la sete verde

dentro ai nostri giorni, e oltre

MARK STRAND
LA VITA ININTERROTTA

Che dire delle case del quartiere inondate
di luce d'argento,
dei bambini accucciati tra i cespugli,
che scrutano gli adulti in cerca di segni di resa,
segni che i piaceri irregolari dello spostarsi
da un giorno all'altro,
del tenersi a galla sui marosi del dovere,
hanno terminato il loro corso? O, genitori, confessate
ai vostri piccoli che la notte è lontana lontana
e il vostro gusto per il mondano aumenta; dite loro
che la vostra adorazione per le faccende domestiche è solo all'inizio;
descrivete lo splendore di badili e rastelli, scope e strofinacci;
dite che ci sarà sempre da cucinare e da pulire,
che una cosa tira l'altra , e questa un'altra ancora;
spiegate che vivete tra due tenebre enormi, la prima
che ha fine, la seconda no, che la fortuna suprema
è essere nati, che vivete in una nebulosità
di ore d giorni, mesi e anni, e credete
che abbia significato, nonostante lo sporadico spavento
che provi che siete esistiti. Dite ai bambini di rientrare in casa,
che continuate a cercare una cosa che avete perso - un nome,
un album di famiglia caduto dalla propria irrilevanza
in un'altra, un pezzo di buio che avrebbe potuto appartenervi,
che non conoscete davvero. Dite che ciascuno di voi cerca
di mantenersi indaffarato, imparando a chinarsi fino a udire
l'incurante respiro della terra e sentirne il disponibile
languore sopraffarvi, onda su onda, e inviare
minuti fremiti d'amore lungo i vostri brevi,
irrefutabili sé, dentro ai nostri giorni, e oltre.

versi tratti da L'UOMO CHE CAMMINA UN PASSO AVANTI AL BUIO,
cura e traduzione di DAMIANO ABENI,
Mondadori editore (alle pagine dalla 200 alla 203)

Ólafur Arnalds, Arnór Dan, Douglas Dare
Say My Name

VIVIAN MAIER
IMMAGINI DAL SUO SGUARDO 
ALLA CITY LIFE

blocco nota

polveri di frammenti,
l'immagine da giorni nuovi, 
in divenire, finiti.
nella formula dell'aria che
respiro, spero i tuoi atomi.
la strana lontananza che 
detta la morte, non oblia
il suono della tua risata.
io ti respiro.