro del giornalista statunitense Alexander Stille "Cadaveri eccellenti"): una ricostruzione storica della mafia in Sicilia e del suo rapporto con la politica. Un documentario fatto molto bene e senza peli sulla lingua. Erano tutte cose che conoscevo, ma vedermele sbattere in faccia ancora una volta ha accresciuto la mia rabbia e, nello stesso tempo, mi ha lasciato un senso di sgomento. Il primo pensiero è stato “non ce la faremo mai a sconfiggere la mafia perché anche la politica non ce lo permetterà” ma poi ho ripensato a tutti quelli che hanno perso la vita per darci un futuro diverso, alle migliaia di persone che hanno protestato inferocite a Palermo dopo l’assassinio di Borsellino, alle numerose realtà che tra enormi difficoltà oggi operano nel mezzogiorno (e non solo nel mezzogiorno), ai familiari delle vittime ed ho capito ancora una volta che non possiamo arrenderci. Falcone e Borsellino ci hanno dimostrato che non è una lotta impossibile …
Ciao, serena notte :-)
 
ondadgl5
ondadgl5 il 23/07/07 alle 23:28 via WEB
grazie...ora so qualcosa in più...per desiderare che presto finisca e cominci un mondo ..degno di un arcobaleno...ciao
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 23:58 via WEB
Un mondo degno di un arcobaleno … bellissima frase :-) me lo auguro anche io che inizi presto :-)
Ciao, serena notte :-)
 
bruno14to
bruno14to il 23/07/07 alle 23:45 via WEB
Ciao, grazie per aver ricordato con la solita sensibilità la vicenda di Rita. Splendida serata.
 
 
marea14
marea14 il 23/07/07 alle 23:58 via WEB
Grazie a te per esserti soffermato sulle vicende di Rita :-)
Ciao, serena notte :-)
 
snoopy68
snoopy68 il 24/07/07 alle 00:01 via WEB
Hai ricordato una persona straordinaria ed una vicenda che io, colpevolmente, avevo del tutto cancellato dalla mia memoria, grazie per questo, Adalberto
 
 
marea14
marea14 il 24/07/07 alle 00:43 via WEB
Il problema è che le vittime di mafia sono moltissime e la nostra mente non ce la fa a ricordarle tutte. Confesso che di molte vittime io non conosco neanche la storia né il nome …
Concordo con te: Rita Atria è una persona straordinaria.
Ciao, serena notte :-)
 
swala_simba
swala_simba il 24/07/07 alle 00:36 via WEB
grazie per avermi permesso, col tuo passaggio, di conoscere il tuo blog... Se non ti spiace, vorrei inserirlo tra i miei "cancelli" per raggiungerlo più agevolmente. Grazie e notte serena. Un sorriso
 
 
marea14
marea14 il 24/07/07 alle 00:44 via WEB
Non mi dispiace affatto. Al contrario, mi fa molto piacere :-)
Grazie a te e serena notte :-)
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 24/07/07 alle 07:28 via WEB
Grazie, come al solito, marea.
 
 
marea14
marea14 il 24/07/07 alle 14:12 via WEB
Grazie a te per aver condiviso con noi questa pagina dedicata a Rita :-)
 
suresh.06
suresh.06 il 24/07/07 alle 11:19 via WEB
Mi trovo sempre in difficoltà a parlare di mafia. E’ per me qualcosa che sfugge e difficile da commentare. L’unica certezza che ho, è che la mafia è potere, e si nutre del potere politico centrale. Questo si è imparato da Falcone e Borsellino, questa è stata la loro lezione. Una lezione presto dimenticata da quelle stesse istituzioni che dovrebbero tenerla viva. Ricordo perfettamente il coraggio di Rita Atria e la fine della sua breve vita. Fu un fatto che mi colpì molto. Ciao.
 
 
marea14
marea14 il 24/07/07 alle 14:12 via WEB
Lo so che ci sono molte persone che si trovano in difficoltà a parlare di mafia. Questo succede perché l’informazione ne parla troppo poco, come se fosse un problema del tutto secondario.
E, invece, le mafie sono onnipresenti e sempre più potenti: condizionano la politica, condizionano gli esiti delle elezioni, condizionano l’economia, condizionano l’ambiente … condizionano la nostra vita, sia se viviamo nel meridione (dove il fenomeno è più evidente e si tocca con mano), sia se viviamo nelle altre regioni italiane.
Pesantissime sono le responsabilità della politica (connivente) e dell’informazione (“distratta”).
Ogni anno si parla di Falcone e Borsellino, si esprime orrore e sdegno, li si definisce eroi … ma la nostra memori ha dimenticato che Falcone e Borsellino, con le indagini per il maxiprocesso, avevano, per la prima volta in Italia, messo in ginocchio la mafia e stavano arrivando al nodo più importante: il rapporto tra mafia e politica … per la prima volta si era sulla giusta strada per sconfiggere la mafia. Il giornalista americano Alexander Stille, nel documentario “In un altro paese”, trasmesso ieri sera su RAI Tre (e tratto da un libro di Stille), ha affermato: “In un altro paese gli artefici di una tale vittoria sarebbero stati considerati un patrimonio nazionale. Dopo aver vinto la prima battaglia a Palermo, ci si sarebbe aspettato che Falcone e i suoi colleghi fossero messi nelle condizioni di vincere la guerra. Invece in Italia avvenne proprio il contrario”.
Molto significativa è la lettera che salvatore Borsellino, fratello di Paolo, ha scritto subito dopo la messa in onda di questo documentario. La riporto qui integralmente:

