la sete verde

e la differenza scompare

WALLACE STEVENS

MONDO SENZA PECULIARITA'

Il giorno è grande e forte
ma suo padre era forte e adesso giace
nella povertà della polvere.

Nulla potrebbe essere più silente di come
la luna va verso la notte.
Ma ciò che era sua madre ritorna e piange sul suo petto.

La rossa maturità delle foglie rotonde è gonfia
delle spezie della rossa estate.
Ma quella che egli amava è fredda alla sua carezza.

Cosa serve che la terra sia giustificata,
che sia completa, che sia una conclusione,
che sia in sé sufficiente?

La stessa terra è l'umanità...
Lui è figlio inumano e lei,
lei, è la madre fatale, che lui non conosce.

Lei è il giorno, il cammino della luna
fra le spezie incantate e talvolta
anche lui è umano e la differenza scompare

e la povertà della polvere, il peso sul suo petto,
la donna astiosa, il luogo senza senso,
diventano un essere singolo, certo e vero.

versi tratti da WALLACE STEVENS - LE POESIE -
a cura di Massimo Bacigalupo, dalle pagine
dalle 786 a 789, MERIDIANO Mondadori, 2015

TOBIAS

Nemmeno riesco a mettere in parole il tesoro di STEVENS. In questo momento è un pugno al petto, e una gardenia appuntata al taschino.

ROBERTA

non ci si abitua,
perché si rinasce
ogni giorno.

GIAN

Post nota

L'universo ha un cuore.
Su di lui l'usura
rovescia silenzio di libri.
Attesa desiderata
sine gravitate
per risolvere l'enigma vitale
appeso suciglia di stelle.
Oggi diritto e rovescio
domani rovescio e dritto.
Dirittorovescio
e osì sia.

SEVERAL 

rivedo me stessa a 10 anni davanti agli altissimi scaffali
pieni di libri della biblioteca,
in quel preciso istante seppi che non sarei mai stata sola

DAUNFIORE

e i giorni diventano gravidi di altri giorni...
speranza e polvere, un sogno circolare,
una fame che nutre ma scava,
una sete che non disseta...
tutto si sedimenta e crea nuovo spazio.

WOODENSHIP

Se ne percepisce che non c'è angolo di separazione
tra la terra e l'uomo: terra terra insiste l'uno sull'altra,
alla fine giacendosi l'uno nell'altra.
Tutta qui la forza dei lombi,
come anche quella del sisma: un'eruzione che dà inizio a nuove differenze
per sostanziare indifferibili similitudini.

JE_EST_UN_AUTRE

E' proprio la condizione umana,
che ci spinge inevitabilmente
verso questa irrequietudine.
Non abbiamo scampo.
Se non forse i pazzi,
o gli ubriachi.
O i poeti, chissà.

fuck nota

sono le cose che non so, quelle che nemmeno riesco ad immaginare,
ad attrarmi.
nella loro invisibilità che è mia cecità, attirano l'attenzione in modo magnetico,
per certi versi devoto.
detesto questa curiosità, questa piega caratteriale.
tutti i libri letti, tutte le esperienze che continuo ad accumulare
non producono la sazietà che agogno.
la sazietà di cosa, mi chiedo.
coi criteri della ragione riconosco l'inutilità di questa spinta,
la sua tossicità.
è tra certi versi che trovo risposta al mio bisogno di pienezza,
nel momento in cui ammetto che a vivere non ci si abitua.