Creato da: picciro il 19/07/2010
La vita è quello che ci capita mentre noi siamo intenti a fare...altro..vita..passione..Gli amori fortunati iniziano sempre rispettandosi come amici sinceri e quelli privilegiati si completano con le passioni..
 


 

  

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao..

 

 

ciao bel fiore, quale immensa gioia
sentirti , non mi stancherò MAI di dirlo,
sei la cosa ( scusa se uso questo aggettivo )
più bella che mi sia capitata
negli ultimi anni, credimi non sto mentendo.
hai tutte le qualità x piacere
ad un uomo e ... :-)
non so se avrei il coraggio di dirti
ti voglio bene se dovessimo vederci ma
la cosa certa che demanderei alle mie labbra
x dirtelo..sempre ammesso che non
ti dia fastidio.
tengo troppo a te x farti del male e
mancarti di rispetto..sai come son fatto..
un tantino grullo eh eh eh
ora vado altrimenti non smetto più
ad essere mieloso..ma sappi che sei nel mio
cuore e pensieri..giusto o sbagliato
che sia non lo so, ma so che è Stupendo...
baci little flower...

 

le onde accarezzano 
la tua pelle, mentre
le stelle silenziose
baciano le tue labbra
frementi di passione.
Io osservo in silenzio
invidiando la loro
sfrontatezza,  unica
consolazione è guardare
la luna e dirti tvb...


 

Trovata nel web

Vorrei baciar la bocca tua
per sentire se è vero che hai
il profumo della
rosa di maggio.
Vorrei accarezzare
dove nasce la vita
e sentire il  sospiro
perderesi nel silenzio
della notte.
Vorrei che il profumo
dei tuoi seni
inebrino la mia mente,
per dire ancora una volta
ti voglio bene "..


 

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Ed è sempe amore..

Post n°2607 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da picciro

Attendendo San Valentino: «Nel giorno del ricordo ma per rimanere innamorati sempre nello scorrere del tempo, sottraendolo all'abitudine, per mantenere sempre viva la fiamma dell'amore...»

 

E' sempre amore...


Intavolo monologhi
del cuore
rimanendo sospesa
e attendo
tra il sorriso tuo
e l'alba del giorno nostro
carezzando l'ombra
che lasci
tra soffici guanciali.
Aggiungo aria nuova al tempo
sottraendola all'abitudine
disegnando arabeschi
di nuvole e fiato
mentre raccolgo
 l'eco della tua voce
che rompe le schiuse di rose
rubando l'effluvio
e me lo doni
ancora..

by picciro

Buon sabato amici miei..vi stringo in un affettuoso abbraccio...rosa

 
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E gli occhi nella luce..

Post n°2606 pubblicato il 26 Gennaio 2016 da picciro
Foto di picciro

 

 

Sei...
Intermittenza stellare
ad illuminare
il buio che dirada.
Albedine
sfolgorio acceso
nel massimo rifrangersi di luce
e baci il giorno.
Bianco bagliore
denso di promesse
e languidi presagi
infuocando
il quotidiano vivere.
E danzano colori
nell'intreccio
dell'inquietudine assolata
paga la muta certezza
di un desiderare
e mi contagi...

 
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La pazzia e il genio di una donna: Alda Merini

Post n°2605 pubblicato il 17 Gennaio 2016 da picciro

                                                            

"Ho la sensazione di durare troppo,
di non riuscire a spegnermi:
come tutti i vecchi, le mie radici stentano a mollare la terra.
Ma del resto, dico spesso a tutti che, quella croce
senza giustizia che è stato il mio manicomio
non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita".
(la pazza della porta accanto)

Il mio incontro con questa donna...
uno sbigottimento profondo..
era come entrare dentro il labirinto di  un animo
dall'aridità profonda eppur proficuo..
un filo teso quell'animo..
che scalfiva, graffiava l'asfalto di una vita
bagnato di pianto e di percorsi scomodi, tutti in salita.