In tanti, dopo aver visto il documentario di Stille su Rai 3 mi hanno detto di non aver saputo trattenere le lacrime.
Ma è ora di smettere di piangere per Paolo, è ora di finirla con le commemorazioni, fatte spesso da chi ha contribuito a farlo morire, è l’ora invece di dimenticare le lacrime, è l’ora di lottare per Paolo, lottare fino alla fine delle nostre forze, fino a che Paolo e i suoi ragazzi non saranno vendicati e gridare, gridare, gridare finché avremo voce per pretendere la verità, costringere a ricordare chi non ricorda.
Dove sono le migliaia di persone che cacciarono e presero a schiaffi i politici che, scacciati dai funerali di Paolo, avevano osato andare nella Cattedrale di Palermo, davanti alle bare dei ragazzi morti insieme a lui, a fingere cordoglio e disputarsi i posti più in vista nei banchi della chiesa?
Quella classe politica si è rimescolata ma è ancora tutta di nuovo al suo posto e ha in mano ancora più salde le leve del potere. E l’alternativa che abbiamo oggi è solo quella di cadere in mano a quelli che forse con gli assassini di Paolo hanno stretto un patto per prendere a loro volta il potere.
Dove sono le migliaia di giovani, di gente di tutte le età, che ai funerali di Paolo continuavano a gridare il suo nome, Paolo, Paolo, Paolo e costrinsero i politici che avevano permesso quella strage a stare lontani dalla sua bara anche quando lo andammo a seppellire?
Ricordi il Presidente del Consiglio e ricordino tutti i politici che guidare l’Italia non è gestire un tesoretto, disquisire su scalini e scaloni, o azzuffarsi sugli interventi nelle missioni all’estero, e dimenticare che i veri problemi sono nel nostro stesso paese, in un Sud abbandonato alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta, senza rendersi conto che questo cancro è ormai risalito, attraverso i capitali di cui può disporre, fino ad inquinare tutto il paese e la nostra stessa economia.
Ricordate, soprattutto voi giovani, che non ci può essere una repubblica, non ci può essere una democrazia fondata sul sangue, fondata sui ricatti incrociati legati alla sparizione di un’agenda rossa e delle memorie di un computer e a quello che può esserci scritto o registrato.
Ricordate che non basta cambiare nome ad un partito e poi, nel discorso programmatico del suo capo in pectore non sentire neanche pronunciare la parola mafia, come se questa veramente non esistesse più, come se non fosse più un problema, quando è più potente e forte di prima ed ha inquinato ormai tutti gli strati del potere.
Ricordate che non basta cambiare il numero d’ordine di una repubblica, seconda, terza o quarta, perché le cose cambino veramente se prima non si spazza via tutta una classe politica che ci ha ridotto in questo stato.
Ricordate, soprattutto voi giovani, che il futuro è vostro e che ve lo stanno rubando.
(Salvatore Borsellino)
 
legs_68
legs_68 il 24/07/07 alle 18:08 via WEB
se ognuno di noi prova a cambiare...grazie, pat
 
 
marea14
marea14 il 24/07/07 alle 20:28 via WEB
Dobbiamo provarci … tutti … insieme …
 
cateviola
cateviola il 24/07/07 alle 19:45 via WEB
non riesco a scordare il volto e la voce di Caponnetto "è tutto finito"
 
 
marea14
marea14 il 24/07/07 alle 20:29 via WEB
È stato solo un momento di grande sconforto. Certamente, però, era consapevole che la perdita era enorme e che la battaglia contro la mafia sarebbe stata più dura e più difficile. Probabilmente aveva capito che la politica avrebbe fatto di tutto per contrastare la vittoria conseguita da Falcone e Borsellino sulla mafia. E così è stato. E ppure, nonostante questo, più tardi Caponnetto ha scritto “non è vero che è tutto finito”.
Grande nonno Nino! Anche lui, fino alla fine dei suoi giorni ha voluto trasmettere fiducia e speranza … ed invitarci a non arrenderci, non arrendendosi.
 
