Tana libera tutti… Pillole di riflessione

Tana libera tutti!  Tana libera chi…

…fa dei ricordi una galera….

…chi parla tanto e ascolta poco e chi costruisce muri di silenzi che diventano insormontabili…

…chi non si corregge mai e continua a ripetere gli stessi errori…

…chi non ha il coraggio e la follia di tentare di cambiarla in meglio questa vita…

…chi vive come un ignavo e gira lo sguardo dall’altra parte…

…chi non sorride mai…

…chi non sa cosa sia il grande amore…

…chi ha smesso di sognare…

…chi non hai mai tempo e chi lo spreca…

…chi fa promesse che poi non mantiene…

Tana libera me da te…

->To be continued->

Fugace ottimismo… Pillole di riflessione

A volte capita che la giornata, per un nonnulla, regali un fugace ottimismo; uno stato sorprendente ed inaspettato che dura il tempo di una sigaretta lasciata a consumare.

Ed io, in un tale frangente, mi sono ritrovata a pensare che non sempre i problemi devono spaventare perché, in talune circostanze, sono l’occasione per trovare delle soluzioni; soluzioni che, per il solo fatto di averle trovate, regalano un po’ di buonumore…

Quindi cos’è l’ottimismo?

E’ non vedere il bicchiere di vino mezzo vuoto, inebriati dagli effetti dell’altra metà buttata giù nello stomaco…

Prigione mentale… Pillole di riflessione

Non c’è peggior prigione di quella che ci costruiamo da soli fissandoci mentalmente su determinati pensieri negativi o poco costruttivi.

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Come suggeriscono in tanti, questo modo di fare innesca un pericoloso circolo vizioso dal quale può diventare difficile uscire: ci creiamo ogni singolo anello di quella catena che ci imprigiona e ci impedisce di vivere il presente dando il giusto valore alle cose.

pensi troppo

La migliore via di uscita è l’azione.

via d'uscita

Dedicarsi ad altro, ad una attività fisica, ad un hobby… Insomma, a qualsiasi cosa che ci distolga da quei pensieri “negativi” ricorrenti e ci riporti a contatto con la realtà.

Perché agendo e spostando la nostra attenzione su altri aspetti, possiamo spegnere l’interruttore di quei pensieri e, finalmente, vedere la vita da altri punti di vista più obiettivi, concreti e positivi.

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Impegniamoci a viverla questa vita e non a lasciarla solo passare!

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Ricordi che fanno male… Pillole di riflessione

A che temperatura congelano i ricordi?

Me lo chiedo mentre, sapendo già di farmi male, riguardo quelle foto solo nostre e poi quelle foto solo tue e, osservandoti con occhi nuovi, non posso non domandarmi chi sei stato veramente: l’uomo che credevo di avere al mio fianco o quello delle altre foto?

Intanto il buonumore mi è già andato di traverso. Finisce sempre così, che mi faccio del male da sola ed è per questo che mi impongo di non tornare più sul quel nostro passato che non ha più nulla a che fare col nostro futuro. Però ci sono ricascata, calpestando i miei buoni propositi. Anzi, ho fatto di peggio. Ho rintracciato quel tuo profilo Facebook fasullo, dietro al quale ti nascondi cambiando spesso nome e ci sono rimasta ancora più male quando ho letto quel tuo post recente, con tanto di cuoricino e scritta”inizio di una relazione”.

Non importa se sia vero oppure no; questa sarebbe solo l’ennesima goccia in mezzo al tuo mare di falsità, però la cosa mi scoccia. Forse intacca un po’ il mio orgoglio; o forse mi fa rabbia, anche solo l’idea, che a te il presente riservi dolcezze che a me ancora nega… Di fatto, ora sono di cattivo umore.

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Uomini senza attributi… Pillole di riflessione

« Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà…

Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…»

Il giorno della civetta – Leonardo Sciascia

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Passato remoto… Pillole di riflessione

Il passato remoto (o perfetto semplice) è un tempo verbale dell’indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto nel passato, concluso e senza legami di nessun tipo con il presente; la lontananza è di carattere sia cronologico, sia psicologico.

Treccani

…ecco, tu sei il mio passato non ancora remoto, però sempre PASSATO sei. Quindi sarebbe “cosa buona e giusta” archiviarti al più presto nel mio passato remoto, ma non è così facile come mi era parso in un primo momento.

Penso che, come accade a tante altre persone, do valore al tempo sbagliato. Avanzo guardando ancora indietro, al passato.

Così rischio di inciampare, di finire in una buca non vista o, addirittura, centrare in pieno un palo e nel frattempo sottovaluto questo presente che, a pensarci bene, non è affatto male anche senza di te.  Soprattutto, rischio di non impostarlo in modo tale da orientarlo verso un futuro più gratificante.

A volte non siamo affatto obiettivi. Guardiamo al passato dimenticando quello che non ha funzionato, che ci ha fatto stare male e che – appunto – gli ha impedito di essere il nostro presente.

Vantiamo la capacità “fuori dal normale” di ancorarci a copioni di vita sbagliati e ripetitivi, piuttosto che avere il coraggio di tentare un nuovo percorso di vita che, indirizzato in maniera diversa, potrebbe darci felicità e soddisfazioni ancora più grandi.

Abbiamo quasi paura di affrontare il nuovo e ci precludiamo l’opportunità di vivere una vita migliore con accanto, magari, persone più adatte a noi.

A volte, dovremmo fare meno chiacchiere e più fatti…