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UN VOLTO PER L'ETERNITA'Molto più che un ornamento, la maschera funeraria di Tutankhamon era un potente talismano che, con le sue formule magiche, permetteva al faraone di rinascere come dio nell'Aldilà. Creata per il faraone che morì intorno al 1323 a.C. e rinvenuta nella sua tomba nella Valle dei Re, è conservata nel Museo Egizio de Il Cairo. Misura: 54 cm di altezza, 39,9 cm di larghezza e 11 kg di peso. Materiale: oro battuto con incisioni in cornalina, lapislazzuli, amazzonite, quarzo, ossidiana, porcellana e vetro. La maschera funeraria aveva la funzione di proteggere i bendaggi della testa della mummia ed era il ricordo idealizzato dei lineamenti che il defunto aveva in vita. Nacque come evoluzione degli strati di gesso che coprivano il defunto mummificato ai tempi del Regno Antico. Nel Nuovo Regno acquisirono proporzioni più eleganti e naturali e furono magnificamente decorate: in questo periodo è datata la maschera di Tutankhamon.
Il ritratto, sebbene idealizzato, mostra gli occhi a mandorla e la bocca carnosa (1) che furono i tratti caratteristici del Re. Il sovrano appare con gli occhi aperti (2) il che significa che si trova nel pieno possesso dei suoi sensi, in una rappresentazione di carattere magico in relazione con il passaggio alla vita dell'oltretomba. L'oro (3) e i lapislazzuli (4) utilizzati nella maschera erano, per gli egizi, il materiale di cui erano fatti la carne e i capelli degli dei: con essi il re morto assumeva l'aspetto del Sole, Ra, che ogni notte vince le forze dell'oscurità per rinascere. Sulle spalle e sulla schiena (5) venne scritto un testo magico riferito alle diverse parti del corpo e della maschera e al loro collegamento con diverse divinità. Il testo che serviva per proteggere il corpo del re e permettere la sua esistenza rinnovata nell'Aldilà, corrisponde al capitolo 151 del Libro dei Morti.
"Salve, bel viso, dotato di vista, fatto da Ptah-Sokar, disposto da Anubi [...] il viso più bello tra gli dei! Il tuo occhio destro è la barca della notte, il tuo occhio sinistro è la barca del giorno, le tue sopracciglia sono l'Enneade, il tuo cranio è Anubi, la tua nuca è Horus, la tua corona è Thot, la tua treccia è quella di Ptah-Sokar. [...] Prendi la buona strada di Horus, signore degli uomini!"
Le parti del corpo del monarca vengono identificate con le grandi divinità (come quelle che formano l'Enneade, creatrice dell'universo). Grazie allo straordinario potere che in questo modo acquisirà, il re vincerà gli ostacoli che gli si presenteranno durante il suo viaggio nell'inframondo, fino alla sua rinascita divina.
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