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« Cenni sulle dinastie dei... | Akhenaton e Nefertiti » |
Con l'eccezione di Cleopatra, nessun sovrano dell'Antico
Egitto ha fatto scorrere dalle penne di storici, archeologi,
moralisti un fiume di inchiostro maggiore di quanto abbia
fatto il faraone Akhenaton, il quale per un breve periodo
durante il quattordicesimo secolo a.C. governò quasi la
metà del mondo civilizzato. Non è difficile vedere il motivo
di tutto questo vivo interesse. Lo storico si trova spesso
imbarazzato a delineare la personalità del sovrano sotto
le bardature del potere, dell'uomo sotto l'aspetto divino.
Raramente il faraone viene rappresentato con le sue
debolezze umane. Nelle espressioni ufficiali egli è più
grande della vita stessa, egli è semplicemente la
personificazione della regalità: soltanto la carica ha
un'individualità e il temporaneo possessore di essa è
foggiato sempre secondo lo stesso modello.
Nel caso di Akhenaton però si nota un allontanamento
dalla consuetudine. Qui abbiamo un faraone che
apparentemente ruppe con le tradizioni sacrosante di
un millennio e mezzo e che si mostra come un essere umano
nel cerchio intimo della famiglia, mentre fa saltellare le
figliolette sulle ginocchia o mentre bacia la moglie.
Qui abbiamo un sovrano che non ha l'aspetto dell'eroe
conquistatore di statura gigantesca che massacra i nemici
dell'Egitto o dell'indifferente re divino che si rivolge a una
delle molte divinità come al proprio eguale. Questi è un poeta
al quale viene attribuito il merito di aver scritto inni per il suo
dio che anticipano i salmi di Davide e che introdusse uno stile
d'arte nuovo e vitale, di propria concezione, col quale poter
esprimere nuove idee. Ma soprattutto abbiamo un coraggioso
innovatore che abbandonò la religione dei multiformi dei
dell'Antico Egitto col loro aspetto umano o animale per
sostituirla con l'austero monoteismo di un simbolo astratto.
C'è poco da meravigliarsi che una figura così originale e
rivoluzionaria abbia suscitato l'interesse degli studiosi; fin
dalla prima scoperta della sua caratteristica immagine incisa
sulle pareti delle tombe egli è stato l'oggetto di molti interrogativi
e di molte congetture.
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