Lei..l'operaia dei pensieri..

che ramazzava su cocci di bottiglie rotte
e sassi impolverati. Non sapevo nulla di lei!
Capitò come un fulmine a ciel sereno
in una notte stellata umida di caldo.
Ero in giro
passeggiavo sulla rete e poi, il grande incontro.
Ne nacque un ardente desiderio di permeare
il mistero avvolgente di quell'anima, amante della vita.
Come a me era parsa
attraverso il "goccia a goccia" delle sue parole su me...
alacremente, la smania mi pose in cammino
e la incontrai, sulle pagine di un diario sgangherato
e dilianato dagli accadimenti della vita.

Un volto, con scavata dentro una diversità sconvolgente.
Capelli in disordine, come fu il suo interiore...
Un'accurata sciatteria di chi crede
che nella vita c'è di meglio, di chi vuole
e deve andare oltre l'esteriorità.
Questo pare dicami il suo volto!
La sigaretta tra le dita che fuma i suoi giorni
tossendo su una vita grama.
Unghie laccate, di rosso..imperfette
ecco la foto di quell'anima..
che ha quasi dimenticato l'inquietudine e il male dentro..
che l'ha rosa e resa quello che è stata.
Come quella polvere che è stato il suo cammino.

Da  un testo autobiografico
dell'l'autunno del 2004 di Alda leggo che:

Nata a Milano il 21 marzo del 1931...
e il suo racconto narra degli orrori della guerra
fino alla distruzione della casa ad opera
di un bombardamento inglese.
Mentre la casa cadeva in macerie,
lei faceva da ostetrica alla mamma che stava partorendo
e aveva solo 12 anni!
Si rifugiarono, lei e la sua famiglia, a Vercelli,
ospiti di una zia che aveva un amico contadino
che li condusse in un cascinale,
una specie di stalla e dove rimasero per tre anni.
In quel periodo Alda,
ovviamente, non potè andare a scuola
mentre andava a lavorare nelle risaie, badava al fratellino,
aiutando la madre nelle faccende domestiche.
Frequentava molto l'oratorio..era una brava bambina !
Era molto cattolica, profondamente moralista
allevata da genitori seri, pedanti e pesanti
in fatto di morale.
Mentre continuo a leggere il suo racconto..
resto molto perplessa quando parla
del suo rapporto con Dio.
"Non lo so se credo in Dio,
credo in un Dio crudele che  mi ha creato,
non è essere cattolici questo ?
Perchè..Dio non è così ?
Tutti abbiamo un dio, un idoletto..
ma proprio il Dio specifico che ha creato tutto,
lo si immagina solo..con la barba, vecchio, un po' cattivo,
un Dio crudele che ha creato persone deformi,
senza fortuna.
Credo nella crudeltà di Dio..
non penso siano idee blasfeme !!!

 

La Chiesa non mi ha mai condannata.
 Anzi..il mio Magnificat è stato esaltato
perchè ho presentato una Madonna semplice,
come è davvero lei davanti allo stupore dell'Annunciazione,
che non accetta sino in fondo perchè lei ha San Giuseppe !
Ho pregato sempre da bambina, andavo sempre in chiesa,
sentivo sette, otto, dieci messe al giorno,
mi piaceva, però non ci vado più dal tempo del manicomio.
Ho trovato una tale falsità nella Chiesa di allora,
in manicomio vedevo le ragazze che venivano stuprate
e dicevano di loro che erano matte.
Stuprate anche da preti, allora mi sono incazzata davvero !
La Chiesa è dura con le donne..da sempre."

Finita la guerra, Alda torna con la sua famiglia a Milano,
arrivandoci a piedi,
poveri puzzolenti di fame, con un solo fagotto,
sistemandosi abusivamente in un locale.
Anche la sorella si ricongiunge a loro..
lei era stata con i fascisti e con i tedeschi,
per i quali si alzava la gonna per lasciarsi ammirare..
mandandoli in visibilio !
I tedeschi le davano dei soldi
e così lei si guadagnava il pane.
Della sorella Alda dice che era bellissima !
In quello stanzone stavano accampati con delle reti..
Alda decise di andare col primo venuto
per trovare un posto dove andare a dormire..
e così a diciotto anni si sposa con Ettore Carniti,
zio di Pierre Carniti il sindacalista.
Ma anche Ettore era povero, non aveva un lavoro,
andava dai suoi per mangiare un piatto di minestra.
Dopo, presero una panetteria
affibiandole il soprannome di "fornaretta".
Da Ettore ebbe 4 figlie..

