Venerdi' scorso stavo riflettendo sulla mia vita.
A tutt'oggi sono solo o, per meglio dire addirittura isolato, con un'attivita' lavorativa che mi permette si' di cavarmela ma assolutamente ridicola, priva di alcuna soddisfazione e prospettive, incompreso dai piu', una vita sociale inesistente e, peggio che peggio, nessun hobby, attivita' o passione da poter coltivare con soddisfazione e nulla che mi venga in mente a tale proposito.
Ho scavato nelle profondita' del mio passato: da quando ero piccolo, passando dall'adolescenza fino all'eta' adulta fino ad oggi.
Ho incontrato situazioni difficili, difficolta' varie, momenti brutti e sempre delicati da gestire.
Da quando giocavo a calcio alle elementari con modeste socializzazioni, il periodo delle medie, con la pallacanestro passione agli albori ma tanto isolamento.
Il periodo delle superiori, con l'impegno scolastico al di la' della norma e la pallacanestro agonistica che mi assorbivano completamente ma sempre un grande isolamento.
Il primo amore, l'inizio del periodo lavorativo e sempre l'isolamento.
Il periodo dovuto all'Italia, in completo isolamento.
Il ritorno al lavoro, con la sua tristezza e grande stress, sempre poco e male accompagnato.
L'Universita' con lo stress dello studio ma anche delle piccole grandi soddisfazioni, la mia ex moglie, il mio miglior campionato e le delusioni seguenti nelle altre societa' con i vari bistrattamenti.
L'inizio della malattia che tutt'ora, nei momenti peggiori, si fa risentire, il declino della mia pallacanestro, il divorzio ed il lento ma inesorabile isolamento che addirittura aumentava a mano a mano che il tempo passava.
Le vicissitudini nel lavoro con le sue umiliazioni, le donne sbagliate, l'attivita' di deejay con le sue incredibili difficolta', sempre piu' in isolamento fino ad oggi, con l'ultima disavventura del ritiro della patente che ha logorato il mio gia' delicato sistema nervoso.
Fattore comune, come evidente, l'isolamento.
Ripensando a tutto il periodo della mia vita, tra le scelte prese e fatte e la gestione dei vari momenti non ho trovato cose che non rifarei trovandomi in quella identica situazione.
Tutto quello che ho fatto l'ho sempre fatto nei migliori dei modi o, per meglio dire, alla meno peggio possibile, cercando sempre eventualmente di salvare il salvabile e di cogliere il meglio possibile dalle varie situazioni che mi si presentavano.
Ho imparato molte cose e ne ho fatto tesoro sempre al meglio delle mie possibilita' al momento.
Non ho nulla da rimproverarmi se non qualche quisquilia ma dovuta all'inesperienza e quindi non fa testo.
Ora sono cosi' e mi fa molta tristezza pensare di avere fatto tutto questo e di essere in questa situazione cosi' brutta.
Ho fatto il possibile, sempre al meglio, ed alle volte quasi l'impossibile.
Ciononostante la vita mi ha riservato questo schifo ripagando tutti i miei sforzi con poco o niente.
E fa veramente tristezza pensare di dover continuare a lottare alla soglia dei 40 anni dopo tutte queste delusioni per avere quel minimo che gli altri gia' hanno e che rende la vita decente, si perde decisamente la voglia di combattere.
E' veramente triste trovarsi cosi', veramente...