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« Il significato sociale d...I MALI DEI FARAONI »

UN VOLTO PER L'ETERNITA'

Post n°63 pubblicato il 23 Agosto 2011 da OsirideDioDeiMorti2
 

Molto più che un ornamento, la maschera funeraria

di Tutankhamon era un potente talismano che,

con le sue formule magiche, permetteva al

faraone di rinascere come dio nell'Aldilà.

Creata per il faraone che morì intorno al

1323 a.C. e rinvenuta nella sua tomba nella

Valle dei Re, è conservata nel Museo

Egizio de Il Cairo.

Misura: 54 cm di altezza,

39,9 cm di larghezza e

11 kg di peso.

Materiale: oro battuto con incisioni in

cornalina, lapislazzuli, amazzonite,

quarzo, ossidiana, porcellana e vetro.

 La maschera funeraria aveva la funzione di

proteggere i bendaggi della testa della mummia ed

era il ricordo idealizzato dei lineamenti che il

defunto aveva in vita. Nacque come evoluzione degli

strati di gesso che coprivano il defunto mummificato

ai tempi del Regno Antico. Nel Nuovo Regno

acquisirono proporzioni più eleganti e naturali e

furono magnificamente decorate: in questo

periodo è datata la maschera di Tutankhamon.

 

Il ritratto, sebbene idealizzato, mostra gli occhi

a mandorla e la bocca carnosa (1) che furono i

tratti caratteristici del Re.

Il sovrano appare con gli occhi aperti (2) il che

significa che si trova nel pieno possesso dei suoi

sensi, in una rappresentazione di carattere

magico in relazione con il passaggio alla

vita dell'oltretomba.

L'oro (3) e i lapislazzuli (4) utilizzati nella

maschera erano, per gli egizi, il materiale

di cui erano fatti la carne e i capelli degli dei:

con essi il re morto assumeva l'aspetto del Sole,

Ra, che ogni notte vince le forze dell'oscurità

per rinascere. Sulle spalle e sulla schiena (5)

venne scritto un testo magico riferito alle diverse

parti del corpo e della maschera e al loro

collegamento con diverse divinità.

Il testo che serviva per proteggere il corpo

del re e permettere la sua esistenza rinnovata

nell'Aldilà, corrisponde al capitolo

151 del Libro dei Morti.

 

"Salve, bel viso, dotato di vista, fatto

da Ptah-Sokar, disposto da Anubi [...]

il viso più bello tra gli dei! Il tuo occhio

destro è la barca della notte, il tuo occhio

sinistro è la barca del giorno, le tue

sopracciglia sono l'Enneade, il tuo

cranio è Anubi, la tua nuca è Horus,

la tua corona è Thot, la tua treccia

è quella di Ptah-Sokar. [...]

Prendi la buona strada di Horus,

signore degli uomini!"

 

Le parti del corpo del monarca vengono

identificate con le grandi divinità (come quelle

che formano l'Enneade, creatrice dell'universo).

Grazie allo straordinario potere che in questo

modo acquisirà, il re vincerà gli ostacoli che

gli si presenteranno durante il suo viaggio

nell'inframondo, fino alla sua rinascita divina.

 

 

 

 
 
 
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