* * *

 GENESI

Vorrei un figlio da te che sia una spada
lucente, come un grido di alta grazia,
che sia pietra, che sia novello Adamo,
lievito del mio sangue e che risolva
più quietamente questa nostra sete.
Ah, se t'amo, lo grido ad ogni vento
gemmando fiori da ogni stanco ramo
e fiorita son tutta e d'ogni velo
vo scerpando il mio lutto
perché genesi sei della mia carne.
Ma il mio cuore, trafitto dall'amore
ha desiderio di mondarsi vivo.
E perciò dammi un figlio delicato,
un bellissimo, vergine viticcio
da allacciare al mio tronco, e tu, possente
olmo, tu padre ricco d'ogni forza pura
mieterai liete ombre alle mie luci.

 


Le figlie dicono di lei:

Una donna che ha amato profondamente nostro padre,
Ettore Carniti, un uomo geloso, un gran lavoratore,
ma un uomo poco incline a capire
e a condividere la passione per la poesia di nostra madre.
Ettore era un uomo semplice, concreto,
indifferente agli interessi culturali di nostra madre.
Era una scrittrice lei,
già dall’età di 15 anni scriveva le sue poesie,
e anche se vivevamo in una condizione di povertà
e pativamo spesso la fame,
nostra madre perseguiva i suoi sogni.

 

 

 

 
Le figlie vivono con lei fino all'età di 7 anni,
quando dopo una lite tra genitori,
vengono allontanate e mandate in istituto.
E' questo il periodo in cui, per Alda,
si aprono le porte del manicomio
in un peregrinare di internamenti
mentre le figlie vengono date in affido.
Quale la causa dei suoi problemi psichici ?
Il suo immenso amore !
Si..quell'amore per il marito che,
una notte, tornò a casa dopo essersi ubriacato
con gli amici e aver speso tutti i soldi.
Quella notte Alda
gli scaraventò contro una sedia mandandolo in ospedale.
Alda soffriva molto a causa
dei continui maltrattamenti del marito
quando era ubriaco,
ma lei lo amava e coltivava la vana illusione di cambiarlo !
Questa sua sofferenza la segnerà per tutta la vita
e l'esperienza dell'ospedale psichiatrico di Milano
provoca in lei quel buco nero nel quale Alda..
smette di scrivere.
In questo periodo si accavalano
momenti concessi per il rientro in famiglia
ma che tuttavia si accorciano sempre più
perchè nel suo ambiente familiare,
la depressione si fa più profonda..
ma questo non gli impedisce di concepire le altre due figlie.
Poi nel 1972 esce dal manicomio,
alternando periodi di salute e di malattia,
con sporadici rientri in manicomio e fino al 1979,
anno che segna il suo definitivo rientro a casa
e l'inizio del suo racconto di vita,
sugli  orrori e torture dell'internamento.

Nel 1983 muore il marito,
Alda rimane da sola e ancora debole psichicamente.
La sua situazione economica è precaria per cui,
è costtretta ad affitare una camera ad un amico pittore,
Michele Pierri,
che diviene profondo estimatore delle sue poesie.
Dopo il consolidamneto della loro amicizia,
nonostante 30 anni di differenza,
Alda decide di sposarlo con il solo rito religioso,
trasferendosi a Taranto.
Ma è questo un periodo di calma apparente in quanto,
aggravatosi lo stato di salute di Michele,
i figli di quest'ultimo, contrari al loro matrimonio,
fanno di tutto per allontanare Alda,
la quale cade nuovamente preda dello stato depressivo,
provando nuovamente gli orrori dell'internamento
ma questa volta, nell'ospedale di Taranto.