carlofedele
carlofedele il 24/07/07 alle 23:28 via WEB
Eccezionale... confesso che ricordavo a malapena il fatto ma mi si è accesa la lampadina con questo post ! Ti ringrazio perchè hai citato una persona "comune" che proprio in quanto tale TUTTI hanno dimenticata. Ed invece è una pietra miliare nella storia dell'antimafia. Marea, grazie, grazie ancora. Credo che questa ragazza non vada vista come una che si è arresa solo perchè ha volontariamente interrotta la sua esistenza. Anzi, quel gesto voleva significare "spronare"... Quanti di noi lo hanno capito ?
 
 
marea14
marea14 il 25/07/07 alle 00:01 via WEB
Hai colto perfettamente il senso della vita e delle parole di Rita. Un esempio eccezionale se si pensa alla sua giovanissima età.
Ciao, serena notte :-)
 
benvenutodgl100
benvenutodgl100 il 25/07/07 alle 07:22 via WEB
Grazie a Rita a Peppino Impastato, a tutte quelle persone che con coraggio hanno sacrificato la propria vita per donarci la speranza di un mondo migliore.Un bacio, Ba.
 
 
marea14
marea14 il 25/07/07 alle 17:53 via WEB
Sì, dobbiamo loro molto
buon pomeriggio :-)
 
Guerrino35
Guerrino35 il 26/07/07 alle 15:53 via WEB
come sempre un grazie affettuoso perchè ci ricordi quelli che tentano di dimenticare o di nascondere. ciao
 
 
marea14
marea14 il 28/07/07 alle 01:04 via WEB
Come sempre sei molto gentile. Grazie :-).
Ciao, serena notte :-)
 
brubus1
brubus1 il 26/07/07 alle 19:22 via WEB
Ciò che hai postato è la storia di un personaggio di cui non sapevo. Ed è la storia di una ragazzina coraggiosa che ha creduto nei suoi valori, quei valori che l'hanno accompagnata fino al drastico suicidio. Sono contati sulle dita persone che farebbero quello che ha fatto lei come combattere la mafia. Ed ha scritto parole pesanti ma allo stesso tempo sagge e vere. Quando uno si esula dal vivere, dalle abitudini e dagli atteggiamenti vigliacchi e mafiosi di molti cittadini, sa di poter contare solo sulle proprie forze e speranze. Sono personaggi idealisti ed anticonformisti che io apprezzo molto per la loro buona fede e il relativo coraggio che portano dentro non facendosi macchiare dalle convinzioni spesso sbagliate della propria comunità. Ma siccome sono un sognatore e vorrei vedere realizzata la vera libertà e giustizia avrei voluto che questa macabra vicenda avesse avuto un'altra fine. Ti ammiro marea.
 
 
marea14
marea14 il 28/07/07 alle 01:05 via WEB
Come dicevo a Remedios, se questo post ha contribuito a far conoscere Rita, allora vuol dire che è servito a qualcosa e che ha avuto un senso scriverlo.
Concordo con te: Rita ha scritto cose molto sagge ed importanti, straordinarie se si considera la sua giovane età.
Non c’è niente da ammirare in me ma molto in alcune persone che mi piace ricordare, di tanto in tanto, nei miei post.
Ciao, serena notte :-)
 
kikka90_littlegirl
kikka90_littlegirl il 27/07/07 alle 16:25 via WEB
ciao! sono kikka90 (in internet, se posso, vado in maniera anonima) e ti volevo lasciare la mia traccia. Guardo con stima e ammirazione questa ragazza che ha avuto il coraggio di denunciare tutto, di rinunciare e "disonorare" la famiglia. Guardo a lei ora come un modello: non so se avrei la forza di fare lo stesso io. Se mi rispondi, commenta sul mio blog... difficilmente ripasso dove ho commentato! un beso
 
 
marea14
marea14 il 28/07/07 alle 01:05 via WEB
Benvenuta su questo blog, kikka :-)
Hai ragione: Rita è un grande esempio per tutti noi.
Passerò a vedere il tuo blog.
Ciao, serena notte :-)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 02/08/07 alle 18:47 via WEB
già è vero, lei si uccise pochi giorni dopo la morte di borsellino, eppure non se ne parla quasi mai, anzi mi rammarico di non averlo fatto manco io.... http://blog.libero.it/JigenDaisuke/3010610.html
 
 
marea14
marea14 il 02/08/07 alle 23:15 via WEB
Il problema è che le vittime di mafia sono tante ... troppe ... ed è impossibile riuscire a ricordarle tutte.
Spesso, purtroppo, capita anche a me di "dimenticarle".
Benvenuto su questo blog e buona serata :-)
 
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