MATTARELLA E MELONI: due volti diversi dello stesso Stato (coloniale)

MATTARELLA E MELONI: due volti diversi dello stesso Stato (coloniale)
di Francesco Casula
Mattarella e Meloni sono due volti diversi, (il primo più accattivante, il secondo più respingente, perché più classista nordista e antisardo) ma rappresentano lo stesso Stato italico coloniale. Che da sempre ha mostrato nei confronti della Sardegna il suo volto feroce e brutale di dominio economico e di repressione culturale e linguistica. Fin dalle sue origini e dalla sua funesta unità: con un fiscalismo esoso e insopportabile, con una Sardegna che paga tasse superiori alla media delle tasse che pagano le altre regioni italiane, talvolta persino superiori a quelle delle regioni più ricche. Scrive Giuseppe Dessì nel romanzo Paese d’ombre: “La legge del 14 luglio 1864 aveva aumentato le imposte di cinque milioni per tutta la penisola, e di questi oltre la metà furono caricati sulla sola Sardegna, per cui l’isola si vide triplicare di colpo le tasse. In molti paesi del Centro, quando gli esattori apparivano all’orizzonte, venivano presi a fucilate e se ne tornavano, a mani vuote, ma più spesso l’esattore, spalleggiato dai Carabinieri, metteva all’asta casette e campicelli e tutto questo senza che nessuno tentasse di difendere gli isolani. I politici legati agli interessi del governo, predicavano la rassegnazione. I sardi si convincevano di essere sudditi e non concittadini degli italiani…”1. Per non parlare dell’imposta sul macinato l’imposta più odiosa di tutte, “perché gravava sulle classi più povere, consumatrici di pane e di pasta e particolarmente dura in Sardegna, dove il grano veniva di solito macinato nelle macine casalinghe fatte girare dall’asinello” 2. E per non parlare ancora dell’aggio esattoriale che “Nelle altre province del regno ha una media che non supera il 3%, in Sardegna non è minore del 7% e in alcuni comuni arriva persino a 14%”3 . A dimostrazione che la pressione fiscale in Sardegna era fortissima e comunque più forte che nelle altre regioni ne è una riprova – come documenta Francesco Saverio Nitti, già Presidente del Consiglio dal 1919 al 1920 – il fatto che dal 1 gennaio 1885 al 30 giugno del 1897 si ebbero in Sardegna “52.060 devoluzioni allo stato di immobili il cui proprietario non era riuscito a pagare le imposte, contro le 52.867 delle altre regioni messe insieme” 4. A dire che quando non si pagano le tasse lo Stato ti sequestra piccoli beni (appezzamenti di terreno, casette) e ai contadini, lo ricorda Giuseppe Dessì nel suo romanzo “Paese d’ombre”, persino i carri a buoi! Ed ancora nel 1913 – al trono Vittorio Emanuele III, la media delle devoluzioni ogni 1000.000 abitanti era 110,8 in Sardegna e di 7,3 nel regno, è sempre Nitti a scriverlo. E dopo lo sgoverno dei tiranni sabaudi e il Fascismo? Cambia la “forma” coloniale non la “sostanza”. L’Isola continua ad essere considerata semplice appendice dello Stato italiano. Colonia d’oltre mare da utilizzare come base di servizio di industrie nere e inquinanti, fabbriche di armi, basi militari, stazione di servizio per speculazione energetica. Con le Pale eoliche infatti, come con le industrie petrolchimiche, alla Sardegna rimane sa palla (e l’inquinamento) e issos si pigant su ranu. Calchi sisinu, pocos soddos alle popolazioni che ospitano i mostri di ferro e profitti milionari agli speculatori. Alla Sardegna fra 20/30 anni tonnellate di ferro arrugginito da smaltire e al Nord energia bella, pronta e pulita. Perché occorre ribadirlo l’energia prodotta dal vento (e dal sole) sardo non è per noi ma per loro. Come i semilavorati della chimica. Per creare, ancora una volta, la loro ricchezza. Alle nostre spalle. A fronte di tutto ciò, che senso può avere per i sardi, la retorica patriottarda del discorso di Mattarella, questa sera? O, peggio ancora, le balle ciclopiche che ci racconterà il 4 gennaio prossimo Meloni? Meglio la lettura di un bel libro sardo che perdere tempo con le chiacchiere (e le frottole) italiche. Note Bibliografiche 1. Giuseppe Dessì, prefazione di Sandro Maxia, Ed. Ilisso, Nuoro 1998, pagina 292. 2 Natalino Sanna, Il cammino dei sardi, vol.III, Editrice Sardegna, pagina 440. 3. F. Pais Serra, Antologia storica della Questione sarda a cura di L. Del Piano, Cedam, Padova, 1959, pagina 245. 4. F. Nitti, Scritti nella Questione meridionale, Laterza, Bari, 1958, pagina 162
 
 
 
 
 
 
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MATTARELLA E MELONI: due volti diversi dello stesso Stato (coloniale)ultima modifica: 2023-12-31T13:56:21+01:00da fcasula45