* * * 

Quando ci mettevano il cappio al collo
e ci buttavano sulle brandine nude
insieme a cocci immondi di bottiglie
per favorire l'autoannientamento,
allora sulle fronti madide
compariva il sudore degli orti sacri,
degli orti maledetti degli ulivi.
Quando gli infermieri bastardi
ci sollevavano le gonne putride
e ghignavano, ghignavano verde,
era in quel momento preciso
che volevamo la lapidazione.
Quando venivamo inchiodati in un cesso
per esser sottoposti alla Cerletti,
era in quel momento che la Gestapo vinceva
e i nostri maledettissimi corpi
non osavano sferrare pugni a destra e a manca
per la resurrezione degli uomini…

Finalmente, nel 1986, il rientro a Milano,
sulle rive del suo amato Naviglio e riprende a scrivere,
ricucendo i rapporti con i vecchi amici.
Ha inizio la fecondità artistica di Alda,
con pubblicazioni, interventi pubblici,
assegnazioni di premi letterari
e una laurea ad honoris causa dell'università di Messina.
E' in questo periodo che Alda
ritrova la serenità a lungo cercata,
nel tentativo di domare la sua vicenda esistenziale,
la sua fragilità emotiva messa a dura prova dal manicomio
e dalle ombre che popolano la sua mente.
Ma tutto questo non intacca lo stile di vita della donna,
nè i soldi, nè il successo,
la fanno desistere dal vivere come una clochard,
nella casa sui Navigli, in un passato sepolto
sotto mille oggetti accumulati nel tempo,
tra libri, quadri, fotografie,
un rifugio, nella foschia dei Navigli,
per artisti, barboni, squattrinati che le facevano visita.

Il primo novembre 2009, Alda si spegne.

Alle sue figlie, avute e cresciute da altri, lei raccomanda:
"Non dite che siete le figlie di Alda Merini. Quella pazza !".
Ma le figlie le rispondevano:
"Tu sei la nostra mamma e basta..
e non ci vergogniamo di te !"
E questo..la commuoveva...

(Scorre nel video,
una delle più belle poesie d'amore di Alda Merini)

* * *

A volte Dio..
uccide gli amanti
perchè non vuole essere superato in amore...

Alda:
"..io, la vita l'ho goduta tutta,
a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio.
Io la vita l'ho goduta tutta
perchè mi piace anche l'inferno della vita..
e la vita..è spesso un inferno..
per me la vita è stata bella..perchè l'ho pagata cara !"

Credo che
alla cattiveria d'esser nata con ombre e fantasmi dentro,
egregiamente lei abbia intrapreso una strada di riscatto,
in quella sofferenza fatta a poesia..
ho intravisto i rami contorti di quell'anima,
sperimentandone la profonda deteriorata bellezza..
un gusto di rara intensità..arricchente,
come una consapevolezza che giunge, firma indelebile..
sull'ineluttabilità della vita..
su cui a volte..si ha la capacità d'agire..
basta volere..e tutto diviene ..potere !!!



La nostra avventura insieme...
.su questo sconosciuto pianeta di Donna..
ma noto a molti di noi..è terminata...
E' stata bella..non prevedevo..
ma ci speravo dal profondo del mio cuore...
Un grazie sentito, profondo, immenso a voi..
che avete condiviso con me
questa esperienza del cuore e nel cuore..
cogliendo il messaggio di speranza..
che si fa presente al nostro presente..
Nulla è perduto..se a dirigerci è..
l'amore..per quel sogno...
chiamato vita...
degno d'essere vissuto..
questa la traccia di vita di Alda..
che la lasciato ai posteri..
son felice d'averla colta
e condivisa con voi!!
Sempre grata..la vostra..
rosa

 

 
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E mi ritrovo..

Post n°2604 pubblicato il 08 Gennaio 2016 da picciro

 


 E MI  RITROVO..

 

E in quelle stradine
sconosciuti anfratti
aspri sentieri inesplorati
mi perdo...
e il senso del tempo si fa
respiro
scorgendo le origini.
Come principio di ogni cosa
anima volante
mi calo
sfiorando il mare del profondo...
e mi ritrovo
spoglia del nulla
mentre la totalità stordisce
rimbombando
dinanzi al tempo
che sa di pazzia.
Il cuore freme
nella lenta danza ascensionale
nel tocco speciale della carezza
data alle nuvole
coronando il sogno del pensiero.
Nel mentre
s’adorna la sera
e l'incontro delle stelle con la luna
primordiale...
rinnova il rito dell'esistenza.

by rosa

 
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In attesa della Befana....

Post n°2603 pubblicato il 03 Gennaio 2016 da picciro

Una Befana..estemporanea!!

 

 

by rosa

 
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