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la sete verde

"Avete 'n vo' li fior' e la verdura | e ciò che luce od è bello a vedere; | risplende più che sol vostra figura: | chi vo' non vede, ma' non po' valere." Guido Cavalcanti

 

 

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l'oltremusica in spazio e tempo

Post n°403 pubblicato il 20 Febbraio 2020 da bluaquilegia

 

NINA CASSIAN
L'OLTREMUSICA

Dissimile dal fumo che mi accarezza i bronchi
senza però ferirli -
la tua presenza penetra
nella mia prigione,
o uomo a lungo atteso,
o mio torturatore, benvenuto!

Ero libera nell'aria
libera nell'acqua e nel fuoco.
Adesso uccidimi ma con dolcezza,
tienimi tra le braccia per un attimo
poi lascia che io cada a terra
- o mi sollevi come fumo.

Chiami il mio nome. Urli il mio nome
come se volessi
inciderlo nella carne del secondo,
pur se il secondo è scarnificato.
è una minuscola convenzione
avvolta da un'altra più grande
e il mio nome - una convenzione anch'esso.
Più che urlare il mio nome
è meglio che urli per chiedere aiuto
e io assuma chissà che forma,
quella di un "gorilla" femmina,
di un impiegato del Soccorso marino,
di un'ostinata
duratura idea.


Invadendo il mio spazio e il mio tempo
mi costringi a guardarmi intorno

come una madre che ha perso il suo bambino.
Ma no: è la mia sorte a cercarmi con gli occhi
persa come sono
in infanzia e senilità.

Quanto alla dimensione che chiamiamo "musica"
- intervalli, diesis, bemolle,
indicazioni come "accelerando", "diminuendo",
specie come "morbidezza", come sopravvivremo noi
in una terra di tale divina in-certitudine?


Come ne La plus que lente
le mie acque frenetiche
viaggiano sinuose, "rubato", verso di te
in tormento e delizia...
Avrò vissuto prima d'ora
tale improbabile osmosi?
Mi sarò mai dissolta nelle vene dell'altro?
Sono una donatrice di sangue?
E se lo sono perché all'improvviso ho deviato
svegliandomi disorientata
senza indizio, senza indirizzo, senza mappa?
E perché dovevi arrivare tu
a mettermi di nuovo sulla strada giusta?
I miracoli indossano abiti sobri
ai matrimoni
e ai funerali.

Rien va plus
doveva essere questo il ritornello dei miei ultimi anni.
Non lo è stato.
Vado a dormire e mi sveglio abbracciata
e irrorata dalla linfa sotterranea del desiderio virile.
Ma non solo questo:
Sono l'eletta del suo tardivo amore,
sono la preda del suo ringiovanire,
mi perdo in un miracolo schiacciante
non mite come meriterei al crepuscolo...
Da obliate profondità sale invincibile
la protesta del tempo:
"Ti amo," grido all'estraneo "con te voglio condividere
la vita e la morte e "l'oltremusica"!".
E l'estraneo, in una lingua straniera, mi ripete parole.



Mi consegnerei a lui,
all'uomo di bassa statura, dai capelli bianchi,
colui che accarezza i miei seni appassiti
- se il dubbio non mi accompagnasse come un grifo
dalla pelliccia arruffata e i canini feroci,
se il mio labbro inferiore non abbandonasse la bocca,
se il mio gemito (di voluttà o dolore)
non suonasse tanto discorde
in questa fin de siècle che coincide con la mia.

E' la notte dei dubbi, al Capo di Cattiva Speranza.
Quidquid tentabat dicere versus erat
ma oggi, solo respirando, una melodia en dehors
mi circonda le labbra...
... o è una mosca che ronza attorno a un cadavere?

Perché non entro con dignità nel regno minerale?



straordinari versi tratti da
-C'E' MODO E MODO DI SPARIRE
ADELPHI EDITORE, Milano - 2013
le pagine ... 210-215

 

WILLIAM MERRITT CHASE, DOROTHY, 1906

 

 






LISA GERRARD e PIETER BOURKE
SHADOW MAGNET










GIAN

Post epimetea
Il poeta nella notte ondeggia con la sua poesia
e incoccia il suo lume.
Il poeta nella quiete
fluttua nei suoi versi
e trova la melodia eterna.
Sbriciola il pensiero
e lo ricompone nell'essere intero.




WOODENSHIP

Chè, a toccarcisi la testa a mane, ci pare di riviverci
anche un amore, in quel gesto che rassetta capelli, sogni... con una riga in più al confine con la tempia.
Così ci pare anche l'amore:"Mi sarò mai dissolta nelle vene dell'altro?"Al mattino può capitarci, doppiato
"Capo di Cattiva Speranza.".
Senza nemmeno più chiedercelo se ci ronza dentro o ci gira intorno "mosca"







epimetea

l'effimera consapevolezza di esistere
altalena tra bellezza e disperazione,
inopponibili.
la linea media, cui si  creda stabilita
la tranquillità della salvezza, 
vige pura, per la legge dell'illusione.
splendono le sconosciute leggi universali,
negli sforzi di relatività, stringhe e quanti.
una supernova, alfabeto segreto.

 
 
 
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